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Il ritorno dei falchi d'acciaio

Ubisoft ribadisce il suo impegno nell'ambito dei simulatori di volo con Tom Clancy's HAWX 2. Dopo un inizio buono ma non incredibile vediamo come procede la serie.

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   09/09/2010

Versione testata: Xbox 360

Gli ingredienti c'erano tutti, almeno per quanto riguarda un genere di per sé già piuttosto limitante come quello dei simulatori di volo/sparatutto su console: un'impalcatura tecnica di prim'ordine, una produzione di alto profilo e l'appoggio della firma Tom Clancy, in grado di apportare un buon sostrato narrativo almeno per quanto riguarda l'ambientazione bellica, oltre ad un bel po' di visibilità aggiuntiva. L'idea alla base di Tom Clancy's HAWX si presentava ottimamente preparata da parte di Ubisoft, spinta oltretutto da una certa carenza di concorrenti diretti nel settore console.

Il ritorno dei falchi d'acciaio

Il risultato alla fine si è dimostrato un po' incerto, portando a valutazioni altalenanti da parte della critica, divisa tra l'apprezzamento incondizionato dell'imponente comparto grafico e una certa carenza di mordente in termini di gameplay, sebbene il pubblico abbia probabilmente recepito il gioco meglio di quanto abbia fatto la stampa specializzata. D'altra parte i difetti presenti in HAWX, che in gran parte si ripresentano anche nel secondo capitolo, sono poi quelli intrinseci del genere stesso, a sua volta un ibrido tra simulazione e arcade nato dalla fusione delle caratteristiche simulative con le necessità di immediatezza e di interfaccia limitata delle console, una sorta di chimera videoludica che finora non è mai riuscita a raggiungere risultati veramente eccellenti. Ai difetti concettuali si può allora rimediare aumentando la spettacolarità del comparto grafico e cercando di aggiungere interesse nella progressione del gioco studiando missioni che siano quanto più mosse e varie possibile, e su entrambi gli aspetti non si può negare che Ubisoft e la premiata ditta Tom Clancy non abbiano lavorato bene. Del resto, Tom Clancy's HAWX 2 nonostante l'approccio da prodotto mainstream resta a tutti gli effetti un gioco che piace soprattutto ad una nicchia di pubblico, quella che ha già apprezzato il primo e che non mancherà di ricevere positivamente questo seguito, ma un ottimo confezionamento come questo può certamente attirare e magari anche conquistare chiunque.

Una realistica fanta-guerra

Ovviamente la firma Tom Clancy significa una certa sicurezza in termini di sostrato narrativo, che anche in questo caso si presenta dotato di un buon intreccio e delle solite, alquanto credibili costruzioni fanta-politiche che caratterizzano le produzioni dell'autore, sebbene qui meno complesse e profonde di quanto visto in altri giochi appartenenti al brand (per non parlare ovviamente della produzione libraria). Altro elemento caratteristico di Clancy è la passione per la tecnologia, in particolar modo nella sua declinazione "futuristica ma non troppo" che abbiamo visto già nella serie Advanced Warfighter e nel primo episodio di questa stessa serie aerea, che ovviamente si presenta puntuale in questo secondo capitolo. In sostanza, ci troviamo anche qui proiettati pochi anni nel futuro, in un momento in cui diversi elementi particolarmente in vista nel panorama terroristico internazionale si ritrovano riuniti nel medio oriente verosimilmente per cercare di effettuare qualcosa di malvagio.

Il ritorno dei falchi d'acciaio

Lo squadrone degli HAWX ("High Altitude Warfare eXperimental squadron") è dunque nuovamente inviato a indagare ed eventualmente agire sul luogo, con la storia che in questo caso segue in maniera alternata vari combattenti appartenenti alla task force mista di piloti statunitensi, britannici e russi. Gli ingredienti sono dunque quelli tipici della fiction politico-bellica di marca Clancy: terrorismo, minaccia incombente, tecnologia spinta e, ovviamente, russi (oltre alla presenza positiva dei piloti, si segnalano anche per aver perso le solite armi nucleari), tutti elementi presentati in maniera a dire il vero un po' retorica e stereotipata, tuttavia, con una costruzione meno accurata e convincente rispetto a quanto visto in altri titoli Clancy. Da questo punto di vista forse l'epica indubbiamente più fantasiosa degli Ace Combat può risultare più appropriata ad un gioco del genere, ma il tocco autoriale torna chiaramente nel ritmo imposto al succedersi degli eventi e nella varietà delle azioni da portare a termine, oltre a riferimenti diretti all'universo dei videogiochi Clancy come alcuni personaggi tratti direttamente dalla serie Advanced Warfighter.

Obiettivi Xbox 360

32 obiettivi, ovvero un numero stranamente basso per un gioco attuale, compongono il totale dei 1000 punti disponibili per i giocatori. Gli achievement sono dislocati in maniera piuttosto uniforme tra Campagna e altre modalità di gioco, rendendo semplice la conquista di quelli legati alla progressione nella storia ma in certi casi alquanto ardito il raggiungimento di quelli che richiedono maggiore esperienza di gioco.

