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Anime nere

L'erede spirituale di Demon's Souls è arrivato, e per la prima volta multipiattaforma!

RECENSIONE di Massimo Reina   —   03/10/2011

Versione testata: PlayStation 3

Quando si è in procinto di scrivere la recensione di un videogioco molto atteso dal pubblico, peraltro "particolare" come quello che ci accingiamo a descrivere, ogni elemento analizzato durante le lunghe sessioni di gioco di prova, e ogni frase che utilizzata per raccontarli nell'articolo, vanno soppesati con attenzione. E tutto ciò non solo perché si ha poco spazio a disposizione per descrivere minuziosamente ogni particolare del prodotto, cosa che inevitabilmente porta il redattore a sacrificare qualche informazione durante la stesura del pezzo in favore di altri aspetti ritenuti un po' più importanti.

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Ma anche perché, giocoforza, si rischia sempre, nell'esprimere giudizi, di scontentare qualcuno fra coloro che ritengono un titolo complesso come il non plus ultra dell'intrattenimento videoludico, e quelli che invece la pensano in maniera diversa, convinti cioè che una giocabilità eccessivamente difficile possa minare alla base ogni forma di divertimento. Ma tant'è, vedremo, come sempre, di mantenere quanto più possibile un certo equilibrio. Molti di coloro che stanno leggendo questa recensione sicuramente conosceranno perlomeno di fama Demon's Soul, una delle liete sorprese videoludiche degli ultimi anni. Questo action-GDR con elementi tipicamente da dungeon crawling, in cui si esplorava, combatteva, uccideva e si assorbivano anime, aveva alcune caratteristiche inedite per il genere che lo rendevano unico, elevandolo dalla massa, a cominciare dall'uso particolare e per certi versi innovativo che faceva dell'online. Proprio per questo, oltre che per la sua complessità e per un gameplay molto valido, nonostante fosse uscito un po' in sordina e poco pubblicizzato, era riuscito a conquistarsi una buona fetta di pubblico.
Noi stessi, concedeteci un piccolo auto plauso, gli avevamo attribuito, tra i pochi, un voto parecchio positivo, cogliendone le qualità, apprezzandolo e definendolo come uno dei migliori titoli esclusivi per PlayStation 3 già dalla sua prima uscita al di fuori dei confini europei. A distanza di un paio di anni rispetto all'originale, gli sviluppatori di From Software si ripresentano con un nuovo progetto stavolta multipiattaforma, parecchio simile concettualmente a quello appena citato e intitolato Dark Souls, che possiamo considerare l'evoluzione naturale e una sorta di sequel spirituale del loro precedente lavoro. I due prodotti, infatti, sono simili in quasi tutti gli aspetti, anche se questo nuovo progetto è più grande, più cupo, claustrofobico, più completo e meglio realizzato. E ve lo diciamo subito, più difficile: se già avete sofferto le cosiddette pene dell'Inferno per finire Demon's Souls, allora preparatevi a vivere momenti ancora peggiori.

Avatar e dragoni

In un'epoca lontana, in un mondo devastato da una antica guerra tra i Lord, gloriosi combattenti e guide militari di variegati eserciti, e i draghi, conclusasi con la caduta dei giganteschi rettili grazie al tradimento del drago Seath in favore delle altre razze, sembrava tutto finito con l'inizio di un apparente periodo di pace e prosperità, la cosiddetta Era del Fuoco. Ma quando le fiamme svanirono e le tenebre presero il sopravvento, fu nuovamente il caos. In questo contesto il giocatore interpreta un recluso nella cella di un castello sperduto, da dove inizierà una lunga e difficile avventura. Per non rovinare la sorpresa, lasciamo al lettore la gioia di scoprire da solo il perché e il per come il protagonista si trova coinvolto in determinate situazioni, e il resto della trama.

