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Splitfish FragFx Shark

Abbiamo provato la seconda revisione della periferica che ci permette di usare la combo mouse e stick su PlayStation 3, Mac e ovviamente PC.

RECENSIONE di Matteo Santicchia   —   01/12/2010

Ad un anno dalla prima uscita del Dual SFX Frag Pro wireless, ovvero un controller che spezza idealmente il Dual Shock in un pad sinistro dalle forme simili a quelle del nunchuck di Nintendo e in un mouse, Splitfish propone la sua evoluzione, il FragFx Shark, identico nella forme (ovviamente wireless anch'esso), ma con tanta sostanza in più dentro, a partire dalla compatibilità MAC.

Splitfish FragFx Shark

Iniziamo subito con i dati numerici che gia sono indicativi del passo avanti notevole fatto. Se prima si rendevano necessarie ben 6 batterie mini stilo, adesso ne servono solamente due, senza che poi sia stata compromessa la durata della batteria, che passa dalle 10 alle 50 ore di gioco, e dalle 50 alle 500 in stand by. Secondariamente la prima versione della periferica non era certamente un fulmine di guerra sul versante tanto della personalizzazione, quanto dell'aggiornamento, vista la necessità di dover passare per il collegamento col PC. Questa problematica è stata risolta implementando una compatibilità totale, che non ha più bisogno di upgrade al firmware, e per la programmazione dei tasti ora si fa tutto direttamente via pad con poche e immediate mosse.

Preciso e fluido

Inziamo quindi con una breve descrizione del FragFx Shark. Il controller, o Fragchuk, ospita lo stick sinistro del pad, la croce direzionale e i tasti dorsali L1 e L2, il tasto Frag che permette di rallentare la corsa del mouse, facilitando ad esempio il giocatore nelle situazioni di cecchinaggio più delicate, e il tasto macro, per comporre delle combinazioni di tasti.

Splitfish FragFx Shark

A concludere le feature del controller c'è il piccolo scroller che permette di tarare la sensibilità del mouse, cosa questa che va fatta per ogni titolo adattando il FragFx Shark al proprio stile di gioco, e la possibilità di mimare tramite il pMo mode, proprio come si fa con il SIXAXIS, alcuni gesti, come il lancio di granate e così via, cosa questa esclusiva di Splitfish e che non richiede una specifica implementazione da parte dello sviluppatore. Il mouse invece include, posti lateralmente ad altezza di pollice, i quattro tasti frontali del pad, x, triangolo, cerchio e quadrato, mentre R1 e R2 sono posizionati come tasto sinistro e tasto destro. La rotellina del mouse poi scorre anche "in orizzontale", impostando ulteriori configurazioni sia al click destro che a quello sinistro. In pratica non sono state aggiunte funzioni aggiuntive, ma Splitfish si è concentrata quindi in un processo di revisione delle performance, andando quindi a limare tutte quelle problematiche di scattosità che potevano sopraggiungere se non veniva fatta una taratura perfetta e un filo laboriosa della periferica. Adesso tutto sembra funzionare da subito senza nessuna messa a punto preventiva, basta semplicemente agire sulla rotellina presente sullo Fragchuck, che di fatto agisce sui 1750 dpi del mouse. La nostra prova con Call of Duty: Black Ops e Killzone 2 ha restituito sensazioni positive, lontane da quelle del modello dell'anno passato. L'immediatezza è il plus più grande del FragFx Shark, e con essa anche la precisione nei movimenti tanto quelli più veloci e ampi, tanto quelli più piccoli e minuziosi tipici delle situazioni in cui è richiesta una mira accurata. Alla stessa maniera uno strategico in tempo reale come R.U.S.E. che soffre l'uso del pad, ne ha tratto giovamento soprattutto la necessità nel titolo di Ubisoft di posizionare minuziosamente le unità.

Splitfish FragFx Shark

Ovviamente stiamo parlando di un prodotto che emula un mouse e che di conseguenza non potrà mai avere la precisione nativa dei mouse su PC, ma siamo comunque rimasti più che soddisfatti delle prestazioni ottenute, decisamente un passo avanti verso prestazioni da home computer, ma soprattutto rispetto a quelle del Dual SFX Frag Pro. Le nostre impressioni quindi non possono che essere decisamente positive. Quello che è sembrato palese nella nostra lunga prova è che certe problematiche evidenziate l'anno passato sembrano essere del tutto superate, e che si possa (finalmente) giocare bene su console con un mouse, cosa questa che rende più agevole o meglio fattibile il passaggio per tutti quelli che, pcisti o macari che siano hanno visto il pad come una porta d'accesso sbarrata verso il mondo console. Tutti gli altri, talebani o no del pad, si troveranno in mano una periferica che riesce nell'intento di unire la comodità del pad di avere a portata di mano tutti i tasti senza le solite contorsioni della tastiera, e la precisione in più del mouse al posto del semplice stick.