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Grazie per averci fatto ridere

Si conclude la terza stagione e ci scende una lacrimuccia. Speriamo che il calore provato in questi mesi non resti un ricordo.

RECENSIONE di Andrea Rubbini   —   23/09/2010

Sam & Max stagione tre era una bomba a orologeria, e non ce ne siamo accorti. Seguivamo i singoli fili, perdendoci nel groviglio, ma senza una visione d'insime. Adesso invece la sceneggiatura orchestrata con tanta cura ci è esplosa davanti come un immenso fuoco d'artificio. The Devil's Toybox è una grande storia, con personaggi che hanno superato lo schermo e che possono, anzi devono, entrare a fare parte della cultura contemporanea. Proprio così: Sam e Max fanno bene allo spirito e sono uno stimolo creativo notevole. Conoscerli è stato un piacere e passare del tempo insieme a loro una piccola fortuna. Perciò, mentre scorrono i titoli di coda, dopo aver sventato la minaccia rappresentata dall'incrocio tra Max e una divinità lovecraftiana, non ci resta che sperare in una quarta stagione.

Grazie per averci fatto ridere

L'ultimo episodio ha chiuso ogni trama lasciata in sospeso e risposto a tutti gli interrogativi. La potenza visionaria del meccanismo narrativo ha raggiunto il suo apice, e tutti i personaggi principali visti negli episodi passati si sono presentati all'appello, incluso qualcuno dalle stagioni precedenti. Una sola pecca: Sam è solo per quasi tutta l'avventura, mentre Max viene evocato soprattutto per contrasto, il grande assente. Abbiamo speso parole sentite, e se avete seguito la terza stagione dall'inizio ci capirete sicuramente. Ma The City That Dares Not Sleep non è solo storia e dialoghi, ma pure un videogioco. E qualche critica dal quel punto di vista la possiamo spendere; non ce ne voglia il duo, lo amiamo comunque.

Scuola sperimentale di sceneggiatura

Il gameplay non tradisce le basi dei quattro episodi precedenti, ma i poteri psichici di Max sono assenti. La varietà di ambienti è notevole e la scenografia di prim'ordine, con inquadrature cinematografiche perfette. Tanto dinamismo compensa in parte la povertà dei puzzle, talmente semplici che perfino Sam ci deve ridere sopra, non potendo negare l'evidenza. Come sempre entrano a tempo nel ritmo narrativo, ma sono sotto tono rispetto alle piroette della storia. Le scelte più coraggiose sono state fatte dal punto di vista della sceneggiatura, trascurando un po' il gameplay. Anche se questo discorso vale soprattutto per l'ultimo episodio. Infatti i poteri di Max e il ricorso molto limitato all'inventario sono stati una grossa sorpresa per gli appassionati di avventure grafiche.

Grazie per averci fatto ridere

In ogni caso, se vi aspettate puzzle all'altezza della lucida follia degli sceneggiatori, rimarrete delusi. L'unico asso nella manica del gameplay è la possibilità di muovere il mostro in cui si è trasformato Max per le strade di Manhattan, come fosse Godzilla. Il comparto grafico è quello che abbiamo imparato ad amare e l'eccellente doppiaggio è all'altezza della sua fama. C'è anche un altro dettaglio che non abbiamo mai celebrato: la scelta dei colori per i font di dialogo. Ogni personaggio parla con un suo colore, se così si può dire. Fateci caso, non sono mai casuali e testimoniano la cura maniacale per i dettagli che ha distinto i Telltale per tutta la stagione. Se qualcuno ancora sostiene che le avventure grafiche sono finite, è solo perché non ha giocato a The Devil's Toybox. E adesso luci in sala, è arrivato il momento di salutarci. Grazie per essere stati con noi. Sniff.

Sam & Max: The Devil's Playhouse è la terza serie di cinque episodi sulle avventure di Sam e Max. Gli episodi sono rilasciati con cadenza mensile e di volta in volta potrete leggerne la recensione su Multiplayer.it. Il prezzo per l'intera serie è di circa 35 dollari se comprata sul sito dello sviluppatore, 32.99 euro su Steam. Su iPad, attraverso l'App Store di Apple, ciascun episodio costa 6.99 dollari.
NOTA: al momento del lancio, tutti gli episodi di Sam & Max: The Devil's Playhouse sono disponibili solo in lingua inglese.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.9
Lettori (5)
5.7
Il tuo voto

Tra gli squilli delle fanfare che annunciano titoli tripla A costati quanto il debito pubblico di una nazione, Sam & Max sono come la terraferma dopo mesi di navigazione. La terza stagione ha un solo neo: puzzle troppo facili da risolvere. Come se non volessero disturbare il flusso della sceneggiatura e la macchina da presa, una combinazione che ha generato il meccanismo narrativo più audace e potente degli ultimi anni, almeno nel campo dei videogiochi. Telltale ha tessuto un arazzo grandioso episodio dopo episodio, mostrandocelo con la lente d'ingrandimento. Bisognava aspettare il gran finale per potersi allontanare di qualche passo e contemplarlo nella sua interezza. La terza stagione rende un omaggio sentito alla creazione di Steve Purcell. E consacra due personaggi che meritano un posto nei dialoghi delle persone anche dentro ai salotti di casa, sulle panchine, nelle università. D'altronde tutte le risate che ci siamo fatti le dobbiamo a loro, a Sam e Max. Alla prossima, ragazzi.

PRO

  • Un finale da manuale
  • Congegno narrativo audace e grandioso
  • Spassoso e geniale
  • Regia cinematografica perfetta

CONTRO

  • Puzzle troppo facili
  • Max è una presenza... volatile

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 2 GB
  • Scheda video: GeForce 8800 GT
  • Sistema operativo: Windows Vista

Requisiti minimi

  • Sistema Operativo: Windows XP / Vista / Windows 7
  • Processore: 2.0 GHz o superiore
  • RAM: 1 GB
  • Scheda video: 128 MB compatibile con DirectX 8.1
  • DirectX: Versione 9.0c o superiore
  • Scheda audio: compatibile con DirectX 8.1