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A caccia di Eidolon

Final Fantasy incontra Monster Hunter in questo spin-off pieno zeppo di fanservice

RECENSIONE di Christian Colli   —   01/02/2016

Final Fantasy Explorers non è un gioco facile da collocare. Chi lo considera "il Monster Hunter con i mostri di Final Fantasy" non è del tutto lontano dalla verità, ma è un paragone infelice soprattutto nei confronti della famosissima serie Capcom. Sviluppato da Racjin, il nuovo spin-off di Final Fantasy tenta una strada quasi completamente nuova, mescolando il gameplay dei vecchi Final Fantasy Crystal Chronicles con la struttura degli action/survival/RPG che di Monster Hunter hanno fatto la loro pietra angolare. In realtà, Final Fantasy Explorers assomiglia a Monster Hunter solo nelle fasi di preparazione; poi diventa più che altro un Phantasy Star Online moderno in cui Racjin ha infuso vent'anni di Final Fantasy, attingendo a un pool sconfinato di creature, personaggi, scenari e musiche. Il risultato non ci ha convinti completamente.

Final Fantasy Explorers piacerà soprattutto ai fan sfegatati della famosissima serie di JRPG

Che storia, ragazzi!

Considerando che stiamo parlando di un Final Fantasy, è quasi un controsenso giocare per ore e ore senza scorgere uno straccio di trama. No, non avete capito male: l'avventura comincia e finisce sull'isola di Amostra, un luogo misterioso in cui si aggirano le creature più pericolose del mondo. Il nostro alter ego - che possiamo discretamente personalizzare nell'aspetto - è uno dei tanti esploratori intenzionati a setacciare Amostra in cerca di fortuna perché, sapete, dove c'è un pericolo di solito c'è anche un tesoro.

A caccia di Eidolon
A caccia di Eidolon

In questo caso, però, di tesori non ce n'è neppure l'ombra. I personaggi che sostano nell'hub principale si limiteranno a contestualizzare le missioni che potremo accettare all'apposito bancone ma, come dicevamo, non c'è una vera e propria storia da seguire: il nostro scopo sarà semplicemente quello di esplorare l'isola, sconfiggere mostri su mostri e fabbricare armi e indumenti sempre più potenti che ci permettano di affrontare le minacce successive. Il filo conduttore, semmai, è il risveglio degli Eidolon, le divinità leggendarie che, in qualità di veri e propri boss, ci daranno più filo da torcere. Al di là di qualche missione che ci chiederà di sconfiggere un certo numero di creature o raccogliere un determinato quantitativo di oggetti, sono le battaglie con gli Eidolon le vere protagoniste del gameplay: se i nemici comuni oppongono ben poca resistenza, gli Eidolon che si combattono nelle loro specifiche arene sono molto più coriacei e dispongono di attacchi e poteri che i fan di Final Fantasy riconosceranno subito. Alcuni di essi, inoltre, sono caratterizzati da meccaniche particolari che devono essere imparate e metabolizzate: Diabolos sprofonda l'arena nel buio, Ramuh infligge più danni quanti più cristalli sono in piedi durante lo scontro, Dryad riesce a nascondersi sotto terra e via dicendo. Ecco perché il gioco si ostina a riproporre le battaglie contro gli stessi Eidolon più volte, così che il giocatore abbia sempre bisogno di nuovi oggetti per sopravvivere agli scontri. È un meccanismo che non si discosta molto dal modo in cui Capcom proponeva i suoi mostri di colore diverso, ma se in Monster Hunter bisognava imparare pattern completamente nuovi, in Final Fantasy Explorers i boss restano più o meno gli stessi e diventano solo più dannosi e resistenti. Fortunatamente, sulla varietà degli Eidolon e dei mostri in generale non si discute: ce ne sono tantissimi, presi da un po' tutti i Final Fantasy. I fan riconosceranno subito i loro preferiti e siamo sicuri che saranno deliziati dalla possibilità di catturarli e portarseli a spasso.

