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Lo sbarco del DS sulla Luna

Dopo l'interessante Dementium: The Ward, i ragazzi di Renegade Kid tornano a proporre su DS un'avventura in prima persona dai toni cupi

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   04/08/2009

L'uomo ha sempre sognato di conquistare lo spazio, ma nel 1969 nessuno immaginava che i mezzi dell'epoca ci avrebbero permesso di passeggiare sulla luna. Il filone fantascientifico, tra narrativa e cinema, è uscito rinvigorito da tali progressi e la colonizzazione dei pianeti del sistema solare è parsa come l'evidente passo successivo nella fantasia di scrittori e registi. Se parliamo di fantascienza, comunque, non si può prescindere dal tema fondamentale delle forme di vita aliene:

Lo sbarco del DS sulla Luna

c'è chi le ha rappresentate in modo positivo, chi invece le identifica immancabilmente come forze di invasione ostili al nostro pianeta e ai suoi abitanti. Per Moon vale di certo il vecchio detto "non disturbare il can che dorme": ambientato in un futuro non tanto remoto, il nuovo FPS sviluppato da Renegade Kid per Nintendo DS basa la propria trama sulle terribili minacce a cui ci si espone quando si crea una colonia spaziale senza prima appurare l'esistenza di specie viventi misteriose e ostili verso chi invade il loro territorio. La storia si svolge sulla luna e noi vestiamo i panni del maggiore Kane, che si trova da solo a fronteggiare una minaccia terribile lungo gli sconfinati corridoi della base spaziale. L'attacco avviene all'improvviso e sorprende tutti, dopodiché la colonia viene invasa da robot alieni e da creature che strisciano lungo le pareti in attesa di una vittima.

"Ci servono armi più potenti!"

Non appena i nostri colleghi si rendono conto che qualcosa non va, ci forniscono un'arma ad alta tecnologia e ci chiedono di fare delle indagini. Man mano che ci spostiamo all'interno della colonia, però, appare chiaro che è in corso un'invasione: diverse guardie sono state uccise e i loro cadaveri giacciono nei pressi di aree ormai sotto il controllo degli alieni. Il nostro obiettivo, chiaramente, è quello di eliminare qualsiasi nemico ci si pari di fronte mentre esploriamo la base alla ricerca di risposte. Oltre alle armi convenzionali, nell'inventario di Kane trova posto un veicolo "radiocomandato" chiamato RAD, che costituisce alla fine dei conti l'unico e più importante elemento di variazione del gameplay di Moon. Possiamo attivarlo nello stesso modo con cui selezioniamo un'arma, ma da quel momento vedremo con i suoi occhi e lo controlleremo in prima persona. Viste le dimensioni ridotte, il RAD può esplorare i tunnel dell'areazione con lo scopo di attivare o disattivare interruttori e consentirci l'accesso a zone in precedenza sigillate da barriere energetiche. Il veicolo si sposta velocemente grazie alle ruote, ma nelle situazioni di pericolo si rivela ben presto un pesce fuor d'acqua, dotato com'è di un piccolo cannone a impulsi capace solo di "stordire" gli avversari per qualche istante. Il problema è che se il veicolo viene distrutto, la partita termina immediatamente: meglio fare molta attenzione.

"Escono dalle fottute pareti!"

Il sistema di controllo adottato per Moon è quello tipico dei FPS per Nintendo DS: il d-pad regola il movimento del personaggio sulle quattro assi, mentre con la stilo sul touch screen spostiamo la visuale (e quindi il mirino dell'arma) nello schermo superiore. Per aprire il fuoco bisogna premere il tasto dorsale L, mentre tutte le altre azioni (raccogliere oggetti, interagire con l'ambiente, selezionare armi e strumenti) avvengono tramite tap. Sul touch screen viene visualizzata la mappa della colonia, da "sbloccare" area per area, e con un rapido tocco della stilo si può in qualsiasi momento visualizzare gli obiettivi della missione, accedere alla schermata delle opzioni, gestire la mappa per intero o contattare i nostri colleghi nel centro di comando. Durante i combattimenti è importante spostarsi di lato per evitare il fuoco nemico, per poi raccogliere l'energia vitale lasciata dagli avversari eliminati. Il sistema di mira non appare molto preciso, diciamo che il "rinculo" delle armi è stato rappresentato in modo un po' discutibile

