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Sai impugnare una spada?

Completamente slegato dal primo episodio della serie, Red Steel 2 ci porta in un mondo post-apocalittico in cui la violenza regna sovrana.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   23/03/2010

Quando si dice "partire col botto": le prime sequenze di Red Steel 2 mostrano il nostro personaggio legato a una moto e trascinato attraverso il deserto dal capo di una banda di fuorilegge, finché non riesce a liberarsi dopo aver varcato le mura della città di Caldera. All'inizio abbiamo a disposizione solo il revolver per affrontare i nemici, ma basta e avanza: il sistema a infrarossi del Wii-mote conferma la propria precisione e ci permette di colpire tutti i nostri bersagli.

Sai impugnare una spada?

Gli sciacalli si accasciano sotto il nostro fuoco, reagendo in modo differente a seconda della ferita: un colpo alle gambe li fa cadere, uno alla testa pone fine rapidamente alla loro patetica esistenza. L'incontro con il maestro Jian costituisce un primo, importante punto di svolta della storia: egli riconosce nel nostro alter ego l'unico sopravvissuto del clan Kusagari (un gruppo di guerrieri specializzati nel combattimento con spade e pistole), gli consegna la spada con cui i banditi avevano tentato di ammazzarlo e si propone di insegnargli tutte le tecniche di cui avrà bisogno per adempiere alla sua vendetta. I Kusagari sono stati sterminati, e qualcuno pagherà per questo.

Un nuovo inizio

Red Steel 2 non è propriamente un sequel, anzi per dirla non ha nulla a che vedere con la storia che viene raccontata nel primo episodio della serie. L'ambientazione è futuristica, probabilmente post-apocalittica, e lo scenario è quello del Red West, con la trama che si sviluppa all'interno della città di Caldera e nelle sue immediate vicinanze. Il protagonista non ha un nome, è semplicemente l'ultimo dei Kusaragi e a un certo punto viene chiamato dal maestro Jian "Il Protettore", a sottolineare il suo ruolo nella vicenda: sarà lui a porre fine alla violenza perpetrata dagli Sciacalli e dal loro mandante, il cui obiettivo è impossessarsi di una leggendaria katana dai poteri misteriosi.

Sai impugnare una spada?

Le strade sono deserte, ma c'è ancora tanta tecnologia a regolare la vita di Caldera: altissime torri di comunicazione diffondono quella che sembra essere l'unico mezzo di telecomunicazione sopravvissuto alle guerre, la radio; e ogni edificio presenta punti d'accesso elettronici, che spesso richiedono l'uso di una chiave per essere varcati. Il dojo di Jian diventa il nostro primo quartier generale: coadiuvati dal supporto radio della bella Tamiko, possiamo controllare di volta in volta la bacheca per trovarci nuove missioni da portare a termine, ognuna in grado di restituirci una certa somma di denaro. Le prime spedizioni sono estremamente brevi e si svolgono all'interno di zone molto limitate, il che è piuttosto deludente; ma più si procede nella storia e più ci si rende conto dell'eccezionale lavoro svolto dagli sviluppatori di Ubisoft per quanto concerne il fattore "progressione". Il nostro personaggio acquisisce nuove abilità e può applicarle immediatamente, perché allo stesso tempo le missioni si dilatano, diventano più complesse e ci mettono di fronte avversari man mano più scaltri e pericolosi. I nemici si dividono infatti in differenti categorie: all'inizio troviamo quelli che vanno giù con un paio di fendenti, incapaci di effettuare una manovra offensiva degna di questo nome; in seguito arrivano banditi decisamente più forti e resistenti, che vanno affrontati in modo diverso a seconda delle loro caratteristiche e dei pattern di attacco. Ad esempio, a un certo punto capiterà di imbattersi in un nemico enorme, che brandisce un pesante maglio e lo fa roteare per danneggiarci anche da una certa distanza. L'unico modo per sconfiggerlo è colpirlo più volte sulla schiena, effettuando una manovra speciale che ci viene insegnata dal maestro Jian e che ci permette di spostarci rapidamente alle spalle di un avversario. Allo stesso modo, ci sono nemici che riescono a caricare i propri colpi e vestono una pesante armatura: per eliminarli dobbiamo in primo luogo respingerne gli attacchi, quindi approfittare della loro incertezza per affondare dei fendenti pesanti.

