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Ferrari: The Race Experience, recensione

System 3 torna in pista con la versione scaricabile del suo famoso brand legato al mondo Ferrari, a prezzo budget ma dal contenuto decisamente ricco

RECENSIONE di La Redazione   —   21/10/2010

Versione testata: PlayStation 3

Un qualunque titolo di corse sviluppato per console Sony, inclusa PSP, è costretto a convivere, a partire dal 1998, con una sorta di complesso di inferiorità latente, quasi come se i vari sviluppatori impegnati nei singoli giochi di guida con velleità simulative si trovassero appesa sulle loro teste una pericolosa spada di Damocle. Il 1998, inutile dirlo, è la data di esordio su PSOne di Gran Turismo, storico franchise Polyphony che ha segnato, nel bene e nel male la storia di questo genere su tutte le piattaforme, diventando grazie alla sua proverbiale completezza ma soprattutto all'incredibile aspetto tecnico metro di paragone inevitabile per tutte le nuove produzioni. Capita così che anche titoli di buona fattura, oscurati dall'ombra del colosso e magari con un minor budget da spendere in marketing, si ritrovino ingiustamente schiacciati e sottovalutati; nel caso di Ferrari: The Race Experience poi questa situazione raggiunge livelli emblematici, essendo il titolo in questione l'ultimo esponente di una serie che nell'attesa di Gran Turismo 5 ha saputo sfornare ben tre episodi diversi.

Realismo spinto

Dopo l'ottimo esordio con Ferrari Challenge: Trofeo Pirelli e la positiva conferma di Supercar Challenge, i ragazzi di System 3 tornano dunque in pista con un nuovo titolo, dedicato ancora una volta alle auto del Cavallino Rampante.

Ferrari: The Race Experience, recensione

E proprio la famosa (e, presumiamo, costosa) licenza viene stavolta sfruttata davvero pesantemente, grazie alla presenza di ben 34 versioni di auto selezionate tra le più carismatiche e belle prodotte dalla casa modenese; le gloriose vetture potranno affrontarsi poi in gare rigorosamente mono-modello, disputate in 17 famosi circuiti nazionali ed internazionali, inclusi ovviamente gli immancabili Monza, Imola e SPA.
Ferrari: The Race Experience si allontana abbastanza nettamente dal concetto di "hybrid-simulation", per coniare un neologismo, in cui ad elementi prettamente simulativi si associano poi comportamenti della vettura più simili ad un arcade (è il caso di Need for Speed Shift e di Grid ad esempio, o dello stesso F1 2010), puntando tutto sul più spinto realismo possibile: merito delle reazioni pressoché perfette delle vetture, in grado di rispondere in tempo reale ad ogni tipo di sollecitazione. Per capire però meglio il livello effettivo di simulazione raggiunta, basterà citare alcuni tipici comportamenti che le auto assumeranno in particolari condizioni critiche: il tempo della staccata ad esempio, prima di affrontare una curva, non concede nessun margine di errore, tanto che anche pochissimi metri di ritardo nella frenata comportano l'uscita dalla linea ideale di guida; inoltre, accelerare o frenare bruscamente sui cordoli o sullo sporco determina lo squilibrio del mezzo con conseguente necessità di recupero dello stesso. Ad aiuti disabilitati, più che la ricerca della perfetta traiettoria è il dosaggio di freno e acceleratore a fare la differenza tra un giro valido e una scampagnata lungo le vie di fuga, ma gli esempi in tal senso potrebbero continuare davvero a lungo. A mitigare in parte la profonda ma a volte frustrante esperienza di gioco ci pensano gli aiuti alla guida presenti, settabili gradualmente, che vanno dal classico servosterzo e ABS ai diversi livelli di controllo trazione, stabilità e frenata intelligente IBS; anche se impostati al massimo, la guida richiede sempre una discreta pulizia e attenzione, certamente più tollerante del solito alle piccole sbavature ma non per questo totalmente inverosimile.

