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F1 2010, recensione

Dopo tre anni, la Formula 1 torna sui nostri schermi, versione multipiattaforma, grazie ai ragazzi di Codemasters.

RECENSIONE di Matteo Santicchia   —   24/09/2010

Versione testata: PlayStation 3

Tre anni dopo la semi fallimentare uscita su PlayStation 3, torna la classe regina delle gare a ruote scoperte, e lo fa con un titolo multipiattaforma realizzato da un nuovo sviluppatore (Codemasters), che ci permette di vivere nella sua interezza tutto il Circus, non solo quindi il weekend di gara, ma anche i rapporti con la stampa e il proprio agente, ma soprattutto la difficile coabitazione con il compagno di scuderia. Stiamo ovviamente parlando della modalità Carriera, piatto forte della produzione della software house inglese. La stampa è la cartina da tornasole delle nostre performance: inizialmente ci porrà una serie di domande utili per le impostazioni di base del nostro pilota, come il nome e la nazionalità, e sempre attraverso la bella giornalista sarà possibile selezionare il livello di difficoltà tra i quattro disponibili; successivamente ci sottoporrà alle inevitabili domande pre e post gara. Decise le impostazioni di base sceglieremo con quale scuderia intraprendere il nostro cammino verso i top team. Non è possibile infatti sederci subito a bordo di Ferrari o Red Bull, ma come giusto che sia ci vengono messi a disposizione veri e propri polmoni come l'HRT, la Lotus o la Virgin, auto buone solo per metterci in mostra nel corso della stagione, aspirando quindi ad un contratto più remunerativo con altre scuderie, ma soprattutto a piazzamenti almeno a ridosso della zona punti.

Ultima fila

Uno dei punti di forza della produzione Codemasters è quindi la gestione delle stagioni della carriera (da un minimo di tre a un massimo di sette anni). Molto intelligentemente non si tratta solamente di vincere, cosa praticamente impossibile con un HRT, ma soprattutto di arrivare davanti al proprio compagno di squadra, tanto nella conta dei giri veloci, quanto nella pole e, ovviamente in gara. Questo si traduce nella possibilità di dirigere lo sviluppo della vettura, selezionando cosa ricercare e quindi di fatto costruire col tempo il proprio stile di guida. In pratica la prima stagione, vista la mancanza di obiettivi di alto profilo, è una lotta intestina col proprio compagno costantemente da battere per essere il top driver della scuderia, direttamente nei box, seduti nella nostra monoposto possiamo tenere sempre sott'occhio l'evoluzione della sfida. Questo sistema funziona davvero bene, ci costringe praticamente a non risparmiarci mai, anche nelle prove libere e soprattutto ci dà uno stimolo in più nei momenti iniziali quando è molto realistico vederci doppiati dopo pochi giri dalle vetture di testa. Gli obiettivi sono quindi ben strutturati, tra la posizione minima di gara e quella "di scuderia", il weekend di gara, sia esso corto o lungo, non sarà mai parco di emozioni e di condizioni da superare, il tutto messo alla frusta da una gara che è sempre un terno al lotto, soprattutto nei momenti successivi alla partenza, quando la bagarre alla prima curva diventa spesso e volentieri un vero e proprio autoscontro.

F1 2010, recensione

Un'altra delle varianti messe in gioco da Codemasters per rendere più realistica l'evoluzione della carriera è il rapporto coi media, sottoforma di brevi interviste a risposta multipla. Le domande ad esempio chiedono il nostro punto di vista sulla gara, sugli obiettivi a breve e lungo termine e sui meriti delle nostre prestazioni. Essere modesti, coi piedi per terra e non dimenticarsi mai di ringraziare la squadra è un buon viatico per avere buoni rapporti con la scuderia, cosa questa si suppone sia importante nell'ottica dello sviluppo della vettura. Purtroppo le domande tendono a ripetersi piuttosto spesso, e anche volendo essere sbruffoni con la stampa, se gli obiettivi di gara sono stati raggiunti non sembra esserci un impatto forte del nostro pensiero sul proseguo della stagione. Non sarà una feature fondamentale questa a livello di gameplay, ma certamente funziona per rendere la messa in scena della stagione ancora più realistica e "televisiva".

Bagarre in pista!

Quello che molti si staranno chiedendo è se F1 2010 sia un gioco simulativo o no, se a questa ricerca della verosomiglianza pre gara, faccia riscontro un comportamento della vettura puntuale e credibile. Nel gioco la ricerca della fedeltà simulativa è data da una molteplicità di fattori, non solo quelli strettamente relativi alla fisica di guida. Nel paddock, e per la precisione nel nostro motorhome, che come in DIRT funge da hub centrale da dove muoverci attraverso le varie modalità di gioco è possibile stabilire in che modo giocare il titolo. Giocando con gli aiuti attivati, ad esempio ABS e Traction Control, disattivando i danni e "automatizzando" le soste e l'ingresso ai pit e tenendo al minimo l'invasività dei giudici di gara, con le sanzioni scontate a fine gara, il titolo si lascia giocare con grande facilità, senza comunque scadere in un'eccessiva facilità di utilizzo. Come giusto che sia la fisica della vettura perdona maggiormente escursioni sull'erba e aperture improvvise del gas sui cordoli, ma più in generale non è possibile correre alla leggera: arrivare lunghi alla staccata, tagliare le curve o tamponare le vetture che ci precedono si traduce in preziosi secondi extra che ci fanno perdere la posizione guadagnata in gara.