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All'inizio del gioco il giocatore deve creare un suo avatar personalizzato, proprio come avveniva in Demon's Souls. Solo che questa volta ha a disposizione un numero maggiore di opzioni, sia per quanto riguarda la personalizzazione dell'aspetto fisico del proprio alter ego virtuale -come per esempio nel caso della scelta della forma e del colore dei capelli, di quello della pelle, del tipo di fisico o del sesso- sia per quanto concerne le classi di appartenenza. E con ovvie differenze fra loro nei titoli e nelle abilità, spesso legate anche alle tipologie di armi e accessori che essi saranno in grado di utilizzare nel gioco, ma senza stravolgere quanto già visto in precedenza. Ognuna di queste classi, che riprendono quelle tipiche del genere dal canonico ladro al nerboruto guerriero passando per maghi, cacciatori, cavalieri, piromanti, banditi e così via, influiscono solo minimamente sulla parte iniziale della storia, visto che essa si evolve in maniera uguale per tutti i personaggi. Oltre ad un maggior numero di classi a disposizione, nel gioco viene introdotta la possibilità di cominciare l'avventura con un oggetto a scelta prelevato da una rosa di diversi tipi: per esempio si può decidere di avere con sé un particolare unguento utile per guarire le ferite, oppure un altro che funge da bomba da lanciare contro i nemici. E' possibile inoltre equipaggiare e utilizzare due armi in contemporanea. La prima novità però di maggior rilievo è rappresentata dalla struttura tipicamente free roaming del prodotto. Contrariamente a quanto avvenuto in passato, infatti, la mappa è completamente esplorabile e tre volte più grande che nel precedente gioco. Inoltre per accedere a ogni area non è necessario partire da un punto centrale specifico, ma semplicemente raggiungendo le varie ambientazioni in qualsiasi momento.

Preparatevi a morire

Trappole, imboscate, agguati, nemici ostici e chi più e ha più ne metta. Sono questi gli ingredienti che condiscono di volta in volta il mondo di Dark Souls. Il giocatore, insomma, deve fin da subito approcciare l'avventura in maniera abbastanza ragionata, senza cioè buttarsi a capo fitto nelle battaglie come un forsennato se vuole avere una minima chance di sopravvivenza. E questo fin dalle prime battute, ad eccezione del breve tutorial iniziale. In tal senso il titolo non è molto diverso da Demon's Souls, prevedendo dei combattimenti all'arma bianca e a colpi di magia, e un sistema di controllo virtualmente identico anche nella configurazione dei tasti, con la presenza di parata e schivata, la barra di salute e quella di resistenza che si consuma ad ogni azione portata a termine, fino a lasciare vulnerabile il proprio alter ego.

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I momenti apparentemente più semplici durano lo spazio di un secondo: poi subito pericolo, paura, difficoltà, avversari svegli e accorti, boss enormi e potenti, e minacce che si annidano dietro a ogni angolo, senza concedere mai un attimo di respiro. Anche in quei momenti in cui sembra che ci sia un po' di tranquillità, magari dinanzi a un invitante forziere che promette tesori di ogni tipo: c'è sempre la possibilità che da un momento all'altro un nemico si manifesti improvvisamente. Come magari un mostro racchiuso proprio nello scrigno citato, che sbuca all'improvviso e comincia a inseguire il giocatore muovendosi velocemente grazie a delle gambe uscite dalla parte bassa del forziere stesso. E' proprio quando meno uno se lo aspetta che un rumore sospetto può suggerire l'involontaria attivazione di una trappola o lo spuntare di un grosso troll, gettando l'utente irrimediabilmente nel panico. Il gioco, lo avrete già intuito a questo punto, è molto più difficile del predecessore, e non solo per la presenza di avversari ancora più ostici da affrontare per via di una loro intelligenza artificiale più sviluppata che mai, ma anche per la struttura dell'avventura in sé, che prevede proprio in questi frangenti di sfruttare al meglio ogni singolo momento, ogni minima situazione favorevole per poter vincere la battaglia. Sviluppando pure, quando necessario, delle vere e proprie tattiche. In Dark Souls diventa infatti vitale riuscire anche ad aggirare i nemici, specie se questi sono presenti in un'area specifica in gruppo, eliminarli di soppiatto uno a uno e in maniera intelligente, trovando sistemi sempre più efficaci per ridurne il numero prima magari di fiondarsi sugli ultimi rimasti. Si può decidere di colpirli alle spalle piuttosto che attirarli in un corridoio stretto oppure agire di soppiatto per scampare alla loro minaccia, facendo però attenzione a non farsi notare perché altrimenti seguiranno il personaggio controllato dall'utente fino in capo al mondo pur di farlo fuori. Il rischio di vederseli arrivare alle spalle mentre magari si è appena imbattuti in un altro gruppo di creature non è piacevole e quindi l'approccio allo scontro non è mai lineare.

