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La passione di tutta una vita

Tra grandi speranze e numerosi ritardi è finalmente giunta l'ora di Gran Turismo 5!

RECENSIONE di Antonio Fucito   —   25/11/2010

L'ora del giudizio è infine giunta. E' da Marzo 2007 che una quantità impressionante di videogiocatori attendeva questo momento, il seguito del messia automobilistico che da sempre si è distinto per essere una vera e propria enciclopedia dell'auto, fatta di passione ma anche tanto divertimento e una completezza invidiabile, forse mai raggiunta da altre produzioni del genere. Sono stati anni di aspettative, ritardi e di nuovi amori sbocciati, ora è il momento di mandare a riposo le proprie partner e concentrarsi su Gran Turismo 5, la cui uscita, nel bene e nel male, rappresenta un momento storico per tutti gli appassionati di cui sopra. 
Dal canto nostro sono stati sei giorni di prove intense, costanti ed estenuanti con volante e pad, e siamo infine pronti per dire la nostra sull'ultima fatica, letterale, dei giapponesi Polyphony e di Mr. Kazunori Yamauchi. Gran Turismo 5 è un titolo contraddittorio in praticamente tutti i suoi aspetti che potenzialmente come contenuti avrebbe potuto aspirare tranquillamente alla votazione massima, ma è figlio di scelte di sviluppo e di marketing estremamente criticabili, e di un mercato giapponese che fatica ad adattarsi agli standard qualitativi e di tempistiche odierni.

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Prendetela pure come una barzelletta, ma una volta fissate tutte le caratteristiche del gioco (come si presenta oggi), ulteriori sei mesi per perfezionare e completare il tutto sarebbero stati una manna dal cielo e avrebbero reso giustizia piena a quello che rappresenta comunque un titolo di una profondità e complessità invidiabili, ma che chiaramente è stato messo sul mercato perché non era più tempo di attendere. Ad ogni modo e anche se questo preambolo potrebbe destare più di qualche preoccupazione, c'è tanto di buono nel gioco e non mancheremo di descriverlo nelle prossime righe.

Un’eredità difficile

Tanta acqua è passata sotto i ponti dopo GT4, tra ottime simulazioni automobilistiche e un hardware completamente nuovo per Polyphony, lo stile però è rimasto intatto, e quello che si presenta agli occhi del giocatore ha del maniacale in quanto a dettaglio, a partire naturalmente dai menu di gioco e dall'introduzione di quasi 7 minuti, una cosa raramente vista in produzioni del genere. Tra la gestione completamente configurabile dei tasti del pad, passando per la musica personalizzata presa dalla propria dashboard, per arrivare alla gestione dei volanti e dell'hud di gioco -purtroppo non completamente rimovibile- di "roba" da configurare ce n'è abbastanza.

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L'installazione del gioco è quantomai consigliata per velocizzare il tutto e può essere fatta tutta assieme in circa 40/50 minuti per la bellezza di 10 GB di spazio occupato oppure in maniera dinamica e in "sottofondo" man mano che si accede alle varie piste e opzioni. Parlavamo di passione automobilistica, e la GT TV è la prima summa di questa affermazione, con una sezione dedicata a una miriade di video provenienti da manifestazioni sportive sparse in giro per il mondo oppure servizi che ruotano attorno ai migliori bolidi in circolazione, tutti di ottima qualità e con una gestione completa dei download e dei preferiti. Bando alle ciance, come sempre la serie di Gran Turismo mette a disposizione la sua parte di carriera e simulazione da un lato, e quella arcade dall'altro. Nella seconda è possibile buttarsi immediatamente in pista con il circuito e la macchina preferiti (attenzione però, alcuni si sbloccano nella modalità carriera) e scegliere tra prova libera, di derapata o una gara secondo tre livelli di difficoltà. La modalità GT è invece il viatico per l'interfaccia che rappresenta il cuore pulsante del gioco e tutto quello di buono che ha da offrire. Tra menu e sottomenu con finestre in sovraimpressione c'è il rischio di perdersi e non scorgere tutte le opzioni disponibili; l'ordine e la coerenza del tutto prendono però presto il sopravvento e si comincia ad avere confidenza con le varie scorciatoie e possibilità dopo lo smarrimento iniziale. La struttura che fa da substrato all'intera carriera di Gran Turismo 5 prevede un interessante sistema progressivo ed esponenziale a livelli, in maniera separata per le modalità A-Spec e B-Spec.

