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Jak and Daxter: Sfida Senza Confini, recensione

Dopo l'ottimo spin-off dedicato a Daxter e realizzato in esclusiva per la console portatile Sony, i due personaggi tornano insieme per una nuova avventura.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   09/12/2009

Versione testata: PSP

Le riserve del prezioso minerale "energetico" Eco sono quasi esaurite, così Jak, Daxter e Keira decidono di avventurarsi ai confini del pianeta per capire se esistono giacimenti ancora attivi, in grado di rendere la terra nuovamente rigogliosa. Sul loro cammino incontrano però un gruppo di Eco Pirati, guidati dallo scaltro Capitan Phoenix, anch'essi alla ricerca dell'Eco e intenzionati a impossessarsene a qualsiasi costo. Jak e Dexter riescono a sfuggire all'assalto, ma si accorgono che i pirati hanno adocchiato un'enorme nave volante per depredarla e accorrono in suo aiuto.

Jak and Daxter: Sfida Senza Confini, recensione

Scongiurato il pericolo, i tre atterrano a bordo dell'Aeropa, che si presenta come una vera e propria città volante, e fanno la conoscenza del Duca Skyheed e del suo secondo in comando, il Cancelliere Ruskin. La tecnologia in loro possesso potrebbe creare un punto di svolta nei processi energetici legati all'Eco, dando la possibilità di trasformare il minerale dalla sua forma nera e inquinante a quella verde e pulita. Keira si mette subito al lavoro per creare un dispositivo in grado di effettuare tale conversione, ma per riuscire nell'impresa le servono componenti e oggetti che Jak e Daxter dovranno cercare all'interno delle numerose location che costituiscono il gioco.

Tre per due

Il gameplay di Jak and Daxter: Sfida Senza Confini alterna fondamentalmente tre fasi distinte: le sezioni action/platform in cui vestiamo i panni di Jak, le fasi di combattimento aereo a bordo dell'Hellcat e quelle in cui Daxter si trasforma in un mostro grosso e cattivo, affrontando stage a scorrimento prevalentemente orizzontale. A ciò si aggiungono le numerose sfide facoltative a cui possiamo accedere interagendo con i personaggi a bordo dell'Aeropa. Il sistema di controllo negli stage con Jak per protagonista si rivela immediato ma ricco di funzionalità: lo stick analogico muove il personaggio, mentre i pulsanti principali di PSP servono per saltare (X), effettuare un attacco diretto (Quadrato) o "rotante" (Cerchio) e sparare con l'arma equipaggiata (Triangolo).

Jak and Daxter: Sfida Senza Confini, recensione

I tasti dorsali L ed R servono per regolare la visuale, la cui gestione purtroppo rappresenta il limite più grande del prodotto sviluppato da High Impact Games: la telecamera virtuale non segue Jak nel modo giusto, costringendoci a continue regolazioni che durante i combattimenti risultano tutt'altro che semplici da effettuare. Un problema non da poco, a cui si aggiunge un sistema di mira automatico dal funzionamento controverso, a cui tutto si può chiedere fuorché la precisione. Jak brandisce una sorta di "scettro" per difendersi e può combinare i propri attacchi per dar vita a combo più o meno efficaci, ma al contempo ha la possibilità di utilizzare quattro differenti armi da fuoco (da raccogliere nel corso dell'avventura) che possono essere potenziate insieme alle altre abilità del personaggio spendendo il denaro guadagnato durante le missioni. Non manca inoltre l'uso dell'Eco, che a seconda del colore può dar vita a effetti differenti e spettacolari, prestandosi alle esigenze del gameplay per rendere le situazioni sempre varie e coinvolgenti. Per fare un esempio, l'amplificatore di Eco può essere utilizzato sia durante alcuni combattimenti che nella fase esplorativa, per distruggere ostacoli che ci sbarrano la strada. Allo stesso modo, la funzione "costruttiva" del minerale ci permette di creare grossi cristalli in determinati punti degli stage e creare in tal modo "ponti" o "scale" utili per andare avanti. Da questo punto di vista il gioco sorprende già dopo pochi stage, rivelandosi davvero ispirato in alcune soluzioni e molto meno banale di quanto ci si potrebbe aspettare all'inizio.

Ecoincentivi

Le fasi di volo a bordo dell'Hellcat sono divertenti, ma alla lunga si rivelano un po' ripetitive. In questo frangente il sistema di controllo si rifà alle simulazioni di volo, con l'asse Y invertita per lo spostamento verticale e il pulsante X che ci permette di aumentare la potenza dei motori e dunque di godere di una spinta extra, fondamentale in più di un'occasione. I tasti dorsali azionano le armi della navicella (laser e missili), che fanno fuoco dove si trova il mirino, e gli stage vengono spesso arricchiti da quick time event in cui dobbiamo premere i pulsanti nell'ordine mostrato sullo schermo per eseguire determinate azioni.

