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The Ballad of Gay Tony, recensione

Rockstar chiude la trilogia di Grand Theft Auto IV con un concentrato d'azione e emozioni forti!

RECENSIONE di La Redazione   —   30/10/2009

Tony Prince è il Re della notte di Liberty City, a capo di due dei club più famosi della città, uno per etero e uno per omosessuali, come il proprietario stesso del resto. Luis Lopez, il personaggio impersonato dal giocatore, è il suo socio d'affari, anche se gli unici affari di cui si occupa sono fare il buttafuori nei club di Tony e tirarlo fuori dai guai, mentre il business precipita e lo stile di vita del boss, naiv e sopra le righe (in tutti i possibili sensi), sembra non garantirgli più il successo di un tempo.

The Ballad of Gay Tony, recensione

Questi sono i protagonisti di The Ballad of Gay Tony, seconda espansione di Grand Theft Auto IV, in esclusiva per Xbox 360, e spettacolare chiusura di una trilogia al servizio di alcuni tra i migliori personaggi mai creati in un videogioco, che qui si incontrano nuovamente per chiudere alcune delle vicende rimaste in sospeso in precedenza e per dare ancora ore ed ore di passione alle migliaia di fan della saga. Alla fine di The Lost and Damned, ci domandavamo cosa si sarebbe inventata Rockstar per tornare a stupire e la risposta è assolutamente niente. Perché questa volta Rockstar ha giocato su toni senz'altro maturi e forti, ma sull'azione più divertente, la fluidità del succedersi degli eventi, e su un mondo che sembra avere infinite storie da raccontare. Senza strappi e con un ritorno alla faccia più glamour di Grand Theft Auto.

Che c’è di nuovo in città?

GTA fa parte di quel genere, per non dire che l'ha sostanzialmente definito agli occhi del grande pubblico, chiamato "sandbox", proprio per rendere l'idea della mancanza di forma della sabbia, che ricorda un tipo di gioco con una struttura libera, in cui muoversi seguendo la trama o semplicemente divertendosi con le leggi che ne regolano il mondo. La forza di questo concetto sta tutta nell'immedesimazione che si prova giocando ai titoli maggiormente riusciti e di cui GTA è sempre stato uno dei baluardi, mentre uno dei punti deboli è sempre stato quello di relegare l'esperienza, per lo più, a esplorazioni di ambienti esterni con la sensazione di trovarsi a vivere dei mondi poco realistici. Quello di cui ci si rende conto, giocando a The Ballad of Gay Tony è che Rockstar è riuscita a creare una città talmente viva e credibile da eliminare quasi completamente questa sensazione, dando al giocatore sufficienti spazi per muoversi e così tante cose da fare da non avere altro tempo che quello per vivere una realtà virtuale affascinante come poche altre.
Con quest'ultima espansione ci si rende anche conto che con GTA IV è stato esteso il concetto di Sandbox, ma verso il suo interno, nel senso che la struttura portante è adattabile a qualsiasi storia e a qualsiasi personaggio il team decida di raccontare, anche perché ogni volta vengono inserite delle novità funzionali alla vita del protagonista, che in questo caso è un buttafuori e un playboy. The Ballad of Gay Tony trasuda del glamour dei locali notturni, della vita agli estremi, del sesso occasionale e descrive, senza farne una macchietta, l'esistenza di un buttafuori, con tanto di minigioco simulatore, grazie al quale si entra in uno dei locali gestiti da Tony e ci si aggira tenendone d'occhio i diversi angoli, pronti ad intervenire in casi di clienti che non vogliono pagare o di ubriaconi molesti da accompagnare alla porta. Abbandonate le moto di The Lost & Damned, spuntano le bevute di shot, le gare di ballo (esilaranti), e il fight club, perché Luis è un ex carcerato che dietro le sbarre è diventato un piacchiatore fenomenale, e che avrà modo di mettersi al servizio dei protagonisti o di interagire con tutte le trame rimaste in sospeso in questa trilogia, ma di cui chiunque può godere a prescindere. Nel mezzo droga, eccessi e l'ironia che è oramai un segno distintivo per la serie e che consente a Rockstar di affrontare i temi più scabrosi senza che ci siano dubbi sull'intento per cui vengono messi in pista: divertire chi gioca, facendolo appassionare.
GTA, però, è anche azione e qui ci sono alcune delle sequenze più riuscite di GTA IV, anche grazie all'inserimento del paracadute protagonista in alcune delle missioni chiave del gioco, dando vita a sezioni davvero spettacolari, oltre che a costituire un vero e proprio minigioco e un mezzo di spostamento in città. In un'escalation d'adrenalina che porta a un finale che non ha niente da invidiare ai migliori serial televisivi, che si fanno forti dei loro protagonisti raccontati con piccole pennellate in tanti momenti diversi.