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Trofei PlayStation 3

Dark Souls offre quarantuno obiettivi da sbloccare, alcuni dei quali segreti: 18 di Bronzo, 20 d'argento, 2 d'Oro e 1 di Platino. Questi premi si ottengono inizialmente arrivando in un determinato luogo, eseguendo qualche azione specifica o sconfiggendo un nemico particolare, almeno per i più semplici. Recuperando invece determinati oggetti, come per esempio tutte le armi più rare, i miracoli o le stregonerie, o eliminando alcuni boss, potrete ottenere quelli via via più preziosi fino all'agognato Platino, raggiungibile solo dopo aver conquistato e sbloccato tutti gli altri.

Anime, patti e umanità

Il sistema delle anime riprende per larghi tratti quanto visto in Demon's Souls e senza apporre particolari modifiche, permettendo quindi al giocatore di recuperarle sconfiggendo i nemici, e grazie ad esse salire di livello, potenziare armi, etc, ma anche acquistare spazi extra per stamina, Fiaschette di Estus (le boccette dove è contenuto il liquido energetico) e magie. Quest'ultima possibilità non è da sottovalutare visto che gli incantesimi sono più complicati da utilizzare e molto dispendiosi, non c'è infatti una barra del mana e ogni tipo di magia è pertanto disponibile un certo numero di volte prima di esaurirsi. L'unico modo per 'ricaricarsi" è quello di dirigersi presso un accampamento, ma in questo caso tutti i nemici sconfitti in precedenza resusciteranno sul campo di battaglia, sempre sull'altare di rendere il gioco più difficile e con maggiore tensione. Fortuna che gli accampamenti servono anche come "checkpoint" dell'avventura, ma come avete visto il loro abusarne aumenta di concerto la pericolosità dell'ambiente.

Anime nere

In caso di dipartita prematura il proprio personaggio perde tutte le anime fino ad allora conquistate, ma invece che in forma di fantasma, questa volta andrà in giro come non morto, più debole e senza la cosiddetta Umanità. Quest'ultima, una sorta di condizione, ha tra le altre cose diverse funzioni legate anche al miglioramento di alcuni equipaggiamenti, anche se serve principalmente per mantenere o riottenere la forma umana (che è più resistente e vanta maggiori abilità). Si può ottenere comperandola da specifici mercanti, dai corpi dei grandi boss, uccidendo spiriti malvagi e giocatori invasori, oppure rubandole ad altri utenti entrando nelle loro partite come "fantasma nero". Per recuperare comunque quanto perduto, e cioè principalmente le anime, occorre tornare nel punto esatto in cui è avvenuta la dipartita, toccando la macchia di sangue lasciata sul terreno. In caso contrario, oppure se si viene uccisi nuovamente, si perde tutto il bottino. Dark Souls ripresenta l'ottima modalità online già vista nel suo predecessore, ma forse mai come in questo gioco assume un ruolo fondamentale per godere appieno del prodotto e sopravvivere. E' presente infatti la possibilità di farsi aiutare da altri videogiocatori: e questo, a volte, è il modo migliore per superare certi ostacoli, o meglio, certi boss davvero difficilissimi da eliminare. Questo non vuol dire che da soli non si possa vivere lo stesso una bella esperienza, ma il titolo incentiva la cooperazione al punto tale da consentire in certi frangenti a coloro che giocano offline di evocare in loro aiuto un grosso Cavaliere Nero gestito dalla Cpu. E pare, più avanti, anche qualcun altro.

