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Chivalry: Medieval Warfare, recensione

La brutalità del Medioevo approda sulle console di ultima generazione

RECENSIONE di La Redazione   —   07/12/2015

Tradotto da una sofisticata mod di Half Life 2 chiamata Age of Chivalry, Chivalry: Medieval Warfare è stato il primo titolo commerciale per la software house canadese Torn Banner Studios, un "simulatore" di combattimenti all'arma bianca che ha riscosso (e continua a riscuotere tutt'ora) un buon successo su Steam, dove fu lanciato nell'ottobre del 2012. Un paio di anni più tardi e sotto le ali protettive di Activision ne è stata pubblicata anche una discussa iterazione per console della scorsa generazione, passata tuttavia in sordina a causa della presenza sul mercato delle nuove ammiraglie targate Sony e Microsoft. Proprio per queste ultime gli sviluppatori ne hanno annunciato una conversione - a cura di Hardsuit Labs - lo scorso 19 novembre, approdata sul PlayStation Store e sul Marketplace di Microsoft una decina di giorni dopo al costo di 19,99 Euro. Noi abbiamo messo alla frusta quella per Xbox One e questo è ciò che ne pensiamo.

I colpi proibiti di Chivalry: Medieval Warfare anche su PlayStation 4 e Xbox One

Nessuna pietà

Chivalry: Medieval Warfare, recensione

Da quando uscì l'opera originale per PC, della quale potete leggere la nostra recensione cliccando sul seguente link, il titolo è stato costantemente raffinato e ampliato dal team di Toronto, ed oggi ci troviamo per le mani un prodotto sicuramente più corposo che ha accolto anche modalità single player e cooperative, benché il comparto multiplayer competitivo resti sempre il fulcro dell'esperienza. Come specificato in sede di premessa, siamo innanzi a un simulatore di combattimenti medievali, la cui infrastruttura ludica non si espone ai tecnicismi del celebre Mount and Blade e del meno conosciuto War of The Roses, ma offre un ottimo compromesso tra divertimento spensierato e profondità della tenzone. Le due fazioni contrapposte utilizzabili sono i Cavalieri di Agatha (in blu) e l'Ordine di Mason (in rosso), le cui gesta sono accompagnate da un leggerissimo sostrato narrativo che lascia rapidamente spazio al rumore delle armi. Nel menù principale, che mostra sullo sfondo lo scorcio di un'epica battaglia appena conclusa, tra le varie voci è presente anche l'Addestramento, un utilissimo tutorial ad arene che introduce il giocatore allo stratificato sistema di combattimento. Partendo dalle dinamiche di base si giunge sino a padroneggiare le tecniche più avanzate, prendendo confidenza anche con le caratteristiche di ciascuna delle quattro classi presenti, nello specifico Arciere, Uomo d'arme, Unità di punta e Cavaliere. In questa versione del gioco sono disponibili oltre sessanta armi, che spaziano dalle tradizionali spade, asce e balestre fino alle alabarde e agli spadoni a due mani, passando per mazzafrusti, mazze chiodate, martelli da guerra e altri dolorosissimi dispensatori di morte.

Chivalry: Medieval Warfare, recensione

Le armi offrono naturalmente gittata, velocità d'utilizzo ed efficacia specifiche, inoltre non sono tutte accessibili all'inizio, e per sbloccare quelle più "esotiche" è necessario salire molto di livello. L'equipaggiamento di ciascuna classe comprende un'arma primaria, una secondaria e un utilissimo oggetto extra, da selezionare tra munizioni supplementari (frecce e dardi), coltelli da lancio o varie tipologie di scudi, che ovviamente favoriscono l'azione difensiva a discapito della mobilità. Cuore pulsante dell'esperienza è il solido combat system, che si traduce in un serrato balletto della morte con i propri avversari. L'azione si basa completamente sul tempismo e sulla gestione della resistenza, ed è fondamentale mescolare con accortezza schivate, finte, parate e le tre tipologie di attacco, oltre che il calcione per rompere la difesa o magari spingere lo sventurato di turno in uno dei numerosi precipizi che costellano le mappe. I comandi risultano ben implementati sul joypad e la soluzione adottata da Hardsuit Labs rappresenta una valida alternativa all'accoppiata mouse e tastiera. L'attacco principale e le combo si eseguono col grilletto destro, con RB il poderoso attacco dall'alto e con R3 l'affondo, mentre il grilletto sinistro è deputato alle finte e soprattutto alla parata, azione che richiede la giusta dose di pratica per essere padroneggiata al meglio. Gli altri pulsanti servono per spostarsi tra i menù, cambiare arma, accovacciarsi e lanciare le iconiche grida di battaglia.

Chivalry: Medieval Warfare, recensione

Chivalry: Medieval Warfare è un titolo progettato per essere goduto principalmente in prima persona, tuttavia è possibile giocarlo anche in terza premendo contemporaneamente LB e X. Il risultato comunque è poco usabile, inoltre vengono amplificati tutti gli storici bug (ancora presenti) legati alle compenetrazioni poligonali. Come specificato, le dinamiche di combattimento sono ben studiate e le varie classi risultano sufficientemente bilanciate, sebbene i soldati muniti di armi lunghe (come alabarde e spadoni a due mani) abbiano sensibili vantaggi in determinate circostanze. L'impatto dei fendenti sui corpi dei nemici risulta generalmente solido e credibile, con esiti violentissimi che possono sfociare in decapitazioni nette, smembramenti e fiumi di sangue. Nella foga della battaglia spesso si finisce per colpire e uccidere i propri compagni d'arme, inoltre non sempre si riesce a percepire esattamente la misura e la potenza dei colpi inferti, ma nonostante qualche impaccio tecnico il risultato finale funziona egregiamente, e il compromesso tra azione arcade e profondità garantisce sempre duelli avvincenti e tantissimo divertimento.

