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Che gruppo speciale!

A un anno dall'uscita di Samurai Warriors 4, Koei Tecmo tira fuori dal cilindro una versione migliorata del gioco

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   29/09/2015
Samurai Warriors 4-II
Samurai Warriors 4-II
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Il genere musou rappresenta probabilmente uno dei più grandi misteri del mercato videoludico. Si tratta infatti di un filone fra i più longevi in assoluto (l'esordio è avvenuto quindici anni fa, con Dynasty Warriors 2, laddove il primo episodio si presentava come un normale picchiaduro a incontri) ma anche fra i più impermeabili al cambiamento, tanto che dal punto di vista strutturale sono state ben poche le novità introdotte nel corso degli anni.

Che gruppo speciale!

La formula è dunque rimasta sempre la stessa: al comando di un abile condottiero, bisogna affrontare migliaia di nemici su vari campi di battaglia, recandosi nella zone della mappa che vengono indicate di volta in volta per liberarle dal controllo degli avversari e per eliminare specifici bersagli. Un'impresa da portare a termine eseguendo combo e mosse speciali, ma che si rivela inevitabilmente ripetitiva. Ciò non ha impedito al franchise di ritagliarsi una larga fetta di appassionati in Giappone, nonché di trovare numerosi estimatori anche in occidente, tanto da consentire a Koei Tecmo di produrre nuovi episodi, spin-off o semplici espansioni su base continua. Samurai Warriors 4-II, oggetto di questa recensione, è esso stesso la versione migliorata di un capitolo uscito undici mesi fa.

Samurai Warriors 4-II è la versione lievemente migliorata di uno dei migliori musou disponibili

Mi chiamo Li, Naomasa Li

Cos'è cambiato rispetto all'originale Samurai Warriors 4? In primo luogo c'è un nuovo protagonista, Naomasa Li, che campeggia sulla copertina del gioco e si aggiunge al roster dei personaggi precedenti, nell'ottica di uno Story Mode che conta un totale di tredici campagne in single player, la maggior parte delle quali da sbloccare completando quelle inizialmente disponibili.

Che gruppo speciale!
Che gruppo speciale!

Li era uno dei quattro guardiani del clan Tokugawa, e nel titolo sviluppato da Omega Force si presenta come un guerriero virtualmente invincibile, equipaggiato con una vistosa armatura rossa dalle lunga corna dorate e armato di una lancia in grado di sbaragliare contemporaneamente decine di nemici. La campagna che lo vede coinvolto si svolge nell'ottica delle guerre per l'unificazione del Giappone nel periodo Sengoku e al suo fianco si alternano vari personaggi di supporto (incluso il leggendario Hattori Hanzo), ma le cinque missioni si rivelano piuttosto semplici e lineari, in quanto basate unicamente sull'eliminazione di determinati bersagli all'interno delle mappe. Certo, l'approccio iniziale evidenzia un aumento del grado di sfida dell'esperienza, tanto che già al livello di difficoltà normale bisogna fare attenzione a non rimanere accerchiati e individuare prontamente nello scenario quegli oggetti che, una volta distrutti, consentono di ripristinare l'energia vitale. L'intelligenza artificiale dei nemici standard rimane vaga e basilare insomma, ma la sensazione è che i soldati siano molto meno "timidi" rispetto alla prima versione di Samurai Warriors 4, e non disdegnino di colpirci qualora ne abbiano l'occasione. Un discorso simile può essere fatto per i boss, che generalmente utilizzano la parata e si rivelano immuni alla carica, ma cadono facilmente sotto i colpi delle manovre speciali. In tal senso c'è stato un potenziamento delle mosse in base al morale di personaggi, ognuno dei quali peraltro dispone di un "risveglio" dagli effetti devastanti in battaglia. La possibilità di comporre le combo partendo sia dall'attacco leggero che da quello pesante, attraverso varie ramificazioni che si fanno più complesse salendo di livello, aggiunge certamente un pizzico di varietà all'azione, che però rimane vincolata agli stessi meccanismi di sempre. A causa dell'inefficacia di determinate sequenze d'attacco rispetto ad altre, inoltre, ci sono combinazioni che finiscono per essere ripetute fin troppo spesso (nel caso di Li, ad esempio, si parte con la "raffica" triangolo e quadrato, per poi eseguire il "vortice"), sfociando nella monotonia.

Trofei PlayStation 4

I 54 Trofei contenuti in Samurai Warriors 4-II vanno sbloccati impegnandosi a fondo con le varie modalità del gioco. Ci sono infatti gli achievement che si ottengono in maniera lineare, semplicemente completando le campagne, ma anche quelli basati sull'esperienza, nella fattispecie l'ottenimento delle abilità e delle armi, oppure il raggiungimento di un determinato livello nella modalità Survival.

