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Spider-Man: Dimensions, recensione

Con una particolare premessa, Activision ci propone non uno, ma ben 4 versioni diverse dell'Uomo-Ragno in uno stesso videogioco, per accontentare proprio tutti.

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   20/09/2010

Versione testata: PlayStation 3

Non è facilissimo lanciare sul mercato un videogioco su un singolo super-eroe lontano da un qualsiasi collegamento inter-mediatico che possa garantirne un facile traino, grazie all'imponente battage pubblicitario di un film cinematografico, ad esempio, e la sua inesorabile ricaduta sul mercato videoludico. Certo, il nome importante da solo attira l'attenzione, ma la costruzione di un gioco basato su un super-eroe con una sceneggiatura originale e una propria caratterizzazione non è quell'operazione relativamente semplice che pare essere il buon vecchio tie-in, rifugio sicuro per ogni publisher che si rispetti.

Spider-Man: Dimensions, recensione

Non è facile, ma quando si riesce ad associare una buona struttura di gioco alla presenza di un super-eroe, si può godere di una marcia in più rispetto a un normale action game grazie al carisma del personaggio, all'universo intero legato a questo e alle sue caratteristiche peculiari di combattente. Solo l'anno scorso un'operazione del genere è stata perfettamente centrata da Rocksteady Studios con Batman: Arkham Asylum, un prodotto che è riuscito, oltre ad imporsi per la sua buona struttura ludica, a presentare un'ottima caratterizzazione del personaggio, in linea con le visioni più estreme e dark dell'uomo-pipistrello. Qualcosa di simile lo tenta anche Beenox con questo Spider-Man: Dimensions, un gioco sull'Uomo-Ragno che oltre a tentare la conquista del pubblico dal punto di vista del divertimento, cerca anche di imporre una visione particolare del celebre personaggio, inquadrandolo da diversi punti di vista e sfruttando a tale proposito stili grafici diversi e ambientazioni alternative. Ben quattro versioni di Spider-Man sono presenti in questo gioco, appartenenti a quattro universi differenti: Amazing Spider-Man (il classico), Noir Spider-Man (un'originale versione anni '30 dell'Uomo-Ragno a tinte noir), Ultimate Spider-Man (con il nostro eroe legato all'oscuro simbionte alieno) e Spider-Man 2099, ambientato nel futuro. La presenza di quattro diverse versioni del protagonista con rispettive abilità e caratteristiche differenti aiuta ovviamente la causa della varietà nel gameplay e l'idea regge bene per buona parte del gioco. Qualche incertezza tecnica e la pesantezza dell'azione di gioco che comunque comincia ad affiorare dopo un po' di ore impedisce però a questo titolo di raggiungere i più alti livelli della produzione videoludica.

L'Uomo-Ragno dissociato

Il pretesto per una tale strana situazione è presto detto: come illustrato all'inizio del gioco, Mysterio punta al furto della "tavola dell'Ordine e del Caos" un evento che Spider-Man non può ovviamente tollerare. Nel tentativo di bloccare il furto dal museo, il magico artefatto si spezza in vari frammenti incrinando lo stesso tessuto della realtà e spargendosi in quattro dimensioni diverse, che rischiano di collidere tra loro.

