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Fossili spaziali

Le creaturine Disney passano dal DS al Wii, e il passo in avanti è evidente...

RECENSIONE di Christian Colli   —   28/10/2009

Quando si parla di plagio, nel caso degli Spectrobes, non si vuol essere maligni: lo ha ammesso Disney Interactive stessa che il concept è ricalcato su quello dei Pokémon. Del resto, se un'idea funziona, perchè non usarla? Basta creare un background apposito, una storia che faccia da collante, dei mostriciattoli spudoratamente nipponici, due ragazzini per favorire

Fossili spaziali

l'immedesimazione dei più piccini, si mescola tutto questo e si spara nello spazio: et voilà, Spectrobes. Che poi, intendiamoci, non sono mica male: anzi, il franchise di Disney è stato un successone in Occidente e il primo episodio per Nintendo DS, uscito nel 2007, ha venduto più che bene. Quindi, dopo un sequel sullo stesso portatile, valeva la pena fare il grande passo e saltare sulla carrozza del Wii. Passo più lungo della gamba?

Evolusciòn!

Il passaggio da DS a Wii ha favorito decisamente la serie, che adesso sfoggia un notevole motore 3D. Come negli episodi per la console portatile, anche in Spectrobes: Le Origini la maggior parte delle ambientazioni sono vaste aree all'aperto, la maggior potenza di calcolo del Wii ha così permesso agli sviluppatori di Genki di creare delle location ovviamente più dettagliate e suggestive, esibendo panorami alieni di ampio respiro, spesso coadiuvati da svariati effetti sonori ambientali e musiche azzeccate. Il motore grafico non presenta particolari incertezze durante le fasi esplorative, per assurdo le ambientazioni al chiuso sono quelle più anonime, in cui la telecamera, generalmente abbastanza precisa, tende a dare qualche problema di visuale.

Fossili spaziali

Per quanto riguarda i frequenti combattimenti, l'entusiasmo viene frenato da comuni rallentamenti riscontrabili specialmente in presenza di più nemici, sopratutto l'aggiunta sul campo di uno Spectrobe adulto e dei suoi pirotecnici colpi speciali appesantisce decisamente il motore grafico. La fluidità che caratterizza gli scontri in real-time viene quindi un po' meno, ma non così tragicamente da impedire una fruizione rilassata del gioco: gli scontri restano discretamente spettacolari grazie alla frenesia dell'azione e alla varietà delle creature coinvolte. Se già i Krawl nemici si differenziano parecchio tra di loro, gli Spectrobes sono davvero tantissimi e il loro design, fantasioso e colorato, rende ogni nuovo esemplare una piacevole scoperta. Il design è un incrocio tra i Pokémon e i Digimon, ricordando sopratutto gli ultimi nelle minacciose e battagliere forme adulte. Il restante character design lascia a desiderare: i due protagonisti Rallen e Jeena sono decisamente anonimi, tipici teenager in stile giapponese, ma fortunatamente i loro modelli poligonali sono ben realizzati e animati.

Due per uno

Una caratteristica piuttosto originale di Spectrobes: Le Origini è la modalità "plug'n'play" per due giocatori. Essenzialmente durante un combattimento un secondo utente può attivare un altro Wiimote e prendere il completo controllo dello Spectrobe in campo. E' un peccato che la telecamera continui a seguire il primo giocatore, tagliando fuori lo Spectrobe, e quindi il secondo utente, nel caso si allontani troppo. Split-screen, questo sconosciuto...

Dal sasso alla brace

L'idea piuttosto originale che caratterizza la serie riguarda l'acquisizione degli Spectrobes: questi mostriciattoli si ricavano infatti dai fossili che è possibile cercare e recuperare durante le nostre peregrinazioni spaziali. L'acquisizione di un nuovo Spectrobe è quasi un gioco nel gioco: bisogna appunto ripulire il fossile dalla roccia grezza che lo racchiude mimando vari attrezzi tramite il Wiimote, la velocità e precisione del giocatore determinano le statistiche della creatura. Il nuovo Spectrobe sarà un cucciolo, una sorta di incubatrice ci permetterà di allevarlo offrendogli vari oggetti come cibo e durante la fase di crescita sarà possibile perfino fotografarlo. E poi, naturalmente, portarlo in battaglia. C'è da precisare che gli Spectrobes non sono buoni solo a pestare altri alieni: le capacità peculiari dei diversi tipi di Spectrobes ampliano le nostre possibilità esplorative in un processo graduale che, comunque, obbliga il giocatore a scegliere oculatamente gli Spectrobes giusti da portarsi a spasso. I combattimenti coinvolgono il giocatore direttamente: Rallen e Jeena hanno accesso a una notevole varietà di armi che cambia più o meno anche lo stile di combattimento. Durante gli scontri, quindi, il giocatore può attaccare, scansare i nemici e spostarsi liberamente per il campo di battaglia ma, contemporaneamente, può agitare il Wiimote per impartire ordini allo Spectrobe in campo. Tramite la pressione di un tasto è possibile indicargli il bersaglio mentre pigiando un altro pulsante si può sostituire lo Spectrobe con un altro; padroneggiando queste semplici comandi di base si possono quindi produrre combinazioni di attacchi più o meno complesse, culminanti in efficaci attacchi speciali, eseguibili posizionando e spostando i controller in maniera buffa ma piuttosto originale. Alla fin fine le battaglie in Spectrobes: Le Origini ricoprono la maggior parte dell'avventura, peraltro non particolarmente lunga, e intorno a metà diventa necessario addestrare le nostre creature continuamente per mantenerle al passo con la potenza crescente dei nemici: per fortuna il battle system suddetto è piuttosto divertente, anche se afflitto da problemi tecnici invadenti come una telecamera non sempre precisa e un'intelligenza artificiale di Spectrobes e nemici abbastanza lacunosa.

Fossili spaziali

Conclusioni

Multiplayer.it
7.5
Lettori (23)
9.0
Il tuo voto

Spectrobes: Le Origini è un'ottima evoluzione del franchise, pur rivolgendosi chiaramente a un pubblico meno adulto resta comunque un RPG piuttosto vario e divertente, consigliato sopratutto agli amanti del genere. Tecnicamente è un buon prodotto afflitto da qualche imperfezione, la durata discreta è bilanciata da una modesta quantità di contenuti opzionali e dalle numerose creature da sbloccare. Chi non apprezza i Pokémon e le loro varianti, ne stia alla larga.

PRO

  • Discreta varietà di situazioni
  • Buon sistema di combattimento
  • Tecnicamente gradevole

CONTRO

  • Alla lunga diventa ripetitivo
  • Necessità di "grindare" i livelli del party
  • Qualche problema di telecamera e rallentamenti