Il mio Chocobo è più bello del tuo

Dunque Final Fantasy Explorers si gioca effettivamente come un Monster Hunter, senza dare troppo peso a trame e personaggi secondari: si prepara il personaggio, si sceglie una missione al bancone della gilda degli avventurieri, quindi si esce dall'hub per iniziarla.

A caccia di Eidolon
A caccia di Eidolon

Amostra è divisa in numerosi scenari che si differenziano per nemici e risorse da raccogliere: tra praterie, spiagge, deserti e montagne vulcaniche, i fan del fantasy troveranno ogni possibile cliché. Ogni nemico sconfitto lascia cadere un oggetto da raccogliere che può essere un materiale utile a fabbricare armi e armature, oppure un cosiddetto "atmalith", praticamente la sua essenza. Il ranch, in città, ci permette di ricreare quel mostro e trasformarlo in un fedele seguace: più potente è la creatura, minore è il numero di mostri che possono seguirci, per un massimo di tre. Perciò, se volete andare in giro con un Chocobo e un Tonberry nessuno ve lo vieta, ma se prediligete la potenza d'attacco di un Black Knight dovrete rinunciare ad altri due compagni. Questi seguaci, d'altra parte, non sono solo un valore d'attacco aggiunto, poiché dispongono di abilità speciali e statistiche che li collocano in ruoli ben precisi. Del resto, in un gioco come Final Fantasy Explorers non poteva assolutamente mancare il tradizionale Job System diventato famoso con Final Fantasy V e Final Fantasy Tactics. Inizialmente potremo scegliere tra i classici Job basilari - Knight, Monk, Black Mage e così via - ma completando le varie missioni e raggiungendo obiettivi specifici è possibile sbloccare molti altri Job, dal Dark Knight al Dragoon passando per il Machinist o il Geomancer. È un peccato che il gioco non definisca i suddetti obiettivi, lasciando il giocatore a brancolare nel buio. È evidente che il titolo ha bisogno di una community che ne svisceri ogni segreto, ma purtroppo di segreti non ce ne sono poi così tanti. Completando le missioni e sbloccando i Job si arricchisce l'armeria, e a quel punto è necessario trovare solo i materiali necessari a fabbricare una delle nuove armi o armature in elenco: in fin dei conti il succo del gioco è proprio quello, ma una volta completata ogni missione e sconfitto ogni boss, non resta da fare altro che accumulare i materiali per fabbricare oggetti che ormai non ci servono più.

L'effetto 3D

Non pervenuto.

Un milione di posti di lavoro

Se è vero che il sistema di progressione e i contenuti endgame lasciano a desiderare, nulla si può dire sul sistema di combattimento che rappresenta una base solidissima per eventuali sviluppi futuri.

A caccia di Eidolon
A caccia di Eidolon

Final Fantasy Explorers è un gioco assolutamente action: pur non potendo saltare, il nostro alter ego può correre consumando i punti abilità o AP, cioè gli stessi che spenderemo per lanciare le magie e gli attacchi speciali che abbiamo pagato in CP o Crystal Point al cristallo nel centro dell'hub. Tecnicamente possiamo imparare tutto, perché le abilità dipendono dal Job che stiamo utilizzando e dalle armi che stiamo impugnando: se volete giocare un Machinist armato di pistola e scudo che lancia Fire e Cure a destra e a manca, potete farlo. Ovviamente alcuni Job si prestano più o meno al combattimento in mischia o al lancio di incantesimi, ma stiamo parlando di una varietà incredibile di magie, abilità, armi, Job e indumenti. Possiamo associare le abilità alle combinazioni dei tasti dorsali con quelli frontali del Nintendo 3DS, preparando quindi un "loadout" che possiamo anche salvare in un intuitivo catalogo personalizzato. Un tasto permette di attaccare in mischia, un altro richiama il menù degli oggetti consumabili, e Final Fantasy Explorers è tutto qui: nella sua semplicità, garantisce un gameplay decisamente solido. La vera forza del sistema di combattimento, però, risiede nel Crystal Surge, un indicatore che si riempie utilizzando le abilità e sconfiggendo i nemici: una volta raggiunta una certa soglia, premendo i tasti dorsali potremo scegliere tra un elenco di potenziamenti temporanei.

