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Un'eredità oscura

Obscuritas è la nuova avventura horror di Vis Games, il team tedesco autore di Pineview Drive

RECENSIONE di Raffaele Staccini   —   28/03/2016

Il panorama delle avventure horror è sempre molto affollato su Steam. Molti sviluppatori tentano infatti la fortuna con questo genere che, più di altri, è capace di premiare buone idee di game design, anche con un budget ridotto. È stato il caso ad esempio di Pineview Drive, titolo d'esordio dei Vis Games che, nonostante gli evidenti limiti e un backtracking esasperante, ha permesso al team tedesco di portare un secondo gioco su Steam. Obscuritas riprende così le meccaniche e le atmosfere del predecessore ma le espande nel corso di ventinove livelli, a beneficio della varietà di situazioni e del senso di tensione nel giocatore, alle prese con ambientazioni buie e inquietanti. Ma anche questa volta rimangono parecchi aspetti da sistemare.

Arriva la nuova avventura dei creatori di Pineview Drive: pronti a esplorare un'altra villa dell'orrore?

Sarah ha detto no alle agenzie immobiliari

Un'eredità oscura

Non bisogna aspettarsi nessuno spunto originale dalla trama di Obscuritas, che riprende uno dei cliché più inflazionati del genere: l'eredità di una vecchia villa appartenuta a uno zio sconosciuto. Una situazione che in circostanze normali, tra tasse di successione e spese di manutenzione, porterebbe chiunque sano di mente ad affidare l'immobile alla prima agenzia disponibile. Ma visto che così ci perderemmo tutto il divertimento, la protagonista del gioco, Sarah, decide piuttosto di affrontare un lungo viaggio in treno per scoprire il segreto che si cela dietro l'allontanamento dello zio da parte dei suoi genitori. Ovviamente la casa si trova in uno stato di semi abbandono ed è decisamente troppo grande per ospitare una persona sola. Fatto sta che l'eroina arriva proprio sul far del crepuscolo e, invece, di andare a dormire, pensa bene di mettersi a esplorare ogni stanza. Seguendo la logica standard degli horror, lo zio Arthur ha inoltre deciso di mettere alla prova la nipote, nascondendo chiavi e lettere un po' ovunque. La componente narrativa rimane comunque appena abbozzata, con i messaggi dello zio che non sono mai più lunghi di poche righe. Si tratta tuttavia di un tracciato capace di incuriosire, almeno quel tanto che basta a procedere una porta dopo l'altra in quello che nelle prime battute non sembra essere altro che una riproduzione pedissequa di Pineview Drive.

A caccia di chiavi

Se avete provato il primo lavoro di Vis Games probabilmente vi siete allora già fatti un'idea delle meccaniche che stanno alla base di Obscuritas. Con visuale in prima persona, il giocatore si muove per il complesso della villa alla ricerca di indizi per risolvere gli enigmi che gli vengono man mano proposti. Ci si ritrova così a cercare una chiave dopo l'altra, per accedere alle diverse stanze e ottenere infine quella necessaria a raggiungere l'ala successiva della casa.

Un'eredità oscura
Un'eredità oscura

Il meccanismo si mantiene pressoché identico per il primo terzo di gioco, con enigmi che spaziano dalla lettura di combinazioni a lume di candela fino all'analisi di quadri e alla sostituzione di pezzi di mobilio. Ma quando si inizia a pensare che il caro zietto abbia deciso di sfruttare Sarah dopo aver licenziato il maggiordomo, ecco che il titolo si apre su nuovi ambienti e situazioni. Zone come il giardino, la cripta e il laboratorio sono dei veri e propri labirinti, dove risparmiare il più possibile le batterie della torcia diventa essenziale. Se nella casa l'energia elettrica e le candele sono un valido ausilio per ritrovare la strada, all'esterno e negli ambienti sotterranei è praticamente impossibile orientarsi quando la torcia si scarica. E al buio è più facile imbattersi in trappole mortali. Senza entrare troppo nei dettagli, appena messo piede fuori dalla villa le situazioni pericolose diventano via via sempre più frequenti, così come i fenomeni paranormali, le apparizioni inquietanti e l'incontro con creature aggressive. Anche la risoluzione degli enigmi diventa più complessa e risulta impossibile procedere senza un taccuino per gli appunti. Purtroppo però intuire la soluzione non è sempre sufficiente a procedere rapidamente. Per aumentare artificialmente la longevità, che si attesta intorno alle dieci ore, i ragazzi di Vis Games hanno pensato bene di mantenere uno degli aspetti più fastidiosi di Pineview Drive: il backtracking. Sarah è così costretta a tornare continuamente sui propri passi per visionare gli indizi e recuperare gli oggetti, visto che l'inventario è incredibilmente limitato: abbiamo spazio per la torcia, qualche batteria, un paio di scatole di fiammiferi e uno degli strumenti utili a risolvere l'enigma di turno. Uno solo, quando magari ne servono quattro o cinque per andare avanti. La situazione si fa poi più frustrante vista l'assenza di un indicatore del cursore a schermo, che avrebbe reso sicuramente più semplice aprire le porte e interagire con l'ambiente. Invece ci si ritrova a girare su noi stessi per poter evidenziare una maniglia o per riuscire a raccogliere un ingranaggio.