Jak and Daxter: Sfida Senza Confini, recensione

Durante uno dei tanti inseguimenti con Capitan Phoenix, ad esempio, dovremo "sparare" Daxter con un rampino sul veicolo nemico e fare in modo che possa sabotarlo al volo perché rallenti la sua corsa. A proposito di Daxter, le sezioni in cui diventa protagonista assoluto (in una versione mutata, grossa e cattiva, non a caso definita "Dark Daxter") sono contraddistinte da location molto ristrette e ricche di elementi che possiamo distruggere, piene zeppe di nemici da eliminare e di piccoli enigmi da risolvere (basati sull'attivazione di interruttori). In questo caso Daxter può colpire i propri avversari in modo diversi e dar fondo alla propria riserva di energia per trasformarsi in una sorta di "uragano" che fa tanto Crash Bandicoot e che sbaraglia letteralmente tutto quello con cui viene a contatto. Entrambe le variazioni sul tema svolgono in maniera egregia il compito di rendere l'azione più varia possibile, ma chiaramente non hanno i numeri e lo spessore per competere per le fasi in cui è Jak a ricoprire il ruolo di protagonista. È un peccato che il gioco non offra alcuna modalità multiplayer, ma a conti fatti si tratta di una feature che difficilmente avrebbe aggiunto chissà quale valore al prodotto Sony.

Realizzazione tecnica

La grafica di Jak and Daxter: Sfida Senza Confini è senz'altro ottima, davvero ben realizzata. Magari la bontà del design dei personaggi sarà opinabile (si tratta pur sempre di una serie nata nel 2001 e mai toccata da un sostanziale restyling), ma la regia si presta indubbiamente bene alle esigenze della trama, con cutscene molto ben "recitate" tanto dai protagonisti quanto dai comprimari. La realizzazione dell'Aeropa è molto buona, con un'alternanza di location forse un po' troppo simili l'una all'altra ma contraddistinte da un alto numero di poligoni, nonché da un frame rate fluido e poco soggetto a qualsivoglia incertezza.

Jak and Daxter: Sfida Senza Confini, recensione

La possibilità di girare all'interno di questa città volante alla ricerca di missioni secondarie aggiunge spessore all'avventura, e in tal senso raggiungere l'hangar dove si trova l'Hellcat e partire alla volta dello stage successivo restituisce una buona sensazione di libertà. Gli scenari esterni sono anch'essi ben disegnati ma non molto vari, con una scelta dei colori tipicamente "cartoonesca" e una grande attenzione a celare i limiti delle texture. I nemici che si alternano sono tutti convincenti, ben animati e dotati di un ottimo design, cosa tutt'altro che frequente in questo genere di prodotti. La visuale, come accennato in precedenza, purtroppo non si comporta al meglio e finisce per creare situazioni piuttosto frustranti, "incastrandosi" talvolta nello sfondo e privandoci della possibilità di regolarla nel migliore dei modi. Niente da dire sul sonoro, infine: il doppiaggio in Italiano è ottimo, gli effetti fanno il loro lavoro in modo discreto e le musiche riescono a sottolineare in modo efficace le sequenze d'azione.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (67)
8.3
Il tuo voto

L'ultima avventura di Jak e Daxter su PSP non è certamente priva di difetti, ma supplisce alle proprie mancanze con una varietà e uno spessore invidiabili. Scendere a patti con la mediocre gestione della visuale e con il bizzarro sistema di mira richiede molta pazienza e in più di un'occasione vi renderà la vita difficile, ma si tratta di uno scoglio superato il quale sarà possibile scorgere le potenzialità di un prodotto dotato di una buona trama, di un gran numero di stage e di un contorno fatto di interessanti sezioni alternative e missioni secondarie. Il sistema di potenziamento del personaggio funziona a dovere, e insieme alle varie armi e ai tipi di Eco che Jak può usare nel corso dell'avventura rende l'azione sempre stimolante e coinvolgente. Jak and Daxter: Sfida Senza Confini ci mette un po' a ingranare, ma poi si rivela un prodotto di grande sostanza, molto ben realizzato e ricco di buone idee.

PRO

  • Un gran numero di stage e missioni
  • Grafica e sonoro ottimi
  • Gameplay vario e coinvolgente

CONTRO

  • Gestione della visuale da dimenticare
  • Sistema di mira tutt'altro che preciso
  • Combattimenti molto confusionari