Motion Plus: perché?

Come certamente saprete, Red Steel 2 richiede il Motion Plus per funzionare. Bisogna dunque mettere il guscio al proprio Wii-mote (fatelo sempre, mi raccomando), eseguire una rapida calibrazione prima di ogni partita (basta poggiare il controller su un piano orizzontale per alcuni secondi) e poi si è pronti per dare di spada con la miglior rilevazione di movimento possibile. Questa soluzione, magari discutibile dal punto di vista commerciale (i giochi "hardcore" per Wii non sono famosi per le loro vendite, dunque imporre l'acquisto del Motion Plus - bundle o meno - potrebbe rivelarsi una strategia controproducente), è stata adottata da Ubisoft per donare un certo spessore al gameplay, cosa impossibile da fare ricorrendo alle caratteristiche di base del Wii-mote. Il sistema di controllo distingue infatti i colpi forti da quelli deboli, rileva in modo corretto l'affondo e la posizione della spada in fase di parata, e permette inoltre applicazioni extra come quelle implementate in alcuni simpatici minigame, nella fattispecie la rotazione del controller per indovinare la combinazione delle casseforti oppure per l'attivazione di interruttori manuali.

Sai impugnare una spada?

Alcune mosse speciali giovano in modo particolare della precisione del Motion Plus, in particolare la tecnica del Drago: dopo aver caricato l'energia spirituale tenendo premuti A e B, possiamo colpire i nemici da lontano muovendo il controller come se stessimo lanciando un frisbee nella loro direzione. Nel gioco ogni tecnica porta il nome di un animale, e ce ne sono cinque in tutto: oltre al già citato Drago, ci sono l'Orso (un potente pugno al suolo che scaraventa i nemici a terra), l'Aquila (un colpo ascendente che scaglia l'avversario in aria), il Cobra (basato sull'uso del revolver, ci permette di agganciare diversi bersagli contemporaneamente per poi fare fuoco) e la Tigre (un potente contrattacco). Le tecniche non possono essere acquistate utilizzando il denaro raccolto dalle numerose casse oppure ottenuto in seguito al completamento delle missioni: ci verranno insegnate da Jian, una alla volta, nel corso della storia. Abbiamo accennato in precedenza al fatto che il dojo del maestro si pone come il nostro primo quartier generale, ma durante il gioco ne vedremo altri due: l'ufficio dello Sceriffo e la bottega di Songan. Ognuno di questi luoghi funge da punto di partenza per le missioni, e allo stesso tempo ci permette di acquistare potenziamenti di vario tipo: nel dojo di Jian possiamo comprare miglioramenti per la katana e per le tecniche, nonché dieci diverse mosse segrete; nell'ufficio dello Sceriffo possiamo acquistare altre tre armi da fuoco che si aggiungono al revolver di partenza, nonché potenziamenti per ognuna di esse; nella bottega di Songan possiamo invece procurarci dei potenziamenti per la corazza e per la barra della salute, nonché dei bonus che rendono i nostri colpi più efficaci rispetto a determinate categorie di nemici. L'uso delle armi da fuoco in Red Steel 2 risulta davvero naturale nel contesto di un combattimento, dunque è possibile alternare fendenti e colpi di pistola a seconda della situazione. Il revolver di partenza dispone di una buona gittata e di una discreta potenza, ma chiaramente le altre tre armi da fuoco offrono una serie di vantaggi tutt'altro che trascurabili: la doppietta è letale a distanza ravvicinata, la carabina può eliminare i nemici con un sol colpo e anche da lontano, la mitragliatrice si rivela ottima quando l'avversario è dotato di una corazza molto resistente e vogliamo sfiancarlo prima di un affondo.

