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Il prezzo della strategia

Age of Empires abbraccia il modello freemium mescolando un genere storico e l'ultima tendenza in fatto di business model: funzionerà a dovere?

RECENSIONE di Aligi Comandini   —   07/09/2011

Il richiamo del free to play ormai è simile al canto delle sirene. Non c'è software house che riesca a resistervi, e a buona ragione. Si tratta dopotutto di uno dei metodi più furbi e collaudati per far soldi nell'industria dei videogames. Concentrarsi sui freeware ha reso alcune case semi sconosciute delle vere potenze, e salvato aziende sull'orlo del fallimento. Il sistema funziona talmente bene da aver attratto l'attenzione di alcuni pesci grossi. Molto grossi... pesci enormi di nome Microsoft. Come è noto, il colosso americano non ci va piano, ed ha subito deciso di entrare nell'arena ad armi spianate sfruttando un marchio di notevole impatto per il suo progetto "gratuito": Age of Empires. Considerando che la serie è uno dei pilastri della strategia su computer e vanta tuttora schiere di fan, non ci poteva essere scelta migliore per sfornare un successo.

Il prezzo della strategia

Le aspettative poi sono cresciute ulteriormente quando lo sviluppo è passato da Robot Entertainment a Gas Powered Games. La software house guidata da Chris Taylor ha un pedigree di tutto rispetto, e gli appassionati del genere fremevano all'idea di vedere cosa sarebbe spuntato dal loro connubio con la leggendaria saga di Microsoft. Con un tale dispiegamento di forze in campo era davvero difficile che qualcosa andasse storto, tuttavia la legge di Murphy insegna che non bisogna mai essere troppo ottimisti, ed è bene non dimenticarselo mai. In questo specifico caso Microsoft ha commesso l'errore di non abbracciare del tutto il modello free to play, creando un freemium. Se vi siete scuriti in volto quando avete letto "freemium" significa che sapete di cosa stiamo parlando: sono titoli nei quali lo store non offre oggetti di contorno o semplici boost all'esperienza, ma veri e propri pacchetti di contenuti, spesso significativi. Giochi gratuiti più di nome che di fatto insomma. Raramente ci è capitato di vedere capolavori seguire questa strada. Ce l'avrà fatta Age of Empires Online a divenire l'eccezione che conferma la regola?

Panta Rei

Se in passato avete giocato al terzo Age of Empires, vi sentirete subito a casa in questa versione online del gioco. Prese di forza dagli ultimi titoli della serie tornano infatti le capitali: città che si sviluppano esternamente alle missioni, crescono con voi e risultano a tutti gli effetti una rappresentazione visiva del vostro sviluppo in game. Nella vostra capitale potrete costruire edifici dalle più svariate funzioni, potenziare le vostre truppe, accettare quest, e sbloccare ramificazioni nel vostro albero delle tecnologie. La crescita graduale dell'impero da voi controllato che ne deriva diversifica leggermente il gameplay dai precedenti capitoli ed aggiunge un pizzico di novità alla formula. Il vento di cambiamento portato da questo sistema sparisce però del tutto quando si decide di iniziare una missione. Una volta intrapreso un compito, la giocabilità torna immediatamente a essere quella classica della saga.

Il prezzo della strategia

L'economia si basa su quattro diverse risorse, cibo, legno, oro e pietra, raccolte dagli abitanti del vostro villaggio. Durante una partita è possibile passare ad un'era successiva allo scopo di rendere disponibili nuove unità e strutture. Infine, come in ogni strategico che si rispetti, le truppe sono suddivise a mo' di "carta-sasso -forbice", con punti forti e debolezze molto marcate. Ovviamente possono anche venir riunite in gruppi numerati con l'ausilio dell'immancabile comando "ctrl + numero a caso". Gli incarichi disponibili sono abbastanza variegati, ma nettamente più corti e facilotti rispetto a quelli proposti dai predecessori. Vi troverete ad affrontare missioni il cui obiettivo è l'eliminazione totale dei nemici, difese a tempo di determinate strutture, sfide di costruzione rapida, e la modalità orda (che altro non è se non una quest di difesa in cui gli avversari attaccano ad ondate di difficoltà crescente). Quest'ultima modalità tuttavia è a pagamento, e la necessità di sborsare quattrini è legata a doppio filo anche ai compiti base. Vediamo perchè.

Abbiamo i tuoi Mangudai d'elite. Se vuoi rivederli, paga

Nel paragrafo precedente abbiamo parlato a grandi linee del sistema di crescita graduale. Quest'innovazione porta lo sviluppo della propria civiltà ad esser simile a quello di un GDR. Ad ogni quest completata guadagnerete esperienza che vi permetterà di salire di livello, e soldi con cui acquistare nuove strutture. Molti di questi edifici permettono di ottenere risorse grezze unicamente utilizzabili nella capitale, e utili per creare attrezzature da consegnare alle vostre truppe. Attrezzi, risorse e progetti delle strutture sono in alternativa ottenibili eliminando dei banditi a guardia di scrigni nascosti nelle varie mappe.

