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LEGO Harry Potter: Anni 1-4, recensione

L'ultima rivisitazione in chiave Lego da parte di TT Games è Harry Potter, con tutto il magico mondo che lo caratterizza

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   06/07/2010

Versione testata: Xbox 360

Adottare la formula Lego applicandola a serie cinematografiche di grande successo si è rivelato un esperimento riuscito, risultando in una serie di videogiochi di pregevole fattura. Certo l'impressione iniziale può essere quella della mera operazione commerciale, oltretutto aggravata da certi crossover che francamente sembrano avere poco di sensato, ma lo studio che si cela dietro i vari "Lego qualcosa" ha dimostrato di essere ben più profondo di una semplice accozzaglia di brand di sicuro richiamo. Arriva a rivalutare l'intero settore dei tie-in, in un certo senso, proponendo reinterpretazioni di successi cinematografici che, abbandonando la pretesa del realismo e dello scimmiottamento di esperienze filmiche in videogioco, ripartono dalla base ludica piegando la sovrastruttura grafica ed extra-ludica alle sue esigenze.

LEGO Harry Potter: Anni 1-4, recensione

Teniamo sempre presente che si tratta di prodotti adatti ad un pubblico squisitamente giovane, ma anche partendo da questo presupposto non è facile non farsi catturare dall'immediatezza e dallo spensierato divertimento che caratterizza i videogiochi Lego, che si distinguono peraltro per una struttura alquanto stratificata: all'interno di ogni mondo ci sono numerose attività collaterali da portare avanti, così come bonus e obiettivi secondari da centrare, determinando diversi livelli di fruizione. Il giocatore meno attento o il bambino piccolo possono divertirsi semplicemente vagando per le stanze di Hogwarts o le strade del magico mondo di Harry Potter, ma i più grandi, o gli utenti già un po' più esperti, vorranno probabilmente portare a termine gli obiettivi principali e risolvere i numerosi enigmi di contorno, oltre che raccogliere quanti più bonus possibili disseminati in giro per le locazioni. Ne deriva un videogioco certamente semplice e indirizzato ai bambini, ma che può piacere ad ampie fasce di pubblico, con la possibilità concessa al secondo giocatore di entrare e uscire in ogni momento dalla partita che pare essere progettata perfettamente per facilitare l'ingresso del genitore o di un amico al fianco del personaggio principale.

A scuola di magia

L'elemento caratterizzante di questo videogioco a base di Lego, rispetto agli altri usciti finora, è ovviamente la presenza della magia. Laddove in Lego Indiana Jones o Lego Star Wars l'interazione con gli scenari avveniva attraverso un numero di modalità diverse non eccessivamente nutrito, qui la possibilità di sfoderare la bacchetta e lanciare gli incantesimi cambia completamente le carte in tavola. Rappresentando inoltre in un colpo solo i primi quattro anni dell'esperienza magica di Harry Potter, si assiste anche ad una progressiva evoluzione dei personaggi principali, che alternano missioni attive con lezioni e parti di gioco atte ad imparare nuovi incantesimi, aggiungendo una sorta di elemento RPG alla normale struttura. L'Harry Potter (o Hermione o Ron o chi altro, sono moltissimi i personaggi utilizzabili e intercambiabili) dei primi livelli, insomma, in grado di utilizzare solo l'incantesimo di levitazione o quello di "illuminazione", ha possibilità d'interazione con gli scenari ben diverse rispetto a quelle dell'Harry Potter (o chi per lui) di uno stato più avanzato del gioco, che con il suo arsenale di arti magiche può modificare l'ambiente circostante e difendersi o attaccare in numerose maniere. Gli incantesimi fondamentali vengono appresi alla scuola di magia, solitamente portando a termine delle missioni che li coinvolgono direttamente, mentre molti altri di ordine secondario possono essere semplicemente acquistati spendendo le monetine Lego raccolte per i livelli. Gli effetti magici spesso coinvolgono il movimento e l'incastro di blocchi o oggetti Lego tipici, i quali si comportano peraltro (ad esempio con l'utilizzo della levitazione) con una convincente simulazione fisica che influisce nel modo di incastrarsi degli elementi e nella solidità delle strutture così create. I vari poteri possono essere facilmente scorsi all'interno della classica disposizione a raggiera e selezionati in ogni momento: gli oggetti vengono evidenziati automaticamente quando reagiscono in maniera particolare a determinate magie, ma è anche possibile puntare direttamente la bacchetta sui vari elementi dello scenario e vedere i vari effetti che gli incantesimi hanno su questi, spesso risolvendo enigmi di minore entità e racimolando qualche moneta in più.
E' presente anche in questo capitolo l'elemento tipico della serie, ovvero la possibilità di giocare in multiplayer in compagnia di un secondo giocatore con un pratico sistema "drop-in drop-out", ma qui è stata introdotta una novità fondamentale. L'introduzione dello split screen a scomparsa consente infatti una maggiore libertà di movimento per entrambi i giocatori, che non si ritrovano più bloccati ai bordi dello schermo nel caso in cui la distanza tra i due diventi eccessiva.