E' possibile "riavvolgere" fino a un massimo di quattro volte il tempo per ripetere una sezione in cui si è sbagliato alla grande, ma più in generale non si ha mai la sensazione di correre con l'autopilota attivato, e complici gli obiettivi di gara si rimarrà letteralmente incollati al monitor, concentrati al massimo per non sbagliare nulla, arrivando sani e salvi al traguardo. Il discorso cambia del tutto se si decide di giocare realisticamente, tanto nel comportamento della vettura, quanto nel regolamento, con danni e usura delle parti meccaniche che pregiudicano le prestazioni. La prima cosa che salta all'occhio, dopo le prime fisiologiche sbandate causate dalla trazione non più addolcita dall'elettronica è che i danni non sono così realistici come l'impostazione del titolo potrebbe far pensare. Alettoni e musetti si spezzano, gli pneumatici saltano e si bucano, ma di fatto, probabilmente a causa di una scelta di design non troppo punitiva per evitare di arrivare troppo spesso a lanciare il pad verso il monitor, gli scontri sembrano mettere in scena conseguenze non così traumatiche rispetto a quanto accaduto. Le rotture ci sono, ma urti a velocità massima non comportano il ritiro, l'impressione è che il tutto sia stato sottodimensionato per fare comunque in modo di portare a termine le gare.

Da bagnato!

Tornando indietro e parlando del comportamento della vettura non possiamo non rimanere soddisfatti del lavoro di Codemasters. Innanzitutto le macchine senze assistenza richiedono un buon periodo di assestamento e di pratica, facendoci scordare di fatto le aperture smodate del gas in uscita di curva. In tal senso il pad soccombe di fronte alla precisione di un buon volante con pedaliera. Secondariamente, ma non per importanza, l'usura gomme e del motore, per non parlare dell'incredibile meteo dinamico, giocano un ruolo fondamentale in gara. Il modello di guida restituisce in modo credibile le diverse condizioni di aderenza della vettura: gli pneumatici hanno bisogno di tempo per andare in temperatura, si rovinano e si sporcano sulla ghiaia e girare al massimo con delle belle bolle sul battistrada ci porta a fare errori che in condizioni normali non avremmo mai fatto. Il meteo dinamico è la variante che fa fare il salto di qualità al gioco. In pratica, le strategie di gara, che possono essere del tutto automatiche se facciamo ricorso al nostro ingegnere che decide quando fermarsi per il cambio gomme obbligatorio, rischiano di essere del tutto sconvolte dalla pioggia che arriva, più o meno improvvisa sul tracciato, e che ci costringe a prendere decisioni che avranno un forte impatto sulla gara. Il balletto è noto, mettere le intermedie subito sperando che venga a piovere presto, rimanere dentro con le slick sperando nel bel tempo o darci dentro con le heavy rain augurandoci un bel temporale? Le scelte sono azzardate, ma soprattutto ogni mescola ha bisogno delle sue condizioni per girare al meglio, ecco quindi che, ad esempio, con le intermedie o da pioggia montate, a pista quasi asciutta prima di rientrare ai box conviene percorrere le zone bagnate e così via, una sorta di tira e molla che metterà alla graticola i nostri nervi.

F1 2010, recensione

Se poi vogliamo sentirci ancora più chiamati in causa nel processo di evoluzione della vettura, sia che lo si stia giocando in modalità simulativa, sia in quella "facilitata", ai box possiamo dedicarci alla minuziosa messa a punto della vettura, con moltissimi parametri da modificare. Fortunatamente gli sviluppatori hanno previsto che i vari settaggi possano essere salvati e caricati, così da evitare lunghe sessioni di ritaratura della monoposto. Il nostro giudizio sulla modalità carriera non può non essere che positivo quindi. L'impressione di far parte del Circus è davvero forte, funziona insomma "il contorno" messo in piedi da Codemasters per sentirci parte della vita della competizione, e in questo senso la gara vera e propria è solo la punta dell'iceberg di un'esperienza di gioco sempre appagante a qualunque livello lo si giochi. Anche la discreta intelligenza artificiale concorre a questa sensazione. Aggressiva, soprattutto nei top driver, senza arrivare alle sportellate comunque, piuttosto normale senza particolari picchi nè verso l'alto, nè verso il basso quella dei restanti piloti, che si limitano a fare il compitino seguendo le traiettorie. Non tutto come scritto poco sopra è esente da difetti, i danni a volte solo accennati sono l'esempio più calzante, più in generale però è possibile dire che il tentativo di rinnovamento della modalità carriera è certamente andato a buon fine.