La Videorecensione

Obiettivi Xbox 360

The Ballad of Gay Tony aggiunge altri 250 punti al totale di GTA IV, che quindi sale a 1500 con anche The Lost & Damned (500 punti, invece, per chi giocherà solo a Episodes from Liberty City). Solo una piccola parte dei 250 si ottengono finendo il gioco, mentre il grosso richiederà molto tempo, soprattutto nel caso degli obiettivi legati al compimento di tutte le missioni con una valutazione dell'80%, per non parlare di quello che prevede il perfect score in ognuna di esse.

Cosa ritorna

Il lavoro svolto da Rockstar su RAGE, il motore poligonale che muove Luis e Tony, è oramai giunto alla maturità e grazie alla fisica realistica e agli effetti di luce, Liberty City torna a farsi rimirare dal giocatore soprattutto nelle sequenze di volo col paracadute, segno tangibile di una struttura tecnologica davvero flessibile e sottilmente "potente". La libertà è accentuata ancor di più dal maggior uso che si deve fare degli elicotteri durante il gioco, anche se l'assenza di un lock on per le fasi di volo non rende la vita granché facile, mentre si cercano di evitare i grattacieli tutto intorno. Considerare The Ballad of Gay Tony un'espansione è veramente limitante, visto che siamo riusciti a portare a termine il gioco con più di 10 ore all'attivo e senza aver praticamente dedicato attenzione a tutti i mini giochi presenti, comprese le missioni delle "Drug War", che coinvolgono Luis in una guerra tra bande in giro per Liberty City. Rockstar ha poi inserito un'ulteriore novità, legata anche al conseguimento degli obiettivi, ovvero una schermata che riassume alcuni elementi chiave di ogni missione e che attribuisce per ognuno di essi una percentuale di completamento, valida solo se la missione stessa sia stata portata a termine senza morire. Una volta finito il gioco, quindi, ci si può dedicare per ore a perfezionarsi, nel tentativo di migliorare il proprio punteggio e di sbloccare gli obiettivi relativi, anche perché alcune fasi sono semplicemente divertenti, e di certo non guasta il poterle rifare a bordo di un bel mezzo blindato che entra, come il paracadute, a far parte dell'armamentario di Luis.

Episodes from Liberty City

In contemporanea al download via Xbox Live, Rockstar pubblica Grand Theft Auto: Episodes from Liberty City, ovvero un pacchettizzato contenente entrambe le espansioni, sia The Lost and Damned, che The Ballad of Gay Tony. La particolarità è che, in questa forma, possono essere giocate anche senza possedere Grand Theft Auto IV, dando la possibilità a chiunque di godere di un concentrato di emozioni in puro stile GTA. Forse, persino più consigliato dell'acquisto del gioco base, per coloro che si possono spaventare di fronte alle 30 ore necessarie per finire il gioco uscito l'anno scorso.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.2
Lettori (203)
8.9
Il tuo voto

Cosa potrebbe fermare Rockstar dal continuare a produrre espansioni di GTA IV, decidessero di andare avanti? A giudicare da The Ballad of Gay Tony, assolutamente niente, almeno fino a quando il motore poligonale non cadrà sotto i colpi della nuova generazione di console o fino a quando il pubblico non decidesse di voltarle le spalle. Questa eventualità, però, è difficile da immaginare, perché sull'impianto di un gioco vecchio oramai di un anno, Rockstar costruisce un'altra esperienza appassionante, tornando per di più a quella verve e brillantezza dei migliori momenti di tutta la serie, dopo la parentesi cupa di The Lost & Damned. Al centro di tutto questo sono i dialoghi memorabili, alcune sequenze d'azione mozzafiato e la voglia di raccontare un mondo a cui non ci si può che scoprire affezionati, con i personaggi, oramai "compagni di viaggio", che strappano sorrisi ogni volta che spuntano sullo schermo. Una trama ad incastri riuscita e avvincente.

PRO

  • Comprimari riuscitissimi
  • Il completamento della trilogia
  • Paracadute e i nuovi minigiochi

CONTRO

  • Lo apprezzerà di più chi avrà giocato tutti gli episodi
  • Pilotare gli elicotteri richiede pazienza