52

Cartoline dalla Bianca Marca

La seconda parte di The White March arriva sul mercato con l'obiettivo di concludere nel migliore dei modi l'espansione di Pillars of Eternity. Ce l'avrà fatta?

RECENSIONE di Pierpaolo Greco   —   16/02/2016

Eravamo tutti rimasti appesi con il finale della prima parte di The White March grazie a un sapiente cliffhanger costruito da Obsidian Entertainment e, dopo un'attesa decisamente più lunga del previsto, è finalmente giunto il momento di tornare nella Bianca Marca per scoprire come è andata a finire con il villaggio di Stalwart, con la Bianca Forgia e con un'incombente minaccia che turba i sogni del nostro protagonista. Proprio con quest'ultimo stratagemma narrativo si apre la seconda parte della corposa espansione di Pillars of Eternity, mai troppo elogiato gioco di ruolo di stampo classico che ha riportato agli antichi splendori l'epica tradizione dei vari Baldur's Gate, Planescape: Torment e Icewind Dale, giusto per citare i primi che ci sono venuti in mente. Tenendo bene in considerazione che chi starà leggendo queste righe conoscerà alla perfezione l'opera di Obsidian e ha probabilmente già completato il primo episodio di The White March, ci concentreremo immediatamente sulle novità del gameplay e sulla valutazione dei contenuti aggiuntivi. Un'ultima informazione prima di procedere, la Part 2 viene venduta allo stesso prezzo della precedente, 14,99€ ma è possibile acquistare una sorta di Season Pass contenente l'intero add-on a 23,99€.

L'epopea di The White March si conclude senza troppi scossoni. In senso positivo ma anche negativo

Per tutti

Come capitato anche in occasione della prima parte di The White March, questo secondo spezzone dell'add-on arriva con in dote una lunga serie di migliorie del gameplay che verranno rese disponibili gratuitamente a tutti i possessori del gioco originale attraverso la patch 3.0, che sarà rilasciata in contemporanea. La roccaforte ha subito l'ennesimo ritocco volto a migliorare la sua integrazione con il resto del gioco.

Cartoline dalla Bianca Marca
Cartoline dalla Bianca Marca

Ora le missioni casuali che potremo assegnare ai nostri seguaci a riposo avranno delle trame meglio descritte, più ricche di bottini e decisamente più aderenti alla storia di Pillars, ma potremo anche ricevere la richiesta di udienza da parte di una serie di personaggi che potremo aiutare, condannare o semplicemente ascoltare. Alcuni di questi incontri ci porteranno anche a viaggiare attraverso Eora per seguire una linea narrativa inedita che metterà a repentaglio il nostro possesso di Caed Nua. Ci sono poi alcune modifiche decisamente minori come l'aggiunta della nuova modalità di gioco Racconto, che elimina di fatto i combattimenti consentendo ai giocatori disinteressati a questo aspetto di godersi la trama e la profondità dei personaggi senza preoccuparsi del resto, o il redesign funzionale della barra delle abilità che ora suddivide in modo più chiaro i talenti e le magie consumabili per riposo e per combattimento oltre a offrire una migliore navigabilità degli oggetti d'uso rapido. Ma la novità più importante riguarda due aspetti che hanno dirette conseguenze sul gameplay soprattutto nei pressi dell'end game. La patch 3.0 introduce infatti i danni causati dal knockout, quando cioè il nostro personaggio cade a terra privo di sensi per la fine della sua resistenza. In questo caso si ritroverà con un malus abbastanza importante dipendente dal tipo di danno che ha causato il suo stordimento: una costola rotta, bruciature o arti congelati, commozioni cerebrali e così via. Ovviamente questi danni avranno conseguenze piuttosto importanti sui combattimenti e potranno essere eliminati soltanto riposandosi. L'altro elemento è la completa rivisitazione delle statistiche Atletica e Sopravvivenza. Ora la prima determina l'intensità di una nuova abilità che possiedono tutti i personaggi, denominata Slancio ritrovato e che permette di recuperare un certo quantitativo di resistenza una volta per combattimento, mentre la Sopravvivenza definisce sei diverse tipologie di bonus a cui può avere accesso un membro del party nel momento del riposo, un po' come avviene quando si dorme in una taverna oppure nella roccaforte. È sicuramente da elogiare questo preciso e costante lavoro di Obsidian nel migliorare gli aspetti, anche secondari, del suo gioco di ruolo coccolando di fatto i suoi utenti e mostrando una propensione all'ascolto dei feedback, spesso davvero spietati e violenti, che raramente è possibile trovare nel nostro settore.

