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Mazzate mortali

Torna Mortal Kombat con un reboot all'insegna della nostalgia e del fan service

RECENSIONE di Massimo Reina   —   22/04/2011

Versione testata: Xbox 360

Una leggenda degli anni '90 che ai tempi dei cabinati da bar e delle sale giochi faceva consumare decine di gettoni agli avventori, compreso l'autore di questa recensione, ci viene riproposto ai giorni nostri in una veste semi nuova, nel tentativo di rilanciare la saga. Senza però stravolgerla troppo, se non nei contenuti e nel comparto visivo. Warner Interactive, che detiene i diritti della saga ereditati dalla defunta Midway, ha affidato l'arduo compito di riportare agli antichi fasti Mortal Kombat al team di sviluppo dei Netherrealm Studios. Questi ultimi hanno raccolto la sfida e deciso di adottare una formula che ha fatto la fortuna di Capcom negli ultimi anni. Cioè quella di coniugare una grafica che sfrutta la terza dimensione con un gameplay ancorato alla più tradizionale espressione del picchiaduro, azzerando la saga e facendola ripartire praticamente da zero.

Sonya Blade.
Sonya Blade.

Il capitolo che trattiamo in questa recensione, infatti, costituisce un vero e proprio reboot del franchise, pur mantenendo forti legami col passato, non a caso gli stessi sviluppatori hanno usato il termine fan service per indicarlo. In parole povere il gioco è la rivisitazione dei primi tre Mortal Kombat. A partire dalla trama che ha inizio dalla scena finale di Mortal Kombat Armageddon, dove Raiden, poco prima di venire sconfitto da Shao Kahn, pronto ormai a dominare su tutti i regni, manda indietro nel tempo un messaggio mentale al sé stesso di qualche anno addietro per avvisarlo del pericolo e indirizzarlo affinché impedisca gli eventi che porteranno nel futuro a quella catastrofe. La scena si sposta quindi nel passato: siamo in pieno Mortal Kombat, il torneo di arti marziali che si svolge ogni generazione sull'isola di Shang Tsung, un potente stregone. Vi possono partecipare guerrieri da tutto il mondo per cimentarsi in una serie di scontri che stabilirà poi chi è il campione assoluto. In realtà esso è molto di più che un semplice torneo: pochi sanno che esso è il mezzo attraverso il quale Shao Kahn, l'imperatore malefico dell'Outworld, può impossessarsi della Terra.

I Kombattenti sul ring

A fermarlo, o a provarci perlomeno, ci sono in già citato Raiden, il dio del tuono e protettore della Terra, affiancato da un gruppo scelto di guerrieri di varia estrazione etnica e sociale, fra i quali spiccano Liu Kang, un monaco, Johnny Cage, un attore, e Sonya Blade, un agente delle forze speciali. Tutto ciò viene raccontato in quello che è il fulcro del gioco, cioè la modalità Storia, che permette ai giocatori di cimentarsi in una serie di sfide correlate fra loro da una discreta trama e da un'ottima regia. Contrariamente a quanto di solito vediamo in altri prodotti del genere, infatti, qui le sequenze di scontro sono intervallate da filmati realizzati con lo stesso engine grafico del prodotto, e raccontano una serie di eventi come fosse un film.

Sexy e letale.
Sexy e letale.

