Per certi versi simile a Company of Heroes, Men of War è meno dettagliato in alcuni elementi grafici ma più ricco sotto il profilo della gestione delle truppe. Fin troppo ricco a volte con benzina da usare per rifornire i veicoli, proiettili da raccogliere e calibri da gestire a seconda dell'obiettivo. Come in Company of Heores le truppe si chinano automaticamente quando si trovano sotto il fuoco nemico e rispondono adeguatamente alle situazioni improvvise, ma godono di una IA più varia, i soldati si muovono mantenendo la copertura quando si spostano, i nemici si aggrappano alle posizioni da difendere con tutta la loro forza e ogni unità o veicolo si comporta in modo specifico in base a punti di forza e debolezze.
Questo, unito a un terreno deformabile studiato per consentire aggiramenti e imboscate, regala un feeling più realistico rispetto alla concorrenza almeno in termini strategici, grazie anche all'enorme numero di unità, armi e veicoli riportati fedelmente dalla realtà al codice del gioco. Inoltre il prodotto sviluppato da Best Way offre un controllo decisamente maggiore sulle unità che sono oltre 50 e possono essere "guidate" individualmente sviluppando strategie di attacco molto complesse. La modalità di controllo individuale, consente infatti di trasformare un'unità in una sorta di eroe comandato direttamente del giocatore che può muoversi con le frecce direzionali e mirare direttamente ai bersagli desiderati. Questo è forse il più peculiare tra gli elementi distintivi di Men of War ed è una feature estremamente divertente, sebbene non sia sempre consigliato lasciare le proprie truppe in modalità autonoma per dedicarvisi.
Il segreto dell'attacco è una buona difesa
Comunque, nonostante le novità, il cuore di Men of War: Assault Squad resta il modello a punteggio, che caratterizza tutte le modalità e consente di spendere i punti guadagnati conquistando posizioni per "acquistare" rinforzi. E il centro del gameplay restano le coperture che questa volta sono ancora più rilevanti visto che Assault Squad è focalizzato sulle truppe terrestri. In ogni caso il gameplay, sebbene sia fedele alla serie, è arricchito da due nuove unità, da miglioramenti estetici evidenti e da un'intelligenza artificiale più raffinata, e questi miglioramenti si riflettono in modo evidente sulla resa globale di ciò che accade sul campo di battaglia. Anche la fisica delle unità viene in aiuto alle poche pecche estetiche e durante le esplosioni produce tuffi credibili e drammatici. Ma la fanteria è migliorata anche sotto molti altri aspetti. Ora è più difficile che le nostre truppe impazziscano per bachi nel pathfinding e anche gli avversari sono più credibili e soprattutto più attenti. Tra l'altro il miglioramento dell'intelligenza artificiale si riflette sul comportamento del fronte di battaglia, che si sposta e si anima credibilmente anche lasciando combattere le sole unità guidate dalla CPU. La modalità più riuscita è senza dubbio la Schermaglia che consente di affrontare lunghe missioni in singolo o in cooperativa fino a quattro giocatori. Con la difficoltà portata al massimo, la collaborazione diventa necessaria e ogni conquista risulta incredibilmente soddisfacente.
Insomma Assault Squad è basato sull'impiego di materiali che possono essere spesi in modo molto vario, come MG o mortai, ma vulnerabili e che dobbiamo impiegare con tattiche ragionate ad esempio per eliminare senza troppe perdite la mitragliatrice pesante avversaria, soprattutto nelle fasi iniziali. E nel saggio utilizzo di armi pesanti, nelle fasi secondarie delle missioni, in modo da eliminare mezzi e postazioni nemiche corazzate. Una volta conquistata una posizione è necessario difenderla poichè anche gli avversari, spesso in grandi forze, hanno a disposizione rinforzi. Ma visto che i punti garantiti dalle conquiste consentono di chiamare in campo altri soldati, il compito non è tra i più difficili, a meno di non sbagliare un attacco e ritrovarsi scoperti durante un'offensiva del nemico. A complicare le cose però ci sono le armi segrete che possono cambiare le sorti di uno scontro in men che non si dica, sebbene, per esempio, un paio di mitragliatrici da postazione fissa siano in grado di neutralizzare efficacemente la chiamata "coscrizione" che consente ai russi di invadere il campo con un vero e proprio esercito di fanteria leggera.