La cooperazione è tutto

Tornando al discorso legato al sopraccitato sistema online, come detto, esso è praticamente identico a quello ammirato in Demon's Soul, solo un tantino più "rifinito" e con qualche modifica qua e là davvero niente male. Per chi non la conoscesse, questa innovativa opzione consentiva, e consente, di godere di una campagna in single player costantemente aperta alla rete. In questo modo è possibile giocare sia in cooperativa che contro altri giocatori da tutto il mondo, o quasi (dipende dalla console) interagendo con loro in molti modi possibili e immaginabili. Durante le fasi di esplorazione, infatti, un utente trova traccia di tutti i giocatori che in quel momento o in altri frangenti attraversano quella stessa area in cui si trova in quel preciso istante, lasciando un'impronta della loro presenza. Tale impronta può essere costituita da un semplice messaggio di testo abbandonato su un sentiero, che avverte magari della presenza da lì a breve di un mostro, suggerendone a volte la strategia migliore per abbatterlo, di una trappola o di un tesoro nascosto.

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Per evitare in quest'ultimo caso brutte sorprese e scherzi da parte di qualche giocatore buontempone o particolarmente "cattivo", è stato implementato un sistema di feedback, tra l'altro leggermente perfezionato, che consente di autenticare o meno la veridicità del messaggio. Altro modo comunque di percepire la presenza di giocatori umani è poi semplicemente quello di osservarli sottoforma di figure di colore bianco, mentre combattono un nemico o si rifocillano attorno a un fuoco. Volendo possono essere richiamati tramite appositi oggetti per collaborare con il giocatore ospitante, il quale deve essere in forma umana. E' possibile inoltre invadere il mondo di un altro utente sottoforma di "fantasma", per aiutarlo in qualche battaglia e ottenendo in cambio delle succulente ricompense, oppure farlo da predatore per saccheggiarlo direttamente. In Dark Souls il tutto è meglio regolamentato ed è possibile per esempio segnalare il nome di colui che ci ha assassinati in un apposito libro accessibile a tutti. Fortunatamente utenti con livelli superiori a quelli degli altri di almeno dieci punti non possono intervenire nelle partite di questi ultimi. A tal proposito: anche se durante il nostro test non abbiamo avuto la sfortuna/fortuna di incontrarli, pare che esistano delle capacità a disposizione degli utenti per trasformarsi in oggetti come scrigni e quindi di attaccare a sorpresa il malcapitato di turno. Per il resto, rimanendo sempre in ambito di situazioni legate all'online, segnaliamo che pur non essendoci le vecchie World Tendency e Character Tendency, c'è ora un nuovo sistema concettualmente simile, ma strutturato diversamente. In pratica in Dark Souls si possono costituire delle fazioni legate a delle alleanze che si possono fare principalmente con dei NPC presenti nel gioco, coinvolgendo però pure altri giocatori 'reali'.

Meraviglia e magia

Queste alleanze servono a far ottenere particolari benefit (oggetti rari, poteri speciali, protezione, immunità in alcune aree controllate dal gruppo alleato) ma anche a imporre dei doveri agli utenti che le stipulano, influenzando di fatto alcuni aspetti del mondo di gioco. Alleandosi ad esempio con le guardie di Gwyn vengono amplificati i poteri legati ai miracoli, mentre facendo un patto con un famoso personaggio legato ad Astoria (Solaire), l'utente viene richiamato nella foresta come sicario, ogni qualvolta un altro giocatore che non è un alleato del gruppo vi entra, in cambio ovviamente di una ricompensa. Proseguendo nell'avventura, tra le altre cose, uno di questi premi contribuirà ad ottenere un oggetto utile per teletrasportarsi nei pressi dei vari falò/checkpoint. Nel caso in cui il giocatore venga meno ai patti subirà alcune punizioni: maledizioni, infezioni, attacchi. Oppure sarà considerato un rinnegato e subirà la caccia da parte degli altri adepti. In alcune fazioni pare sia possibile addirittura salire in un apposito rank nella gerarchia degli associati compiendo determinate imprese legate all'assassinio o effettuando delle donazioni.