Cartoline dalla Bianca Marca

Allo stesso tempo però ci sentiamo obbligati a sottolineare come il più grande elemento negativo di Pillars of Eternity continui a rimanere assolutamente vivido e inalterato. Parliamo ovviamente del pathfinding, ovvero della capacità dei personaggi, specie quelli direttamente controllati dal giocatore, di raggiungere le zone da noi indicate. Un fenomeno che affligge in senso negativo l'altrimenti splendida opera di Obsidian e che sembra continuare ad acuirsi con il passare del tempo. Anche questa seconda parte di The White March non ne è esente e, anzi se possibile, le nuove location e alcuni incontri particolarmente numerosi tendono a evidenziare maggiormente i deficit del motore di gioco per quanto riguarda questo aspetto. È evidente, a questo punto, che lo sviluppatore non possa ormai fare più nulla per risolvere questo problema e ci auguriamo di cuore che l'inevitabile sequel venga realizzato fin dal principio tenendo conto di questa problematica. Dal canto nostro dobbiamo ammettere che muovere singolarmente i vari personaggi per farli salire su una scala, oppure rimanere impelagati per ore nella microgestione di ogni membro del party per assicurarci che colpisca il nemico corretto e non si becchi qualche colpo di disimpegno quando noi ci eravamo limitati ad attivare un'abilità ci ha ormai decisamente snervato.

Per pochi

E arriviamo quindi a parlare nel dettaglio della seconda parte di The White March. Iniziamo subito col dire che conclude in modo piacevole e dettagliato quanto avviato con lo spezzone precedente. La storia, nella sua globalità, si aggancia a tratti alla trama principale di Pillars of Eternity e riesce ad apparire ben scritta e coerente con l'ambientazione.

Cartoline dalla Bianca Marca
Cartoline dalla Bianca Marca

Anche stavolta incontreremo circa tre ambientazioni nuove di zecca unite al restyling parziale del villaggio di Stalwart e di un altro paio di location minori. Il tutto per un quantitativo di ore di gioco che supera, a memoria, il tempo impiegato per completare la prima parte dell'espansione. A voler approfondire nel dettaglio questo aspetto non è che ci siano più cose da fare in questo secondo episodio rispetto al precedente ma sono presenti un ulteriore aumento della difficoltà e soprattutto alcune sequenze che sembrano disegnate per cercare di stimolare un approccio fortemente orientato allo stealth. Buona parte dei nuovi ambienti infatti, propone più punti di ingresso e un'esplorazione ben studiata permette di evitare i gruppi più numerosi di avversari, nei casi in cui non risulti possibile aggirare gli scontri sfruttando a dovere le opzioni di dialogo a cui ci ha abituato il titolo originale. Da questo punto di vista possiamo dire che la seconda parte di The White March segue alla perfezione la strada intrapresa con la prima metà e la maggiore pratica dello sviluppatore, unita all'esperienza maturata con il titolo, gli ha permesso di offrire situazioni di gioco più originali o comunque meno legate al consueto "ripulisci la zona prima di passare alla successiva". Aiutano in questo senso anche le sequenze interattive che tornano con forza a spezzare il ritmo dell'azione e ad offrire enigmi e situazioni ambientali molto più complessi da risolvere e affrontare anche se ci è parso più facile "barare" selezionando tutte le opzioni disponibili mancando dei malus o delle penalità nei casi in cui capiti di sbagliare. Non manca anche un nuovo personaggio introdotto proprio con questa seconda parte. Si tratta di Maneha, una barbara Aumaua della zona costiera che incontreremo al centro del villaggio di Stalwart non appena installato l'add-on e, cosa molto interessante, sarà possibile utilizzarla da subito anche nel caso in cui si deciderà di partire con The White March dall'inizio.