Non solo skirmish
Ma lo Skirmish a metà tra single player e cooperativo non è l'unica novità, sebbene sia probabilmente la modalità più ricca. Il focus di quest'espansione, che è quasi un seguito vista la mole di mappe e contenuti, sono le modalità multigiocatore che consentono ovviamente di acquisire gradi e scalare le classifiche. Il multiplayer, che funziona tramite un selettore di server semplice e rapido, offre un totale di ben 37 mappe che vanno dall'1vs1 all'8vs8 e ci consentono di sfidare e di cooperare con una community già esperta e agguerrita. Le modalità offerte sono molto differenti l'una dall'altra e consentono di sfruttare al meglio le peculiarità di Men of War: Assault Squad. Assault Zones è la modalità più classica con la conquista delle zone chiave che garantiscono i punti per acquisire nuove truppe e devono essere mantenute per vincere la partita.
Rispetto a Company of Heroes i rinforzi sono meno sacrificabili e questo incrementa ulteriormente la dimensione agonistica degli scontri. Frontlines invece ci porta lungo un fronte di battaglia con un lato a difendere e uno impegnato nell'attacco. Ogni fronte ha un tempo limite per prepararsi dopodichè inizia una vera e propria guerra spesso combattuta da centinaia di unità che sono garantite da un base di punti di partenza piuttosto generosa. La preponderanza della fanteria di Men of War: Assault Squad crea l'illusione di trovarsi realmente in prima linea e per gli amanti delle situazioni realistiche si tratta forse della modalità più soddisfacente. Ma in questo caso i veicoli sono più presenti grazie anche alla maggiore disponibilità di punti, sebbene il tempo di preparazione renda il campo di battaglia pericoloso per le unità motorizzate che dovranno vedersela con trappole, mine e unità di fanteria specializzate. Oltre alle modalità di base abbiamo anche la possibilità di customizzare ogni tipologia di gioco e Best Way ha incluso anche un editor molto semplice che consente di disegnare rapidamente mappe piuttosto ampie e complesse. Ovviamente non vi troviamo le stesse possibilità di un sistema complesso come quello di Starcraft II, ma la semplcità spesso è ancora più importante soprattutto quando l'obiettivo non è creare mod ma bilanciare al meglio le mappe.
Ottimo ma non perfetto
Sotto il profilo estetico e del motore fisico invece, per quanto ricco, Men of War: Assault Squad non raggiunge ancora il top, pur godendo di miglioramenti notevoli. Le esplosioni, l'impatto dei colpi e il dettaglio delle truppe e le animazioni di Company of Heroes sono ancora unici nel panorama videoludico e sono imbattuti da ormai 5 anni, fatta forse eccezione per Dawn of War II, sempre di casa Relic, ma diversi particolari come le architetture dettagliate e il riflesso degli aerei nell'acqua delle risaie di Men of War: Assault Squad sottolineano comunque un'elevata cura per messa in scena. Inoltre il numero di unità e la vastità di alcune mappe non possono non impressionare e quando si arriva alla voce distruttibilità, che come abbiamo anticipato include anche il terreno, Men of War si difende benissimo con una distruzione convincente e capace di generare anche nuovi ripari per la nostra fanteria che non deve mai trovarsi allo scoperto. Le numerose mappe spaziano tra zone climatiche diversissime. La zona dei laghi e le foreste sovietiche, il deserto e le risaie orientali sono caratterizzati non solo per architetture e tipo di terreno ma anche grazie alla vegetazione e ai colori ambientali.
