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Il risveglio di Remedy

Dopo sei anni di gestazione arriva il nuovo titolo del team leggendario che ha dato i natali alla saga di Max Payne.

RECENSIONE di Antonio Jodice   —   07/05/2010

Dopo sei anni di intensa passione e qualche dubbio che in parte è sopravvissuto nel prodotto finito, i Remedy, capeggiati dal solito incomparabile Sam Lake, sono riusciti a porre fine all'epopea di Alan Wake facendolo finalmente arrivare su Xbox 360, non senza aver prima cassato la versione PC.

Il risveglio di Remedy

Alan è uno scrittore tormentato dall'impossibilità di continuare a scrivere quei libri di successo che ne hanno fatto la fortuna, pungolato da una moglie che vorrebbe riprendesse la sua attività e che, pur di aiutarlo, lo convince a passare un periodo di riposo in una tranquilla cittadina degli Stati Uniti, chiamata Bright Falls. A dispetto del nome, una forza oscura intreccia la vita degli abitanti del villaggio, riportando alla vita incubi e spettri che ne hanno regolato l'esistenza, anche indirettamente, modificando persino la conformazione geologica della terra tutt'intorno. Tra demoni notturni, fantasmi dell'alcol e paure ancestrali, Alan Wake è la storia del protagonista, che farà di tutto per ritrovare la moglie, scomparsa in una notte orribile, sconfiggendo un male oscuro e un po' delle paure che lo attanagliano ed è anche un action adventure che difficilmente lascerà indifferente chi lo affronterà col pad alla mano.

Quando la storia resta un mistero

Nel corso dei mesi si è parlato molto della storia di Alan Wake, del team che non voleva assolutamente che la trama trapelasse ai lettori di siti e riviste, fino al punto di una news che parlava di una possibile versione da recensire che il finale proprio non lo contenesse per non correre rischi. Scampato questo pericolo (il finale l'abbiamo visto anche noi!), resta la richiesta di Remedy di svelare il meno possibile di quanto accade durante il gioco ai suoi protagonisti, lasciando a chi scrive il compito di far capire di cosa si tratti concentrandosi sugli elementi che condiscono l'esperienza di gioco per le circa 12/13 ore che servono per goderselo senza fare corse poco ragionevoli. Alan Wake, al di là del nomignolo di thriller psicologico attribuitogli dal team di sviluppo, rientra nella categoria degli action adventure, con il giocatore che viene accolto da una sequenza d'eventi impeccabile in un mondo che si fa rapidamente buio e decisamente poco ospitale. Un mondo in cui si deve entrare in contatto con personaggi inquietanti, quasi tutti molto riusciti, che aiutano a venire a capo del bandolo di una matassa avvincente e complicata.

Il risveglio di Remedy

Tutto il gameplay ruota attorno all'alternanza tra luce e ombra e ai sogni del protagonista che si fanno sempre più reali e paurosi. Alan sembra ripercorrere la trama di un libro che non ricorda di aver mai scritto, le cui pagine trova sparse per tutta la foresta che circonda la cittadina di Bright Falls, mentre i suoi abitanti sembrano lentamente uscire di senno. La componente di interazione con i personaggi e quella narrativa sono affidate principalmente alle sequenze di giorno, in cui poco altro si può fare se non parlare con gli abitanti ed aggirarsi nelle locazioni in maniera piuttosto lineare. L'azione vera e propria avviene quasi tutta di notte, quando Alan affronta le creature delle tenebre armato di una torcia, che serve per dissolvere la coltre che protegge i mostri, per poi eliminarli a colpi d'arma da fuoco. Le citazioni si sprecano, alcune anche sin troppo palesi come quelle all'onnipresente Stephen King delle cui opere si trovano innumerevoli tracce, con l'ombra del secondo capitolo di Silent Hill che si fa sentire a più riprese. Rispetto al capolavoro Konami però, in Alan Wake la componente action è molto più riuscita con un sistema di controllo preciso che mostra il pedigree dei Remedy, permettendo di lanciarsi in scontri continui a suon di fumogeni, pistole lanciarazzi e colpi di fucile a pompa, con momenti di vera esaltazione soprattutto quando le cose si fanno complicate. Il problema, per chi non si facesse prendere dall'atmosfera di questa foresta così affascinante, è che nel gameplay non c'è una reale progressione del personaggio, visto che non ci sono armi da potenziare o poteri da acquisire, quanto piuttosto una storia da raccontare e da vivere con un set di possibilità che accompagnano il giocatore dall'inizio alla fine in un posto bellissimo, ma che è quasi tutto vissuto al buio, tra le montagne e affrontando gli abitanti armati d'asce, coltelli e motoseghe. Insomma, tutto dipende dall'approccio, se dopo il bellissimo inizio ci si affeziona all'atmosfera e a questa sfortunata coppia di coniugi, sarà praticamente impossibile mollare il gioco e non considerare Alan Wake un'esperienza unica e avvincente.