Un bizzarro mondo a blocchetti

Il mondo di gioco è ovviamente basato sui primi libri della serie Harry Potter, in particolare Hogwarts e dintorni con alcune locazioni "cittadine" utilizzate come zone di accesso per varie opzioni. La pittoresca Diagon Alley è una sorta di hub dal quale si può accedere a vari negozi nei quali comprare incantesimi, abiti e accessori (tutti sbloccabili con la spesa di monete) oltre a fornire l'accesso diretto a Hogwarts attraverso il Black Couldron, da cui si possono anche selezionare livelli già giocati o rivedere i filmati d'intermezzo. I livelli si svolgono per lo più nella scuola di magie o noi suoi pittoreschi dintorni e ripropongono alcuni degli eventi e degli incontri/scontri topici della storia di Harry Potter, ovviamente rivisti nella tipica chiave umoristica e leggera che contraddistingue le produzioni targate Lego. L'effetto delle scenette d'intermezzo mute è forse meno ilare di quello provocato dal vedere le scene storiche di Indiana Jones o di Star Wars rifatte con gli omini Lego, ma soprattutto i più giovani sapranno cogliere perfettamente le citazioni e ne rideranno di gusto.

LEGO Harry Potter: Anni 1-4, recensione

Hogwarts d'altra parte è di per sé un vasto mondo complesso che si espande al progredire del gioco e all'aumentare dei poteri dei protagonisti, che via via potranno accedere a nuove sezioni del castello: il passaggio alle diverse locazioni infatti dipende spesso dalla risoluzione di enigmi, il più delle volte legati ai quadri. Come nel film, i numerosi ritratti appesi alle pareti sono "abitati" da figure alquanto vive, che richiedono in questo caso delle particolari azioni per essere convinti a farvi accedere alle varie aree, cosa che rappresenta un interessante escamotage per inserire enigmi a base di magia anche solo per spostarsi da un luogo all'altro. La storia segue abbastanza fedelmente gli eventi dei primi libri della serie, con tanto di scontri con i vari nemici storici di Harry Potter. Il combattimento, solito punto dolente delle produzioni Lego, non convince appieno, mostrandosi piuttosto approssimativo e dal livello di sfida molto basso sia per quanto riguarda i nemici minori che i "boss", lasciando soprattutto alla componente enigmistica il ruolo di tenere alto l'interesse del giocatore. Altro problema persistente è rappresentato dai controlli piuttosto imprecisi che spesso ci portano a fallire i salti o precipitare dalle piattaforme, difetti che non sembrano voler essere rimediati da TT Games che pare riproporre il medesimo sistema di controllo in ogni nuovo capitolo. Hogwarts, da parte sua, è un posto estremamente vivace e sono molte le cose da fare al suo interno, con personaggi in cerca di aiuto per i più disparati motivi e puzzle di varia tipologia da risolvere per guadagnare punti o aprire determinate porte chiuse, in questo modo si crea un ambiente unito e ben amalgamato dove la magia alberga in ogni schermata e dove essenzialmente in ogni stanza troviamo molte cose diverse da fare, oltre a poter seguire liberamente percorsi diversi e ampliare la mappa di gioco in maniera non necessariamente lineare come accadeva con i precedenti capitoli Lego.