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La seconda può essere definita come una versione "a specchio" della prima, dove è possibile gestire negli stessi eventi una schiera di piloti con tanto di caratteristiche fisiche e mentali, metterli in pista scegliendo una tra le auto in proprio possesso e assistere alla gara con a disposizione tre comandi di base per gestire il comportamento del pilota. La rosa è invero piuttosto limitata e questa modalità è indirizzata ai super fanatici amanti della telemetria e che vogliono dilettarsi nella beltà dei replay di GT5, anche perché non esiste nessuna opzione per accelerare il tempo di gioco, cosa che sarebbe stata estremamente gradita. Ad ogni modo qualsiasi evento portato a termine con successo nelle prime posizioni oppure con il relativo trofeo permette di acquisire dei punti esperienza in aggiunta ai crediti, secondo un sistema di "grinding" che invoglia il giocatore a proseguire anche perché ogni competizione ha un prerequisito specifico di livello, così come le macchine disponibili presso i concessionari. La prima maniera per salire rapidamente è rappresentata dalle patenti, un sempreverde che in Gran Turismo 5 è completamente facoltativo ma in alcune sfide è interessante e indicato per i neofiti della serie. E' consigliabile farne il più possibile all'inizio perché i punti esperienza diventano poi bassi e portarle a compimento permette anche di ottenere qualche bonus e un bel trofeo da sfoggiare nella propria gamertag.

Motorshow

Quando il gioco si fa duro è il momento invece di dirigersi verso la sezione A-Spec, che propone cinque serie, da Principiante ad Estremo, ognuna delle quali con nove diverse competizioni secondo la classica struttura che prevede restrizioni per ognuna di esse al di là del livello per parteciparvi. Abbiamo quindi gare monomarca (le più belle ovviamente riguardano Ferrari e Lamborghini), oppure per macchine a trazione posteriore, di una certa nazionalità o continente oppure di periodi storici predefiniti. Ai livelli più alti le cose si fanno "complicate", con eventi che prevedono mini campionati o la partecipazione di bolidi da oltre 900 cavalli, per arrivare alle Formula 1, alla serie Nascar e a quella Endurance.

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Questo tipo di struttura funziona abbastanza bene in chiave varietà e nell'indirizzare il giocatore a scegliere più macchine possibili ma permane qualche problema di bilanciamento perché in alcuni eventi le restrizioni sono troppo labili e quindi basta potenziare la macchina in proprio possesso per avere facilmente la meglio sugli avversari; sarebbe bastato ad esempio imporre un limite anche sul numero massimo di cavalli per mitigare questa situazione. Dove il gioco però da una decisa spinta in chiave divertimento e varietà a supporto dell'ottima progressione con i livelli è negli eventi speciali. Ad ogni scaglione è possibile partecipare a gare di kart, fare pratica con le macchine Nascar, prendere sempre più confidenza col Nurburgring e così via, fino ad arrivare alle gare di rally su neve e asfalto e al Grand Tour, una modalità molto interessante dove tramite sequenze di intermezzo si parte da Berna per arrivare a Roma attraverso varie gare dedicate. In questi frangenti il senso di progressione è perfettamente bilanciato perché la maggior parte del tempo è il gioco a decidere quale macchina utilizzare, è inoltre un interessante viatico per apprendere il diverso modello di guida della Nascar e delle macchine da rally, nonché per sbloccare ad esempio la pista del Nurburgring Nordschleife nella modalità arcade e prova libera. Senza macchine però non si va da nessuna parte, e Gran Turismo 5 mette a disposizione una quantità di crediti iniziale e due concessionari per il nuovo e per l'usato, che rappresentano anche l'elemento di distinzione per i mille e passa veicoli presenti. Nel primo caso è possibile acquistare le oramai famose macchine Premium (poco più di duecento), create ex novo per questa versione del gioco e dotate di un dettaglio incredibile dal punto di vista poligonale, dei dettagli esterni ma anche degli interni, con la visuale da cruscotto (su tre livelli diversi di zoom) estremamente dettagliata e quella posteriore con elementi che hanno quasi del maniacale; una vera e propria prova di forza da parte di Polyphony per una qualità semplicemente inarrivabile altrove.