In pratica non si ha solo una sequela di combattimenti sul ring che portano poi a un filmato finale, ma anche momenti di lotta fuori dal torneo vero e proprio. Si parte con Johnny Cage che poi lascia lo scettro a Sonya Blade e via discorrendo, come in una sorta di staffetta. Seguendo lo scorrere della trama i lottatori gestiti dall'utente cambiano, così come cambiano anche gli scenari dove si svolgono i combattimenti e le motivazioni per cui essi si scatenano. Ma Mortal Kombat è caratterizzato anche da una miriade di altre modalità di gioco, tante e tali da soddisfare le richieste degli utenti come raramente si era visto in un picchiaduro. Fra di esse spicca indubbiamente quella chiamata Kombattimento, che poi idealmente è la classica Arcade, solo arricchita da vari contenuti e possibilità: al suo interno si possono difatti scegliere, da una serie di sotto menù, diversi tipi di competizione da affrontare sia in singolo che in tag, anche con gli amici. Quest'ultima funzione permette al giocatore di selezionare una squadra composta da due personaggi da alternare successivamente sul ring in qualsiasi momento, dando origine, nel momento del cambio, a mosse assistite o combinate. Dipende da come l'utente ha scelto di pianificare prima della battaglia gli attacchi speciali e i rapidi dentro-fuori per colpire a tradimento l'avversario.

Obiettivi Xbox 360

Mortal Kombat offre agli utenti cinquanta obiettivi da sbloccare, di cui una decina segreti, per un punteggio complessivo di 1.000 G: essi sono distribuiti nelle varie modalità di gioco, sia online che offline. Alcuni si ottengono semplicemente con la progressione di gioco, altri soddisfacendo particolari richieste del prodotto. Vincendo magari 100 scontri sul web, oppure conseguendo 10 vittorie consecutive in combattimenti classificati sempre sulla rete (obiettivo Fantastico!). O, ancora, sbloccando personaggi e costumi alternativi, eseguendo una Fatality con tutti i personaggi, ottenendo la padronanza completa di tutti i combattenti o completando 25 missioni della torre (Apprendista della torre).

Mille Modalità

Sempre all'interno della modalità Kombattimento fra le opzioni ci sono anche una serie di sfide chiamate Test. Queste ultime consistono in una serie di mini giochi sulla falsariga dei vecchi picchiaduro di un tempo, in cui il personaggio controllato dall'utente è chiamato a sottoporsi a una serie di sfide, appunto, che consistono in prove di abilità sulla forza, la destrezza o la fortuna. Altre modalità interessanti sono poi Torre delle Sfide, dove bisogna affrontare decine di incontri uno dietro l'altro caratterizzati da regole che variano di volta in volta e che mettono a dura prova la capacità mentali e riflessive del giocatore, con l'inclusione anche qui di alcuni dei mini giochi celebri della saga. E ancora, Extra, all'interno della quale si trovano le biografie dei personaggi, i contenuti scaricabili e la Kripta, una ambiente interattivo dove sbloccare costumi, mosse e molto altro con i gettoni d'oro acquisiti vincendo gli incontri nella altre modalità. Discorso a parte merita infine l'online. Per usufruire di tutti i servizi a esso connessi occorre avere il Kombat Pass contenuto nella confezione di gioco acquistata. Le modalità per il multigiocatore via internet sono parecchie, e spaziano dai combattimenti classificati a quelli veloci, sia uno contro uno che due contro due, passando per le diverse varianti del caso e fino a otto giocatori.

Mazzate mortali

Ma è Re della collina a nostro parere la migliore e innovativa modalità online disponibile. Entrando sottoforma di avatar in una delle stanze adibite per lo scopo, somigliante a un teatro, il videogiocatore può non solo sfidare uno degli altri utenti presenti, ma anche assistere come pubblico agli incontri in corso. La particolarità di questa sessione consiste nel fatto che anche come semplice spettatore si può interagire con quanto si vede sul palcoscenico, insultando o parteggiando per un combattente piuttosto che un altro. Addirittura si può manifestare il proprio dissenso tirando contro il palco della verdura o dei pomodori, oppure attribuendo a fine match un voto negativo a uno dei partecipanti alla sfida appena vista. Viceversa si può ridere o incitare, nonché dare un giudizio positivo a colui che invece ha lottato bene.
Per quanto riguarda il discorso legato invece allo scontro vero e proprio, nei test che abbiamo avuto modo di eseguire abbiamo riscontrato saltuariamente qualche problema di lag durante l'esecuzione di mosse più complicate e una volta siamo stati anche disconnessi. Nella maggior parte dei casi, invece, tutto è filato abbastanza liscio, anche se aspettiamo di vedere come i server dedicati si comporteranno quando il titolo sarà nelle case di milioni di utenti.