L'aspetto tecnico

La maggior parte di voi si starà chiedendo se il gioco offra o meno il Santo Graal che i possessori di Wii inseguono invano da anni, ovvero la mappatura dei movimenti in tempo reale, 1:1. Ebbene, no. La rilevazione è precisa, non ci sono dubbi, ma durante i combattimenti risulta tutt'altro che insolito eseguire le mosse e solo poi vederle riprodotte sullo schermo. Inoltre chi è abituato a usare il Wii-mote da solo e non conosce il Motion Plus si troverà a fare i conti con un impatto iniziale un po' traumatico: non è possibile giocare accennando i movimenti, bisogna anzi prodursi in ampi gesti perché la rilevazione avvenga in modo corretto.

Sai impugnare una spada?

Può capitare che negli scontri più frenetici questa cosa risulti difficilmente fattibile, e il risultato chiaramente si traduce in una sequela di sganassoni che il nostro protagonista percepirà esattamente all'altezza delle gengive. Abbiamo giocato Red Steel 2 a livello medio e l'abbiamo completato in poco più di otto ore e mezza, morendo qualche volta e ricominciando da checkpoint per fortuna sempre molto abbondanti. La calibrazione della difficoltà ci è sembrata pressoché perfetta, di pari passo con un concetto di progressione che viene applicato a tutti gli aspetti del gameplay con risultati davvero encomiabili. La grafica del gioco utilizza la tecnica del cel shading in modo eccellente, coadiuvandola con un frame rate di sessanta fotogrammi al secondo che non cala praticamente mai: gli unici momenti in cui si notano dei rallentamenti sono quando distruggiamo molte casse in un colpo solo. In alcuni frangenti c'è davvero la sensazione di trovarsi di fronte a un prodotto "nextgen", questo soprattutto grazie a un level design particolarmente ispirato. Diciamo che le cose "decollano" dopo un paio d'ore, da tutti i punti di vista: i combattimenti diventano più coinvolgenti e sfaccettati, si aggiunge varietà alle situazioni, le missioni si fanno più articolate e le ambientazioni si colorano con soluzioni visive di grande impatto. Le cutscene sono precalcolate, ma vengono caricate istantaneamente e ben si inseriscono nel contesto di gioco, dando quasi l'impressione di essere renderizzate in tempo reale. La gestione dei caricamenti, in particolare, risulta davvero ottima: alcune porte impiegano più di altre per essere aperte, ma l'attesa non si protrae mai oltre una manciata di secondi. Il comparto sonoro risulta perfettamente adeguato alla grafica, con stacchetti musicali davvero azzeccati ed effetti di buona qualità. Unica nota negativa il doppiaggio in Italiano, affidato allo stesso team di "professionisti" che tempo fa si è occupato di prestare le voci a quel capolavoro di Emergency Heroes, sempre per Wii: visto il blasone del prodotto Ubisoft, forse era il caso di puntare un po' più in alto.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.5
Lettori (140)
8.5
Il tuo voto

L'attesa non è stata per niente delusa: Red Steel 2 è un gran bel gioco, curato sotto ogni aspetto, contraddistinto da soluzioni votate sempre e solo all'arricchimento del gameplay. Ci sono tanti action game, anche piuttosto blasonati, che ci offrono decine di combo complicate quando invece finiamo per usarne solo un paio: in RS2 ciò non succede, le manovre vengono introdotte in modo graduale e si rivelano tutte indistintamente utili ed efficaci. È stato fatto davvero un gran lavoro in fase di game design, insomma, e allo stesso modo abbiamo un level design che incoraggia l'esplorazione, premiandola sempre con denaro, oggetti o munizioni. La mancanza di una modalità multiplayer rende il prodotto Ubisoft meno duraturo di quanto avrebbe potuto essere, ma in ogni caso si è invogliati a terminare l'avventura almeno un paio di volte, sbloccando tutto ciò che offre. Un gioco coinvolgente come pochi, da non perdere.

PRO

  • Progressione perfetta, ricco di spessore
  • Grafica eccellente, con poche sbavature
  • Ottima resa dei combattimenti

CONTRO

  • Manca il multiplayer
  • Doppiaggio mediocre
  • Ci mette un po' per ingranare