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Il concessionario dell'usato mette invece a disposizione in maniera ciclica (come avviene in GT per PSP) le auto standard, che sono state mutuate dal precedente capitolo e portate in alta definizione con leggeri ritocchi. La loro qualità giocoforza è inferiore e dipendente da modello a modello, lo si nota poco in pista quando si è concentrati sulla gara, molto di più nei replay o quando si scattano foto, senza contare che per questi modelli non è disponibile la visuale dal cruscotto, i danni estetici (ci ritorneremo tra poco) sono meno visibili e c'è qualche possibilità di personalizzazione in meno (gli infami cerchioni ad esempio, tanto cari ai nostri utenti del forum di Console War ;)). La quantità di macchine è elevatissima quindi, la varietà buona ma non eccelsa perché spesso e volentieri ci sono molteplici modelli dello stesso veicolo a fronte di qualche mancanza strana (rivolta soprattutto ai modelli degli ultimi due anni delle vetture di media/bassa cilindrata), cosa che mitiga un po' la "potenza" di questo numero. Inutile dire che questo stacco tra modelli standard e premium porta a scegliere e spendere crediti quando possibile unicamente su quest'ultima tipologia, anche perché per definizione chi gioca Gran Turismo 5 ama l'automobilismo e vedere le premium nei replay ma anche nei dettagli fa bene al cuore e agli occhi.

In pista

In tal senso la sezione denominata viaggio fotografico è la sintesi estrema della passione che Polyphony ha messo nella sua creatura, cosa che non potrà essere mai criticata. Si sceglie uno degli scenari presenti (alcuni si sbloccano col Grand Tour) tra Kyoto, Berna ma anche San Gimignano e Siena - Mr. Yamauchi adora l'Italia, lo si nota in tanti piccoli dettagli - si imposta il posizionamento della telecamera e infine quello della macchina in maniera certosina, con addirittura il posizionamento delle ruote e lo stato acceso/spento di abbaglianti e anabbaglianti. A questo punto si accede al photo mode (disponibile anche per i replay) dove ci sono una serie di menu che faranno gongolare gli appassionati di fotografia, con la gestione dei filtri, della focale, dell'apertura e così via. Il risultato è incredibile e si possono creare dei veri e propri poster a 1080p da utilizzare come sfondo o semplicemente da guardare per gaudio personale. E' il momento di scendere in pista finalmente! La serie di Gran Turismo è sempre stata famosa per proporre un modello di guida estremamente divertente ma poco aderente al sottotitolo di cui si fregia (The Real Driving Simulator), in Gran Turismo 5 questa tradizione è mantenuta ma con qualche risultato maggiormente apprezzabile.