Obiettivi Xbox 360

Completare il gioco a livello base, buttando un occhio alle pagine del libro e agli altri oggetti nascosti, porta a conseguire tra i 500 e i 600 punti dei 1000 disponibili. Per il bottino pieno basta un po' di perseveranza e completare Alan Wake al massimo livello di difficoltà, raccogliendo tutto il possibile. Ci vorrà un po' di tempo, ma è tutt'altro che impossibile.

Dammi di più

Archiviata la parte tutta azione, resta quella "avventurosa" che vive di sequenze d'intermezzo molto coinvolgenti, di mille dettagli affidati alle pagine del libro, che descrivono tutto quello che non viene raccontato dalla voce narrante del protagonista, e dagli eventi che vive direttamente attraverso i sei capitoli del gioco che sono strutturati come altrettante puntate di una miniserie televisiva con tanto di brani musicali, alcuni anche inediti, che chiudono le varie fasi. L'atmosfera è dettata più dal silenzio che da troppi dialoghi, da una serie di televisori che raccontano episodi di un serial tv fittizio uscito pari pari dalle pagine di Lovecraft e Bradbury e da una stazione radio che raccoglie le testimonianze dei paesani alle prese con l'orrore crescente. Il susseguirsi ininterrotto di scorci montani mozzafiato si alterna con le sezioni diurne tra case di riposo per artisti con problemi psicologici e campeggi usciti da Twin Peaks e portati su Xbox 360 con uno studio meticoloso e curato che però rimane un po' schiacciato dalla componente action, lasciando la voglia di sapere e di vivere di più della vita degli abitanti di BrightFalls. Alla fine, proprio la bontà delle fasi d'interazione di Alan Wake lascia al giocatore la voglia d'averne ancora, dato che non sono abbastanza numerose da bilanciare tutte quelle parti in cui si è costretti a sparare ai "posseduti" dalle tenebre e a scappare da interi pezzi di scenario animati dall'oscurità dilagante.

Il risveglio di Remedy

Non mancano momenti di commozione, raccontati da un motore che gestisce vaste distese d'alberi e piane d'erba animate dal vento, con modelli poligonali dettagliati e spesso interattivi, con un gioco che ricorda quanto fatto da Valve con Half-Life 2 grazie a un uso massiccio della fisica, pur un po' leggera, ma onnipresente. Ovviamente, l'attenzione maggiore è stata dedicata agli effetti di luce, di rara bellezza, soprattutto quando in mezzo a un combattimento ci si trova circondati da fumogeni, razzi di segnalazione, lampioni al tungsteno e la luce della luna che illumina la scena costantemente. Quando poi, il sole sorge tra le montagne e si riverbera sull'acqua - bellissima la sequenza iniziale - ci si sente davvero in un paese sperduto nell'entroterra americano, anche grazie a una manciata di sezioni di guida che legano tra loro le diverse mappe in un tutt'uno molto convincente.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.9
Lettori (961)
8.8
Il tuo voto

Se la domanda è: "Quanto mi piacerà Alan Wake?", la risposta dipende molto da quanto possono piacere le foreste (di quelle che mettono ansia), la notte, la paura e molta della letteratura fantastica che viaggia tra Lovecraft, Barker e Stephen King. Dipende anche dalla voglia di cimentarsi con un action adventure che, lentamente ma con troppa decisione, lascia la dimensione avventura per diventare un concentrato d'azione spettacolare e adrenalinico, venato da una sensazione di inquietudine che porta il giocatore verso un finale decisamente inconsueto. Lasciato il campo delle ipotesi, Alan Wake è un ottimo titolo che su Xbox 360 mancava e che, a dispetto della sensazione di accompagnare il giocatore sulla soglia della terra dei capolavori senza farcelo entrare del tutto, lascia un segno e molte ore di divertimento in chi decide di attraversarlo fino alla fine. Nella luce e nell'ombra.

PRO

  • Ottimo impianto narrativo
  • Bright Falls e dintorni son da ricordare
  • Sistema di combattimento divertente
  • Il protagonista

CONTRO

  • Poca varietà nei nemici
  • Componente adventure un po' sacrificata
  • Il gameplay non si evolve con la storia

La guida e il Romanzo!

Il risveglio di Remedy

Multiplayer.it Edizioni presenta per la fine del mese di Maggio una guida unica nel suo genere, che porta con sé tutti i documenti, mappe, biografie dei residenti e una soluzione completa di Alan Wake.

  • Tutti e sei gli Episodi incredibilmente dettagliati. Inclusa una mappa completa di commenti.
  • Tutti gli Obiettivi e Oggetti collezionabili sono mostrati e dettagliati in 240 pagine a colori ricche di ogni informazione necessaria a portare a termine questa fantastica avventura!
  • Il risveglio di Remedy

    Mentre per fine Giugno sarà disponibile il Romanzo Ufficiale tratto dalle vicende del gioco per tutti i veri appassionati di Alan Wake!