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Nintendo 3DS: L'inizio di una nuova era

A una settimana dal lancio europeo, ecco il nostro test approfondito della nuova console portatile di Nintendo

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   18/03/2011

Il 25 marzo, finalmente, si ricomincia. La data, che moltissimi videogiocatori hanno segnato sul calendario col pennarello rosso da parecchio tempo è quella del lancio del Nintendo 3DS, la nuova console portatile della casa di Kyoto. Che ci sia un certo fermento quando il leader storico e incontrastato del mercato degli handheld propone un nuovo hardware è scontato, ma stavolta le proporzioni sono ancora maggiori di fronte alla caratteristica distintiva del 3DS; ovviamente ci riferiamo all'effetto tridimensionale "senza occhialini" dello schermo superiore, autentica innovazione che cavalca uno dei trend tecnologici di maggior interesse degli ultimi anni. Dopo fiere ed eventi, ora che la console è nelle nostre mani, è giunto finalmente il momento di valutarla con la calma di un test approfondito.

Il 3DS fuori

Per l'unboxing vi rimandiamo al video realizzato per l'occasione da Antonio Fucito, passando quindi direttamente alla descrizione della console. Dal punto di vista estetico è evidente la linea di continuità seguita in relazione al precedente DS; anche il 3DS è un portatile a doppio schermo richiudibile "a libro", e quindi decisamente somigliante ad un occhio meno attento. Le differenze si possono ritrovare da chiuso fondamentalmente in dettagli più o meno evidenti: ovviamente per il colore, con il 3DS venduto inizialmente in tinta aqua blue o cosmo black particolarmente brillante e riflettente, ma anche per il maggiore spessore e la presenza del doppio obiettivo della fotocamera esterna, o il diverso posizionamento dello slot del pennino telescopico ora spostato nel lato dei tasti L e R.

Nintendo 3DS: L'inizio di una nuova era

Una volta aperto però, anche da spento, il Nintendo 3DS mostra chiaramente i punti di distacco che ne delineano la nuova e assolutamente peculiare personalità; lo schermo superiore, più grande del touch screen inferiore, è affiancato dall'oramai famoso slider per la gestione della profondità del 3D. Nella parte bassa invece compare finalmente la tanto attesa levetta analogica, o meglio una sorta di disco battezzato Circle Pad; uno solo, con buona pace di chi aveva trovato nel dopo analogico di NGP un punto di svolta per gli Fps su handheld. Su 3DS si continuerà quindi ad usare i tasti e/o il pennino, lasciando evidentemente inalterato il problema di ergonomia che aveva caratterizzato i giochi che volevano il DS impugnato con una sola mano. La croce direzionale non è stata eliminata, ma posizionata sotto il Circle Pad in una zona non così comoda da raggiungere e che palesemente mette in chiaro lo schema di controllo preferito e suggerito da Nintendo. Il touch screen resta invece praticamente immutato rispetto al DS; si tratta anche in questo caso di uno schermo resistivo, e non capacitivo come per esempio su iPhone, nè multi touch. La sensibilità e precisione è buona utilizzando il pennino, ma come appena detto in tal senso non c'è alcuna novità da segnalare. Sotto ad esso trovano nuova disposizione i tasti select, start e home. Lo stilo infine, metallico e telescopico, appare sicuramente più comodo rispetto al precedente.

Il 3DS dentro

Se quindi della parte estetica del Nintendo 3DS già si sapeva praticamente tutto, molto meno era stato rivelato in merito al software installato sulla console, alla gestione dei menu e alle possibilità offerte "out of the box". Iniziamo col dire subito quello che non c'è, ovvero il browser internet e il negozio online; due importanti caratteristiche che non hanno fatto in tempo ad essere messe a punto per il day one, ma che saranno aggiunte a breve grazie ad un prezioso aggiornamento firmware gratuito. Già a partire dal DSi Nintendo aveva iniziato a portare il concetto di firmware aggiornabili nel mondo delle sue console portatili, ma è più che probabile che con il 3DS questo elemento sia destinato a diventare più incisivo e importante, portando in futuro nuove feature per ampliare e mantenere moderne le potenzialità della console.

