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Bentornati in Giappone

Ci sono voluti ben tre anni perché Yakuza 5 arrivasse in occidente: è valsa la pena di aspettare così tanto?

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   15/12/2015
Bentornati in Giappone
Bentornati in Giappone

Entri in un convenience store e ci trovi l'immancabile parete con giornali e riviste, lo scaffale completamente dedicato alle tantissime tipologie di cup noodles, la teca sul bancone dove vengono cotti i panini al vapore e un bancomat che è possibile utilizzare per effettuare prelievi, depositi o bonifici. Dall'altra parte della strada, che si attraversa sulle strisce ascoltando ogni volta un peculiare effetto sonoro (felice intuizione per i non vedenti), c'è un Club SEGA con un mix di classici e produzioni moderne: con cento yen si può fare una partita a Virtua Fighter o a Taiko: Drum Master, quel buffo coin-op con i tamburi; o ancora azionare una delle tante macchinette per pescare con un braccio meccanico eventuali premi. Se si ha fame, è possibile andare a mangiare in uno dei tantissimi ristoranti, grandi e piccoli, presenti praticamente in ogni quartiere, per tutti i gusti e le tasche: dal banchetto del ramen ai sushi bar. Di sera si può infine scegliere di dilapidare il proprio stipendio entrando in uno di quei club in cui si viene serviti e riveriti da belle ragazze, con cui però fare esclusivamente conversazione: allungare le mani porterebbe a conseguenze spiacevoli, visto che il grosso di questi esercizi è di proprietà della mafia locale. Non abbiamo appena descritto l'ultimo viaggio in Giappone, bensì solo alcune delle attività collaterali con cui è possibile cimentarsi in Yakuza 5, l'episodio della serie SEGA uscito in patria nel dicembre 2012 e arrivato in occidente solo adesso; in grande ritardo ma accolto con entusiasmo dai fan del franchise, in quanto dimostrazione del fatto che il publisher ha voglia di proporre nuovamente questo genere di prodotti negli USA e in Europa. Nel gioco vestiamo di panni di Kazuma Kiryu, ma anche di altri quattro personaggi (Taiga Saejima, Haruka Sawamura, Shun Akiyama e Tatsuo Shinada), che si alternano all'interno di cinque capitoli di un campagna in single player che arriva a durare oltre cinquanta ore, nel caso si vogliano completare tutte le side quest oltre alle missioni principali.

Yakuza 5 si conferma un prodotto corposo e convincente, probabilmente il miglior episodio della serie

Il fuoco dentro

L'elemento cardine di Yakuza 5 è senza dubbio la narrazione, che coinvolge e appassiona fin dalle prime battute. L'intensità dei dialoghi giapponesi è impressionante, ma bisogna chiarire fin da subito che i sottotitoli sono presenti solo in lingua inglese, il che inevitabilmente pregiudica alla lunga la fruizione di tanti piccoli testi collaterali; ed è un peccato, perché in quei tratteggi è possibile ritrovare uno straordinario lavoro di caratterizzazione degli autori, incentrato in verità più sulla cultura nipponica che sui personaggi di contorno, da questo punto di vista alquanto stereotipati.

