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Bruce Lee vive ancora

La leggenda di Bruce Lee continua a ispirare il mondo dei videogame, e stavolta tocca a Digital Legends omaggiare il Dragon Warrior con un picchiaduro a incontri di buon livello.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   06/07/2010

Scomparso prematuramente nel 1973 a soli 32 anni, in seguito all'assunzione di un analgesico a cui era allergico, Bruce Lee è rimasto nella storia come il maggior promotore che le arti marziali abbiano mai avuto: i suoi film hanno aumentato in modo considerevole l'interesse verso tali discipline tanto in oriente quanto in occidente, ponendo le basi per un cinema d'azione che ancora oggi cita spesso e volentieri il Dragon Warrior.

Bruce Lee vive ancora

Un discorso simile può essere fatto per i videogame, che storicamente hanno sempre subito il fascino delle arti marziali e hanno dedicato a Bruce Lee in particolare diversi titoli, anche se di qualità non sempre eccelsa. Nel caso di Bruce Lee Dragon Warrior, disponibile per iPhone, iPod Touch e iPad al prezzo di 1,59 euro, ci troviamo di fronte a un picchiaduro molto tecnico e ricco di elementi strategici, che nelle dinamiche di combattimento si rifà a classici come Mortal Kombat e Virtua Fighter. Oltre chiaramente a Bruce Lee, il gioco ci mette a disposizione nove personaggi molto differenti per stile, velocità e potenza. Purtroppo manca il multiplayer online, che avrebbe davvero fatto la differenza, ma per il resto c'è una buon numero di modalità.

The Way of the Dragon

Il fulcro del gioco è costituito dallo Story mode, che ripercorre in modo molto romanzato la vita di Bruce Lee tra un combattimento e l'altro. Accolto in una scuola di arti marziali, Bruce deve ogni volta dimostrare al proprio maestro le sue capacità, accettando le numerose sfide che gli vengono lanciate e superandole con successo. All'inizio si tratta di semplici combattimenti singoli, che si alternano poi a brevi tornei, sfide a tempo o di sopravvivenza, con un livello di difficoltà che cresce pian piano e ci costringe a seguire un approccio accorto e ragionato, a studiare i nostri avversari e le loro routine d'attacco prima di esporci con le nostre combo.

Bruce Lee vive ancora

Procedere all'interno dello Story mode serve anche e soprattutto per sbloccare tutti i personaggi da utilizzare poi nelle modalità Versus, Time Attack e Survival, nonché una serie di suggestive immagini che ritraggono Bruce Lee durante diversi momenti della sua pur breve carriera. La schermata di caricamento di ogni incontro è arricchita da alcune frasi realmente proferite da Lee, che evidentemente ha fatto fruttare i tre anni passati a studiare Filosofia all'università. Una volta in azione, il gioco ci propone un sistema di controllo basato interamente sul touch screen, con un d-pad virtuale sulla sinistra e due icone sulla destra per sferrare calci e pugni. Per effettuare la parata basta premere il d-pad nella direzione opposta all'avversario, e la cosa vale qualunque sia l'altezza dell'attacco: una semplificazione eccessiva per qualsiasi picchiaduro, ma su iPhone sarebbe stata dura obbligare i giocatori a tenere anche la guardia bassa. È possibile concatenare i colpi per dar vita a differenti combo e utilizzare la barra del "ki" (che si carica sia quando subiamo degli attacchi, sia quando li mettiamo a segno) per dar vita a tutta una serie di mosse speciali. Il problema, in questo caso, sono appunto i controlli: scordatevi la fluidità di una qualsiasi "mezzaluna", qui bisogna procedere in stile "Mortal Kombat" e dunque adottare un approccio "digitale" piuttosto che "analogico", premendo ogni direzione del d-pad singolarmente per comporre la manovra desiderata. Con un po' di pratica le cose diventano abbastanza semplici e naturali, ma è chiaro che non ci si può aspettare la reattività e il feeling di un normale controller. Il discorso si estende alla realizzazione tecnica, che a livello di animazioni non fa poi molto per sottolineare la potenza dei colpi e l'impatto degli stessi. È un peccato, perché per il resto gli sviluppatori hanno fatto grandi cose: dai modelli poligonali agli scenari (numerosi e ben disegnati), dal realismo dei movimenti al numero di mosse, passando per un comparto sonoro forse essenziale ma efficace.

La versione testata è la 1.0
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Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (5)
5.3
Il tuo voto

Bruce Lee Dragon Warrior è un buon picchiaduro, caratterizzato da una realizzazione accorta e scrupolosa. I personaggi disponibili sono numerosi e ben differenziati, il parco mosse è ampio e spettacolare, la varietà delle situazioni rende l'esperienza piuttosto coinvolgente e quasi mai ripetitiva. La grafica è davvero ben fatta, con animazioni realistiche e fluide che si contrappongono a scenari ricchi di dettagli e ben disegnati. I limiti del prodotto sviluppato da Digital Legends stanno chiaramente nel sistema di controllo via touch screen, che con un po' di pratica risulta meno legnoso ma solo fino a un certo punto, e nella mancanza del multiplayer online, che avrebbe potuto rendere le cose decisamente più divertenti. Ci troviamo comunque di fronte a un titolo che spicca nel panorama dei picchiaduro per iPhone, davvero consigliato agli appassionati del genere.

PRO

  • Buon numero di personaggi e mosse
  • Grafica e sonoro ottimi
  • Diverse modalità di gioco...

CONTRO

  • ...ma manca il multiplayer online
  • Controlli macchinosi
  • Qualche semplificazione di troppo