Spider-Man: Dimensions, recensione

E' compito ai quattro diversi Spider-Man appartenenti ad ogni dimensione il recupero dei frammenti della tavola, sotto la guida dell'enigmatica Madame Web, la cui voce onniscente accompagna i vari super-eroi (o meglio, le varie versioni del medesimo super-eroe) nel corso dell'avventura. All'interno della semplice ricerca degli oggetti si incastonano ovviamente avventure secondarie e scontri con svariati villain, ognuno legato al particolare universo in cui si trovano i quattro protagonisti. La storia principale è di una semplicità disarmante e antica come il videogioco stesso, ovvero la ricerca di diversi oggetti sparsi per varie ambientazioni, ognuno da conquistare abbattendo un determinato boss, ma il modo in cui questa si snoda nel particolare e frammentato mondo di gioco riesce a risollevare una premessa piuttosto trita e a presentarla in maniera interessante. I quattro mondi differiscono in maniera sostanziale fra loro e allo stesso modo anche le diverse versioni del protagonista, il cui aspetto cambia insieme alla propria personalità, con tanto di comportamento e tendenza per le classiche battute alla Spider-Man. Allo stesso modo, i villain appartenenti ai diversi mondi, quantunque legati alla tradizione tipica dell'Uomo-Ragno, vengono filtrati attraverso la particolare visione adottata per caratterizzare i diversi universi, con modifiche sostanziali all'aspetto di personaggi storici come Green Goblin, Octopus e altri. L'idea riesce bene a rendere interessante la progressione nel gioco, nonostante la soporifera semplicità del pretesto iniziale e l'assenza - che si fa piuttosto sentire - dell'ormai caratteristica città di New York da esplorare liberamente a colpi di ragnatele, sacrificata in favore di una ben più ortodossa e narrativamente funzionale, ma anche decisamente limitante, classica progressione forzata di livello in livello.

Trofei PlayStation 3

Ben 43 trofei sono collezionabili in Dimensions. Per buona parte sono legati alla progressione tra i livelli e al raggiungimento di particolari momenti della storia, ma per ottenere la raccolta completa è necessario dedicarsi con cura a una serie di performance anche particolarmente impegnative.

Vita di ragno

Chi ha avuto modo di giocare altri titoli basati su Spider-Man saprà più o meno cosa attendersi da questo Dimensions, che al nocciolo del gameplay dimostra pienamente la sua appartenenza alla serie di tie-in basati sul super-eroe Marvel. Ci troviamo dunque a muoverci tra livelli diversi abbattendo nemici e cercando di raggiungere i frammenti della tavola, sfruttando i vari poteri tipici dell'Uomo-Ragno, con diverse declinazioni a seconda della versione "dimensionale" del protagonista. L'uso della ragnatela, della forza, del senso del ragno e della capacità di aderire alle pareti sono ovviamente la base delle abilità di Spider-Man, la cui padronanza è necessaria per potersi spostare al meglio all'interno delle varie ambientazioni e per poter abbattere i nemici. Oltre a salti e arrampicate su qualsiasi tipo di parete, lo spostamento avviene spesso attraverso il tipico movimento ondulatorio eseguibile lanciando ragnatele e usandole come liane per spostarsi in aria, mentre le fasi di combattimento si caratterizzano per un'enorme quantità di attacchi e manovre difensive, ulteriormente ampliabili con l'acquisto di nuovi poteri attraverso la spesa di punti accumulati completando i livelli. Per quanto riguarda questi punti, si segnala un'idea originale decisamente azzeccata da parte di Beenox: all'interno di ogni missione si sviluppa una "tela del destino" nella quale vengono evidenziate alcune particolari azioni da portare a termine (eliminare un certo numero di nemici, eseguire particolari mosse, rimanere all'interno di dati limiti di tempo), in generale degli obiettivi alternativi da raggiungere mentre ci dedichiamo alla storia principale. Il soddisfacimento di queste richieste determina la conquista di un certo numero di punti, oltre che l'apertura di nuovi obiettivi da perseguire. I punti così guadagnati possono essere spesi nell'acquisizione di nuovi poteri, costumi, accessori o materiali extra su Spider-Man da consultare nell'apposita galleria.

Spider-Man: Dimensions, recensione

Pur non aggiungendo praticamente nulla alla profondità di gioco e allo svolgersi degli eventi nei vari capitoli, questa particolare iniziativa contribuisce comunque a seguire con maggiore interesse l'azione diversificando l'esperienza e l'approccio al combattimento o all'esplorazione dei livelli, riuscendo a variare in parte l'azione comunque un po' ripetitiva di gioco. Altro elemento di diversificazione, questo ancora più evidente, è la suddivisione netta del mondo di gioco in 4 dimensioni differenti, ognuna caratterizzata da una propria rappresentazione grafica ma anche da alcune variazioni nello stile di gioco. Le fasi con The Amazing Spider-Man sono quelle maggiormente tradizionaliste, con il protagonista in grado di eseguire devastanti attacchi a martello con la propria tela, Ultimate Spider-Man ha dalla sua un approccio più violento grazie alla modalità Rage che il costume nero è in grado di garantire per infliggere danni extra, Spider-Man 2099 è in grado di muoversi a grande velocità mentre i grattacieli enormi che compongono il suo mondo garantiscono una buona dose di azione in caduta libera e spostamento verticale mentre Noir rappresenta un digressione, completamente inedita per Spider-Man, nel mondo dello stealth. L'Uomo-Ragno anni '30 e con tuta in pelle è fisicamente più debole degli altri ma ha la possibilità di nascondersi nelle ombre, divenendo praticamente invisibile e attaccando indisturbato da queste con effetti devastanti.