Nintendo 3DS: L'inizio di una nuova era

La struttura del menù è anche in questo caso simile a quella trovata nel DSi, pur rivelandosi più elastica, duttile e completa; per esempio anche su 3DS le varie applicazioni sono divise in icone, ma queste possono essere organizzate sia "in riga" come appunto nella precedente console, sia in griglia con una densità variabile in base alle dimensioni scelte. Inoltre la superiore attitudine ad internet e alla connettività a 360 gradi di 3DS è riscontrabile nella presenza di collegamenti diretti al browser internet (come già detto per il momento ancora non disponibile) e ad un sistema di Notifiche divise in StreetPass e SpotPass. Queste ultime si potranno ricevere in tempo reale grazie alla connessione persistente della console alla rete in presenza di un hot spot autenticato, ovviamente amenochè non si disabiliti tale funzione. Interessante anche una sorta di bloc notes virtuale in cui scrivere appunti in qualsiasi momento lo si desideri. Grande importanza hanno ovviamente i Mii, gli avatar introdotti in prima battuta su Wii; grazie al Centro Creazione Mii è possibile dar vita alle creature sia costruendoli pezzo per pezzo, sia partendo da una fotografia scattata con le fotocamere della console. Ovviamente se il risultato ottenuto tramite tale metodo non fosse del tutto soddisfacente, è sempre consentito di modificare le singole parti del viso. Direttamente collegata è la Piazza Mii, che oltre a fornire una immediata visualizzazione e relativa gestione dei Mii salvati sul proprio 3DS, è caratterizzata anche da una particolare commistione con lo StreetPass per scambiare gli avatar automaticamente con altri utenti e impiegarli in un paio di minigiochi social. Meno interessante l'opzione Sound Nintendo 3D, una sorta di basico registratore vocale con possibilità di editare i suoni inserendo effetti e modificandone velocità e altezza.

Carte e facce da colpire

Tra il software preinstallato senza dubbio una delle opportunità più interessanti è offerta dai Giochi RA, ovvero legati alla realtà aumentata e alle relative card. Cosa significa questo in buona sostanza? In pratica poggiando una carta su una superficie piana e ben illuminata, e inquadrandola poi con le telecamere del 3DS, da essa appariranno sullo schermo della console tutta una serie di elementi grafici tridimensionali che andranno così a dar vita (per esempio) a minigiochi più o meno complessi. Una sorta di "magia" che la tecnologia moderna può offrire; sia chiaro, la realtà aumentata non è certo una novità né è stata inventata da Nintendo (molte sono per esempio le applicazioni che la sfruttano sui dispositivi iOS), ma finora le potenzialità di tale strumento sono rimaste in buona parte inespresse. L'abilità di Nintendo potrebbe essere quindi proprio quella di applicare il proprio marchio di fabbrica, la qualità unica e peculiare che da sempre ne caratterizza i prodotti, per dare nuova vita e lustro a questa tecnologia. Un Pokémon, solo per citare l'esempio più facile, avrebbe più di qualcosa da dire con le carte RA; più nell'immediato, Nintendogs+Cats offrirà una funzione di questo tipo.

Nintendo 3DS: L'inizio di una nuova era

Per cominciare, le sei card presenti nella confezione del 3DS sicuramente riescono nell'intento di dimostrare fin da ora cosa è possibile fare con la realtà aumentata in ambito ludico, solleticando la curiosità per il futuro. Nel dettaglio la componente dei minigiochi è legata strettamente alla carta con il punto interrogativo, che funge anche da elemento di snodo per scegliere i diversi applicativi ludici come tiro al bersaglio, pesca e una specie di incrocio tra biliardo e minigolf; le altre 5, ognuna con raffigurato un personaggio Nintendo famoso (Pikmin, Mario, Kirby, Samus, Link) consentono semplicemente di dar vita a "pupazzi" tridimensionali da utilizzare per scattare foto. Allo stesso tempo emergono presto però anche i limiti della RA, come il fatto che durante le sessioni sia un po' troppo facile perdere il collegamento con la carta, che deve rimanere ad una distanza piuttosto precisa dal 3DS. A scanso di equivoci, chiariamo inoltre che la console non traduce nè ottiene alcun dato dalle carte, che in realtà non sono altro che "interruttori" per attivare il software già presente; ecco quindi che nuove card dovranno per forza di cose essere accompagnate da nuovo software, che sia su cartuccia o magari via DLC. Vedremo quindi se e come si svilupperà la cosa. Carino anche l'altro gioco preinstallato, Caccia alla Faccia, uno sparatutto con realtà aumentata meno banale e semplicistico di quanto possa sembrare in cui scattando foto ai volti di amici e parenti questi vengono trasferiti all'interno, diventando così gli avversari da colpire a suon di palline colorate.