Trofei PlayStation 3

F1 2010 premia il giocatore con cinquanta trofei, distribuiti sia nella campagna single player che in quella multiplayer. La maggior parte si ottengono con la progressione nella modalità Carriera, altri sono sicuramente più interessanti e particolari, come quello che ci impone di vincere a Monza con la Ferrari, o quello che ci impegna a battere il record di Shumacher di quaranta vittorie dalla pole. Più in generale F1 2010 non richiede particolari numeri per sbloccare trofei, ma solo tanta dedizione verso il gioco.

Piove! Bernie ladro!

Tutti quelli che volessero rilassarsi durante la cavalcata verso i contratti con Ferrari e McLaren, possono comunque beneficiare di altre modalità di gioco. La modalità Gran Premio ci permette di andare direttamente in gara, scegliendo a quanti e quali eventi partecipare, e ovviamente con quale vettura, niente più polmoni Cosworth insomma. Della modalità a tempo c'è ben poco da dire, mentre sul versante online Codemasters ha previsto tre tipologie di gioco per dodici persone in contemporanea, quella veloce, quella custom e la Endurance. Le ultime due sono particolarmente interessanti per diversi motivi: con la custom possiamo agire su diversi parametri di gara, mentre Endurance ci mette in gara nelle condizioni di durata reali, con tutti gli annessi e connessi. Da un punto di vista tecnico F1 2010 spinge al massimo le potenzialità del motore di gioco Ego di Codemasters. La sensazione di velocità è altissima, sia nelle visuali "più alte", sia in quelle dall'abitacolo che risultano essere davvero immersive, forse un filo troppo basse. Guidare dagli occhi del protagonista è un'esperienza a volte terrificante, il momento della staccata cercando di non tamponare gli altri concorrenti è qualcosa che nei primi momenti, nelle prime gare ci metterà davvero in difficoltà, danni o non danni, e non si dimenticherà tanto in fretta. Cercando una disamina più oggettiva delle qualità cosmetiche del titolo, è sicuramente da lodare il lavoro svolto per la modellazione delle vetture, davvero indistinguibili dalle controparti reali, grazie anche a texture che solo in alcuni frangenti cedono il fianco a piccole critiche, ad esempio per alcuni adesivi applicati sulle scocche, un filo più in bassa risoluzione del resto.

F1 2010, recensione

Ma dove il gioco eccelle, e di questo ne abbiamo già parlato in termini di gameplay, è nelle condizioni meteo. La pioggia, sia essa lieve o battente, viene resa a schermo in un modo estremamente realistico, così reale che quando si corre in piena bufera conviene abbandonare la visuale dal casco, visto che l'acqua alzata dalle macchine che ci precedono ci rende praticamente cechi. Pauroso ed elettrizzante, e nello stesso tempo una gioia per gli occhi, con il plus della credibile rifrazione delle pozzanghere sull'ambiente. Sembrerebbe un gioco da 10 e lode, ovviamente non tutto è perfetto. Il frame rate corre fisso a 30 FPS: già questo valore per un titolo di guida potrebbe avere alcune ripercussioni sulla fedeltà simulativa ma come se non bastasse nelle situazioni più concitate tende a perdere qualche colpo, nessuno scatto, ma si percepisce un piccolo abbassamento della velocità. Buono, ma non al livello della vettura, l'ambiente circostante; stessa cosa dicasi per i modelli degli NPC nella modalità carriera, meccanici, giornalisti e così via, che fanno il loro compito senza eccellere. Infine, sicuramente un dettaglio di contorno ma non per questo meno interessante per i veri appassionati, è completamente assente la telemetria, elemento che potrebbe invece aumentare il valore simulativo di F1 2010.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.7
Lettori (359)
8.8
Il tuo voto

F1 2010 è quello che tutti si aspettavano dopo tre anni di assenza dagli schermi, e non tradisce le attese tanto degli amanti di un modello di guida spostato verso la simulazione, tanto di quelli che cercano qualcosa di profondo, ma nello stesso tempo rilassato, grazie alla scalabilità delle impostazioni che funziona egregiamente e che ci permette di progredire senza scogli eccessivi. Davvero interessante e ben congegnata la modalità Carriera, che immerge realisticamente il giocatore nell'ambiente del Circus, un pò meno i danni, che risultano troppo leggeri nel contesto simulativo del tutto, scelta questa presa forse per evitare alti tassi di frustrazione. In definitiva Codemasters ha confezionato un gioco completo sotto ogni punto di vista, bello da vedere, longevo e impegnativo, ma con alcune criticità che gli negano l'eccellenza assoluta.

PRO

  • Tecnicamente bellissimo
  • Modalità Carriera corposa e ben congegnata
  • Modello di guida senza assistenze impegnativo e credibile

CONTRO

  • I danni non sono così realistici come dovrebbero
  • Alcuni piccoli cedimenti nel frame rate
  • Ruolo della stampa poco incisivo e presto ripetitivo