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Gli abissi della mente

In tempo per Halloween, The Park insegue la dimensione psicologica dell'orrore

RECENSIONE di Mattia Armani   —   27/10/2015

Il ritorno di Funcom alle avventure grafiche passa per un particolare esperimento nato da una manciata di sviluppatori. Con il mondo dell'MMO The Secret World a fare da base, il team ha costruito un parco dei divertimenti completo di attrazioni pienamente funzionanti ma non lo ha fatto nel nome della spensieratezza. L'Atlantic Island Park che ci troviamo a esplorare non è quello sognato dall'eccentrico businessman Nathaniel Winter, è un luogo oscuro e segnato da tragedie che si delinea attraverso gli occhi della protagonista restando sospeso tra sogno, ricordo e incubo. Senza scendere in dettagli, vista l'importanza di ogni elemento della trama, ci limitiamo a dire che Lorraine non è una donna d'azione, è una madre che si trova costretta a seguire il figlio tra le attrazioni dell'Atlantic Island Park dopo l'orario di chiusura. Il pretesto, un orsacchiotto dimenticato, è quanto di più normale ma la situazione non lo è per nulla tra sensazioni sgradevoli, capogiri e strani incontri. Poi, quando la notte cala, il sospetto che ci sia qualcosa di strano si trasforma in una dolorosa evidenza.

The Park ci racconta l'intrigante storia di un parco maledetto e di una madre disperata

Breve ma intenso

Con in mente esplicite ispirazioni lovecraftiane ed esperienze come The Vanishing of Ethan Carter, Funcom ha messo in piedi un'avventura lunga appena un paio d'ore tutta incentrata sulla dimensione psicologica della protagonista. La prima cosa da fare, ce lo dice il gioco stesso, è quella spegnere la luce e inforcare le cuffie per massimizzare il coinvolgimento dopodiché non resta altro da fare che trovare il coraggio di salire una lunga scala mobile, resistere al terrore mentre il parco si trasforma in un luogo da incubo e seguire la voce di Callum. L'esperienza è fortemente guidata anche se arricchita da elementi narrativi ambientali come lettere, giornali o targhette che vanno a costituire un insieme di informazioni importante per raccontare la terribile storia fatta di orribili incidenti e morti misteriose del parco.

Gli abissi della mente

In tutto questo il gameplay vero e proprio si riduce semplicemente a camminare o correre e all'utilizzo delle attrazioni per culminare nella possibilità di chiamare Callum nella speranza di trovarlo. L'arsenale di Lorraine, lo avete capito bene, è la sua voce che spesso trema, si incrina, sfocia in manifestazioni di puro terrore mentre tutt'attorno quello che doveva essere un luogo di divertimento, si trasforma in un incubo. Nelle esternazioni di Lorraine riviviamo il panico, nelle sue battute sperimentiamo la necessità di allentare la tensione, nelle sue considerazioni avvertiamo l'amore per il figlio Callum e il timore di non poterlo più riabbracciare. Callum è spesso a un soffio da noi ma non riusciamo mai a raggiungerlo e l'ombra di un essere inquietante ci incalza, mentre vestiamo i panni di una Lorraine che talvolta vacilla, perde lucidità, lascia trasparire risvolti inquietanti della sua mente. Sono questi fattori, più che gli eventi veri e propri, l'ossatura di The Park che non punta a grandi colpi di scena o sorprese limitandosi a qualche inevitabile e spesso prevedibile "scare jump" per ravvivare la tensione. Al centro di tutto c'è la natura quasi esclusivamente psicologica dell'esperienza che è subito chiara, così com'è chiara la vena drammatica di una narrazione cupa e adulta che ci trascina verso l'inevitabile puntando a coinvolgerci intimamente.

Questione di feeling

Il doppiaggio è di altissimo livello e non ci stupisce che lo sia vista l'importanza che ricopre la voce di Lorraine nel titolo Funcom. La possibilità di chiamare Callum e di sentirlo rispondere senza poterlo raggiungere gioca un ruolo molto importante nella costruzione della tensione psicologica che cresce a un ritmo costante.