Lock and destroy

L'impressione iniziale a dire il vero è ottima, tra fasi di decollo e atterraggio, rifornimenti in volo, radicali cambi di scenario e missioni alla guida di droni o alla torretta di C-130 a spezzare la normale routine di caccia. I controlli, per quanto semplificati rispetto ad un simulatore puro, sono comunque abbastanza complessi rispetto alla norma dei giochi su console e richiedono una certa esperienza per essere padroneggiati a dovere, ma le opzioni inserite per il supporto e la possibilità di cambiare il livello di difficoltà in ogni momento giungono in aiuto di qualsiasi utente. Il problema, casomai, è dato dalla meccanica propria del gioco, comune anche agli altri esponenti del medesimo genere: al di là delle sovrastrutture, delle variazioni di scenario, aereo e armamento, si tratta sempre e comunque di inquadrare i soliti obiettivi minuscoli finché non diventano rossi, quindi fare fuoco. Per ravvivare l'azione Ubisoft ha pensato bene di inserire una quantità assurda di tali obiettivi, letteralmente riempiendo l'HUD di cerchietti, quadrati e quant'altro da una parte rendendo il tutto più vivace ma dall'altra facendo toccare più volte il limite della frustrazione, anche considerando l'alto livello dell'intelligenza artificiale che rende incredibilmente precisi i nemici nonché dotati di infinite risorse, come dimostra la quantità industriale di flare in sono in grado di scaricare se solo proviamo ad abbatterli con i missili. E' un'esaltazione del dogfight spinta al parossismo, che difficilmente si traduce in un vero e proprio divertimento, sebbene la qualità della grafica faccia di tutto per rendere quanto più piacevole e spettacolare l'azione. Il tutto assume un altro spessore se affrontato in multiplayer cooperativo, a quel punto i compagni di volo, umani, diventano un appoggio su cui effettivamente contare (al contrario dell'alquanto incerta gestione dei wingman guidati dalla CPU) e permettono un approccio sicuramente più piacevole anche alle missioni più complesse, sebbene cambi poco comunque al livello della meccanica spicciola del combattimento, che resta affetta dalla sindrome dell'inseguimento spasmodico. Questo ovviamente non rappresenta un problema per gli appassionati del genere, in ogni caso.

Sembra vero

Come il primo capitolo, Tom Clancy's HAWX 2 si avvale dell'avanzata tecnologia GeoEye per riprodurre gli scenari delle varie missioni. Si tratta di dati e immagini forniti direttamente dai satelliti, riportate in alta definizione e applicate direttamente sugli sfondi come texture. L'effetto è ottimo, sebbene sia da notare come questo risulti estremamente piacevole a distanza ma avvicinandosi al suolo l'effetto svanisca a causa di una certa scarsità di veri e propri modelli poligonali oltre che ad una notevole perdita di definizione, almeno negli scenari più pianeggianti.

Il ritorno dei falchi d'acciaio

Tuttavia, alle normali altitudini nelle quali ci troveremo a volare, il comparto grafico funziona alla grande, apprezzabile peraltro in maniera appropriata nella modalità "volo libero". Se a questo si uniscono gli ottimi modelli poligonali degli aerei, e un supporto audio decisamente incalzante in puro stile "Top Gun", il quadro generale dell'infrastruttura tecnica alla base del gioco rappresenta probabilmente l'elemento di maggiore forza dell'intera produzione. Non si può nemmeno recriminare sulla quantità di opzionie modalità inserite da Ubisoft, visto che ce ne sono davvero per tutti i gusti. Si parte con la normale Campagna, giocabile sia in singolo che in multiplayer cooperativo, con la possibilità aggiuntiva di tornare sulle varie missioni con nuovi aerei a scelta, sbloccati nel corso della storia (armi e velivoli vengono aggiunti ad una sorta di "garage" personale che si amplia all'aumentare del livello di esperienza del pilota, che incrementa in base alla quantità di obiettivi portati a termine nelle missioni). Per chi invece ha voglia di lanciarsi senza troppi preamboli nell'azione è disponibile la modalità Arcade e quella Survival giocabili anche in multiplayer, modalità nella quale peraltro il gioco pare dimostrare il meglio di sé dal punto di vista del divertimento.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (45)
8.1
Il tuo voto

Vista la sua natura ibrida, Tom Clancy's HAWX 2 si presta a varie interpretazioni. Sicuramente è un gioco da prendere per gli appassionati del "genere", ma è indubbiamente qualcosa di difficilmente classificabile per tutti gli altri. Non è uno sparatutto per la sua complessità strutturale e non è un simulatore per lo scarso realismo e il misto dei vari elementi tratti dai generi in questione - che pure fondano il concept di HAWX - non restituisce una somma precisa di caratteristiche risultante in un gameplay solido e ben rifinito. A fronte di una realizzazione tecnica di tutto rispetto e di un genuino sforzo effettuato da Ubisoft nel cercare di variare il più possibile l'azione di gioco, è in buona sostanza il puro divertimento quello che può venire a mancare dopo le prime ore passate a solcare cieli.

PRO

  • Ottima grafica
  • Buona varietà di missioni e modalità
  • Multiplayer presente e godibile

CONTRO

  • Gameplay un po' asfissiante
  • Ripetitivo alla lunga
  • Storia che sa di già visto