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Ritorno a Bezoar

Hard Reset torna su PC per la terza volta, ma su console è all'esordio assoluto. Sarà invecchiato bene?

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   03/06/2016

Sono passati cinque anni dal debutto di Hard Reset, lo sparatutto cyberpunk di Flying Wild Hog, team composto da ex componenti di CD Projekt RED e CITY Interactive.

Ritorno a Bezoar

All'epoca il gioco ci aveva colpito per tutta una serie di motivi, in primo luogo un gunplay capace di offrire una resa degli impatti solida ed esaltante, ma anche un level design validissimo e un grado di sfida non indifferente. La sensazione era di trovarsi di fronte a una produzione "hardcore", caratterizzata da una grafica decisamente al di sopra della media, se consideriamo la natura praticamente indie del titolo. L'uscita della Extended Edition, l'anno successivo, andava ad arricchire la campagna con un set di livelli ambientati fuori dalle mura di Bezoar, la città-fortezza che nel gioco avevamo il compito di difendere dall'attacco delle macchine, riparando al peccato originale di uno story mode impegnativo ma troppo breve e portando a otto le ore necessarie per completare l'avventura. Presi dall'entusiasmo per l'ottima accoglienza riservata in via preliminare al loro nuovo progetto, Shadow Warrior 2, i ragazzi di Flying Wild Hog hanno deciso di portare Hard Reset su PC per la terza volta, con un'edizione Redux ottimizzata e con qualche feature inedita (scontata dell'85% per i possessori di una qualsiasi versione precedente), e di far debuttare il gioco anche su PlayStation 4 e Xbox One.

Hard Reset Redux sente il peso degli anni dal punto di vista tecnico, ma è ancora un gran bel FPS

Impatto imminente

Protagonista di Hard Reset Redux è il maggiore Fletcher, un ex veterano dotato di innesti bionici al soldo della CLN, un'unità governativa che si occupa di difendere le mura di Bezoar, l'ultima città del mondo, dall'attacco di un esercito di macchine senzienti. Quando si verifica una breccia, con alcuni omicidi perpetrati da robot, Fletcher viene mandato sul posto per indagare e si trova improvvisamente a dover affrontare un gran numero di androidi, il cui mandante sembra essere il misterioso dottor Novak. Ma è davvero così che stanno le cose?

Ritorno a Bezoar

Lo scopriremo nel corso di una campagna che, come detto, può essere completata nel giro di otto ore ma che riserva sequenze molto impegnative e tre spettacolari boss, prendendo l'utente di sorpresa in più di un'occasione con le sortite di nemici robotici vari e pericolosi: dai "minion" armati di sega elettrica a quelli che esplodono al contatto, passando per i possenti "gorilla" che caricano il bersaglio agli androidi armati di missili e spade, per arrivare alle letali unità volanti e alle new entry dell'edizione Redux, i cyborg-zombie. Quale modo migliore di liberarci di loro se non sfoderando la nuovissima katana? La spada rappresenta una gradita aggiunta a un arsenale che finora non prevedeva la possibilità di effettuare attacchi corpo a corpo, e che ci mette a disposizione due fucili modulari, uno convenzionale e l'altro a energia. Raccogliendo in giro per i livelli pacchetti di crediti e spendendoli presso apposite stazioni, potremo non solo potenziare le modalità base delle due armi, ma anche aggiungere tutta una serie di trasformazioni. La mitragliatrice diventa in tal modo un devastante fucile a pompa, un lanciagranate, un lanciamissili o un lanciamine, mentre il fucile a energia si trasforma in un cannone elettrico, in un emanatore di scosse, in una railgun e in una smartgun in grado di colpire i bersagli anche attraverso le pareti, con impulsi a ricerca. Tutte queste fasi, che si alternano agendo sulla croce direzionale del controller (perfettamente supportato su PC) e passando da un'arma all'altra con i pulsanti X e B, possono essere potenziate singolarmente per ottenere maggiore efficacia e funzionalità extra, come ad esempio uno zoom, la possibilità di lanciare un colpo caricato e così via.