Gli abissi della mente

Ma l'atmosfera passa anche per gli efficaci campionamenti ambientali, per i rumori distorti e per gli effetti sonori che danno voce a oggetti, ombre e pupazzi andando ad arricchire un comparto audio che pur privo di una vera e propria colonna sonora, risulta decisamente curato. E lo stesso vale almeno in parte per il comparto visivo il cui stile si basa su quello dei parchi dei divertimenti d'epoca, caratterizzati da un look fasullo e lontano dalle attrazioni tecnologiche tipiche delle strutture più moderne. Inseguendo Callum per l'Atlantic Island Park ci troviamo di fronte a semplici giochi di ombre, fiabe trasmesse dai diffusori e pupazzi a molla che ritroviamo ancora oggi agli angoli dei parchi più famosi, nei luna park itineranti o nei musei da due soldi con giochi di luce economici, polistirolo e ombre cinesi. Attrazioni tranquillizzanti e familiari ma proprio per questo capaci di trascinarci nel titolo e di avvicinarci a Lorraine, grazie anche a una resa piuttosto buona tra riflessi in tempo reale, post processing di buon livello e illuminazione efficace garantita dal lavoro degli artisti e dall'Unreal Engine 4. Purtroppo sul versante tecnico ci sono anche elementi che offuscano la resa complessiva come i modelli poco dettagliati e la complessità poligonale che in alcuni casi sprofonda. Ma nel complesso il comparto visivo funziona e chiudendo un occhio di fronte alle soluzioni al risparmio, è possibile godere di un'opera che gioca con una particolare atmosfera sospesa tra vintage e incubo a partire ovviamente dallo stile, dai cartonati posticci e dall'inquietante statua dello scoiattolo che fa da mascotte del parco.

Gli abissi della mente

Non è possibile negare gli evidenti richiami a BioShock che non fanno brillare The Park dal punto di vista dell'originalità e sarebbe stato certamente possibile fare di più sia tecnicamente, sia dal punto di vista del dinamismo dell'esperienza e di conseguenza della longevità. Ma ci troviamo comunque di fronte a un esperimento narrativo interessante e venduto a un prezzo più che accettabile, che deve i suoi compromesse alla necessità di mantenere elevata la tensione pur contenendo i costi. Dal risparmio, però, dipende anche la mancanza dei sottotitoli in italiano che rischiano di compromettere la fruizione di un titolo che in mancanza di una piena comprensione della componente psicologia rischia di essere bollato come una semplice avventura condita con qualche spavento di efficacia variabile. Invece quello che ci troviamo per le mani, nonostante i compromessi, potrebbe essere l'inizio di un interessante filone narrativo targato Funcom. L'adattamento nella nostra lingua, comunque, potrebbe comunque arrivare, almeno a detta degli sviluppatori, ma come per il futuro di questa formula tutto dipende, com'è ovvio che sia, dal successo di The Park che non è da darsi per scontato nonostante le evidenti qualità.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema operativo Windows 7
  • Processore Intel Core i5 4440
  • 16 GB RAM
  • Scheda video GeForce GTX 780

Requisiti minimi

  • Sistema operativo Windows 7 64bit, Windows 8.1 64bit, Windows 10 64bit
  • Processore Core i5
  • 4 GB RAM
  • Scheda Video Intel HD4400 / AMD Radeon 5750 1GB / NVidia Geforce 640 1GB

Requisiti consigliati

  • Sistema operativo Windows 7 64bit, Windows 8.1 64bit, Windows 10 64bit
  • Processore Core i5
  • 8 GB RAM
  • Scheda Video NVIDIA 760 series 2GB / AMD Radeon R9 270X 2GB

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 12,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (11)
6.0
Il tuo voto

Valutare The Park è molto difficile. L'horror Funcom è un titolo particolare che chiede al giocatore di seguire alcune regole come giocare in silenzio, aprire bene le orecchie e cercare di creare un legame con la protagonista. Rispettate le premesse l'intensità dell'esperienza cresce notevolmente ma non è detto che la magia scatti per tutti, anche a causa di qualche evidente compromesso che rischia di rompere la sospensione dell'incredulità. Per fortuna la narrazione risulta comunque matura e intrigante, tocca con discreta efficacia argomenti scomodi e se la cava a prescindere dagli escamotage emozionali. Di fronte a questa considerazione non ci resta che premiare un gioco intrigante, ribadendo però che non è un esperienza per tutti e che al momento è necessario conoscere l'inglese per poterla fruire appieno.

PRO

  • Comparto sonoro di primissimo livello
  • Narrazione matura e intrigante
  • Comparto tecnico complessivamente valido...

CONTRO

  • ...ma alcune soluzioni al risparmio sono fin troppo evidenti
  • I compromessi sono troppi e manca l'italiano