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Le origini del terrore

Il remake del capostipite della leggendaria saga di Capcom e il suo prequel tornano su disco in una nuova veste in alta definizione

RECENSIONE di Massimo Reina   —   22/01/2016

Come andiamo ripetendo spesso su queste pagine, quello della riproposizione di alcune grandi saghe videoludiche del passato in apposite edizioni speciali rimasterizzate in alta definizione è un fenomeno sempre più diffuso nel mondo dei videogiochi. Per le aziende produttrici si tratta spesso di operazioni commerciali a basso costo che puntano molto sul fattore nostalgia per ottenere buone vendite, mentre per gli appassionati possono rivelarsi l'occasione giusta per poter rivivere certe emozioni, o per provarle per la prima volta se non hanno potuto giocare un titolo all'epoca del suo rilascio originale. Quanto appena descritto può valere tranquillamente anche per Resident Evil: Origins Collection, una raccolta che contiene all'interno dello stesso disco due degli episodi di maggiore successo della storica serie targata Capcom, vale a dire Resident Evil e Resident Evil 0, in edizione rimasterizzata in alta definizione. Ecco perché.

Resident Evil Origins Collection ripropone due classici del genere survival horror in alta definizione

Incubo ad alta velocità

Anche se rilasciato dopo, cominciamo la nostra recensione dal prequel, visto che buona parte dei fatti narrati nel gioco accadono cronologicamente prima di quelli di Resident Evil. A seguito della sparizione di un gruppo di campeggiatori e del susseguirsi di strani incidenti sulle montagne nei pressi della cittadina di Raccoon City, il 24 Luglio del 1998 il dipartimento di Polizia invia a indagare il BRAVO team del reparto speciale S.T.A.R.S. A causa di un guasto al motore dell'elicottero sul quale stanno viaggiando, gli agenti sono però costretti a un atterraggio di fortuna nel bosco. Lì, dopo aver scoperto casualmente i cadaveri di due agenti di sicurezza uccisi apparentemente dal prigioniero che scortavano, tale Billy Coen, fuggito subito dopo, decidono di dividersi per trovarlo e arrestarlo nuovamente. Ma quella che sembra una normale caccia all'uomo si trasforma ben presto in una terrificante lotta per la sopravvivenza.

Le origini del terrore
Le origini del terrore
Le origini del terrore

Resident Evil 0 HD Remaster presenta una struttura di gioco un po' più action rispetto al "sequel", di cui comunque mantiene quelle che sono le caratteristiche principali. Di base lo stile è abbastanza simile, e come sempre occorre esplorare aree, risolvere enigmi, scontrarsi con zombi e creature assortite. Ma la presenza di mostri atipici (insetti giganti, scimmioni, etc) e dalle caratteristiche particolari costringe spesso il giocatore a un approccio più deciso in certe aree, e a tirare fuori l'intero armamentario per cercare di avanzare fino alla porta successiva. Fortunatamente i personaggi si controllano bene, grazie anche al nuovo sistema che consente di spostarsi in modo molto più agile avendo come riferimento la visuale dell'utente, fermo restando che si può optare per quelli vecchia maniera. Altro aspetto che differenzia questo gioco dagli altri primi episodi della saga è poi la possibilità di utilizzare contemporaneamente i due protagonisti, Rebecca Chambers e Billy Coen, facendoli agire in team, passando da uno all'altro alla bisogna con la semplice pressione di un tasto. Questo elemento aggiunge una lieve componente strategica al gameplay, visto che le diverse abilità dei personaggi, legate anche alla loro stazza fisica, consentono al videogiocatore di abbozzare qualche strategia, soprattutto nella risoluzione di alcuni puzzle ambientali, sfruttando per esempio Billy per spostare delle casse o dei grandi blocchi che ostruiscono il passaggio, mentre magari l'agile Rebecca gli copre le spalle. Da segnalare poi la scomparsa dei bauli: nel gioco è possibile portare con sé un numero di oggetti più elevato rispetto al passato e abbandonare per strada quelli che non servono per fare spazio ai nuovi. In caso di necessità si può sempre tornare indietro a riprenderli. Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, Resident Evil 0 HD Remaster propone sia il tradizionale formato 4:3 che il nuovo 16:9 in widescreen, con una risoluzione pari a 1080p. Rispetto però all'edizione per personal computer, questa su console presenta un frame rate ancorato a 30 frame al secondo, un anti-aliasing leggermente inferiore, ombre e alcuni elementi dello scenario meno definite. Per il resto, escludendo i filmati in computer grafica del 2002 upscalati e le animazioni dei personaggi ancora un po' rigide, ci troviamo di fronte a un ottimo comparto grafico, con scenari curati e valorizzati dall'uso di texture dettagliate, e dal sapiente utilizzo delle fonti di luce. Insomma, il gioco non lascia senza parole per quantità di poligoni o effetti, ma presenta lo stesso degli aspetti interessanti soprattutto nella cura riposta dai grafici Capcom per far sì che le ambientazioni e le inquadrature suscitino davvero paura, grazie anche al buon accompagnamento sonoro in formato dolby surround 5.1. Nota a margine per i contenuti extra che consistono in una serie di costumi legati ai pre-order e in due modalità che si sbloccano una volta completata la campagna, cioè a dire il vecchio Leech Hunter, presente anche nell'edizione originale di Resident Evil 0, e l'inedito Wesker Mode. In questa modalità il giocatore può controllare l'infetto Albert Wesker con tutti i suoi poteri speciali, al posto di Billy e con a fianco la solita Rebecca.

