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The Elder Scrolls V: Skyrim - Special Edition, recensione

Uno dei più grandi GDR di sempre arriva finalmente sulle console di nuova generazione in una edizione riveduta e corretta

RECENSIONE di Massimo Reina   —   29/10/2016

Da quando venne annunciato all'ultimo E3 di Los Angeles da Todd Howard, la versione di Skyrim in salsa remastered per PC, PlayStation 4 e Xbox One, ha generato una certa attesa tra i fan, soprattutto console, desiderosi di affrontare nuovamente il titolo in una edizione riveduta e corretta soprattutto dal punto di vista estetico e dunque finalmente in grado, almeno sulla carta, di restituire un mondo di gioco meglio definito rispetto a quello comunque valido dell'originale su PlayStation 3 e Xbox 360. The Elder Scrolls V: Skyrim - Special Edition, infatti, include il gioco base aggiornato graficamente attraverso una serie di texture in alta risoluzione, nuovi effetti particellari come i raggi di luce volumetrici, nuovi shader per la neve e per l'acqua e una profondità di campo di qualità superiore. Il tutto corroborato dal supporto per le mod, che seppur con certe limitazioni è un'aggiunta che dovrebbe garantire l'accesso a molte delle modifiche migliori dalla lista enorme di quelle uscite su PC (su Xbox One è disponibile la celebre Frostfall), la presenza di tutte le espansioni rilasciate in passato separatamente, cioè a dire Dawnguard, Hearthfire, Dragonborn e... alcuni dei bug "storici" minori del gioco originale. Ma procediamo con ordine.

TES V: Skyrim - Special Edition è la migliore disponibile su console nonostante qualche difetto

Il Divoratore di Mondi

La storia principale è ambientata nella fredda regione di Skyrim, provincia settentrionale di Tamriel, duecento anni dopo gli eventi di Oblivion. Durante l'anno 201 della Quarta Era, nel Paese si scatena una terribile guerra civile a causa dell'assassinio di Torygg, Re dei Re, per mano di Ulfric Manto della Tempesta. Quest'ultimo si è sempre rifiutato di rinnegare un culto molto importante per la sua gente, e mira anche a rendere Skyrim indipendente. Ma la guerra fratricida non è niente in confronto alla terribile minaccia che si staglia sullo sfondo, legata a un "personaggio" noto come Il Divoratore di Mondi. Il gioco inizia proprio con Ulfric, alcuni suoi uomini e il protagonista, catturato per errore coi rivoltosi e condannato sommariamente a morte, che a bordo di due carri vengono condotti nel cortile della cittadina di Helgen.

The Elder Scrolls V: Skyrim - Special Edition, recensione
The Elder Scrolls V: Skyrim - Special Edition, recensione
The Elder Scrolls V: Skyrim - Special Edition, recensione

È proprio lì che, una volta scesi, l'utente può personalizzare il proprio alter ego scegliendone il nome, la razza e il sesso con il classico editor fisico che offre diverse possibili combinazioni. Questo è un momento importante perché nel gioco non esistono classi, e la scelta della razza diventa fondamentale perché ogni specie ha poi dei bonus particolari, dalla resistenza al veleno alla possibilità di respirare sott'acqua, che sfociano poi in determinati poteri che possono essere usati una volta al giorno. Ogni personaggio ha inoltre 18 abilità che aumentano con il loro utilizzo, e che salgono di livello sommandosi all'esperienza accumulata portando a termine le missioni e uccidendo dei nemici, più molti altri parametri da "coltivare" con pazienza e attenzione. In tal senso il videogiocatore ha la libertà di far "specializzare" il suo personaggio nello stile che preferisce per affrontare il gioco. Ad ogni modo, una volta compiute le proprie scelte, l'azione riparte e conduce il gruppetto nel punto dove dovranno essere giustiziati. Ma un attimo prima dell'esecuzione, nel cielo appare un drago nero che mette a ferro e fuoco l'area, consentendo all'eroe di fuggire e di iniziare un'avventura lunghissima per cercare di scoprire chi e perché sta riportando in vita i draghi, ritenuti estinti da anni, nel tentativo di ricacciarli da dove sono venuti. Per quanto riguarda il gameplay, The Elder Scrolls V: Skyrim - Special Edition non si propone ovviamente di stravolgere l'impianto ludico del titolo originale, né di modificarlo. Il videogiocatore ritrova quindi la stessa identica avventura delle versioni PlayStation 3 e Xbox 360, con un mondo enorme da esplorare popolato da centinaia di personaggi divisi in diverse fazioni e guidati da propri interessi, che vivono nelle diverse zone disponibili nella mappa. Con questi individui si può interagire per mille motivi, anche per ottenere decine e decine di missioni primarie e secondarie. D'altronde le ambientazioni sono molto varie e piene di sorprese, sia per level design che per caratterizzazione, e dunque c'è di che perdersi per ore e ore spesso senza soluzione di continuità solo per il gusto di esplorare, osservare, scoprire. Perché nel mondo di The Elder Scrolls V: Skyrim - Special Edition si ha sempre la sensazione di poter trovare qualcosa di nuovo. Anzi, a dirla tutta nella maggior parte dei casi è facile imbattersi in situazioni e scene scriptate che raccontano piccole e grandi storie, che forse non serviranno sempre per progredire nell'avventura principale, ma di certo rendono l'esperienza completa, vasta e affascinante sotto ogni punto di vista. Molto del tempo lo si passa chiaramente combattendo ogni tipo di creatura immaginabile in scontri mai banali, dove la fisica ha una sua importanza sulla pesantezza dei colpi e sui tempi di attivazione delle magie, dove si percepisce il peso dello sforzo nel lanciarle. Specie quando si usano armi e incantesimi insieme, compresi gli Urli (il protagonista è un Sangue di Drago o Dovahkiin, il più mortale cacciatore di queste bestie volanti), una forma di magia arcana, senza la necessità di interrompere questi ultimi, a tutto vantaggio di ritmo e fluidità. Oppure sfruttando il profondo sistema di crafting per fare praticamente di tutto e di più. Insomma, come gioco in sé, The Elder Scrolls V: Skyrim - Special Edition resta il gran titolo che tutti noi abbiamo imparato a conoscere, al netto dei suoi difetti, e quindi "uguale".