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Dopo gli eventi del quarto episodio, Kazuma Kiryu ha deciso di abbandonare il clan Tojo e di cominciare una nuova vita a Fukuoka, sotto l'identità fittizia di Taichi Suzuki, conducente di taxi. La città è però in fermento a causa di una riunione fra i comandanti del clan Tojo e la famiglia Yahata, a quanto pare destinati a sancire una pur difficile alleanza. Dojima Daigo, vecchio amico di Kazuma, si sta occupando della trattativa con Tadashi Madarame, ma subito dopo l'incontro scompare misteriosamente. Qualcuno l'ha rapito per mandare a monte l'operazione? Pur determinato a rimanere fuori dalle vicende della yakuza, il protagonista del gioco non potrà tirarsi indietro di fronte a una serie di avvenimenti. È questo l'incipit della prima delle cinque parti che compongono la campagna di Yakuza 5, che come detto includono una grande varietà di attività principali e secondarie. Nei panni di Kazuma, Taiga, Shun e Tatsuo ci troveremo a esplorare importanti quartieri di cinque grandi città (Fukuoka, Nagoya, Tokyo, Sapporo e Osaka), entrando spesso e volentieri in contrasto con malavitosi, membri di gang o semplici bulli, da rimettere in riga combattendo. Rispetto agli episodi precedenti, dove gli scontri venivano gestiti alla stregua di un jRPG dal punto di vista dell'ambientazione e dei tempi di attesa, stavolta si lotta in mezzo ai passanti, praticamente senza intermezzi e dando fondo a un repertorio di mosse che nelle manovre di base appare un po' ripetitivo, ma sa dare il meglio nel momento in cui afferriamo i numerosi oggetti presenti nello scenario (alla Dead Rising, insomma) e li utilizziamo per alcune delle finisher più folli e spettacolari che si siano mai viste. Kazuma che afferra una bici da passeggio, corre verso l'avversario "impennandogli" in faccia e schiacciandogli poi il telaio addosso è una scena entusiasmante, così come appare dolorosissima la mossa della "grattugia" per finire un nemico a terra scorticandogli la faccia sull'asfalto; ma le varianti sono numerose e implicano anche l'uso di elementi dello sfondo, come mura e ostacoli. Gli stili di combattimento cambiano a seconda del personaggio e infatti Taiga tende a caricare i colpi per piazzare montanti devastanti, mentre Tatsuo preferisce le prese articolari per mettere fuori gioco i suoi sfidanti. Molto diversa, invece, la campagna con la giovane Haruka: determinata a diventare una idol, la ragazza dovrà cimentarsi con sfide di ballo in stile rhythm game, allenamenti sfiancanti, partecipazioni a programmi televisivi e finanche sessioni di "saluto" con i fan invaghiti, terribilmente aderenti alla realtà.

Tantissime cose da fare e da vedere

Come detto, le missioni principali della campagna di Yakuza 5 implicano esplorazione e combattimenti, questi ultimi utili anche a ottenere informazioni sul nostro prossimo obiettivo sulla mappa.

Bentornati in Giappone
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La resa degli impatti è eccellente e rende gli scontri divertenti, nonché piuttosto impegnativi (ma i prodotti curativi non mancano praticamente mai nell'inventario), sebbene per forza di cose l'azione diventi ripetitiva dopo un po'. Ad ogni modo, lo spessore dell'esperienza risiede soprattutto nelle attività secondarie, che come detto abbondano e aumentano in modo sostanziale la durata del gioco. In quanto conducente di taxi, Kazuma potrà portare a spasso i clienti prestando attenzione a semafori, corsie di preselezione, indicatori di direzione e strisce pedonali, dosando accelerazione e freno per evitare scossoni e cercando nel frattempo anche di fare un po' di conversazione. Si tratta di missioni piuttosto tediose, che per fortuna si alternano a folli gare di velocità (graficamente molto datate, bisogna dirlo), partite in sala giochi, minigame che riguardano la cottura del ramen o appuntamenti al buio, nonché quest che utilizzano meccanismi tradizionali per coinvolgerci nelle vicende di personaggi secondari: un negoziante minacciato da alcuni malavitosi, una ragazzina fuggita di casa, un assistente di scena in cerca di un attore, un misterioso taxi in pericolo, e così via. Con Taiga a un certo punto ci si trova impegnati in sessioni di caccia sullo sfondo di una foresta innevata, mentre come detto le attività di Haruka ruotano tutte attorno ai minigame e costituiscono dunque un ottimo modo per mischiare le carte del gameplay e proporre una pausa rispetto alla struttura standard del gioco. Occhio però al sistema di salvataggio, decisamente "vecchia scuola": dopo un game over è possibile riprendere la partita esattamente da dove eravamo ma, in caso di spegnimento della console, sarà meglio che abbiate salvato il progresso presso uno degli appositi box presenti in determinati luoghi.