Il prezzo della strategia

L'idea è buona, e dà ai giocatori un motivo per restare attaccati allo schermo. C'è solo un piccolissimo problema: volete ottenere le armi più rare e potenti? Utilizzare delle speciali unità elite? Possedere un esercito in grado di far sembrare le armate di Alessandro Magno una squadra di softball? Dovrete tirar fuori la grana. Sfortunatamente le limitazioni imposte dagli sviluppatori per chi gioca gratuitamente sono enormi, e Age of Empires Online non fa altro che mettervele davanti agli occhi. Il PvP ranked ad esempio è utilizzabile solo dagli utenti premium (mossa praticamente obbligata, visti gli sbilanciamenti di forza dovuti agli equipaggiamenti), idem la succitata modalità orda, disponibile in forma di demo da sbloccare a suon di quattrini. Molti progetti ottenibili durante la campagna non potranno essere sviluppati, e in alcune quest vi verrà concesso di utilizzare alcune "super unità" solo per poi informarvi del fatto che per riutilizzarle dovrete pagarle. Il problema non si porrebbe se i costi fossero limitati, ma alcuni dei pacchetti disponibili e dei season pass a tempo costano più di un gioco retail a prezzo pieno! Un modello commerciale di questo tipo, sinceramente, non ci sembra affatto furbo. Il progetto aveva il potenziale di reggersi tranquillamente sulle sue gambe anche con prezzi inferiori e limitazioni meno proibitive. Il fatto che delle quattro civiltà previste ne siano attualmente disponibili solo due, egizi e greci, non aiuta.

Pochi poligoni, tanto carisma?

Graficamente Age of Empires Online non è nulla di stupefacente, ma risulta comunque piacevole da guardare. Puntare sullo stile cartoon di unità e strutture è da parecchio tempo una delle scelte migliori per abbassare il conto dei poligoni e mantenere un aspetto degno di lode.

Il prezzo della strategia

La valutazione degli sviluppatori è comprensibile: utilizzando un motore grafico più leggero, aumentano al massimo le possibilità di diffusione del gioco nelle case. Buono anche il sonoro, con musiche orecchiabili e unità dotate di frasi uniche. Passiamo ai server di gioco che, nonostante si siano mantenuti piuttosto stabili durante la nostra esperienza, ogni tanto hanno dimostrato qualche debolezza. Ci vuole un po' di tempo a trovare partite in PvP e, nel caso decidiate di affrontare alcune missioni in cooperativa con un amico, aspettatevi qualche rallentamento di troppo. Notevole invece la longevità. Ci metterete moltissimo tempo a raggiungere il culmine della vostra civiltà, ma vi avvertiamo che potrebbe risultare piuttosto noioso e ripetitivo per chi non è disposto a spendere. Questo è anche dovuto alla presenza di varianti elite delle quest (una versione mostruosamente più difficile delle stesse, con nemici enormi e resistentissimi), che aggiungono pepe alla campagna principale, ma risultano quasi impossibili da completare se non si dispone di potenziamenti estremamente rari e di unità speciali. Altro punto a sfavore del sistema freemium del gioco.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (48)
6.7
Il tuo voto

Age of Empires Online è a nostro parere un'occasione parzialmente sprecata. I nomi dietro al gioco e la sua qualità avrebbero permesso tranquillamente a Microsoft di offrire ai giocatori un'esperienza meno restrittiva e, di conseguenza, molto più valida. Purtroppo la casa americana non si è fidata fino in fondo del suo storico marchio di strategici. Nella sua forma attuale il titolo è carino, ma nulla più di questo. Se siete fan della serie, probabilmente fareste meglio a cercare il vostro CD di Age of Empires 3 e installare quello.

PRO

  • Mantiene le solide meccaniche dei vecchi Age of Empires
  • Graficamente carino
  • Ricco di contenuti

CONTRO

  • Restrizioni eccessive per i giocatori free
  • Prezzo dei contenuti premium troppo elevato
  • Non offre molto più di quanto non offrano i suoi predecessori

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: AMD Phenom X4 964 da 3.40 GHz
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video: ATI Radeon 5700x2 in Crossfire
  • Sistema operativo: Windows 7 a 64 bit

Requisiti minimi

  • Processore: Dual Core, 2 GHz o maggiore
  • Scheda video: con 128 MB e supporto agli Shader 2
  • RAM: 1 GB con Windows XP Service Pack 3 / Windows Vista Home Basic; 1,5 GB con Windows Vista Premium, Ultimate / Windows 7 (32 bit); 2,5 GB con Windows 7 (64 bit)
  • Hard Disk: 2,5 GB richiesti per i download
  • È richiesta una connessione a Internet