In anni recenti (nemmeno troppo in realtà), si è diffusa una certa insoddisfazione per quelle che sono le proposte ludiche dell'industria tradizionale in diversi generi. In particolare il mondo degli sparatutto online ha visto nascere delle vere e proprie fazioni alternative, che contestano la deriva casual di titoli come i vari Call of Duty, la serie Battlefield e Overwatch, per fare dei nomi noti tra i tanti possibili.
Questi titoli sarebbero rei di favorire i giocatori incapaci con meccaniche pensate ad hoc e con l'integrazione nel gameplay di quelli che un tempo venivano considerati dei veri e propri cheat (pensate alle super di Overwatch). Ovviamente l'industria ha le sue motivazioni per favorire un approccio più rilassato al gioco online (un giocatore frustrato scappa subito e non torna più), ma è anche vero che chi preferisce un approccio più competitivo, incentrato sulla "skill", ovvero sulla bravura del giocatore, può rimanere deluso da alcune proposte. Fortunatamente il malessere non è rimasto lamentela da forum, ma si è spesso tramutato in videogiochi veri e propri, a volte di enorme successo. Day of Infamy, il nuovo sparatutto a squadre basato sulle classi di New World Interactive, team proveniente dalla scena dei modder cui dobbiamo Insurgency (quasi tre milioni e mezzo di copie vendute su Steam), si rivolge a chi vuole tornare a un'esperienza di gioco essenzialmente basata sull'abilità , in cui uccidere significa conoscenza dei propri mezzi e delle mappe e non pressione di un tasto quando brilla una lucetta che annuncia la disponibilità dell'attacco fine di mondo. Insomma, bisogna usare il cervello.
Abbiamo recensito lo sparatutto online Day of Infamy: scoprite se ci è piaciuto
La via del realismo
Day of Infamy si propone come uno sparatutto essenziale fin dalla sua ambientazione: la Seconda Guerra Mondiale. Se dovessimo indicare un titolo che gli somigli tra quelli ancora attivi sul mercato, la scelta ricadrebbe inevitabilmente su Red Orchestra 2 (con Day of Defeat di Valve si andrebbe più indietro negli anni). In realtà il gameplay offre delle differenze rilevanti, ma concettualmente i due titoli sono molto simili.
Come il titolo di Tripwire, anche Day of Infamy propone armi realistiche, sia nell'aspetto che nell'utilizzo (la balistica di ogni arma è riprodotta con grande accuratezza), una curva d'apprendimento abbastanza ripida e delle sparatorie verosimili, diverse a seconda del ruolo che si è scelto di interpretare. Chi, mitragliatrice alla mano, corre in campo aperto pensando di poter compiere una strage vive dei brutti momenti... A ben vedere la somiglianza con Red Orchestra 2, che comunque rimane più realistico, è anche uno dei problemi di Day of Infamy, visto che chi già sta giocando all'altro avrà meno motivazioni a provare questo, ma si tratta più di una questione di posizionamento di mercato che di qualità del gioco, che fa davvero il massimo con i mezzi a sua disposizione. Come Insurgency, Day of Infamy è stato sviluppando utilizzando il Source Engine di Valve. I limiti del motore si vedono ormai tutti, ma New World Interactive ha comunque compiuto un ottimo lavoro nella composizione delle mappe, che risultano ricche di dettagli e ben strutturate, nonostante le ovvie deficienze tecniche che gli danno un aspetto comunque povero. Le ambientazioni delle varie mappe sono quelle tipiche dei giochi sulla Seconda Guerra Mondiale: villaggi devastati dai bombardamenti, campagne occupate dai nazisti, le immancabili spiagge della Normandia e così via. Quali giocare dipende dalle impostazioni dei server, che consentono comunque di votare la mappa successiva alla fine di ogni match. Bruttine invece alcune skin dei personaggi, decisamente poco rifinite. Una menzione a parte merita la colonna sonora, davvero ricchissima di suoni di ogni tipo, che rendono Day of Infamy uno dei titoli migliori dal punto di vista della ricostruzione audio dello storico conflitto. Ci sono suoni specifici per ogni arma e per ogni variante delle fazioni; i passi sono convincenti e si legano perfettamente ai suoni ambientali. Insomma, dotarsi di un apparato audio decente aumenta moltissimo il coinvolgimento in gioco e, soprattutto, consente di capire meglio da dove stanno arrivando i nemici.