4 rappresentazioni diverse

L'idea delle 4 dimensioni diverse si riflette anche nella rappresentazione grafica del gioco, caratterizzato da altrettanti stili differenti e in linea con le diverse versioni del protagonista. Le sezioni con protagonista la versione Amazing mettono in scena un mondo più o meno contemporaneo, rappresentato con una sorta di cel-shading che incrementa l'effetto fumettoso di ambientazioni comunque piuttosto realistiche, effetto simile a quello utilizzato per le fasi con Ultimate.

Spider-Man: Dimensions, recensione

Con Spider-Man 2099 cambia piuttosto radicalmente lo stile grafico, mettendo in scena ambientazioni profondamente futuristiche e piuttosto slegate dalla realtà, mentre ancora più caratterizzato in maniera peculiare risulta Noir, le cui avventure ambientate in un mondo anni '30 si evidenziano per una particolare rappresentazione desaturata, basata sui forti contrasti tra toni chiari e scuri che ben rappresentano la dipendenza dalle ombre e il contrasto con la luce. Stilisticamente il lavoro effettuato è ottimo, oltretutto supportato da scene d'intermezzo in computer grafica veramente godibili oltre che registicamente azzeccate. Si segnalano tuttavia alcuni nei nella realizzazione tecnica: al di là di sporadici problemi di gestione poligonale, che possono culminare in compenetrazioni farlocche o animazioni poco convincenti, il fastidio persistente è quello legato alla telecamera. Mostrando il protagonista da piuttosto vicino e spesso all'interno di aree di gioco dalle dimensioni ristrette, l'inquadratura tende a creare confusione con i movimenti veloci e ad ampio raggio di Spider-Man, risultando in difficoltà nel capire dove stiamo andando e cosa esattamente stiamo facendo, contrastando con il buon sistema di controllo di cui il gioco è dotato. Il comparto audio svolge ottimamente la sua funzione, soprattutto per quanto riguardano doppiaggio e dialoghi, con il primo che si differenzia a seconda dei protagonisti, contribuendo a evidenziare bene le differenze caratteriali delle quattro versioni di Spider-Man e gli altri che riprendono perfettamente il tipico stile scanzonato e ironico di questo super-eroe Marvel, con scambi di battute sempre al limite del sarcasmo tra Uomo-Ragno, Madame Web e i vari nemici da affrontare.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.8
Lettori (112)
7.6
Il tuo voto

Beenox è riuscita a infondere nuova linfa alla struttura ormai codificata dei videogiochi su Spider-Man. L'idea dei 4 universi con altrettanti protagonisti dalle caratteristiche diverse, messi in scena con stili differenti, mantiene alto l'interesse per buona parte del gioco, nonostante il pericoloso fantasma della monotonia aleggi comunque tra i livelli di Dimensions. La storia principale è poco più di un semplice pretesto per menare le mani e persistono alcuni problemi tecnici legati soprattutto alla gestione della telecamera, eppure non ci si può non stupire di fronte a ben 4 diversi universi ben realizzati da esplorare con protagonisti cangianti e ugualmente carismatici. 10 ore circa di sano divertimento, non propriamente memorabile e a volte un po' stiracchiato, ma sicuramente genuino.

PRO

  • 4 universi e altrettanti protagonisti
  • Ottima rappresentazione "differenziata"
  • Il sistema di combattimento dà soddisfazione

CONTRO

  • Level design in certi casi un po' piatto
  • L'azione può risultare monotona alla lunga
  • La storia principale è alquanto semplice