Fatality e Babality

Analizzate a fondo le modalità disponibili nel prodotto, è il momento di concentrarci sul gameplay vero e proprio. Scelto il proprio personaggio preferito fra una pletora di lottatori composta da circa trenta elementi (altri se ne aggiungeranno con futuri DLC), ognuno dei quali caratterizzato univocamente sia esteticamente che nelle tecniche, ci si trova a combattere utilizzando la solita struttura della saga. Le battaglie, che avvengono in scenari bidimensionali con un effetto finto 3D per i fondali, con una telecamera che segue l'azione, zoomando o allargando nei momenti topici delle sfide, non concedono nulla o quasi ai tatticismi, e in linea di massima sono la frenesia e la rapidità dei comandi a farla da padrona.

Sub Zero all'opera.
Sub Zero all'opera.

Questo non significa che, specie con gli avversari umani, il gioco si riduce a un mero button mashing, ma solamente che il titolo necessita di minor attenzione alla strategia rispetto per esempio a Street Fighter. Le mosse originali della serie, eseguibili come sempre in questi casi con la combinazione dei quattro tasti superiori del pad (assegnati ora ai singoli arti) e i dorsali, che singolarmente sono adibiti principalmente a prese, cambio guardia o parate, sono tutte presenti, e i vecchi giocatori della saga troveranno fin da subito il feeling coi comandi di un tempo. Così come i nuovi arrivati troveranno una giocabilità epurata dalle complicazioni, a volte riuscite, altre meno, che la serie si è nel tempo concessa. Scorpion che lancia la sua catena appuntita per infilzare e poi scagliare in aria i nemici, Sub Zero col suo soffio gelido e Kung Lao che si produce nel lancio del suo cappello dalla lama rotante, giusto per fare degli esempi, sono tutti lì. Ma non mancano, ovviamente, nuove mosse. Molte di queste sono legate alle novità introdotte dagli sviluppatori in termini di gameplay. La prima di queste è l'inclusione della barra Super Meter, un indicatore a tre tacche che si riempie generalmente parando gli attacchi dell'avversario o colpendolo ripetutamente, meglio se con delle combo. In base al livello di riempimento della suddetta e al combattente controllato dal videogiocatore, si può eseguire una mossa speciale specifica, sia difensiva che offensiva.

Curiosità

Su PlayStation 3 il gioco gode di un paio di accorgimenti in più rispetto alla controparte Xbox 360, evidentemente frutto di un accordo tra Warner e Sony. E' presente un personaggio speciale, ovvero Kratos, direttamente da God of War. Ed è supportato il 3D stereoscopico per chi è in possesso di una TV adatta allo scopo. Proprio sul 3D, inoltre, è stato fatto un lavoro specifico che permette di regolare il livello di profondità, lasciando comunque sempre il fuoco dell'immagine sui lottatori in modo che questi possano essere visti anche dagli spettatori eventualmente non muniti di occhialini.