Gameplay
Le fazioni selezionabili in Day of Infamy sono tre: gli americani, i nazisti e le forze del Commonwealth. Forse se ne potevano aggiungere di più, come fatto dalla concorrenza, includendo sovietici e altri eserciti più esotici, ma ci si può accontentare. Scelta la fazione, bisogna selezionare una delle classi disponibili. Dato l'approccio realistico al genere, non aspettatevi medipack fluttuanti, rifornimenti lanciati come palle da baseball o altre facezie simili. La verosimiglianza è tutto. Come dicevamo, andarsene in giro senza badare a coperture e senza guardarsi intorno, significa morte certa. Un colpo di fucile ben mirato basta per uccidere.
In effetti uno dei problemi di Day of Infamy è che se non si trova il team giusto, non ci si riesce a godere il gioco. Soprattutto durante le prime partite, quando non si conoscono bene le meccaniche (i tutorial aiutano ma non sono risolutivi), entrare nel server sbagliato può portare a farsi una pessima impressione del gioco. Non è bello essere in pochi ad approcciarsi in modo più ragionato al campo di battaglia, ritrovandosi magari con dei compagni che si fanno ammazzare come idioti consumando tutte le vite a disposizione del team, perché vittime della sindrome da giocatore di Call of Duty (attaccare da soli a testa bassa incuranti del vantaggio numerico dell'avversario). Ad esempio è raro vedere sfruttata bene la combo Officier/Radioman. Si tratta di due unità particolari, con delle caratteristiche convergenti: se ad esempio l'Officier vuole chiamare un attacco con l'artiglieria, ha bisogno di un Radioman. Se però chi seleziona queste unità (ci può essere un solo Officier per team), si disinteressa completamente del gioco di squadra, la penalità per tutti gli altri è netta. Per il resto va detto che l'azione è incentrata completamente sulle capacità del giocatore: non ci sono mirini di sorta, a parte quelli sui fucili, saltellare non serve a molto e ogni classe impone un approccio diverso all'azione. Diciamo che trovarsi una buona copertura paga sempre, così come scegliersi una classe e approfondirla in modo tale da conoscerne a fondo pregi e difetti. Un appunto finale va speso per la modalità cooperativa, che mette i giocatori contro dei nemici guidati dalla CPU. Purtroppo siamo riusciti a giocarci poco, visto che non è molto frequentata. Per quel che abbiamo visto comunque, non offre molto più rispetto a modalità simili viste in altri titoli ed è sostanzialmente una distrazione rispetto all'esperienza centrale offerta dal gioco, che è quella vivibile sui server multigiocatore.
Modalità, mappe e affini
Senza metterci a elencare modalità per modalità, e mappa per mappa, eccovi una galleria dedicata agli appassionati di numeri, che troveranno tutte le risposte a domande fondamentali quali: quante modalità ci sono, quante mappe ci sono, quante modalità cooperative ci sono e così via.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7-4770
- 16 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
- Sistema operativo Windows 10
Requisiti minimi
- Sistema operativo Windows 7
- Processore Intel® Core™ 2 Duo E6600, AMD Phenom™ X3 8750 o superiore
- 4 GB di RAM
- Scheda video 1024MB VRAM, DirectX 9-compatible con supporto per Pixel Shader 3.0
- 12 GB di spazio su Hard Disk
- DirectX Versione 9.0c
Requisiti consigliati
- Sistema operativo Windows 10
- Processore 4 core o superiore
- 8 GB di RAM
- Scheda video 2048MB VRAM o superiore
- 15 GB di spazio su Hard Disk
Conclusioni
Day of Infamy è un buon sparatutto online incentrato sul realismo e la skill. Manca di alcune delle diavolerie tanto care ai giocatori moderni, come un sistema di progressione e la possibilità di personalizzare gli avatar con oggetti cosmetici, ma non crediamo che sia un problema per il pubblico potenziale del gioco. Difetti più evidenti sono invece alcune carenze tecniche (il Source ormai mostra tutti i suoi anni) e la mancanza di giocatori sui server, probabilmente per via della concorrenza di altri sparatutto simili come Red Orchestra 2 e, soprattutto, di Heroes & Generals, bruttino ma ad accesso gratuito (è così che va il mondo). Insomma, se vi piace il genere, avete amato Insurgency e vi sentite insoddisfatti dalle altre proposte, dategli una possibilità.
PRO
- I suoni sono eccezionali
- Incentrato sulla skill del giocatore
- Buona scelta di modalità e mappe
CONTRO
- Tecnicamente arretratissimo
- Curva di apprendimento ripidissima
- Pochi giocatori sui server