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Trenta giorni di buio

Nel tower defense sviluppato da Resolution Interactive l'obiettivo è semplice: difendersi da orde di zombie malintenzionati...

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   31/03/2010

In un futuro non molto lontano, il nostro pianeta viene catapultato nel buio più totale da una pioggia di meteoriti.

Trenta giorni di buio

Tra i residui spaziali lasciati sulla terra spicca una sostanza che viene presto denominata "Toxium" per via dei suoi orribili effetti: è in grado di trasformare qualsiasi creatura vivente in uno zombie assetato di sangue. Ben presto gran parte della popolazione finisce per essere infettata e i superstiti si rinchiudono in accampamenti e basano sulla tecnologia, bellica e non, tutte le proprie speranze di sopravvivenza. BioDefense: Zombie Outbreak si presenta come un tower defense di stampo classico, in cui abbiamo postazioni di difesa che devono essere potenziate, generatori che vanno salvaguardati e una particolare enfasi sulla gestione delle fonti di luce: visto che il mondo ormai è completamente buio ed è nel buio che si muovono gli zombie, bisogna collocare sempre delle luci nei punti "strategici". Senza di esse non c'è possibilità di sopravvivenza, visto che non possiamo più contare sulle strutture che vengono lasciate nell'oscurità e in tal caso dobbiamo provvedere immediatamente al ripristino dei fari. Un semplice tutorial ci spiega questi e altri elementi del gameplay, dopodiché possiamo cimentarci con una modalità survival "infinita" oppure con una delle dieci missioni che vengono sbloccate man mano che resistiamo.

Quando l'inferno è pieno...

Affidandosi interamente al touch screen per i controlli, il gioco prevede nel suo piccolo una fase di "costruzione" in cui dobbiamo piazzare degli stabilimenti di Toxium (sostanza che utilizziamo a mo' di denaro, per acquistare nuovi dispositivi e per effettuare upgrade tecnologici), le già citate luci e dei generatori di energia per alimentare tutte le postazioni (più ne abbiamo, più generatori servono); seguita da una fase di "difesa" in cui appunto vediamo arrivare le orde di non-morti sul radar e dobbiamo prepararci al loro assalto organizzando al meglio la disposizione delle torrette. Queste ultime si dividono in soli due tipi, mitragliatori e lanciamissili, e piazzati in serie costituiscono un'ottima linea di difesa. Le modalità di ingaggio sono completamente automatiche, quindi il nostro lavoro è solo quello di organizzare le unità, ma c'è una stretta correlazione con la presenza delle luci, in mancanza delle quali anche la gittata delle armi finisce per essere fortemente limitata.

Trenta giorni di buio

Per quanto riguarda i nemici, la rosa è piuttosto ben nutrita: agli zombie classici si affiancano cani-zombie, mutanti piuttosto robusti o addirittura dei grossi capodogli non-morti che strisciano sul terreno in una marcia quasi inarrestabile, in grado di infliggere molti danni alle nostre strutture. Come in qualsiasi tower defense, la base centrale va preservata a ogni costo. Nella modalità "survival", difendere la base è l'unico obiettivo e dobbiamo cercare di resistere per il maggior tempo possibile mentre gli assalti degli zombie si fanno sempre più numerosi e insistenti. Le missioni, invece, spesso ruotano attorno a un lasso di tempo ben determinato, chiedendoci magari di sopravvivere finché non si sarà verificata una certa condizione. Purtroppo in quest'ultimo contesto vengono a mancare i tempi necessari per lo sviluppo dei propri sistemi, l'avanzamento tecnologico viene messo spesso da parte e si finisce per non godere appieno di tutte le sfaccettature offerte.

...i morti camminano sulla terra

L'interfaccia di BioDefense: Zombie Outbreak è molto chiara e ben organizzata, con lo schermo in verticale e nella parte bassa le icone relative a tutti gli oggetti che possiamo collocare sulla mappa (nell'ordine: luci, impianti di Toxium, torrette, lanciamissili e generatori di corrente). Nella parte alta dello schermo, invece, trovano posto il radar che ci segnala la provenienza del pericolo, un pulsante di pausa che ci permette eventualmente di salvare la partita (in caso di chiusura improvvisa dell'applicazione, inoltre, il gioco all'avvio riprenderà da dove avevamo lasciato) e un pulsante per la gestione del tempo, che può scorrere a velocità normale, dimezzata o raddoppiata. La disposizione degli oggetti è molto semplice e intuitiva, si riesce a controllare tutto con le dita e il sistema si rivela fin da subito piuttosto preciso, anche grazie alla solita "griglia" invisibile magnetizzata. Mentre il sonoro lascia un po' a desiderare, specie dal punto di vista degli effetti, bisogna dire che la grafica del prodotto targato Resolution Interactive si presenta davvero bene, con un bestiario di tutto rispetto, tanto sangue e una realizzazione convincente dello scenario. Peccato solo che l'ambientazione rimanga sempre la stessa, con solo qualche cambiamento casuale nella disposizione dei giacimenti di Toxium.

La versione testata è la 1.0.0
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Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (3)
4.0
Il tuo voto

BioDefense: Zombie Outbreak cerca di farsi spazio in un sottogenere, quello dei tower defense, che ormai su iPhone comincia a essere piuttosto inflazionato e che dunque richiede ai singoli prodotti una certa qualità e qualche idea innovativa per distinguersi. Da questo punto di vista, lo scenario post-apocalittico condito da zombie viene senz'altro in aiuto e bisogna dire che tanto l'interfaccia quanto i controlli funzionano davvero molto bene. I problemi stanno un po' nei numeri: due sole postazioni d'attacco sono inevitabilmente poche e vanno a discapito della varietà delle situazioni, mentre la connotazione delle missioni (comunque poche, solo dieci) spesso ci impedisce di cercare l'upgrade tecnologico, chiedendoci di utilizzare solo l'equipaggiamento di base. Venduto al prezzo di 2,39 euro, in conclusione, il gioco può senz'altro piacere agli appassionati del genere e intrattenere allegramente per qualche ora; ma non chiedetegli spessore, perché di quello ce n'è poco.

PRO

  • Interfaccia e controlli ottimi
  • Immediato e divertente
  • Grafica molto ben fatta...

CONTRO

  • ...ma manca la varietà
  • Poche missioni disponibili
  • Privo di particolare spessore