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Partiamo dalla fisica e dal modello di guida, i passi avanti rispetto a GT Prologue sono decisamente evidenti nel comportamento della vettura, a patto ovviamente di avere tutti gli aiuti (TCS, ABS, ESP, antipattinamento) disattivati. Il diverso tipo di trazione e il settaggio della macchina a partire da ruote e sospensioni incidono visibilmente sulla reazione dell'auto in pista, con una gestione credibile del sottosterzo e sovrasterzo e delle reazioni nervose in relazione al tipo di motore che si ha sotto il cofano, senza contare la diversa aderenza in caso di pioggia oppure su sterrato e neve. Ovviamente il realismo e il divertimento "esplodono" quando si ha a che fare con i bolidi più potenti, dove il senso di velocità è assolutamente appagante e dove il bilanciamento della fisica porta naturalmente a divertirsi e a voler provare le piste più e più volte. Quando a scendere in campo ci sono poi "mostri sacri" quali il Nurburgring Nordschleife, Suzuka o il Circuit de la Sarthe che ospita la 24 ore di Le Mans, guidare nell'ultima fatica di Polyphony è un'esperienza da ricordare in tutto e per tutto. Il pad assolve al suo scopo ed è completamente configurabile nei suoi tasti, purtroppo l'annoso problema dei grilleti del Dual Shock 3 crea qualche problema quando si vuole giocare ad esempio senza ABS e in generale non è l'ideale per apprezzare al massimo la fisica di gioco oppure ad esempio per le Nascar, dove mantenere la traiettoria è quasi vitale per ottenere l'oro. Il volante quindi è a ragione la soluzione definitiva per godere appieno di Gran Turismo 5. Nella nostra prova specifica abbiamo utilizzato il gioco grazie al Porsche 911 GT3 RS messo gentilmente a disposizione dal produttore tedesco Fanatec con tanto di pedaliera in alluminio e stand. In questa configurazione il titolo Polyphony diventa ancora più appagante ma anche più impegnativo nella gestione delle curve e nell'evitare i testacoda, dove ogni cordolo si "sente" maggiormente e il ritorno di forza contribuisce al realismo del tutto. Come fatto intendere più volte Polyphony ha impostato Gran Turismo 5 come un videogioco progressivo dove si sbloccano man mano le cose e si accede a gare sempre più impegnative. La stessa cosa vale per la bravura degli avversari e l'intelligenza artificiale, che nelle competizioni di livello più alto abbandona (anche se non del tutto) i famosi trenini in luogo di battaglie più credibili, fuori pista e anche qualche testacoda e sportellata nei propri confronti.

Si rompe o no?

Purtroppo non è tutto rose e fiori, a partire dai danni estetici e meccanici, storica mancanza della saga. In questo capitolo i primi sono presenti e per quanto riguarda le auto premium anche molto convincenti dal punto di vista prettamente visivo. Il problema è che bisogna schiantarsi molte volte e ad alta velocità per vedere effetti coerenti, senza contare che alcune macchine arrivano a perdere paraurti o portiere, altre ad avere deformazioni come valore massimo e le standard si riducono a graffi e poco altro, per un risultato che appare più abbozzato che realistico. Dopo aver superato ampiamente il livello 20 e raggiunto le gare estreme possiamo affermare inoltre che la presenza dei danni meccanici è limitata al consumo delle gomme e a quello della benzina in gare specifiche così come la revisione del motore e il ripristino della rigidità della macchina dopo diversi eventi completati, ma siamo al minimo sindacale e probabilmente il resto è stato eliminato a causa del prolungarsi dei tempi di sviluppo. In realtà i danni sono assolutamente una mancanza che incide solo relativamente sul gameplay; a nostro modo di vedere invece il più grosso difetto di Gran Turismo 5 è rappresentato dalle collisioni, che stonano decisamente con l'ottimo modello di guida. Anche se l'effetto è mitigato e alcuni eventi prevedono penalità in secondi piuttosto che squalifica in caso di fuoripista, urto con guardrail e altre macchine, anche in quest'ultima fatica di Polyphony giocare di rimbalzo può essere utilizzato a proprio favore in taluni casi per non perdere troppi secondi sul giro.

