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Continua la rivoluzione simulativa

FIFA 11 continua la sua opera di ricerca estrema del realismo e dobbiamo dire che ancora una volta ci va sempre più vicino!

RECENSIONE di Antonio Fucito   —   28/09/2010

Versione testata: PlayStation 3

Libertà di controllo, il sogno che una buona parte degli amanti delle simulazioni calcistiche inseguono da tempo e che ha trovato fondamenta reali a partire dalle ultime edizioni di FIFA. Movimento a 360 gradi, completa incidenza su tiri e passaggi, estrema reattività dei calciatori, tutti concetti importanti che sono stati migliorati e perfezionati col tempo, e che se vogliamo con FIFA 11 hanno raggiunto l'apice: una vera e propria gioia per la sensazione di controllo totale che si ha una volta preso il pad in mano.

Continua la rivoluzione simulativa

L'ultimissima edizione di Electronic Arts prosegue la strada imbeccata da FIFA 08 e tende a limare diversi aspetti tesi ad aumentare il realismo, e che trovano nel multigiocatore la massima interpretazione e il vero punto di forza di questa edizione in dirittura d'arrivo nei negozi.

L'estremo difensore

Kakà e Chiellini accolgono il giocatore nella schermata iniziale mentre il marchio di fabbrica della serie che si presenta non appena si lancia il titolo è l'arena di gioco che precede il menu e che espande ulteriormente la possibilità di allenarsi direttamente alla partenza. Premendo il tasto select infatti, si accede a una schermata in sovrimpressione grazie alla quale è possibile selezionare lo schema da provare, battere i rigori e così via, e dove c'è anche la possibilità di impersonare il portiere, una delle novità più visibili di FIFA 11. Il menu principale è stato ridisegnato e fa il suo onesto lavoro seppur non brilli per usabilità; come sempre le novità rispetto ai capitoli precedenti sono evidenziate da una scritta apposita accanto a ognuna di esse ed è inoltre sempre visibile sulla destra una sorta di lavagna sulla quale sono elencate varie statistiche relative al giocatore. Al pari di PES 2011 non abbiamo potuto provare tutta la parte dedicata all'online -che demanderemo a uno speciale successivo - e anche in questo caso possiamo limitarci puramente alla descrizione, dove tra i vari testa a testa, modalità club potenziata e partite tra i calciatori virtuali spicca anche quella 11 contro 11, prima volta assoluta grazie alla possibilità di controllare il portiere.

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Ovviamente ci siamo subito tuffati nell'impersonare un novello Buffon piuttosto che Casillas (in questo caso per la sua dolce metà): la visuale è quella classica alle spalle (ma è possibile cambiarla), con l'analogico destro è possibile tuffarsi nella direzione voluta, con il cerchio si entra in scivolata per una presa o sui piedi dell'avversario mentre con il resto dei tasti si può chiamare la palla oppure i vari schemi tra i quali il fuorigioco. Con un apposito menu è possibile infine scegliere se visualizzare la traiettoria della palla con una linea rossa e la posizione da mantenere in campo, possibilità da non sottovalutare perché l'impatto con questa modalità prevede un po' di allenamento per evitare di prendere goal a ogni tiro degli avversari. Il risultato è se vogliamo coinvolgente in chiave immedesimazione e soddisfacente dopo aver sventato un pericolo, però anche se con il tasto select è possibile spostare la telecamera sull'azione e utilizzare i tasti per incitare o consigliare i giocatori, in questa configurazione sono ancora più accentuati i tempi morti quando il gioco si sviluppa a centrocampo o in attacco, cosa che mitiga un po' il divertimento.

Calciatori si diventa

Tornando a ritroso alla parte delle opzioni, la prima che ci è saltata all'occhio è stata la sala replay. Come sempre è possibile salvarli e condividerli online per poi rivederli in seconda battuta, la cosa carina è che alla fine di ogni partita disputata c'è una voce nel menu di riepilogo denominata "momenti salienti" con la lista dei dieci più importanti che possono essere visualizzati singolarmente e allo stesso modo salvati per essere ospitati nella suddetta sala, l'unica limitazione è nel numero massimo, piuttosto basso, di quelli salvabili. Un'altra voce interessante è quella riservata a musica e cori personalizzati: è possibile infatti caricare tracce proprie (dalla dashboard) per tutte le squadre e per quanto riguarda l'ingresso in campo, la vittoria o sconfitta della squadra, una competizione specifica o i cori generali; davvero molto allettante per i fanatici della personalizzazione.

