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Un mito intramontabile

Torna su PSN e XBLA uno dei piacchiaduro più amati di sempre: come si sarà comportata Capcom in sede di trasposizione?

RECENSIONE di Aligi Comandini   —   23/09/2011

Versione testata: PlayStation 3

I picchiaduro sono strane bestie. Come accade per ogni genere, anche loro anno dopo anno si evolvono e perfezionano. Eppure, più di qualunque altra tipologia videoludica, rimangono legati al passato. Pensate all'ultimo Mortal Kombat, o a Street Fighter 4 e derivati. Come hanno fatto gli sviluppatori ad ottenere dei giochi così sopraffini? Semplice, sono tornati alle origini.

Un mito intramontabile

Non fraintendeteci, non crediamo che questo ritorno al passato sia dovuto alla mancanza di idee valide da parte delle software house, tutt'altro (a dimostrazione di ciò, gli ultimi picchiaduro presentano molteplici soluzioni originali brillanti in parallelo a meccaniche già viste). Non si può però negare che alcuni fighting games con decadi alle spalle, risultano così ben congegnati e attuali da meritare di esser utilizzati come fondamento per la creazione delle nuove generazioni. Alcuni di questi illustri antenati poi sono così ben riusciti, da possedere ancora oggi schiere di fan sfegatati e inossidabili. Uno dei succitati colossi è Street Fighter 3rd Strike, considerato da molti l'apoteosi della famosissima serie. Da anni gli appassionati reclamano a gran voce un suo ritorno, e Capcom finalmente ha deciso di assecondarli, rendendo disponibile su Xbox Live e PSN una speciale Online Edition del gioco. La casa giapponese ha fatto due promesse ai videogiocatori: il port sarebbe stato "arcade perfect" - quindi nessuna modifica alla giocabilità, e grafica in HD senza sprite rimodellati- e avrebbe dovuto vantare un multiplayer sopraffino grazie al GGPO, presentato come uno dei migliori netcode in circolazione. Oggi vi sveleremo se le promesse fatte sono state mantenute, e se il re degli Street Fighter è riuscito a tornare in tutto il suo splendore nelle case degli amanti del genere.

Non è il terzo colpo a contare, è la parata

Ciò che distingue Street Fighter 3rd Strike dalla massa è il gameplay. Di picchiaduro profondi ce ne sono moltissimi, ma con il 3rd Strike Capcom ha raggiunto lo zenith della tecnicità. Il gioco ha controlli precisi e immediati, ha introdotto le mosse EX e le super combo selezionabili. Tutta roba copiata e riutilizzata da quel che è venuto dopo. Ciononostante, la meccanica più distintiva del titolo è un'altra: la "parry attiva". Infatti è possibile parare attivamente le mosse avversarie premendo avanti nel momento in cui si viene colpiti (giù + avanti nel caso dei colpi bassi). Farlo garantisce di contrattaccare in sicurezza e di punire spesso in modo brutale i nemici. Detta così sembra una passeggiata, ma è necessario un tempismo mostruoso per eseguire le parry, specie se si considera che le mosse speciali tendono a colpire più volte, e con dei timing estremamente diversificati. Praticamente impossibile pertanto parare "a pelle" con efficacia.

Un mito intramontabile

L'arte della parry si acquisisce allenandosi per ore ed ore, e assimilando i tempi esatti di ogni colpo. Una volta padroneggiata la meccanica e imparato bene a prendere le distanze, si apre un numero quasi irragionevole di possibilità d'attacco nel gioco. I contrattacchi aerei non fanno più così paura, ogni posizione diventa buona per far partire un'offensiva, e le fireball (terrore di moltissimi picchiaduro) si trasformano come se nulla fosse in mosse utili solo occasionalmente. Inoltre, combinazioni sicure e vantaggiose che in altri titoli vengono spesso utilizzate di continuo per la loro affidabilità, qui sono rischiosissime poichè prevedibili. Per vincere contro giocatori abili è necessario variare senza sosta i propri attacchi, cosa che rende l'azione serrata e spettacolare. Visto il livello raggiunto, non stupisce che gli sviluppatori abbiano voluto lasciar invariata la giocabilità in questo Street Fighter 3rd Strike: Online Edition. Un solo errore di valutazione e gli aficionados avrebbero scatenato l'inferno.

Ken Masters? In realtà è Kenshiro

Nonostante le sue innumerevoli qualità, il sistema di gioco di Street Fighter 3rd Strike non è perfetto. Il picchiaduro è noto nell'ambiente per avere un roster piuttosto sbilanciato, con un trittico di personaggi chiaramente superiore al resto della marmaglia. Parliamo di Ken, Yun e Chun Li, così abusati dai giocatori più forti del mondo, da essere spesso usati come termine di paragone per indicare quando un personaggio è overpowered. In verità non è che le altre scelte siano brutalmente inferiori, senza contare che il gameplay studiatissimo del titolo permette di cavarsela con qualunque guerriero (Kuroda docet), ma effettivamente hanno degli svantaggi percettibili anche da chi non è un super esperto.