Cartoline dalla Bianca Marca

La sua linea narrativa è legata a doppia mandata con uno degli ambienti dell'espansione e, per quanto breve e forse un po' troppo superficiale, ci accompagnerà piacevolmente fino all'epilogo dell'esperienza di gioco. Dove invece è difficile notare delle grandi novità è nell'aspetto grafico dell'add-on. Artisticamente infatti, com'era lecito aspettarsi, questa seconda parte non si discosta dalla precedente e le nuove ambientazioni sono tutte fortemente ancorate allo stile della Bianca Marca: quindi neve e ghiaccio in ogni dove. Abbiamo notato una cura maggiore negli interni che ci è capitato di incrociare e soprattutto nei nuovi avversari che abbiamo dovuto affrontare che si arricchiscono di alcune aggiunte molto interessanti e decisamente al di sopra della norma per quanto riguarda le dimensioni. È interessante anche constatare che un buon lavoro è stato fatto per cercare di distinguere, quel tanto che basta, anche i numerosi gruppi di umani che incontreremo e che in più di un'occasione ci hanno fatto sudare non poco a causa delle combinazioni che The White March ci ha posto davanti. Nulla da dire sul fronte musicale ed è un peccato considerato che da questo punto di vista ci saremmo aspettati qualche novità mentre i temi ci sono sembrati praticamente gli stessi, al di fuori dell'aggiunta di una singola traccia. Rimane invece eccezionale il doppiaggio in lingua inglese e ottima la traduzione scritta in italiano.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core i5 4690k a 4.0 GHz
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970
  • Sistema operativo: Windows 10 a 64 bit

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core i3-2100T a 2.5 GHz o AMD Phenom II X3 B73
  • Memoria: 4 GB di RAM
  • Scheda video: ATI Radeon HD 4850 o NVIDIA GeForce 9600 GT
  • Sistema operativo: Windows Vista / 7 / 8 con gli ultimi service pack installati
  • Spazio su disco: 14 GB

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i5-2400 a 3.1 GHz o AMD Phenom II X6 1100T
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: AMD Radeon HD 7700 o NVIDIA GeForce GTX 570
  • Sistema operativo: Windows 7 / 8 a 64 bit con gli ultimi service pack installati

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 14,99 € / 23,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (5)
8.6
Il tuo voto

La seconda parte di The White March è la perfetta conclusione di un'espansione in grado di aggiungere molti contenuti a Pillars of Eternity tra ambientazioni nuove di zecca, membri inediti del party, loot di livello alto e qualche nuovo mostro da affrontare. Sarebbe un delitto quindi non acquistare il pacchetto completo nel caso in cui ci si sia innamorati del magnifico gioco di ruolo classico firmato Obsidian. Allo stesso tempo però non ci sentiamo di spingere verso l'alto la votazione semplicemente perché al di fuori di tutte le aggiunte che è lecito aspettarsi da un'espansione, non c'è nulla che riesca veramente a stupire il giocatore a partire da una storia piacevole ma mai epica che si va ad affiancare alla trama principale senza però mai amalgamarsi completamente a essa.

PRO

  • Ottime le migliorie del gameplay a disposizione anche dei soli possessori di Pillars of Eternity
  • Un piccolo passo avanti nel design delle aree, specie quelle al chiuso
  • La trama dell'espansione si conclude perfettamente...

CONTRO

  • ...ma una volta archiviata lascia abbastanza indifferenti
  • I soliti problemi di pathfinding sono talvolta insostenibili