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Ehi orco, tocca a te!

I papà della serie Command & Conquer tornano nel mondo dei videogiochi di strategia, per dare agli utenti iPhone e iPod Touch un'esperienza a turni vicina a un qualsiasi Fire Emblem.

RECENSIONE di Vincenzo Lettera   —   23/06/2010

Chi ha un iPhone ed è un assiduo frequentatore dell'App Store dovrebbe saperlo bene: la piattaforma di digital delivery di Apple ormai ha a disposizione un parco giochi talmente elevato da riuscire a coprire qualsiasi genere con titoli spesso di enorme qualità. Ci sono molti action in terza persona, tantissimi giochi sportivi e una quantità spropositata di twin stick shooter. Tuttavia, se ciascuno di questi generi può contare su almeno un paio di titoli davvero rappresentativi, un'enorme breccia è lasciata dai giochi di strategia a turni.

Ehi orco, tocca a te!

Esistono diversi cloni di RisiKo, per carità, e con Mecho Wars gli utenti iPhone e iPod Touch hanno potuto sperimentare un'esperienza molto simile a quella offerta da un Advance Wars, ma ancora mancava l'equivalente di Fire Emblem per i dispositivi Apple. Forte di un pedigree che può contare su alcuni dei creatori della serie Command & Conquer, il team di sviluppo Jet Set Games ha così deciso di mettere una toppa a questa mancanza. Highborn è proprio quello che ci si aspetterebbe da un gioco fortemente ispirato ai classici del genere tattico a turni. Ambientato in un tradizionale mondo fantasy, popolato da cavalieri, stregoni e perfide creature, il titolo pone il giocatore alla guida di un piccolo esercito, con l'obbiettivo di superare di volta in volta le sfide che gli verranno proposte. Si tratterà quasi sempre di eliminare tutti i nemici nello scenario, o semplicemente far fuori il loro capo prima che le vostre armate vengano polverizzate, reiterando più o meno la stessa formula per tutto l'arco degli otto livelli disponibili finora.

Strategia all'idromele

Proprio come in Fire Emblem, una griglia permette di spostare le proprie unità all'interno della mappa, mostrando una sequenza 3D soltanto durante i combattimenti. Dopo aver pianificato la propria strategia e mosso le 'pedine' sul campo di gioco, sarà il momento di attaccare o difendersi dalle aggressioni nemiche. Sebbene non sia spudoratamente chiaro il sistema carta-sasso-forbici attuato in molti altri giochi, anche stavolta le varie unità ottengono vantaggi o svantaggi in base al tipo di avversari che affrontano, alla loro energia rimanente o alle condizioni del campo di battaglia. Altro elemento in comune con titoli simili è la presenza degli eroi, personaggi speciali decisamente più forti della media e dotati di abilità particolari, la cui morte potrebbe compromettere l'esito dell'intera battaglia. A renderlo uno gioco assolutamente unico, però, è il fatto che ognuna delle vostre strategie dipenderà dalle strutture circostanti: la conquista di avamposti, torrioni e monasteri è un'operazione dalla quale non si può prescindere, fondamentale a indebolire le difese avversarie per potenziare le vostre. Sottraendo una torre al nemico, ad esempio, non solo si entra in possesso di una nuova arma con cui attaccare da lontano, ma il mago che la abita sarà nostro alleato finché si ha il controllo sulla struttura. Quest'ultimo particolare, inutile dirlo, aggiunge notevole profondità tattica all'intero gioco, costringendo il giocatore a ponderare attentamente gli spostamenti delle unità e a non lasciare incustoditi gli avamposti chiave.

Ehi orco, tocca a te!

Stesso discorso vale per i monoliti, artefatti magici che se conquistati permettono di usare diverse abilità in battaglia, tra cui incantesimi elementali o potenziamenti delle proprie difese. Anche lo stesso campo di battaglia, coi suoi diversi tipi di terreno, offre numerosi fattori da tenere sempre in considerazione quando si pianifica la propria strategia: i pendii montuosi rallentano la vostra avanzata, le paludi velenose indeboliscono le unità, mentre gli avversari possono nascondersi nei boschi, pronti a tendervi un'imboscata.
La trama purtroppo rasenta la banalità, limitandosi a dare un minimo contesto alle varie missioni. Tuttavia, laddove la narrazione e le situazioni di gioco falliscono miseramente, le divertenti battute e l'irresistibile humour sempre celato tra i dialoghi riescono a rendere carismatico anche il più stucchevole dei personaggi. Mentre scriviamo, però, Highborn è purtroppo afflitto da una serie di difetti più o meno clamorosi: è presente una modalità multigiocatore, ma si basa esclusivamente su Facebook Connect, rendendo il gioco intrusivo e poco immediato. Ancora più grave è la mancanza di un tasto che annulli l'ultima azione fatta, precludendo al giocatore la possibilità di correggere uno spostamento accidentale. Fortunatamente ci si può consolare con l'idea che gli sviluppatori correggeranno presto questi difetti con un aggiornamento dell'applicazione.

La versione testata è la 1.0.1
Link App Store

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (3)
6.7
Il tuo voto

Se avessimo recensito Highborn tra qualche settimana probabilmente il voto in calce sarebbe stato un po' più alto: i ragazzi di Jet Set Games hanno infatti già confermato che il prossimo aggiornamento metterà una pezza ai più gravi problemi del gioco, tra cui la modalità multigiocatore su Facebook Connect e l'impossibilità di annullare l'ultima azione effettuata. Allo stato attuale, comunque, il titolo resta un ottimo strategico a turni, ricco di humour e dalla sorprendente profondità tattica. Il giocatore troverà pane per i suoi denti già dalla seconda missione, e anche il più piccolo errore potrebbe condurre tutte le sue truppe allo sterminio. All'orizzonte già si intravedono nuovi capitoli e nuove missioni da scaricare, e anche se Highborn è ben lontano dall'eguagliare il fascino o la complessità di un Fire Emblem, su iPhone e iPod Touch è quanto più gli si avvicina.

PRO

  • Ottima profondità strategica
  • Livello di sfida abbastanza elevato
  • Splendido humour

CONTRO

  • Facebook Connect a chi?
  • Manca un tasto per annullare un'azione