Quella villa nel bosco

Qualche ora dopo la sparizione del BRAVO team, il capo della polizia Irons decide di inviare sulle sue tracce la seconda squadra della S.T.A.R.S., l'ALPHA. Ma anche questa, attaccata da quelli che sembrano un branco di cani inferociti, finisce per interrompere le comunicazioni con la base. Quattro dei componenti della squadra fuggono e riescono a trovare riparo all'interno di una vecchia villa signorile, dove però si ritrovano ad affrontare un vero e proprio incubo ad occhi aperti. La magione, infatti, appartiene alla Umbrella Corporation e nasconde nelle sue viscere dei laboratori segreti dove si sperimentano agenti patogeni letali e armi biologiche conosciute come B.O.W., che sfuggite al controllo degli scienziati hanno finito per infettare tutti gli occupanti dell'area trasformandoli in zombi e creature mutate estremamente aggressive.

Le origini del terrore
Le origini del terrore

Per gli agenti comincia così una disperata lotta per la sopravvivenza, nel tentativo ultimo di fuggire dall'edificio e porre fine agli orrori che si celano al suo interno. È questa in estrema sintesi la trama di Resident Evil HD Remaster, capostipite della saga che in questa edizione rimasterizzata era già stato rilasciato lo scorso gennaio ma in versione digitale. Nel gioco l'utente può indossare a scelta i panni di Chris Redfield o Jill Valentine, in due avventure convergenti ma separate, giocabili l'una dopo aver finito l'altra: la scelta di interpretare un agente piuttosto che l'altro cambia l'approccio alla partita, dato che con loro variano il tipo di armi da difesa automatica, la disposizione di taluni oggetti nella villa, alcune cose da fare e i personaggi che si incontrano. Il gameplay e la struttura di gioco restano invece invariati per entrambi i personaggi, con tanti ambienti da esplorare alla ricerca di indizi e oggetti utili per la sopravvivenza, trappole da evitare, enigmi da risolvere e mostri da eliminare o evitare quando possibile. Il bestiario in tal senso offre di tutto, dai tradizionali zombi lenti ma letali se incontrati in spazi angusti o in grande numero, ai terribili hunter, creature simili a enormi rettili umanoidi in grado di staccare di netto le teste dei loro nemici, fino agli animali mutati e a delle creature chiamate Crimson Head, una variazione più aggressiva e veloce dei "normali" morti viventi. Così come per Resident Evil 0, poi, anche qui abbiamo le classiche telecamere fisse e le inquadrature di stampo cinematografico che cambiano costantemente anche all'interno dello stesso ambiente, le quali tra l'altro contribuiscono ad aumentare la tensione. Il fatto di non sapere talvolta cosa lo aspetta dietro l'angolo, spinge l'utente a stare all'erta, e lo costringe sovente a fermarsi un attimo in silenzio, per ascoltare un lamento, una nota musicale o altri suoni che possano tradire la presenza di un nemico non ancora inquadrato dalla telecamera. Immancabili, poi, le porte che si aprono solo dopo un breve filmato, i bauli "magici" dove conservare gli oggetti che al momento non servono ed occupano spazio nei pochi slot disponibili nell'inventario dei protagonisti, i proiettili e i nastri di inchiostro da centellinare per salvare al momento giusto la partita utilizzando le apposite macchine da scrivere.