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L'editor legato a squadre e stadi è rimasto piuttosto invariato con modifiche di base a nomi e poco altro, quello dei giocatori invece non permette di andare a modificare nome, cognome e fattezze per i calciatori reali - probabilmente a causa della licenza FIFA - mentre è decisamente completo e profondo per quelli creati ex novo, il famoso calciatore virtuale che può essere utilizzato in diverse modalità di gioco.
In FIFA 11 la vecchia "Be a Pro" e la gestione manageriale sono state accorpate tutte assieme nella carriera, che quest'anno permette di essere affrontata in tre diverse configurazioni: giocatore, allenatore e giocatore allenatore, che rappresenta la sintesi delle prime due. In quest'ultimo caso e dopo aver creato il nostro calciatore virtuale con tutti i crismi del caso siamo stati accolti da un'interfaccia che prevede varie opzioni ben conosciute come la gestione della rosa, i trasferimenti con i vari filtri per cercare i giocatori e la sezione notizie. La parte dedicata al calciomercato ci è sembrata un po' più realistica nelle transazioni gestite dalla CPU, seppur complessivamente la parte manageriale è troppo semplificata per poter anche minimamente competere con quella presente nei titoli dedicati. La stessa sezione adibita ai rapporti con la dirigenza si riduce a una sequela infinita di comunicazioni via email che ben presto vengono ignorate perché aggiungono poco o nulla in fase di immedesimazione. Ad ogni modo quando si accede al calendario con tutte le amichevoli e le partite ufficiali c'è una gradita possibilità oltre a quella di simulare la partita, ovvero prenderne parte come giocatore professionista oppure al comando di tutta la squadra. Nel primo caso si utilizza il giocatore creato secondo le dinamiche già viste nei precedenti capitoli, nel secondo ci sarà comunque la presenza del proprio calciatore virtuale e lo scopo sarà sempre lo stesso, ovvero quello di portarlo al miglioramento delle sue caratteristiche e in generale ai successi col proprio club.

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La cosa interessante è che mentre il miglioramento delle prestazioni dei giocatori reali è demandato alla classica schermata di allenamento vista in precedenza, quella del calciatore virtuale è legata unicamente all'abilità con il pad alla mano, continuando quanto fatto con i precedenti capitoli: in qualunque modalità ci si trovi infatti, compresa l'arena, ogni azione dalle semplici a quelle più complesse permette di sbloccare delle sfide, che a mo' di trofei vengono evidenziate in alto a destra dello schermo; ad esempio 3 passaggi corti consecutivi andati a segno aumentano di un'unità il punteggio relativo all'abilità passaggi del proprio calciatore virtuale. Per tenere traccia del tutto esiste un apposito menu a forma di diario che illustra le sfide disponibili (e sono davvero tante) nonché le condizioni per superarle, una maniera molto interessante per continuare a giocare ma anche per apprendere e sperimentare tutte le varianti di gameplay che FIFA 11 ha da offrire.

Più reale del reale

Al di là di questa ottima progressione i menu poco intuitivi e soprattutto le modalità di gioco rappresentano un po' la parte debole della produzione di Electronic Arts, in quanto sanno di già visto e non offrono grossi incentivi a essere affrontate. Laddove infatti Mondiali era un notevole passo in avanti in questo senso grazie ai menu, alla regia, all'atmosfera della partita e alla licenza ufficiale della competizione con tanto di loghi e altro, FIFA 11 accusa un po' la mancanza di queste componenti e competizioni che riprendano quelle reali, così come una maggiore cura su quello che succede negli spalti, nella regia dei momenti salienti e in generale tutto quello che sancisce l'atmosfera e l'immedesimazione attorno a una partita di calcio.

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Anche perché invece il numero di licenze per squadre e giocatori è davvero impressionante, c'è anche la Serie B e l'introduzione della Russian Premier League che si vanno ad aggiungere a un database in grado di soddisfare tutti i gusti degli appassionati calcistici. Unica nota stonata e al pari di PES è rappresentata dal Palermo, che non gode di maglia e logo ufficiale, mentre anche nella nostra versione da recensione sono già presenti tutti i trasferimenti provenienti dal calciomercato estivo. Tra tanti stadi, arbitri e anche scarpini ci sono nomi altisonanti che vanno a definire le novità del gameplay: Personality+, Pro Passing, Fight for Possession e così via esemplificano novità e modifiche legate alla simulazione della partita, li lasceremo al marketing e invece ci preoccuperemo di spiegare cosa è cambiato rispetto al passato. Una volta scesi in campo infatti il feeling con i calciatori è subito familiare e il continuum con i precedenti capitoli è perfetto; il controllo oramai è totale e la risposta ai comandi convincente, con i tempi di gioco giusti, una buona spaziatura sul campo e in generale la possibilità di replicare una varietà notevole di manovre realistiche, grazie anche alle nuove animazioni che accompagnano le movenze dei protagonisti in campo. A tal proposito la somiglianza dei giocatori con le controparti reali ha subito un perfezionamento soprattutto per quelli più blasonati: finalmente c'è una diversificazione delle movenze tra questi e gli altri, con meno appiattimento rispetto al passato. In realtà non siamo ancora pienamente soddisfatti perché basta osservare giocatori di buon livello ma meno famosi per accusare le stesse mancanze di sempre e una postura ancora non convincente, seppur la situazione è chiaramente migliore che in passato.