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Gli stessi incidenti e cappottamenti sono poco realistici a partire perfino dal rumore dello scontro, che sembra più da rimbalzo piuttosto che da crash come ci si aspetterebbe. Esistono anche alcuni comportamenti anomali perché essere toccati da dietro porta non poche volte al testa coda come ci si aspetterebbe, mentre capita più di rado tamponando l'avversario o giocando di sponda. Sia ben chiaro, la struttura delle gare e i vari campionati portano ad avere una guida pulita e a ridurre l'incidenza di quanto scritto qui sopra, fatto sta che quanto descritto fa storcere il naso. Dulcis in fundo, non poteva mancare uno dei cardini della serie di Gran Turismo, ovvero una minima personalizzazione e il tuning di tutte le autovetture presenti. Sotto la voce GT Auto c'è la possibilità di lavare la macchina, cambiare l'olio e inserire ad esempio alcuni elementi aerodinamici come spoiler anteriori e posteriori; c'è inoltre la possibilità di cambiare cerchioni e preparare la macchina da gara per alcuni modelli. Il tuning invece mette a disposizione tutto ciò che ci si aspetterebbe con il potenziamento di motore, turbina, volani, gomme e la completa personalizzazione di sospensioni, differenziale e cambio, una goduria per tutti gli amanti della customizzazione anche se c'è qualche semplificazione come ad esempio la gestione dei freni, limitata solo alla ripartizione della potenza tra i due assi. Anche qui però esiste una grossa incongruenza, ovvero il fatto che il prezzo delle modifiche è identico per ogni tipo di macchina, che sia essa una Fiat 500 piuttosto che una Lamborghini Murcielago; il risultato porta a uno sbilanciamento nella gestione dei crediti oltre che a essere molto poco realistico.

L'aspetto tecnico

Non ci siamo dimenticati del comparto tecnico! Il titolo Polyphony gira a 1080p (con la risoluzione nativa orizzontale scalata via hardware) e a 60 fotogrammi al secondo per la maggior parte delle volte, anche se non mancano fenomeni di tearing, ovvero quando l'immagine si "spezza" letteralmente in due per un attimo allo scopo di mantenere la fluidità, oppure qualche rallentamento nelle situazioni più concitate, con tutti gli avversari visibili o in particolari tracciati. Ad ogni modo il tutto è impressionante per la maggior parte del tempo, con un ottimo senso di velocità, il dettaglio elevato delle macchine, una gestione dell'illuminazione eccezionale nelle fonti di luce, nei riflessi oppure all'uscita da gallerie, per arrivare alla realizzazione di alcuni tracciati decisamente piacevole, soprattutto in circuiti cittadini come ad esempio Londra e Tokyo Route 246, che brillano per pulizia, definizione e complessità. L'impatto pone il titolo sicuramente sopra la media in quanto a qualità grafica però anche in questo caso c'è disparità di trattamento nella gestione di alcune ombre, semplificate per alleggerire il carico, o nella realizzazione di diversi tracciati quali Trial Mountain oppure l'autodromo di Monza, molto più scarni di dettaglio, texture e definizione.

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Polyphony è stata poi sempre maestra nel restituire un impatto eccezionale pur utilizzando diversi sotterfugi tecnologici, e quindi se da un lato le gare sotto la pioggia piuttosto che quelle su sterrato sono un piacere per gli occhi, non è facile scorgere ad esempio le carrozzerie delle macchine che non si bagnano oppure che il bellissimo pulviscolo che esce dal retro della macchina nei rally è in realtà indipendente da quello presente sul suolo. Dulcis in fundo il comparto sonoro dispone innanzitutto di una sontuosa colonna sonora fatta di 189 brani e con la possibilità di importarne di propri dalla dashboard, lo stile è quello classico con brani di musica alternativa (e il main theme "Planetary" dei My Chemical Romance), elettronica ma anche classica e jazz. L'audio delle autovetture ha subito un avvertibile miglioramento - pur sempre con alti e bassi - rispetto al passato, con vette qualitative per alcuni modelli di auto dove il suono è piuttosto realistico e "cattivo" come ci si aspetterebbe, oppure in seguito al tuning, dove la macchina decanta tutti i cavalli a propria a disposizione. Rimane l'infame "bum" in occasione delle collisioni, ma questo è un altro discorso...

Trofei PlayStation 3

Gran Turismo 5 mette a disposizione 59 trofei, dei quali 3 argento, 1 oro e 8 segreti. Per ottenerli tutti bisogna portare a compimento le patenti, tutti gli eventi della modalità A-Spec o B-Spec, quelli speciali e raggiungere il livello 40 in entrambe le configurazioni. Altri trofei sono legati allo scattare foto in particolari momenti, raggiungere i 400 Km/h, accumulare e spendere una quantità impressionante di soldi e così via. Niente di troppo complicato quindi, ma per ottenere l'agognato platino sono necessarie decine e decine di ore di gioco.