Tutti insieme appassionatamente

Ci sono novità anche sul fronte delle modalità disponibili. Il già citato Story Mode non viene più affiancato dalla modalità Chronicles, bensì dall'Endless Castle, che comprende sia la modalità Survival vista in precedenza nella serie che la modalità Sfida.La prima ci chiede di affrontare un castello virtualmente infinito, salendo di piano in piano dopo aver eliminato gli avversari ma potendo contare su un'unica barra dell'energia vitale. Prima di salire le scale che ci porteranno al livello successivo potremo decidere di abbandonare la missione e conservare dunque gli oggetti raccolti fino a quel momento, oppure rischiare il game over e la perdita del bottino. Le sfide si dividono invece in quattro "camere", caratterizzate da altrettanti obiettivi: in una di esse dovremo sconfiggere un certo numero di nemici entro un tempo limite, in un'altra raccogliere quanto più oro possibile, oppure ancora coprire determinate distanze senza farci distrarre dagli avversari. L'ultima stanza, la più difficile, prevede addirittura il game over per un singolo colpo subito. In Samurai Warriors 4-II sono poi presenti il Dojo, dov'è possibile creare e personalizzare il proprio guerriero e un Free Mode per affrontare qualsiasi missione con ogni personaggio, in modo del tutto libero. Il confronto con l'edizione originale vede una situazione di sostanziale pareggio, nel senso che la modalità Chronicles offriva magari qualche possibilità in più sul fronte della durata, ma era viziata dalla presenza di un marcato grinding che appesantiva ulteriormente il gameplay.

Che gruppo speciale!

Tutte le modalità sono giocabili sia in single player che in multiplayer cooperativo, in locale oppure online, e da questo punto di vista il prodotto non delude: se eravate abituati ad affrontare le missioni di Samurai Warriors insieme a un amico, magari sperimentando i livelli di difficoltà più alti, potrete farlo anche stavolta. È stato infine esteso il concetto di personalizzazione dell'equipaggiamento, con la possibilità di utilizzare cavalli differenti oltre alle armi e un set di abilità attive o passive da sbloccare usando i punti esperienza guadagnati in battaglia (se avete giocato con l'originale Samurai Warriors 4, potrete riceverne gratis una discreta quantità). Per quanto concerne il comparto tecnico, ci troviamo di fronte probabilmente al migliore musou realizzato finora, capace di sfruttare l'hardware delle piattaforme di nuova generazione per eliminare finalmente il vistoso effetto pop-up dei nemici (che negli episodi "old-gen" compaiono anche a pochi metri di distanza) e gestire un numero davvero enorme di modelli poligonali contemporaneamente sullo schermo, nonché un'effettistica più avanzata anche sulle superfici, in grado di rendere molto bene le armature dei protagonisti. Certo, dietro questi elementi di pregio rimane il fatto che gli avversari di base siano tutti identici e dispongano di pochissime animazioni, ma soprattutto che gli scenari abbiano un design desolato e siano del tutto privi di elementi interattivi. Se il pop-up dei nemici è stato risolto inoltre, in alcuni scenari si assiste purtroppo alla "crescita magica" dell'erba man mano che ci muoviamo, con effetti talvolta addirittura comici.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery Steam, PlayStation Store
Multiplayer.it
7.0
Lettori (10)
6.7
Il tuo voto

Samurai Warriors 4-II si pone come una versione migliorata, seppure non particolarmente arricchita, di quello che è l'episodio più riuscito della serie Koei Tecmo, soprattutto dal punto di vista tecnico. L'approdo sulle piattaforme di nuova generazione ha infatti eliminato finalmente il fastidioso effetto pop-up dei nemici (sebbene l'erba che cresce all'improvviso non sia bellissima da vedere), mostrando centinaia e centinaia di personaggi contemporaneamente sullo schermo senza che il frame rate ne risenta, complice anche il fatto che gli scenari siano ancora una volta bruttini e desolati. Strutturalmente l'offerta è in linea con l'edizione originale, e le tante campagne (giocabili anche in cooperativa) garantiscono ai fan della serie un intrattenimento duraturo. Un ottimo prodotto se amate i musou, ma non certo quello che vi farà cambiare idea se invece non li avete mai apprezzati.

PRO

  • Diverse campagne disponibili
  • Qualche piccola novità sul fronte del gameplay
  • Tantissimi nemici su schermo, senza pop-up né cali di frame rate...

CONTRO

  • ...ma gli scenari rimangono spogli e anonimi
  • Gameplay inevitabilmente ripetitivo
  • L'intelligenza artificiale è quella che è