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La fisica della palla appare più "pesante" e coerente nelle reazioni ai tiri e passaggi e si nota soprattutto nei cross che hanno una maggiore varietà, come quelli tesi verso la porta che sono perfetti per infilzare il portiere di testa ed esultare in faccia all'avversario. La traiettoria dei pallonetti è stata resa ugualmente più "sporca" e quindi diventa più difficile esibirsi in goal facili davanti al portiere o addirittura da limite dell'area. Anche il contatto fisico tra i calciatori è finalmente più avvertibile e differenziato soprattutto quando vengono pressati alle spalle, dove in base anche alla propria stazza fisica riescono a difendersi con le braccia oppure con tutto il corpo, con alcune chicche come la protezione del portiere in uscita. La serie di FIFA è poi sugli scudi per quanto riguarda i controlli manuali e l'edizione 2011 non fa eccezione. Nel menu delle opzioni infatti Electronic Arts ha reso la gestione di passaggi, cross e tiri ancora più dettagliata e personalizzabile, una vera manna dal cielo per chi cerca realismo estremo e vuole avere un controllo totale dei propri giocatori. Solo lo scatto analogico, che modifica la corsa in base alla quantità di pressione del trigger destro, non funziona a dovere perché per effettuare i dribbling a 360 gradi bisogna comunque evitare di premerlo, rendendo inutile questa progressione.

Trofei PlayStation 3

FIFA 11 mette a disposizione 42 Trofei, dei quali 4 oro e 7 argento. Quelli di bronzo sono legati a varie azioni che devono essere fatte in partita, come ad esempio favorire un goal da regista piuttosto che segnare dopo un cross teso in area. Altri si ottengono con il proprio calciatore virtuale, partecipando alle varie competizioni presenti anche come portiere piuttosto che diventando una leggenda in modalità carriera. Diversi sono i trofei associati alla parte online del gioco, quelli classici si ottengono dopo un certo numero di partite mentre quelli più ostici prevedono un numero elevato di vittorie consecutive contro altri avversari umani.

Come guardare la TV

La ciliegina sulla torta è il fallo di mano, che insieme al resto permette al gioco di avere un varietà di azioni semplicemente inarrivabile, insieme a un realismo arricchito da tante chicche come il sistema di affaticamento progressivo, che invero sembra essere più abbozzato che altro in questa edizione. Piccoli miglioramenti li abbiamo anche per quanto riguarda le linee difensive della squadra avversaria, meno aggressiva e più attendista, e per i portieri, che soffrono solo sporadicamente di amnesie in alcuni tiri piuttosto che in doti da superuomini in altri. Il ritmo di gioco è quello che ci è piaciuto di meno forse nella sua configurazione di default, troppo frenetico per una simulazione che tende così tanto al realismo, fortunatamente è possibile abbassare la velocità e risolvere la perplessità appena espressa. Dulcis in fundo il comparto tecnico, che come lascia intendere il resto della recensione vede come sempre animazioni ottime e perfettamente legate tra loro, con in aggiunta texture del campo sempre più definite e una fluidità perfetta. La rappresentazione fisica dei giocatori e dei volti è stata migliorata, come già detto poco più sopra nell'articolo, ma è ancora visibilmente indietro rispetto alla concorrenza, lo si nota soprattutto nei giocatori di livello medio e basso, ma anche in alcuni più famosi come quelli a livello di un Cavani o Rossi, che sono ben distanti dalle loro controparti reali. La telecronaca della partita è come sempre affidata all'accoppiata Caressa/Bergomi e fa il suo onesto lavoro: è migliorata tecnicamente nelle transizioni tra un commento e l'altro seppur gli aneddoti su squadre o campi sembrano ancora troppo "distaccati" dal resto.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.3
Lettori (757)
8.5
Il tuo voto

FIFA 11 è senza ombra di dubbio e ancora una volta la simulazione calcistica per eccellenza, che poco alla volta riesce a limare i difetti delle precedenti incarnazioni e ad offrire una serie di controlli manuali che faranno la gioia di tutti quelli che cercano una simulazione il più possibile realistica. In multigiocatore poi raggiunge il suo apice grazie alla sensazione incredibile di libertà e di varietà che il gioco ha nelle sue corde. Paradossalmente però il fatto che questo sia il terzo FIFA uscito nell'arco di 12 mesi mitiga un po' le novità rispetto al precedente capitolo, che pur sono apprezzabili al di là di definizioni buone per il marketing. Altresì la parte dedicata alle modalità ci è sembrata involuta o perlomeno non evoluta, con una serie di competizioni poco realistiche e interessanti e avremmo preferito una maggiore cura verso tutti quegli aspetti che aumentano l'immedesimazione in partita e che pure rappresentano una parte da tenere in considerazione per chi vive di pane e calcio videoludico.

PRO

  • Controllo totale sui giocatori
  • Incredibilmente appagante in multigiocatore
  • Licenze per squadre e giocatori infinite

CONTRO

  • L'uscita così ravvicinata dall'ultimo FIFA si fa un po' sentire
  • Modalità di gioco e atmosfera migliorabili