Obiettivi Xbox One

Chivalry: Medieval Warfare propone i consueti 1000 G suddivisi in quaranta obiettivi distinti da 20 e 40 punti ciascuno. La maggior parte è relativa allo sblocco delle numerose armi, tuttavia non mancano il raggiungimento di specifici livelli d'esperienza o l'esecuzione di determinate azioni nelle partite multiplayer, come le decapitazioni.

Un passo indietro

Tra le caratteristiche più interessanti di questa iterazione di Chivalry: Medieval Warfare vi sono il multiplayer fino a ventiquattro giocatori e soprattutto i server dedicati, un dettaglio da non trascurare in un titolo dove la minima incertezza della connessione fa la differenza fra la vita e la morte. Per quanto concerne le modalità di gioco, oltre alla più rappresentativa Obiettivo di squadra, ritroviamo anche le varie tipologie di Deathmatch, Sopravvivenza, Duello e Orda. In quest'ultima, giocabile sia in cooperativa che in single player, si affrontano una serie di ondate di nemici composte da orchi, scheletri, fantasmi, soldati, troll e altre amenità, che si susseguono in numero soverchiante. Nella variante Horde Town si parte già armati di spada e le varie ondate si attivano dopo aver ucciso l'inerme re, mentre in Crypt si può scegliere una classe subito dopo aver colpito i tre teschi al centro della mappa.

Chivalry: Medieval Warfare, recensione
Chivalry: Medieval Warfare, recensione

L'intelligenza artificiale risulta piuttosto dozzinale e non mancano bug anche grossolani ed esilaranti, tuttavia il divertimento non manca e può essere un piacevole diversivo dopo una serrata sessione competitiva. Nella già citata Obiettivo di squadra, i giocatori debbono compiere specifiche azioni in sequenza nelle mappe dedicate per avere la meglio sugli avversari. In Citadel, ad esempio, nella prima fase è necessario distruggere le mura di un castello con le baliste, mentre in Coldfront si deve impedire che i nemici distruggano o abbassino un ponte levatoio e successivamente che uccidano il re in fuga. Tra gli obiettivi più curiosi c'è anche la scorta di un carro pieno di cadaveri, e non mancano sezioni con armi d'assedio o l'eliminazione/protezione di molteplici obiettivi vip. Tra le modalità più apprezzate ci sono sicuramente Sopravvivenza, dove l'unica vita a disposizione obbliga a un approccio più ragionato, e Duello, nella quale ci si affronta in serratissimi uno contro uno. Se si eccettuano alcune piccole differenze, l'interfaccia è praticamente la medesima della versione PC, ma fortunatamente è stata rettificata la bizzarra traduzione "mista" tra inglese e italiano. Dal punto di vista squisitamente tecnico, purtroppo il gioco presenta una cosmesi sensibilmente inferiore rispetto alla controparte per PC, inoltre la versione Xbox One è caratterizzata da una claudicante fluidità a trenta fotogrammi per secondo, contro i sessanta di quella PlayStation 4. Considerando la tipologia del prodotto sarebbe stato opportuno un taglio della risoluzione (1080p) piuttosto che del frame rate, inoltre, alla luce della qualità apprezzata negli ultimi titoli usciti su Xbox One, è indubbio che gli sviluppatori avrebbero potuto fare molto, molto di più. Le mappe nel complesso presentano un discreto level design, ma la palette cromatica più scura, l'aliasing accentuato e una qualità di alcuni dettagli e texture piuttosto bassa ne riduce sensibilmente il fascino. Buoni gli effetti sonori legati al clangore delle armi, un po' meno alcuni campionamenti relativi a discorsi e urla di guerra. Impalpabile la colonna sonora.

Conclusioni

Versione testata Xbox One
Digital Delivery PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (6)
6.1
Il tuo voto

Lanciato sul mercato a pochi giorni dall'annuncio, Chivalry: Medieval Warfare approda su console di ultima generazione forte del supporto a ventiquattro giocatori e dei server dedicati, che garantiscono partite online solide e prive di fenomeni di latenza. Ricco di mappe, armi e modalità, il titolo offre un combat system divertente e profondo, che pur non esplorando dinamiche più simulative riesce ad appagare sia il giocatore novizio che l'esperto. Il comparto tecnico, purtroppo, non è al passo coi tempi e la visione d'insieme è sensibilmente inferiore a quella PC, inoltre la versione per Xbox One deve fare i conti con un framerate traballante e dimezzato rispetto alla concorrenza. Benché non sia perfetto e presenti numerosi aspetti spigolosi, se vi piacciono i combattimenti all'arma bianca e siete alla ricerca di un titolo multiplayer coinvolgente potete sicuramente dargli una chance.

PRO

  • Sistema di combattimento
  • Server dedicati e supporto a 24 giocatori
  • Buona quantità di contenuti
  • Divertente e appagante

CONTRO

  • Comparto tecnico molto datato
  • Su Xbox One fluidità a 30 (traballanti) fotogrammi al secondo
  • Diversi bug e aspetti "rustici"
  • Non supporta le mod