Un mito intramontabile

Ricordatevelo quando online vedrete un'armata di tipe cinesi scosciate, karateka biondi e maestri di kung fu con cappellino annesso. Forse un ribilanciamento totale del cast era chiedere troppo, ma qualche ritocco qua e là si sarebbe potuto fare. Magari in una modalità o opzione separata, per non scontentare i fedelissimi. Invece Capcom non ha voluto correre rischi lasciando tutto immutato, persino le imperfezioni. Fortunatamente, almeno per quanto riguarda i contenuti, qualcosa è stato fatto. Nell'Online Edition sono presenti innumerevoli sfide di difficoltà crescente, molto utili per fare pratica. Si va da semplici combinazioni di colpi e parate, fino al dover riprodurre l'indimenticabile Evo Moment della finale Daigo vs Justin Wong. Una challenge che pochi eletti possono portare a compimento. Completando le varie missioni si guadagnano punti con cui acquistare artworks, musiche e scene animate. Tutto sicuramente apprezzabile, peccato che dovrete completare ogni sfida a casaccio, vista la mancanza di ghost e filmati in grado di mostrare con precisione i tempi degli attacchi e delle parry. Poco male, a caval donato non si guarda in bocca.

Un online teletrasportante

Capcom ha chiaramente mantenuto la prima promessa fatta. Street Fighter 3rd Strike Online Edition è un port perfetto ed ampliato dell'originale, privo del benchè minimo cambiamento alla formula. Sfortuna vuole che il secondo impegno non sia stato rispettato, e l'online del gioco lasci un po' a desiderare. Chiunque sia informato sulla natura del GGPO probabilmente ora sarà incredulo. Dopotutto, il netcode è noto per la sua incredibile capacità di eliminare il lag dagli scontri aggiustando automaticamente gli input durante le partite (tiene conto dei dati di ogni singola console). Geniale, peccato che il trucco funzioni alla grande solo quando la connessione di entrambi i giocatori è rapida. Basta una connessione ballerina, e il netcode risulta persino peggio di quanto visto nella maggior parte degli altri fighting games, con momenti ingiocabili e personaggi che si teletrasportano magicamente da una zona all'altra dello schermo.

Un mito intramontabile

Per risolvere la situazione sarebbe sufficiente sfidare solo avversari europei con una linea decente, ma qui appare la prima assurdità: le partite classificate non hanno la scelta della regione. Fare una ranked passabile è dunque difficile, salvo non siate fortunati. Di giocatori americani e asiatici ce ne sono una marea, e non pensate nemmeno per un momento di poterli sfidare senza lag. A questo punto probabilmente vi aspettereste un'ancora di salvezza nelle partite non classificate in lobby... ma anche stavolta dobbiamo darvi una brutta notizia. Le stanze sono fisse per 8 persone. Non potrete diminuire il numero degli ospiti, e per trovare lobby con pochi sfidanti in rotazione dovrete cercare molto a lungo. Scelta davvero insensata da parte degli sviluppatori. Perchè creare un gioco la cui forza principale dovrebbe essere l'online, e limitarlo fino a questo punto? Per godere appieno dell'esperienza multiplayer vi consigliamo di trovare qualche buon giocatore europeo da aggiungere alla lista amici. Passiamo infine al comparto tecnico. Graficamente il 3rd Strike era una perla di grafica 2D al momento dell'uscita, e anche oggi non sfigura, grazie all'inserimento di alcuni ottimi filtri. In ogni caso non sperate in sprite all'altezza di quelli di Blazblue, il gioco ha una certa età e rimarreste delusi. Grandiose le musiche, remixate e ancora orecchiabilissime, così come gli effetti sonori rimasti di alto livello.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.7
Lettori (14)
8.2
Il tuo voto

Street Fighter 3rd Strike: Online Edition è un port impeccabile di uno dei migliori picchiaduro di sempre. Il tecnicissimo e frenetico gameplay del gioco è rimasto praticamente immutato, e risulta ancora oggi un must per tutti gli appassionati del genere, vecchi e nuovi. In parte però è un'occasione sprecata. Non capiamo davvero cosa sia passato nella testa degli sviluppatori quando hanno deciso di limitare le opzioni multiplayer, visto che sarebbero bastate lobby più flessibili e la scelta della regione a salvare la baracca. Se amate i fighting games prendetelo, soprattutto se non ci avete mai giocato, ma ve lo godrete al massimo solo se muniti di amici appassionati quanto voi da sfidare.

PRO

  • Port "Arcade Perfect" riuscitissimo
  • Uno dei picchiaduro migliori in assoluto, con un gameplay ancora oggi eccezionale
  • Si lascia guardare, ed è ancora fantastico da sentire
  • Molte sfide aggiuntive

CONTRO

  • Nessun ritocco al bilanciamento, nemmeno in una modalità separata
  • Il netcode è scarsino con connessioni lente, e non c'è modo di settare la regione
  • Difficilissimo da padroneggiare, solo per veri appassionati