Trofei PlayStation 3

A testimonianza del fatto che Ferrari: The Race Experience sia un titolo completo in tutto, nonostante la sua distribuzione solo in versione digitale, saranno installati dal sistema ben 44 Trofei, di cui 33 bronzi, 7 argenti, 3 ori e 1 Platino. Sbloccarli tutti non sarà affatto impresa facile: tolti infatti i trofei di durata, come gli argenti "corri per 2000 miglia" o "sblocca tutte le auto", il resto dei traguardi sarà legato alla vittoria di Trofei o gare di carriera GT, impresa inizialmente non certo facile. I trofei d'oro, in particolare, prevedono la vittoria in ogni gara Arcade, il conseguimento del massimo di punti Carriera nella categoria GT e, ovviamente, anche in quella Classica. Il gioco farà quindi sudare le classiche sette camicie ai cacciatori di trofei, ma alla fine di sicuro il livello di preparazione raggiunto potrà (quasi) fare concorrenza a quello di un vero pilota!

Paradosso simulativo

Tutta questa cura per i dettagli infusa nel gameplay trova però un paradosso non spiegabile nella mancanza di settaggio e tuning per le vetture, se si esclude un discreto editor per le livree: gli assetti, i gradi di inclinazione degli alettoni, il bilanciamento della frenata e tutti i principali parametri che ogni appassionato di motori non vede l'ora di personalizzare non sono infatti presenti. A parziale giustificazione per questa scelta, va notato che tutte le gare vedono scontrarsi tra loro le stesse auto, con i medesimi settaggi preimpostati, rendendo quindi meno necessarie tali modifiche; resta comunque una feature molto apprezzata su un gioco di questa categoria, che non avrebbe dispiaciuto avere a disposizione.

Ferrari: The Race Experience, recensione

Rispetto ai suoi predecessori, Ferrari: The Race Experience vanta un numero più elevato di modalità di gioco, esclusivamente votate al single player: è possibile infatti scegliere il tutorial, sotto forma di test svolto a Fiorano con la guida di Tiff Needell, presentatore del programma TV inglese Fifth Gear, la classica gara rapida, la prova a tempo, la modalità Arcade (che consiste nel partecipare alle gare con un tempo limite entro cui arrivare almeno terzi per sbloccare il circuito successivo) e il Trofeo, costituito da 34 mini tornei utili per sbloccare nuove piste; inoltre è possibile per la prima volta intraprendere una vera e propria Carriera, girando per il mondo e accumulando ad ogni vittoria titoli e Challenge Card. La carriera può essere affrontata scegliendo tra vetture GT sportive (destinate alla pista), vetture GT da strada, cioè in vendita nelle concessionarie, e le classiche auto storiche del Cavallino; spesso uno stesso modello è disponibile sia in versione da strada che nella variante elaborata da pista, comportandosi alla guida in maniera diversa (più "docile" ma lenta l'auto ordinaria, più prestante e "nervosa" quella da corsa). A proposito delle Challenge Card, c'è da segnalare una piccola novità introdotta per la prima volta nella serie: queste carte, che si accumulano ad ogni risultato valido ottenuto (inclusi pole position e piazzamenti a podio), servono a creare il mazzo da utilizzare in un simpatico mini gioco contro la CPU: in sostanza, su ogni carta è raffigurato un modello di Ferrari, con tutte le caratteristiche principali (data di commercializzazione, cilindrata, potenza, peso, velocità massima, valore attuale); scegliendo un parametro, si confronta con la carta della CPU e, in caso di dato migliore (auto più antica, più potente, meno pesante o con più valore) viene assegnato o tolto un punto fino ad arrivare a 0 e cedere così il mazzo intero all'avversario.
Tornando in pista, il comportamento dell'IA avversaria, punto debole nei primi episodi, è in questa occasione sicuramente migliorato: i piloti sono decisamente aggressivi, tanto che spesso presi dalla foga agonistica sbaglieranno, arrivando anche a difendere le posizioni che contano mediante sane sportellate. La modalità multiplayer, fino a 16 giocatori, non presenta invece novità di rilievo: si può ospitare e partecipare a gare on line libere o classificate, senza apparenti problemi al netcode; al momento in cui scriviamo però, i server sono decisamente poco affollati, segno che la ricca scelta di gare off line tiene impegnati a lungo gli acquirenti europei.