Trofei PlayStation 4

Sono ben 76 i Trofei offerti dall'avventura principale di The Elder Scrolls V: Skyrim - Special Edition, più altri 25 sbloccabili dai tre DLC inclusi nella raccolta. Come nelle versioni originali si possono ottenere completando determinate missioni primarie e secondarie, oppure soddisfacendo certe richieste come assorbire un certo numero di anime di drago, comprare uno specifico artefatto, mettere su famiglia o entrare all'Accademia di Winterhold, e così via.

Il mondo di Skyrim

Laddove invece The Elder Scrolls V: Skyrim - Special Edition differisce dall'originale è nell'impianto tecnico. In tal senso il gioco tradisce la sua natura old-gen, e non raggiunge vette di assoluta eccellenza tali da lasciare il giocatore a bocca aperta o da mostrare un vero salto generazionale. Certo, parliamo sempre di un prodotto con diversi anni sul groppone, ma secondo noi si poteva fare qualcosina in più, soprattutto a livello di ottimizzazioni. Ad ogni modo, dal punto di vista visivo il titolo riesce lo stesso a "soddisfare" per via di una immagine più pulita e definita a 1080p nativi rispetto all'edizione originale su console a 720p, oltre che per la cura nel ricreare da un punto di vista artistico un mondo vivo e credibile, capace di offrire scorci mozzafiato, grazie anche a un'ottima gestione dei nuovi effetti particellari e delle luci. Quelle ambientali, quando si è all'aperto, offrono per esempio cambi di colore e di intensità a seconda del punto di osservazione e del momento della giornata, con un ciclo giorno/notte che si succede in maniera realistica e "morbida", senza cioè stacchi netti. Quando poi intervengono in combinazione gli effetti atmosferici come la pioggia, la neve o la nebbiolina tipica delle aree innevate o delle foreste ricche di umidità, magari all'albeggiare, sovente si viene a creare un'atmosfera quasi magica, che contribuisce di molto a immergere il giocatore in questo variegato mondo fantasy. La profondità di campo dinamico, il buon dettaglio della vegetazione, gli effetti di riflessione o il numero contemporaneo di particellari resi sullo schermo in una sola volta, fanno insomma il loro dovere pur senza far gridare al miracolo. A onor del vero non mancano delle pecche che sembrano evidenziare una mancanza di pulizia e rifinitura in certi elementi: molte delle texture che rivestono gli oggetti negli spazi aperti, una volta avvicinate, denotano per esempio una certa scarsità di dettaglio, e anche in questa riedizione sono presenti diversi bug che abbiamo osservato anni fa nel gioco originale.