Fuori dalla città

La prima parte della campagna di Hard Reset Redux ci vede esplorare le strade e gli edifici di Bezoar, mentre la seconda parte si svolge all'esterno delle mura della città, in una sorta di enorme "zona industriale" completamente in mano ai robot. Il design delle prime mappe sente parecchio il peso degli anni, e se nel 2011 riusciva a convincere, nonostante le evidenti ristrettezze del budget a disposizione degli sviluppatori, a cinque anni di distanza non può che risultare obsoleto, complice anche una deformazione prospettica un po' troppo marcata e l'uso di texture generiche, che impediscono una caratterizzazione efficace delle location.

Ritorno a Bezoar

Per fortuna le cose migliorano fuori da Bezoar, complice anche una maggiore varietà delle tonalità di colore e un'effettistica più avanzata, anche e soprattutto per quanto concerne le luci. I robot nemici colmano le mancanze estetiche e le animazioni non straordinarie con la loro cattiveria, visto che anche gli avversari più piccoli si rivelano in grado di impensierirci, specie quando arrivano in gran numero e ci mettono alle corde. La nuova manovra di scatto, attivabile tramite la pressione del tasto dorsale destro, consente di schivare in maniera molto più efficace le devastanti cariche dei "gorilla" ed eventuali missili, ma tale aggiunta appare ben bilanciata e non crea dunque un'eccessiva semplificazione del gameplay, anzi lo arricchisce. Le migliorie tecniche dell'edizione Redux purtroppo non saltano all'occhio e ci sono situazioni, come nel menu principale, in cui sembra di far girare appunto un gioco del 2011 su di un hardware attuale, tanto "schizzano" le animazioni. Inutile dire che le impostazioni grafiche, non numerosissime, consentono di avere i sessanta frame al secondo a 1080p con tutti gli effetti al massimo sulla configurazione di prova, ma bisognerà vedere se su console gli sviluppatori siano stati in grado o meno di ottenere gli stessi risultati. Il sonoro invece convince per quanto concerne effetti e dialoghi in inglese (pur con qualche tratto meno brillante), ma per le musiche si poteva fare di più. Una volta completata la campagna si sbloccano alcune nuove modalità, nella fattispecie un survival in cui affrontiamo ondate di nemici all'interno di varie mappe, un new game plus chiamato EX Mode e l'Heroic Mode, una modalità priva di checkpoint e con un grado di sfida pompatissimo: gradevoli extra, considerato anche il prezzo d'acquisto molto accessibile.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: AMD FX 8320 @ 4 GHz
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970 Jetstream
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 10

Requisiti minimi

  • Processore: Pentium 4 da 2,5 GHz, AMD Athlon 64
  • Scheda video: NVIDIA GeForce 8800 GS, ATI Radeon HD 3870
  • Memoria: 2 GB di RAM
  • Hard disk: 5 GB di spazio richiesto
  • Sistema operativo: Windows XP

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (3)
8.3
Il tuo voto

La terza edizione di Hard Reset per PC, che segna il debutto del gioco su PlayStation 4 e Xbox One, sente inevitabilmente il peso degli anni dal punto di vista tecnico, complice un lavoro di ottimizzazione limitato e poco incisivo. Per fortuna il gameplay riesce ancora a coinvolgere, grazie alla straordinaria resa degli impatti, all'arsenale ricco di personalità, all'ottimo sistema di potenziamento e a un grado di sfida non indifferente. Peraltro alcune delle novità della versione Redux (la katana, i nuovi nemici e il riposizionamento di tutti gli avversari) rendono l'esperienza piacevole e fresca anche per chi ha già completato la campagna un paio di volte, con il bonus rappresentato dalle modalità extra che si sbloccano una volta arrivati al termine dell'avventura. Se vi piacciono gli sparatutto vecchia scuola, fateci un pensierino.

PRO

  • Gunplay solido, eccellente resa degli impatti
  • Impegnativo e coinvolgente, con tanti nemici diversi
  • Otto ore per completare la campagna, ma ci sono anche gli extra

CONTRO

  • Tecnicamente sente il peso degli anni
  • Per le musiche si poteva fare di più
  • Talvolta frustrante