Obiettivi Xbox 360

La quantità di cose da fare non si rispecchia pienamente nel numero di obiettivi sbloccabili, qui meno abbondanti che in altri titoli Xbox 360. 35 achievement per un totale di 1000 punti sono comunque una bella sfida, soprattutto per i più giovani. Come al solito, ci sono quelli sbloccabili semplicemente proseguendo tra i livelli e quelli che richiedono invece un impegno più profondo.

Cubettismo

La rappresentazione grafica riprende ovviamente l'ormai affermata iconografia della serie Lego, proponendo una riproduzione del mondo di Harry Potter mediata attraverso i tipici elementi dei giocattoli danesi. Oltre agli "omini" con testa tonda e mani a gancio troviamo dunque tutti quegli elementi incastrabili e quelle stilizzate riproduzioni di oggetti comuni che probabilmente hanno popolato l'infanzia di una gran parte dei videogiocatori.

LEGO Harry Potter: Anni 1-4, recensione

Pur non brillando per soluzioni tecniche d'avanguardia, Lego Harry Potter svolge bene il suo dovere confermando la cura di Traveller's Tales in queste produzioni, pur indirizzate ad un pubblico presumibilmente giovane. La maggiore uniformità dell'ambientazione, in gran parte basata sul castello di Hogwarts, rende inevitabile una certa ricorsività degli elementi grafici, che per scenari e scelte cromatiche rendono forse meno sgargiante l'intero impianto grafico rispetto a quello caratteristico di Lego Indiana Jones, ad esempio, ma si tratta di punti di partenza decisamente diversi, fondati su scenari e interi universi immaginari differenti. Quello che è perfettamente riuscito a Traveller's Tales è riprodurre il mondo magico di Harry Potter anche in questa strana forma, creando ambientazioni che pullulano di vita e luoghi da esplorare a più riprese per poter scoprire tutto il possibile sfruttando progressivamente i nuovi poteri acquisiti. Non si tratta dunque solo di livelli posti uno dietro l'altro, ma di una vasta ambientazione in un certo qual modo persistente da cui è possibile accedere a varie sezioni di gioco, che si evolve e si scopre progressivamente con l'evolversi della storia e dei personaggi. L'accompagnamento musicale si basa ovviamente sui temi tipici della serie cinematografica, con brani strumentali di ottimo livello. Non si registrano particolari passi in avanti dal punto di vista tecnico, ma l'abbondante utilizzo di magie, esplosioni colorate ed eventi particolari giustifica un utilizzo più ampio di fonti di luce ed effetti particellari che, rispetto ad altri capitoli della serie Lego, sono qui maggiormente convincenti.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (36)
7.4
Il tuo voto

Dopo anni di attività, quattro franchise rivisitati e circa 7 capitoli all'attivo, la formula Lego si dimostra ancora fresca e interessante in questo ennesimo titolo di Traveller's Tale. L'Harry Potter di Lego rappresenta forse la migliore interpretazione della serie, apportando le giuste evoluzioni alla struttura di base, ampliandone esponenzialmente i contenuti e introducendo il fondamentale elemento della magia, che apre la porta a un'enorme quantità di nuove soluzioni ludiche. L'enorme castello di Hogwarts contiene una grande quantità di sfide, enigmi e segreti, in totale tantissime cose da fare da soli o possibilmente in compagnia con un approccio maggiormente creativo grazie alle nuove possibilità di interazione date dagli incantesimi. Diversi livelli di lettura e fruizione contribuiscono ad ammassare un totale di ore di gioco in grado di soddisfare grandi e piccini.

PRO

  • Ottima l'introduzione della magia
  • Tante cose da fare
  • Multiplayer migliorato con lo split screen

CONTRO

  • Gli scontri con i nemici non brillano
  • Controlli ancora un po' imprecisi
  • Inadatto a chi non apprezza la formula