A caccia di Eidolon
A caccia di Eidolon

Il bello è che se useremo una delle nostre abilità compatibili mentre siamo sotto l'effetto di un Crystal Surge, quella stessa abilità "muterà", acquisendo una proprietà bonus; in seguito, potremo acquistarla in città e personalizzarla ulteriormente. Considerando il numero di abilità e di effetti Crystal Surge, va da sé che le varianti in questione sono pressoché innumerevoli. La meccanica parallela del Trance Surge, invece, ci permette di assumere temporaneamente i poteri degli Eidolon catturati o l'aspetto degli eroi di Final Fantasy più famosi: durante l'effetto del Trance Surge saremo più forti del normale e, innescando il Crystal Surge in contemporanea, potremo usare attacchi speciali famosissimi come l'Hellfire di Ifrit o l'Omnislash di Cloud Strife. Il sistema di combattimento, insomma, garantisce una profondità notevole specialmente se si gioca in gruppo e si approfitta delle sinergie tra i Job. Ogni missione può infatti essere affrontata online con altri tre giocatori: i nemici diventano più longevi e potenti, ma gli esploratori possono contare sulle dinamiche di gruppo tipiche degli RPG, tra White Mage che curano e Bardi che potenziano le statistiche suonando l'arpa. È un peccato, insomma, che Final Fantasy Explorers non abbia un comparto multigiocatore dedicato. Le missioni da affrontare in singolo e in multiplayer sono le stesse, e se è vero che i bottini in compagnia sono sensibilmente più ricchi, bisogna fare comunque i conti con i vistosi cali di frame rate che rendono l'esperienza decisamente frustrante persino giocando col New Nintendo 3DS, specialmente in presenza dei maghi capaci di lanciare gli incantesimi più appariscenti. Questo spiegherebbe il motivo che ha spinto Racjin a disattivare completamente l'effetto stereoscopico, scelta che ci ha lasciati abbastanza interdetti perché dubitiamo che non si potesse ottimizzare meglio il codice: in fondo, Final Fantasy Explorers non muove chissà quanti poligoni, e tra texture blande e scenari di dimensioni ristrette non possiamo fare altro che mettere in discussione la competenza dello sviluppatore giapponese. Non che il titolo Square Enix sia brutto da vedere, intendiamoci, ma non è certamente sofisticato. Anche il comparto sonoro è tutt'altro che memorabile, e il saltuario alternarsi delle tracce inedite e dei motivi più famosi della saga conduce a un confronto decisamente impietoso.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.5
Lettori (11)
7.1
Il tuo voto

Final Fantasy Explorers serve a tavola tante buone idee, ma nessuna è cotta a puntino e, in generale, si ha l'impressione di essere andati al ristorante per una cena a base di precotti. Non possiamo negare, comunque, che la dinamica di gioco, a metà tra Monster Hunter e un action RPG più tradizionale, ci ha divertito e mostrato enormi potenzialità. Forse Square Enix avrebbe dovuto credere di più in questo concept e affidarlo a uno sviluppatore più talentuoso di Racjin. Sia come sia, Final Fantasy Explorers è un tripudio di fanservice che consigliamo soprattutto ai fan del franchise, specialmente se hanno la possibilità di giocarlo in compagnia e la pazienza per sorvolare sui suoi evidenti problemi strutturali.

PRO

  • È un concentrato di citazioni in salsa Final Fantasy
  • Sistema di combattimento dinamico e ricco di possibilità
  • Tanti Job, nemici e abilità da sbloccare

CONTRO

  • La difficoltà e il senso di progressione non vanno a braccetto
  • I contenuti post-game lasciano l'amaro in bocca
  • Vistosi cali di frame rate in modalità multigiocatore