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La marcia dei pinguini!

Nati come semplici comprimari nella serie di RPG Disgaea, i Prinny diventano protagonisti di un platform decisamente "hardcore".

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   02/07/2009

Nel variopinto mondo dei giochi di ruolo giapponesi, succede anche che l'inferno possa assumere le sembianze di un pinguino. Per la precisione, nella serie Disgaea le persone malvagie sono condannate a rinascere sottoforma di Prinny, creature che con i pinguini hanno in comune tutto a parte la capacità di parlare e una preoccupante tendenza a esplodere. Tanto numerosi da formare un esercito di mille

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unità, i Prinny seguono gli ordini della dispotica principessa Etna, che non perde mai un'occasione per punirli in modo esemplare. Stavolta la situazione è davvero disperata, però: qualcuno ha avuto la sfrontatezza di rubare l'Ultra Dessert della padrona, e i Prinny devono recuperarne gli ingredienti entro certo numero di ore, affrontando sei diversi stage pieni di insidie e coronati dallo scontro con boss sempre più pericolosi.

Uno su mille ce la fa

Come accennato in precedenza, i Prinny formano un esercito di mille unità, e nel gioco avremo appunto mille tentativi a disposizione per completare tutti gli stage e recuperare gli ingredienti dell'Ultra Dessert: non appena il nostro personaggio muore, viene sostituito da un compagno perfettamente identico. Chi pensa che il numero totale di vite sia spropositato e abbondantemente sufficiente per portare a termine il gioco, però, finirà per ricredersi dopo pochi minuti. Prinny: Can I Really

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Be the Hero? è infatti un platform straordinariamente difficile, che nella maggior parte dei casi ci vede affrontare diversi nemici insieme, oltretutto con risorse molto limitate a disposizione. È possibile saltare (anche in modo doppio) agendo sul pulsante X, mentre il pulsante Quadrato serve per attaccare con i coltelli. Colpire durante un salto si traduce in una manovra offensiva spettacolare quanto efficace: l'inquadratura cambia dal classico 2D a una visuale isometrica che sottolinea la composizione poligonale della grafica, mentre i nostri fendenti si proiettano sul terreno dando vita a piccole esplosioni azzurre. È anche possibile eseguire il più classico degli attacchi volanti, quello "a cascata", premendo il d-pad in giù durante il salto e agendo nuovamente sul pulsante X. Tale soluzione serve per intontire determinati avversari e si rivela fondamentale durante lo scontro con i boss. Il pulsante Triangolo ci permette di sollevare e lanciare oggetti o nemici (quando sono intontiti), mentre il pulsante Cerchio va caricato e rilasciato per produrre uno scatto veloce nei momenti in cui ne abbiamo bisogno. Tenere premuto il tasto dorsale destro mentre si agisce sul d-pad, infine, serve per poter dare uno sguardo allo stage in alto e in basso prima di lanciarsi verso l'ignoto.

Vecchia scuola

Dicevamo che Prinny è un platform molto difficile, e la sua difficoltà dipende da due fattori: da un lato la presenza di diversi nemici che ci attaccano contemporaneamente, dall'altro le pesanti limitazioni nel movimento del nostro personaggio. Il Prinny che controlliamo non può "gestire" il salto dopo che l'ha effettuato, come succedeva in Ghosts 'n Goblins, e l'unico modo che ha per non cadere in un baratro, per fare un esempio, è dirigere il secondo salto (doppio) in un'altra direzione. Allo stesso tempo, lo spostamento è tutt'altro che veloce e lo scatto si

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rivela una manovra troppo lenta da eseguire, che nella maggior parte dei casi si tende a escludere. Appare dunque chiaro che, con tali vincoli, affrontare nemici molto scaltri nei loro pattern di attacco (il tutto mentre ci vengono sparate addosso palle di fuoco da lontano) diventa un'impresa davvero complessa, che richiede pazienza e precisione. All'interno degli stage i checkpoint non mancano, il problema è solo quello di raggiungerli senza perdere troppe vite. E alla fine di ogni livello troveremo un boss ad aspettarci, spesso molto resistente e dotato di una sequenza di attacchi da memorizzare per organizzare la nostra strategia. Dovremo lavorare che quello che abbiamo, senza poter contare su power-up o su di una qualsiasi "crescita" del personaggio. Le situazioni alternative, in cui il nostro Prinny sale a bordo di veicoli dotati di armi, sono purtroppo poche e mal concepite, dunque non riescono a fare la differenza nell'economia del gameplay.

Giocabilità o rigiocabilità?

Completare Prinny non è semplice, ma i giocatori più smaliziati riusciranno a portare a termine l'impresa in meno di dieci ore. A quel punto si renderanno disponibili alcune nuove modalità, come quella in cui gli stage possono essere rigiocati con delle modifiche nell'ambientazione per ottenere finali alternativi.

Realizzazione tecnica

La prima cosa che salta all'occhio (letteralmente!) del nuovo titolo sviluppato da Nippon Ichi è l'alta qualità della grafica: dal design dei personaggi alla composizione degli stage, dall'uso dei colori alla fluidità delle animazioni, Prinny: Can I Really Be the Hero? appare davvero spettacolare. I pinguini assumono delle

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espressioni davvero esilaranti, in puro stile giapponese, e ci rubano più di un sorriso. I personaggi "umani" appaiono invece più anonimi, mentre i nemici sono piuttosto vari e fantasiosi, con un set di movimenti piuttosto ampio. La costituzione poligonale della grafica si fa notare in più di un'occasione, i cambi di inquadratura sono spettacolari e lo scrolling risulta sempre fluido, senza mai un'incertezza. L'azione viene accompagnata da un comparto sonoro finalmente all'altezza della situazione: i Prinny dialogano fra loro con voci azzeccate e divertenti, mentre diversi brani musicali di ottima fattura colorano le loro gesta.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.4
Lettori (10)
8.3
Il tuo voto

Prinny: Can I Really Be the Hero? è un platform decisamente "vecchio stampo", basato su un gameplay tanto semplice quanto affascinante. Il nostro personaggio non dispone di molte manovre, né può essere potenziato: tutti i progressi che faremo dovranno basarsi sulla strategia, sulla memorizzazione dei pattern d'attacco dei nemici e della loro posizione all'interno degli stage. Ogni sezione dei vari livelli va affrontata singolarmente, cercando di arrivare con le unghie e con i denti al checkpoint successivo, con l'obiettivo di perdere il minor numero possibile di vite. Ne basteranno mille per completare l'avventura? Tecnicamente splendido, coloratissimo e con stile da vendere, Prinny si pone in definitiva come un prodotto controverso, che si può amare oppure odiare a seconda dei gusti.

PRO

  • Grafica splendida
  • Un platform "vecchio stampo"
  • Nemici numerosi e vari

CONTRO

  • Frustrante
  • Gameplay piuttosto limitato
  • Nessun potenziamento