Viva il 3D?

Ma quindi alla fine dei conti questo 3D senza occhiali come si vede? Partiamo dal presupposto che l'esperienza è destinata a variare in base alla sensibilità di ogni soggetto a questo effetto; allo stesso modo, lo slider con cui è sempre possibile disattivare tale funzione suggerisce che essa non andrà mai ad incidere concretamente sul gameplay. Detto questo, dalla nostra prova è emerso sì che "l'effetto wow" senza ombra di dubbio c'è e rappresenta un biglietto da visita destinato a portare all'acquisto di impulso moltissimi utenti, ma che allo stesso tempo porta con sé problematiche non di poco conto. Su tutte, ci sentiamo di citare sia l'affaticamento agli occhi che è decisamente più marcato rispetto alla visione 2D, sia la necessità di tenere un angolo di visione davvero preciso tra schermo e osservatore per garantire l'efficacia della visione. Basta una leggera inclinazione per compromettere il tutto, con un risultato poco piacevole se non irritante. Se le problematiche siano destinate a essere limate e attenuate con l'abitudine di utilizzo, oppure se al contrario lo slider sia destinato ad andare a finire sempre più spesso sul 2D, lo scopriremo solo nei prossimi mesi.

Nintendo 3DS: L'inizio di una nuova era

C'è poi tutto il discorso legato alle varie funzioni social, soprattutto per lo scambio dati grazie a StreetPass; uno strumento tramite il quale due console possono trasferire informazioni l'una con l'altra nel momento in cui entrano nel loro raggio d'azione, anche se sono chiuse in modalità stand by e magari custodite nello zaino o nella borsetta. Sicuramente è un concetto eccitante e su cui Nintendo sembra credere fermamente, al punto da cercare anche ulteriori maniere per stimolare gli utenti a portare il proprio 3DS in giro durante gli spostamenti; questo si risolve principalmente con i gettoni che si ottengono ogni 100 passi conteggiati dal contapassi interno della console, e che è possibile spendere nei giochi per ottenere extra o sbloccare elementi particolari. Resta però la convinzione che StreetPass sia un concetto squisitamente nipponico nella sua ideazione, e che appunto si sposi più facilmente in realtà densamente popolate come quelle del Sol Levante. Con ogni probabilità alle nostre latitudini gli unici reali ambienti favorevoli in tal senso possono essere le scuole. Della fotocamera parleremo brevemente, dal momento che non è davvero la componente più intrigante del 3DS; questo soprattutto a causa della risoluzione, limitata a una preistorica VGA 640x480 che non può essere quindi davvero presa in considerazione per scattare immagini di qualità sufficiente. L'unico elemento distintivo sta nella possibilità, con il doppio obiettivo esterno, di scattare foto tridimensionali che si rivelano per un breve periodo una piacevole novità. Manca inoltre al momento qualsiasi possibilità di condividere o esportare o inviare le immagini, se non rimuovendo la SD Card e trasferendo quindi manualmente il contenuto a un pc. Per quanto riguarda la riproduzione di video invece, per il momento non è consentita ma anche in questo caso con ogni probabilità un aggiornamento futuro porterà un player integrato, così da poter espandere la componente multimediale della console. Della retrocompatibilità con tutti giochi per DS già si sapeva; in tale occasione la maggiore larghezza dello schermo superiore viene ridotta con due bande nere laterali, mentre è possibile usare sia il d-pad che il Circle Pad. Dulcis in fundo la batteria, preoccupazione di buona parte dei potenziali acquirenti della console; dai nostri test, che comunque non si sono potuti basare su giochi "veri" che ancora non ci sono stati forniti, sembra che la durata si possa assestare tra le 3 ore e mezza e le 5, sulla base della attivazione o meno della funzione di risparmio energetico e del collegamento wireless costante.