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Edge, recensione

Dopo l'originale Cross Fingers, Mobigame continua la propria ricerca del videogame ideale per iPhone e iPod Touch.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   11/01/2010

Nell'eterna battaglia fra videogame originali e cloni spudorati, che divampa in particolar modo all'interno di determinati generi, sembra che la seconda fazione sia sempre un passo avanti: troppo difficile trovare qualcosa di completamente nuovo dopo trent'anni di sequel e reinterpretazioni, ancor di più in una situazione economica che non permette di fare passi falsi.

Edge, recensione

Da questo punto di vista, l'App Store costituisce un'isola felice e continua per molti versi il discorso iniziato con le applicazioni per cellulari Java-compatibili: il costo per lo sviluppo di un titolo medio è tutt'altro che insormontabile, le spese di distribuzione in pratica non esistono e ci si può permettere una sana ricerca del prodotto ideale mettendo in conto anche qualche tentativo fallito. È un po' la storia di Mobigame, che già con Cross Fingers ha cercato di utilizzare il touch screen (e in particolare le funzioni multitouch) in modo originale e divertente, andando dunque a trovare idee originali nel sistema di controllo piuttosto che nella struttura di gioco. Il discorso continua con Edge, che supera i confini dei puzzle game (pur richiamandone alcuni aspetti) per offrire ai possessori di iPhone e iPod Touch un action game atipico e divertente.

Come vuoi giocare?

La prima cosa che colpisce di Edge è senz'altro il sistema di controllo, basato di default sul touch screen ma che ci permette di scegliere due alternative molto differenti: un classico d-pad virtuale con quattro direzioni o la gestione via accelerometro. Il d-pad si rivela senz'altro il tipo di controllo più semplice e preciso, mentre inclinare il dispositivo seguendo la prospettiva della visuale isometrica appare fin da subito abbastanza complicato e macchinoso. Dicevamo che i controlli di default sono affidati al touch screen.

Edge, recensione

Ebbene, il nostro obiettivo nel gioco è quello di spostare un cubetto all'interno di stage che si fanno man mano più complessi e pieni di insidie, cercando di raccogliere alcuni oggetti importanti e di raggiungere l'uscita. Per muovere il cubo, dobbiamo toccarlo e "trascinarlo" finché non prende velocità e comincia a spostarsi da solo. Il contesto inerziale ci viene incontro quando bisogna scalare qualche ostacolo, ma si pone al contempo come un pericolo quando ci troviamo sull'orlo di un baratro (cosa che accade frequentemente). Lo scenario è l'indubbio protagonista dell'azione, e nei quarantasei stage disponibili muta in continuazione, aggiungendo dispositivi mobili e trappole che rendono la sfida sempre più difficile. Una "mappa" posta nella parte alta dello schermo ci indica la disposizione del "terreno" e la presenza di eventuali buchi da cui stare alla larga, ma in generale siamo noi a trovare i limiti del percorso durante lo spostamento. I primi stage scorrono via senza problemi, ponendoci di fronte a percorsi abbastanza lineari e privi di insidie: si tratta certamente di una fase di apprendimento in vista di sessioni più impegnative. Sessioni che arrivano puntuali dopo qualche livello, quando bisogna guardarsi non solo dai baratri ma anche dalle "catapulte" e dai numerosi oggetti in movimento, fondamentali per raggiungere l'uscita ma allo stesso tempo pericolose se non abbiamo i riflessi pronti. Tecnicamente, il prodotto targato Mobigame appare freddo più che psichedelico, con una scelta dei colori particolare ma non chissà quanto ispirata. Il movimento dei cubi è fluido e i frequenti zoom sullo scenario convincono della robustezza del motore grafico, impegnato in questo caso solo in minima parte visto l'aspetto essenziale del gioco.

La versione testata è la 1.42
Link App Store

Conclusioni

Multiplayer.it
7.2
Lettori (9)
5.0
Il tuo voto

Bisogna senz'altro apprezzare la voglia di creare qualcosa di nuovo, specie se viene da uno sviluppatore indipendente come Mobigame, che per la pubblicazione di Edge ha dovuto oltretutto sopportare qualche bega legale (l'applicazione è stata più volte rimossa dall'App Store, e per un certo periodo di tempo ne è stato cambiato il nome in "Edgy"). Purtroppo "originale" non sempre è sinonimo di "capolavoro", e per quanto Edge proponga un gameplay interessante e divertente, non si può certo dire che venga venduto a un prezzo adeguato (3,99 euro sono impegnativi per un prodotto del genere). La presenza di tre opzioni per i controlli ritorna comoda, ma da un lato si rivela troppo macchinosa (accelerometro) e dall'altro troppo semplicistica (d-pad virtuale), dunque meglio lasciare il sistema di default. In definitiva, ci troviamo di fronte a un prodotto di buona qualità che però si trova a confrontarsi con titoli ben più ricchi e blasonati.

PRO

  • Originale e divertente
  • Controlli atipici ma efficaci
  • Quarantasei stage disponibili...

CONTRO

  • ...ma una sola modalità di gioco
  • Grafica e sonoro essenziali
  • Controlli alternativi mediocri