Un'eredità oscura

Attenti agli spigoli!

Il comparto tecnico di Obscuritas è spaventoso, ma non in senso positivo. Se da un lato gli scenari sono piuttosto curati, con una buona varietà di vegetazione esterna e di mobilio, la loro realizzazione pratica poggia su un motore che definire arretrato è un eufemismo. Anche impostando tutti i settaggi al massimo della qualità, gli spigoli sono ovunque. Un esempio? Il più lampante sono sicuramente gli alberi, che da vicino tradiscono una sezione del fusto perfettamente rettangolare.

Un'eredità oscura

Anche gli effetti non sono particolarmente avanzati, con un'illuminazione tutto sommato sufficiente che dà vita in più di un'occasione a inquietanti giochi di ombre dinamiche, che è difficile considerare premeditati. Simpatica anche la realizzazione della fauna locale: il ruscello che circonda la villa è abitato da insetti, pesci e germani completamente privi di vita, che si limitano a galleggiare sull'acqua e a cambiare bruscamente direzione quando si scontrano con un ostacolo. Per non parlare dei movimenti di Sarah, una ragazza che procede sempre dritta sulla sua strada. Nel senso che, anche quando si sposta lateralmente, gambe e braccia continuano a muoversi come se stesse camminando in avanti. Si tratta comunque di problemi su cui si potrebbe sorvolare, visto che l'ottima atmosfera del gioco non ne risente più di tanto. Quello che è invece difficile spiegare è come sia possibile che, a fronte di un comparto tecnico tutto sommato povero, la richiesta in termini di risorse hardware sia tutt'altro che modesta. Giocare con i riflessi in tempo reale è praticamente impossibile anche con un PC di fascia alta, mentre la nostra configurazione di prova ci ha permesso di far girare il titolo con qualità medio-alta, senza tuttavia rinunciare a frequenti rallentamenti e scatti. Indispensabile a mantenere inquietante l'atmosfera, il comparto audio è invece piuttosto buono, anche se un po' troppo brusco nel passaggio da una stanza all'altra: sentire il ticchettio dell'orologio sparire e comparire improvvisamente con la porta ancora aperta non aiuta a mantenere alto il livello di immersione nel gioco.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore AMD A8-5600K
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video AMD Radeon R9 270X 2GB
  • Sistema operativo Windows 10

Requisiti minimi

  • Processore AMD/Intel 2,8 Ghz
  • 4GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 670 o equivalente AMD
  • Spazio su disco 8GB
  • Sistema operativo Windows Vista/7/8/10 (32/64Bit)

Requisiti consigliati

  • Processore AMD/Intel 3.4 Ghz
  • 8GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 770 o equivalente AMD
  • Spazio su disco 8GB
  • Sistema operativo Windows Vista/7/8/10 (64Bit)

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
6.6
Lettori (4)
3.9
Il tuo voto

Obscuritas è un'avventura horror senza infamia e senza lode, che fa dell'atmosfera e di una buona varietà negli enigmi i suoi principali punti di forza. I ragazzi di Vis Games non sembrano voler nascondere i debiti del titolo verso giochi come Amnesia, così come non si sono fatti scrupoli per aumentare la permanenza del giocatore nella villa con qualche trucchetto. L'assenza di checkpoint nei livelli e il continuo backtracking servono sicuramente bene allo scopo, ma il senso di frustrazione e la ripetitività che ne derivano non sempre valgono lo sforzo. Chiudono il quadro un comparto tecnico arretrato e alcune scelte di game design un po' troppo retrò.

PRO

  • Atmosfera inquietante
  • Buona varietà di enigmi e situazioni
  • Sottotitoli in italiano accettabili

CONTRO

  • Backtracking frustrante
  • Inventario scarno
  • Scarsa ottimizzazione tecnica