Il Cavallino tirato a lucido...o quasi

Ferrari: The Race Experience gira grazie all'upscaling di PS3 alla risoluzione di 1080p, tuttavia è bene frenare sin da subito eventuali entusiasmi che i fanatici della conta dei pixel potrebbero manifestare. L'impatto grafico del gioco è infatti assolutamente altalenante: se da un lato gli splendidi effetti meteo (non dinamici, a causa della brevità delle gare) e ambientali sono realizzati molto bene, la stessa cosa non si può dire riguardo all'aspetto generale di piste e ambiente circostante.

Ferrari: The Race Experience, recensione

Alle texture poco definite, che a velocità potrebbero pure non essere notate, si aggiungono fastidiosi problemi di framerate, francamente inspiegabili, presenti anche in condizioni di perfetta solitudine (e non quindi in situazioni più concitate come la partenza, cosa che avrebbe avuto almeno un senso). Abbastanza deludente poi la visuale cockpit delle vetture: è vero che, per esigenze di peso, le auto di gara sono solitamente spoglie al loro interno, ma in questo caso si toccano veramente livelli di dettaglio molto bassi, in particolare per il tachimetro fisso disegnato; l'angolo visivo però è buono, così come la possibilità di guardare lateralmente grazie ai tasti dorsali. Il gioco soffre anche di un evidente effetto pop up, con alberi ed elementi vari materializzati improvvisamente all'orizzonte; questo problema è tuttavia mitigato in caso di pioggia, dove la visibilità è per forza di cose ridotta. Presenti i danni, anche se soltanto a livello estetico: impostati al massimo, non si lesineranno ammaccature e paraurti penzolanti, senza tuttavia interessare minimamente il comportamento della macchina in pista; il "gioco di sponda" per aiutarsi nelle curve è sempre presente ma non conviene abusarne troppo, né tantomeno tagliare le chicane, pena un numero variabile di secondi di penalità. Un encomio particolare va infine alla realizzazione degli effetti sonori dei motori, spettacolari, che ad un appassionato Ferrari sembreranno note melodiose piuttosto che rumori meccanici: per questo motivo, è caldamente consigliato disabilitare la musica durante le gare, inspiegabilmente attiva di default.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.9
Lettori (16)
6.9
Il tuo voto

Il giudizio finale su Ferrari: The Race Experience non può che essere sostanzialmente positivo, a patto che sia ben chiaro ai futuri acquirenti la natura piuttosto atipica del titolo in questione rispetto a quanto fin qui visto in questa generazione. Difficile e realmente simulativo, senza riavvolgimenti tramite replay e neppure la possibilità di ricominciare una gara ufficiale in caso di incidente, frustrazione e imprecazioni saranno sicuramente sgraditi compagni di viaggio durante i primi approcci. Imparare a padroneggiare e "sentire" la vettura però, grazie soprattutto ad un buon volante, restituirà una sensazione di appagamento unica, in grado di compensare ampiamente le delusioni iniziali. Se si cercano emozioni "forti" dunque le indubbie e non trascurabili magagne tecniche possono tranquillamente essere sorvolate, considerando il prezzo budget del titolo, che per meno di 15 euro (scontati di ulteriori 2 euro se possessori del primo Ferrari Challenge) fornirà una lunga, profonda e varia esperienza di gioco.

PRO

  • Il fascino unico delle vetture Ferrari
  • Gameplay realmente simulativo
  • Profondo e longevo
  • Prezzo budget

CONTRO

  • Aspetto tecnico altalenante
  • Manca il setup delle vetture
  • Danni soltanto estetici
  • Serve un volante per apprezzarlo al meglio