La vegetazione poi, oltre a essere varia al pari delle strutture che vanno dalle vigne fino ai recinti per gli animali, è ricca e risponde agli stimoli come urti ed esplosioni. Inoltre i numerosi specchi d'acqua si producono in decine di riflessi in tempo reale che esaltano ancora di più la resa estetica e distraggono dalle unita modellate non in modo eccezionale. Purtroppo il terreno che si deforma causa ancora qualche problema all'intelligenza artificiale e in alcuni casi la fisica di detriti e veicoli è inferiore a quella della concorrenza, cosi come è inferiore la sensazione di controllo sulle truppe soprattutto a causa di una marcata latenza nella risposta dei comandi. Inoltre se la distruzione totale degli edifici è fondamentale per ricreare il teatro bellico non è sempre bella da vedere e c'è spazio per diversi miglioramenti anche per proiettili ed esplosioni. Tra l'altro, anche se le numerose opzioni di gestione delle truppe sono senza dubbio realistiche, il focus del titolo è sull'azione e alcuni elementi gestionali possono risultare distrazioni anzichè piacevoli aggiunte. Per esempio la necessità di rifornire i veicoli non aggiunge quasi nulla al gameplay e costringe a badare a elementi che potrebbero essere si mantenuti, ma in forma di animazioni automatizzate. Ovviamente l'idea è ottima e potrebbe essere sfruttata in modo ancora più efficace magari introducendo infermerie e strutture di rifornimento da difendere. Anche se probabilmente questa peculiarità dovrebbe essere sfruttata in modalità a singolo giocatore che permetterebbe di allungare ulteriormente le tempistiche delle partite e trasformerebbe un'incombenza fastidiosa in un elemento di gioco. Infine abbiamo rilevato che in multiplayer il motore soffre parecchio saltando da 10 a 50 frame per secondo. Generalmente il titolo risulta comunque giocabile ma si tratta senza dubbio di un sintomo di scarsa ottimizzazione.
Conclusioni
Men of War continua a migliorare sia nel codice che nell'estetica, anche se la maggior parte delle novità sono messe al servizio della fanteria. In ogni caso i veicoli restano importanti e non viene meno la gestione delle unità corrazzate soprattutto nella modalità Frontline. Assault Squad, inoltre, riesce senza dubbio nel proprio intento, ovvero fornire un multiplayer complesso e completo con l'assurdo quantitativo di trentasette mappe spendidamente disegnate e con una modalità skirmish cooperativa di primissimo piano. Insomma, sebbene non ci siano novità rivoluzionarie, Men of War: Assault Squad è un prodotto incredibilmente ricco che offre senza dubbio quanto basta per una promozione sul campo del team di sviluppo Best Way. Il lavoro di rifinitura è notevole e le ottime meccaniche di copertura della serie sono esaltate dalla preponderanza della fanteria che, attraverso la "squadra di assalto", si trova ad affrontare sfide molto complesse sia contro un'intelligenza artificiale più agguerrita, sia contro i giocatori che oltre a essere ormai navigati possono ora contare su unità sempre più affidabili.
PRO
- Grafica più ricca e convincente
- Intelligenza artificiale migliorata e più credibile
- Multiplayer articolato con trentasette mappe di qualità
- Skirmish coop intrigante e longevo
- Controllare direttamente un'unità offre possibilità uniche
CONTRO
- Ancora qualche problema per il pathfinding
- La componente gestionale non è ancora implementata al meglio
- Colpi ed esplosioni possono essere migliorati
- Cali di frame accentuati
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema operativo: Windows 7
- Processore: Core i7 920
- Memoria: 6GB
- Scheda video: Geforce GTX 275
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows XP SP3, Windows Vista SP1, Windows 7
- Processore: Intel Pentium 4 3.0 GHz o AMD Athlon 64 3000+
- Memoria: Windows XP 1GB - Vista/Windows 7 2GB
- Scheda video: Shader Model 3.0 con 128MB
- Scheda audio: DirectX 9.0c
- Spazio su disco: 6.5 GB + 1 GB libero
Requisiti consigliati
- Sistema operativo: Windows XP SP3, Windows Vista SP1, Windows 7
- Processore: Intel Core 2 Duo 2.33 GHz or AMD Athlon 4400+
- Memoria: 2GB
- Scheda video: Shader Model 3.0 con 256MB
- Scheda audio: DirectX 9.0c
- Spazio su disco: 6.5 GB + 1 GB libero