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Per concludere il discorso sull'online, una nota sui server: quando abbiamo effettuato le nostre prove in questi giorni siamo stati "vittime" anche noi di alcuni problemi legati alla loro funzionalità, in parte risolti dalle patch rilasciate in questo periodo. Da quello che abbiamo potuto toccare con mano gli utenti PlayStation 3 possono giocare tutti sullo stesso server, da qualsiasi angolo del globo si connettano, mentre quelli Xbox 360 no. Nel senso che i possessori della console Microsoft americani e europei saranno ospitati assieme, quelli invece asiatici in spazi diversi.
Dulcis in fundo il comparto tecnico, pur non sfruttando al massimo le potenzialità di PlayStation 3 e Xbox 360, la grafica del gioco di From Software è comunque vistosamente migliorata rispetto al titolo che lo ha preceduto. I modelli poligonali dei personaggi questa volta sono più che buoni, e le loro animazioni appaiono fin da subito migliori di quelle viste in Demon's Souls. Per quanto concerne il bestiario e dunque la rappresentazione dei demoni, dei non morti e della varie creature, spesso enormi, gli sviluppatori hanno attinto pesantemente dall'immaginario fantasy occidentale. Questi esseri, infatti, spaziano dai cavalieri scheletri ai giganteschi demoni dalla testa taurina, da strani goblin a mostri corazzati; ognuno di essi vanta una realizzazione estetica di ottima fattura, regalando al giocatore un impatto visivo sicuramente suggestivo. Il tutto condito da una maggiore cura per i particolari, specie per gli scenari, e da quelle atmosfere, quelle ambientazioni incantevoli ed evocative che restituiscono scorci panoramici di grande impatto visivo, impreziositi da un ottimo sistema di gestione delle luci, degli effetti particellari e dei fenomeni atmosferici quali vento o nebbia. A questi elementi estetici vanno sicuramente aggiunti quelli relativi al comparto audio, con effetti sonori di caratura e una colonna sonora a tratti epica, i quali contribuiscono, e di molto, alla fantastica atmosfera generale. Da segnalare, infine, che il titolo è finalmente sottotitolato in italiano.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.0
Lettori (721)
9.2
Il tuo voto

Inutile fare troppi giri di parole: come avrete senz'altro capito se avete avuto la pazienza di leggere fin qui tutta la nostra recensione, Dark Souls non è un gioco per tutti. Il titolo From Software è palesemente indirizzato a un pubblico hardcore, ma di quelli tosti, desiderosi sempre di grandi sfide e che non si demoralizzano ne tirano mai indietro di fronte a decine di morti continue, avversari difficili presenti in ogni angolo e momenti in cui verrebbe voglia di tirare il pad contro un muro, salvo poi calmarsi e sentirsi anzi forzati a continuare dalla voglia matta di superare tutti gli ostacoli.
A questa tipologia di utenti Dark Souls regalerà infatti mille soddisfazioni come e più del predecessore, permettendo loro di godere di uno dei giochi più belli e completi degli ultimi anni. Per quanto ci riguarda, From Software ha fatto ciò che molti altri sviluppatori dovrebbero fare, mantenere inalterate le fondamenta di un primo "episodio" ben riuscito, ma espandendole e migliorandole ulteriormente. Con questa semplice formula, troppo spesso dimenticata da altre compagnie, la software house giapponese vince la sua sfida e ci regala un altro piccolo, grande gioiello.

PRO

  • Epico come un kolossal fantasy
  • Più profondo e completo di Demon's Souls
  • Livello di sfida ai massimi termini
  • Atmosfera affascinante

CONTRO

  • Maledettamente difficile, ai limiti della frustrazione
  • Qualche sporadico calo di framerate
  • Alcuni boss non bilanciati alla perfezione