Lo sbarco del DS sulla Luna

e si ha spesso la sensazione di non colpire il bersaglio nonostante il colore del mirino (che cambia da verde a rosso quando inquadra una minaccia) non dia adito a dubbi. Ad ogni modo, le armi offrono una certa varietà (si va dalle mitragliatrici rapide ma poco potenti alle pistole in stile "revolver" capaci di eliminare i nemici con un colpo) e dunque si riesce a gestire senza problemi anche questo aspetto. In Moon non c'è respawn per gli avversari, questo significa che una volta ripulita un'area potremo visitarla nuovamente senza preoccuparci di eventuali pericoli. La gestione dei salvataggi e delle munizioni si rivela sempre sensata, dunque non ci troveremo a dover rigiocare larghe porzioni di gioco per via di un savepoint troppo lontano né affronteremo i pericolosi boss di fine livello senza un equipaggiamento adeguato.

Dal RAD al LOLA

Muoversi in una base lunare a piedi può non essere sempre l'idea migliore, per questo Moon ci mette a disposizione due veicoli profondamente diversi: il RAD è un piccolo robot motorizzato capace di esplorare i tunnel per l'areazione, mentre il LOLA è un vero e proprio veicolo protagonista di alcuni stage dal piglio rapido e coinvolgente.

Realizzazione tecnica

Utilizzando lo stesso motore grafico di Dementium: The Ward, Moon fa sfoggio di fluidità e dettaglio al top per il DS. Il gioco si muove a 60 frame al secondo costanti, senza incertezze, e la conta dei poligoni è più che buona, con modelli dettagliati e dotati di una discreta animazione. Purtroppo c'è un evidente problema di varietà nel design tanto dello scenario quanto dei nemici. Le ambientazioni sono contraddistinte da un uso dei colori discutibile, nonché da texture che al di là della definizione mostrano purtroppo poca fantasia. Per quanto riguarda i nemici, la questione è ancora più seria: gli avversari standard che incontriamo sul nostro cammino sono quasi sempre gli stessi, ovvero "pod" volanti in grado di sparare. E quando si arriva alle creature aliene, be', le cose non migliorano molto. Esattamente come per il precedente prodotto di Renegade Kid, insomma, c'è un problema a livello di design che andrebbe risolto per spingere i titoli dello sviluppatore texano verso vette più alte. Il comparto sonoro è un po' controverso, da una parte offre un parlato (in Inglese) di discreta qualità, dall'altro musiche che rievocano l'epoca dei sistemi a 8 bit ma che non fanno molto per aggiungere atmosfera al gioco.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (10)
7.6
Il tuo voto

Moon è senz'altro un titolo controverso, con pregi e difetti evidenti fin dai primi minuti di gioco. La trama, anche se tutt'altro che originale (specie nei suoi risvolti da un certo punto in poi), crea grandi aspettative e una certa atmosfera; atmosfera che però sfuma irrimediabilmente non appena ci si rende conto che i nemici sono quasi sempre gli stessi e che il gameplay è fondamentalmente ripetitivo: ripulisci una stanza, attivi un interruttore, eventualmente ricorri al RAD, quindi passi alla zona successiva. L'arsenale a disposizione di Kane è ben pensato e alcune armi vantano una certa "personalità", inoltre si può utilizzare il veicolo radiocomandato anche per organizzare offensive articolate nel caso in cui gli avversari ci aspettino in massa; ma anche qui, come spesso accade, si supplisce alle carenze dell'intelligenza artificiale creando situazioni di forte inferiorità numerica. Il nuovo lavoro di Renegade Kid, in definitiva, è uno di quei giochi che possono conquistarti alla prima occhiata oppure lasciarti quasi del tutto indifferente: se potete, provatelo prima dell'acquisto.

PRO

  • Storia interessante, buona atmosfera
  • Grafica fluida e dettagliata
  • Impegnativo e coinvolgente

CONTRO

  • Design dei nemici e delle location mediocre
  • Gameplay ripetitivo
  • Accompagnamento sonoro talvolta inadeguato