Brutalità e sangue

Nel dettaglio si ha una versione potenziata di una mossa speciale qualsiasi con un segmento pieno, mentre con due si ha una Breaker da eseguire per interrompere la combo dell'avversario. All'aumento complessivo delle tre tacche si esegue invece un attacco imparabile chiamato X-Ray: questi consiste nel colpire in maniera violenta il nemico frantumandogli le ossa del corpo e del cranio, in modo da sottrargli il 25-30% dei punti vita. Il tutto viene accompagnato da una sequenza predefinita con degli effetti grafici quali una visuale in bianco e nero limitata alle zone di non impatto, che invece a loro volta viene lasciata a colori per evidenziare gli arti coinvolti nell'azione. Anche in questo reboot non potevano mancare le Fatality, vero punto di forza e simbolo della serie, qui riproposte più violente che mai. Massacrato di botte il proprio avversario, in particolari condizioni parte l'oramai celeberrimo "Finish Him!", il segnale che da il via allo scempio finale sul corpo inerme del nemico, da squartare in mille pezzi. Presenti anche le Babality, la capacità cioè di trasformare il proprio avversario in una sua controparte fanciullesca. Di base alcune di queste abilità sono già disponibili, ma buona parte di esse devono essere invece guadagnate e sbloccate.

Il sangue schizza sui corpi e vi rimane appiccicato.
Il sangue schizza sui corpi e vi rimane appiccicato.

Tutta la carica retrò del nuovo Mortal Kombat, è riscontabile anche nella sua realizzazione audio visiva. I personaggi dal punto di vista stilistico e coreografico sono simili a quelli originali degli anni '90. Ma nonostante questo look poco al passo coi tempi, la nuova veste poligonale in 3D, il buon numero di animazioni e di mosse che contraddistinguono ognuno di loro, li rendono a loro modo affascinanti. Belli gli ambienti di combattimento che come descritto durante l'articolo sono rigorosamente a due dimensioni con un finto effetto tridimensionale di fondo: essi sono caratterizzati da un ottimo livello di dettaglio e spaziano da quelli fantastici come l'Inferno a quelli più realistici, come deserti, foreste e palazzi metropolitani. Da evidenziare il fatto che sovente è possibile ammirare in essi oggetti o personaggi in movimento, come aerei o personaggi della serie, che, come nello stage The Pit dove in lontananza combattono Daegon, Kenshi, Frost, Sareena e Reiko, fanno un cameo. Alcune arene dispongono delle Stage Fatality, ovvero esecuzioni che possono essere eseguite solo in quel preciso contesto coinvolgendo elementi ambientali. Per il comparto sonoro abbiamo un doppiaggio in italiano, che è presente solo durante le scene di intermezzo della modalità storia, e non durante le battaglie, dove rimane in inglese, senza infamia o lode. La scelta di alcune voci nella nostra lingua non ci ha pienamente soddisfatto, come per esempio quella di Johnny Cage. Altre, invece, sembrano decisamente azzeccate. Discreta la colonna sonora, epica nell'introduzione di alcuni incontri, un po' retrò anch'essa invece in altri frangenti.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.6
Lettori (467)
8.9
Il tuo voto

Al di là della nuova veste poligonale, davvero ben realizzata tra l'altro, Mortal Kombat sembra realmente il fratello gemello più moderno e carino del primissimo titolo della saga, con tutti i pregi e i difetti che ne conseguono. Ricchissimo di contenuti per la modalità singolo giocatore (e per questo si guadagna almeno mezzo punto in più), dotato di un ottimo comparto online, di modalità co-op, è un gioco di combattimento in grado di coinvolgere sia i giocatori occasionali per via di un gameplay accessibile e immediato che non richiede lunghi tempi di apprendimento, che gli hardcore, i quali troveranno pane per i loro denti nei livelli più avanzati di difficoltà e in alcune sessioni davvero impegnative. Di contro può risultare un tantino troppo vecchio, per niente innovativo. Mortal Kombat è comunque, con tutti i distinguo del caso, un bel ritorno alle origini del franchise, e l'operazione nostalgia voluta da Warner Interactive sembra essere andata a segno. Un bel modo, insomma, per far ripartire la serie.

PRO

  • Buon restyling generale
  • Divertente e brutale quanto basta
  • Ricco di contenuti e modalità

CONTRO

  • Un po' frustrante giocato a livelli più avanzati
  • Doppiaggio in italiano con alti e bassi
  • Lo stile e il gameplay per alcuni potrebbero apparire antiquati