Trofei PlayStation 4

La collection propone due blocchi di trofei, uno per ogni gioco. Resident Evil ne offre ben 45, compresi quelli segreti, di cui 28 di bronzo, 15 d'argento, 1 d'oro e 1 di platino. Resident Evil 0 ne ha invece 48. In tutti e due i casi per ottenerli bisogna come sempre progredire nelle avventure e soddisfare alcune richieste specifiche, come per esempio distruggere le gambe di uno zombi o finire o recuperare tutte le armi.

Tecnicamente parlando

Anche in Resident Evil HD Remaster è presente un doppio schema di controllo opzionali, che offrono la possibilità di giocare con quelli classici oppure con un set completamente nuovo che sfrutta i dorsali superiori del pad sinistro e destro del pad di PlayStation 4 per mirare e sparare, o le levette analogiche per gestire la posizione del corpo e i movimenti dei protagonisti, che avvengono contestualmente alla posizione assunta dai loro corpi sullo schermo. Noi ci siamo trovati benissimo con quelli nuovi, ma non neghiamo che in alcuni punti abbiamo optato per utilizzare quelli tradizionali, forse più funzionali per determinati momenti dell'avventura. Per quanto concerne la parte tecnica, data la natura della produzione non c'è ovviamente da aspettarsi nessun stravolgimento grafico tale da far pensare a un cambio di quelli capaci di trasformare l'impianto visivo in qualcosa all'avanguardia.

Le origini del terrore

Tuttavia c'è ugualmente da sottolineare come i grafici Capcom abbiano svolto pure qui un lavoro decisamente valido considerando il materiale, non limitandosi a qualche semplice ritocco estetico, ma impegnandosi nell'apportare tutta una serie di modifiche e di ottimizzazioni che hanno restituito un prodotto di buona fattura, parecchio differente, in positivo, rispetto all'edizione per GameCube. Risoluzione in full HD a 1080p, col gioco che gira a 30 frame al secondo, restyling dei modelli poligonali dei personaggi e texture più dettagliate per i fondali e gli oggetti, più svariati effetti di post-processing e di luce e ombra, i quali nonostante restituiscano talvolta coi loro tagli netti scenari molto scuri, contribuiscono a rendere bene l'atmosfera di luoghi spaventosi dai quali si vorrebbe solo fuggire. Per quanto riguarda la componente audio, nulla da eccepire: sia gli effetti sonori che la bella colonna sonora originale vengono riproposti in tutto il loro splendore, rimasterizzati in digitale col nuovo standard audio multicanale dolby surround 5.1. A questo punto, se avete avuto la pazienza di leggere l'intero articolo fino a qui, avrete già capito che in linea di massima questa Resident Evil: Origins Collection ci è piaciuta: tecnicamente le versioni dei due giochi che contiene sono le migliori che ci si potesse aspettare considerando il materiale di partenza, mentre dal punto di vista del gameplay sono la conferma di come ancora oggi certi schemi tipici dei vecchi survival horror, se ben elaborati, possano affascinare e spaventare gli appassionati del genere. Soprattutto se questi ultimi sono disposti a sorvolare su certi elementi che, se rapportati a quelli di produzioni più moderne, appaiono ampiamente superati.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Multiplayer.it
8.0
Lettori (24)
8.6
Il tuo voto

Resident Evil: Origins Collection è una raccolta che tutti gli appassionati di survival horror dovrebbero avere nella loro personale ludoteca, per potersi gustare uno dei titoli più importanti della storia dei videogiochi moderni e il suo interessante prequel. Resident Evil e Resident Evil 0 rimasterizzati in alta definizione non offriranno stravolgimenti di sorta alla giocabilità, e le loro meccaniche potranno risultare vetuste ma, al netto di qualche difetto che abbiamo evidenziato nella nostra recensione, restano maledettamente divertenti da giocare, grazie anche al nuovo set di comandi. Siamo convinti che i fan li troveranno interessanti nonostante l'età, mentre coloro che sono alla ricerca di titoli tecnicamente in linea con gli standard attuali, potrebbero non apprezzarli fino in fondo e, nel caso, farebbero quindi meglio a ponderare bene l'eventuale acquisto.

PRO

  • Uno dei migliori Resident Evil di sempre in alta definizione
  • Resident Evil 0 propone delle belle meccaniche cooperative
  • Controlli migliorati per entrambi i titoli
  • Restituisce tutto il fascino dei survival horror di una volta

CONTRO

  • Si sarebbe potuto fare di più per i filmati
  • Il backtracking dell'originale e il livello di difficoltà del prequel potrebbero far imbestialire qualcuno
  • Basteranno l'effetto nostalgia e il restyling grafico per renderli ancora appetibili?