Trofei PlayStation 3

Sono cinquantasette i Trofei inclusi in Yakuza 5, e ottenerli è semplicemente una questione di impegno. Ci sono infatti gli achievement legati al completamento dei singoli capitoli, che dunque si bloccano in ogni caso, ma tanti altri basati sulla realizzazione di un determinato numero di azioni specifiche: parlare con i passanti, portare a termine tutti i lavori, inviare una grossa quantità di denaro all'orfanotrofio da cui proviene Kazuma e così via.

Datato ma affascinante

È davvero un peccato che ci siano voluti tre anni per vedere Yakuza 5 in Occidente, dato che all'epoca dell'uscita giapponese il gioco proponeva sostanziali miglioramenti rispetto all'episodio precedente, con alcuni asset riutilizzati (vedi le animazioni), certo, ma anche un engine tutto nuovo e la capacità di ritrarre determinati scorci urbani con una fedeltà impressionante.

Bentornati in Giappone
Bentornati in Giappone

Ci sono texture in bassa definizione in quantità, mancano movimenti di raccordo a evitare l'effetto "carro armato" durante gli spostamenti brevi dei personaggi, le gare di velocità sembrano uscite da un titolo per PlayStation 2 (a voler essere buoni) e gli scenari che fanno da sfondo alle fasi di combattimento più lunghe appaiono vuoti e desolati, ma al contempo la cura dei volti è straordinaria, a supporto della già decantata narrazione di qualità, e la direzione non perde mai un colpo, riuscendo a confezionare sequenze di grandissima atmosfera o di grandissimo impatto (Kazuma che schiva due missili rimanendo impassibile: ne vogliamo parlare?). Girare all'interno delle città si rivela un'esperienza emozionante, che alcuni limiti tecnici non riescono a scalfire, e il pop-up dei passanti avviene a una distanza tale da non essere fastidioso. Certo, per avere uno Yakuza di nuova generazione in occidente dovremo attendere ancora un po', ma considerata la piattaforma di riferimento, le tempistiche e i budget a disposizione, c'è davvero poco di cui lamentarsi. A parte forse le musiche, che spesso e volentieri appaiono fuori luogo e non riescono, se non nelle fasi più lente, a valorizzare quanto accade sullo schermo.

Conclusioni

Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (27)
8.6
Il tuo voto

Nonostante i tre anni sul groppone, Yakuza 5 si conferma un prodotto corposo e convincente, probabilmente il miglior episodio della serie SEGA. Merito di una campagna molto lunga e appassionante, dei cinque personaggi giocabili, di un sistema di combattimento solido e di meccanismi rifiniti rispetto al passato; ma anche della straordinaria quantità di attività collaterali disponibili, che nel caso di Haruka diventano in pratica il gameplay di riferimento, e che forniscono l'occasione per scoprire nuove cose in giro per i quartieri di Fukuoka, Nagoya, Tokyo, Sapporo e Osaka, rappresentati in modo eccellente. Al di là della sua forte componente narrativa, Yakuza 5 è un viaggio in Giappone fuori tempo massimo, un prodotto curato e ispirato, che speriamo venga ben accolto anche in Italia.

PRO

  • Narrazione straordinaria, personaggi carismatici
  • Campagna molto duratura e piena di attività collaterali
  • Resa eccellente delle atmosfere e della cultura giapponese
  • Combat system solido e consistente...

CONTRO

  • ... ma alla lunga ripetitivo
  • Grafica davvero curata, ma in alcuni frangenti datata
  • Alcune missioni secondarie risultano noiose
  • Sottotitoli solo in inglese