Socialità e multigiocatore

Con Gran Turismo 5 Polyphony è stata molto brava a curare l'aspetto sociale del gioco grazie innanzitutto alla possibilità di creare tracciati mediante una sezione dedicata e impostando il tema tra sette disponibili, il numero di sezioni e alcune caratteristiche per ognuna di esse come l'asperità delle curve, la loro ampiezza e il tempo meteorologico. A questo punto il tutto è affidato a un generatore casuale e alla possibilità di utilizzare la pista in modalità arcade o condividerla con i propri amici online. Sempre in ottica condivisione c'è tutto un sistema di scambio macchine e oggetti quali vernici, ruote e perfino clacson che possono essere inviati e ricevuti, anche perché ad ogni livello conseguito o gara completata il gioco elargisce modelli nuovi di auto piuttosto che oggetti di cui sopra. Sotto la voce comunità è presente infine la propria pagina personale con la lista amici e la gestione dei regali e dei messaggi privati, nonché la possibilità di creare la propria stanza multigiocatore. A questo punto si può generare una competizione con una moltitudine di opzioni a disposizione, a partire dalla scelta del meteo sulla pista, l'orario di partenza, la penalità in caso di scontri, il realismo di aderenza della macchina su bagnato e sul bordo pista; il tutto fino a 16 giocatori più altri 16 che possono assistere alla gara, senza dimenticare la chat vocale. Nella nostra prova, a parte qualche problema che il gioco sta avendo in seguito all'apertura dei server, non abbiamo riscontrato particolari problemi di lag e il tutto è filato via liscio senza difficoltà. Il multiplayer quindi è potenzialmente molto interessante in quanto a possibilità ma purtroppo è anche la sintesi perfetta di come lo sviluppo del gioco sia stato tribolato: oltre alla lobby con tutte le stanze disponibili non esiste infatti uno straccio di matchmaking o un qualsiasi tipo di ricompensa per il giocatore, che possa essere monetaria o di esperienza.

La passione di tutta una vita

Manca cioè qualsiasi tipo di struttura progressiva come accade per la carriera, il che è davvero un grosso peccato. Al pari di tutti gli episodi della serie, Gran Turismo 5 è inoltre una vera e propria dichiarazione d'amore al Time Trial, al ripetere decine di volte lo stesso tracciato alla ricerca del miglior tempo e settaggio della macchina. L'assenza delle classifiche online rappresenta quindi una mancanza imperdonabile nel 2010, che magari potrà essere colmata con una prossima patch, ma che attualmente limita di molto il potenziale di questa parte di gioco.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.9
Lettori (999+)
8.2
Il tuo voto

Gran Turismo 5 si porta dietro in maniera inevitabile il peso degli anni di sviluppo, l'esigenza da parte di Sony di uscire col prodotto dopo continui ritardi e l'eccessiva attenzione ai dettagli da parte di Polyphony, fattori che hanno portato a un titolo marchiato da troppe incongruenze per essere considerato in maniera universale come miglior esponente del genere. Il modello di guida estremamente appagante, la progressione eccezionale del single player e le tante opzioni a disposizione vengono purtroppo controbilanciate da collisioni vecchio stampo, la mancanza di una sovrastruttura online e alcuni problemi di bilanciamento, il tutto con lo sfondo di un comparto tecnico fatto di splendidi alti ma anche di sorprendenti bassi. Gran Turismo 5 dà quindi l'idea di essere un titolo poco rifinito sotto diversi punti di vista ma ad ogni modo trasuda passione automobilistica in tutte le sue corde ed è un inno alla gioia per gli appassionati in cerca di divertimento, a patto di chiudere un occhio sulle incongruenze di cui sopra.

PRO

  • Struttura del single player eccellente
  • Modello di guida competente e divertente
  • Una miriade di opzioni nelle quali perdersi
  • Comparto tecnico per buona parte impressionante

CONTRO

  • Tanti alti ma anche quale basso dal punto di vista grafico
  • Le collisioni e i danni sono ampiamente rivedibili
  • Parti del gioco curate meno di altre
  • Online con tante potenzialità inespresse