The Elder Scrolls V: Skyrim - Special Edition, recensione
The Elder Scrolls V: Skyrim - Special Edition, recensione

Così capita ancora, nonostante ben due patch ufficiali di ottimizzazione rilasciate al day one (1.01 e 1.02), di vedere personaggi che compenetrano un tavolo come nulla fosse, o che spariscono letteralmente per una frazione di secondo da un punto per riapparire poco più in là, come se il gioco "saltasse" il passaggio di movimento e posizionamento di un soggetto da un punto A ad un punto B. Tutti elementi che non inficiano ovviamente sulla corretta fruizione del gioco, ma che stonano considerando il fatto che dopo cinque anni problemi come questi nemmeno dovrebbero presentarsi, e che denotano una certa "pigrizia" da parte di Bethesda nel mettere le mani fino in fondo sulla sua creatura per ottimizzarla al 100%. Sembra quasi che la software house si sia limitata in tal senso al compitino, "ripulendo" il grosso e visibile, e trascurando il resto. Ad ogni modo, buono per fortuna il frame rate a 30 frame al secondo che, sulla versione PlayStation 4 da noi testata, è risultato abbastanza stabile per la maggior parte del tempo, fatta eccezione per uno o due lievi rallentamenti che ci sono capitati in altrettanti momenti dell'avventura; per la cronaca, ci siamo anche imbattuti una volta in un fastidioso freeze che ci ha costretti al riavvio durante un dialogo, anche se poi alla seconda prova non s'è ripetuto. Solo discreta, invece, la modellazione dei corpi umani, che mostrano una certa rigidezza di fondo nelle espressioni facciali, cosa inevitabile visto che sostanzialmente si tratta degli stessi di cinque anni fa rivestiti di texture un po' più rifinite, come del resto le loro animazioni, che appaiono in buona parte un po' legnose e approssimative, come se mancassero di punti chiave nei movimenti. Questo però non impedisce al giocatore di giocare senza troppi rimpianti in terza persona, salvo che nei dungeon o negli interni, dove è più conveniente utilizzare la visuale in soggettiva per non perdersi gli oggetti più piccoli disseminati qua e là. Per quanto riguarda i caricamenti, restano frequenti quando si entra o esce da certe locazioni, ma per fortuna i tempi sono più brevi del passato. Ottimo il comparto audio, specie la colonna sonora, da sempre uno dei caratteri distintivi dei titoli della saga, che si riconferma anche qui come uno dei fiori all'occhiello di tutto il gioco. Ma più in generale funziona tutta la parte sonora, almeno su PlayStation 4, compresi gli effetti e il doppiaggio che è completamente in italiano ed offre un buon livello di recitazione, che in alcuni punti arriva a toccare livelli abbastanza alti, almeno per le voci principali. La recitazione, in questi casi, è quasi sempre valida a livello di intensità e toni al punto da dare maggiore forza emotiva alla personalità dei vari personaggi, e a renderli di conseguenza più "vivi".

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 59,90 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (142)
8.4
Il tuo voto

The Elder Scrolls V: Skyrim - Special Edition permette di immergersi in un fantastico mondo fantasy per vivere una delle più belle avventure mai raccontate in un gioco di ruolo. Ma se escludiamo il restyling grafico che ha reso le terre di Skyrim visivamente più belle su console, e il supporto limitato alle mod, resta ben poco di nuovo rispetto a quanto visto già su PlayStation 3 e Xbox 360: perfino i modelli dei personaggi o alcuni bug storici minori sono rimasti invariati (ma per fortuna non ci siamo però imbattuti in draghi che volano al contrario o mostri che galleggiano nell'aria, sia chiaro). Quindi se da un lato il gioco resta sempre uno degli esponenti più rappresentativi del genere RPG occidentale, dall'altro viene riproposto da Bethesda in una versione non ottimizzata al 100%, con tutti i pregi e (alcuni) difetti di cinque anni fa. Di conseguenza, limitandoci a questa edizione, la riteniamo un'occasione ghiotta solo per tutti quelli che al tempo non hanno provato The Elder Scrolls V: Skyrim, oltre che per quelli che ne sono stati innamorati, al punto da volerlo rigiocare in una veste grafica migliorata.

PRO

  • Un'avventura lunga e coinvolgente da vivere
  • Il sistema di Urli e poteri, più la sensazione di progressione
  • Il restauro grafico migliora senz'altro l'immagine, anche se non in maniera sconvolgente
  • Tutti i DLC e il supporto seppur limitato per le mod anche su console

CONTRO

  • Nessuna novità davvero eclatante
  • Gioco non ottimizzato al meglio
  • I modelli dei personaggi sono datati, così come le animazioni
  • Molti dei vecchi bug minori resistono ancora dopo tanti anni