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Una mamma per nemico

Mescolando meccaniche à la Smash TV con una struttura dei dungeon chiaramente ispirata a quella di Zelda, Edmund McMillen ha pubblicato su Steam un gioco semplice, macabro, ma ricco di sostanza

RECENSIONE di Vincenzo Lettera   —   03/10/2011

Creature deformi, esseri grotteschi, ambientazioni macabre e una grafica vivace, quasi tenera, contribuiscono a stilare un bizzarro biglietto da visita per Edmund McMillen, lo sviluppatore indipendente dietro l'ottimo Super Meat Boy. The Binding of Isaac per PC e Mac rappresenta così una sorta di ritorno al passato, a quei giochi in Flash semplici e un po' sboccati con cui lo sviluppatore californiano si è fatto un nome su Newgrounds e su altri portali di browser game. Si tratta di un progetto personale realizzato con l'aiuto di Florian Himsl nell'arco di quattro mesi, un titolo minore nato quasi come passatempo prima di immergersi attivamente nello sviluppo del prossimo e ambizioso gioco del Team Meat. Ma allora perché tutti i vostri amici su Steam continuano a giocarci?

Attraverso la cantina

Uno degli elementi più atipici del gioco è la sua premessa narrativa: protagonista della storia è infatti Isaac, un bambino che ama giocare e divertirsi, ma che ha avuto la sfortuna di nascere in una famiglia fin troppo religiosa. Tutto ha inizio quando un giorno Dio ordina alla madre di Isaac di compiere un atto di fede e sacrificare suo figlio, il quale, percepito il pericolo, comincia una lunga fuga nelle profondità della cantina di casa.

Una mamma per nemico

Si tratta senza dubbio di un incipit macabro, talmente ricco di riferimenti religiosi e pagani sparpagliati a caso che non è chiaro se lo sviluppatore voglia indurre il giocatore a riflettere sulle incoerenze e sulla morbosità dei racconti biblici, o se l'intento fosse semplicemente quello di realizzare un bel gioco con una storia anticonformista e ricca di taboo. Questo bel canovaccio ci mette un attimo a passare in secondo piano, poiché il cuore di The Binding of Isaac è nelle sue meccaniche di gioco che rubano e mescolano con efficacia elementi tratti da altri titoli. Ci si trova così davanti a una sorta di arena shooter à la Smash TV, in cui eliminare tutti i nemici che popolano gli ambienti fino ad arrivare allo scontro con il boss di turno, mentre i numerosi rimandi a The Legend of Zelda spaziano dalla struttura dei dungeon alle stanze coi mercanti, dall'utilizzo di bombe per distruggere i massi alla raccolta di cuori per ripristinare l'energia. Il gioco scorre via in questo modo: si entra in una stanza, si fa piazza pulita dei nemici e si passa a quella successiva, continuando così fino allo scontro con il boss che separa il giocatore dal dungeon successivo. Come nei classici roguelike, la morte costringe a ricominciare da capo e tutto viene generato in maniera casuale, assicurando a ogni nuova partita una combinazione sempre differente di nemici, oggetti da raccogliere e dungeon da affrontare, ed è proprio questo, unito alla mastodontica quantità di contenuti, a rappresentare il vero punto di forza di The Binding of Isaac.

Il piacere della sorpresa

Tra power-up sbloccabili, stanze segrete e creature da affrontare, il lavoro fatto da McMillen nella realizzazione di contenuti è assolutamente notevole. Si possono contare oltre un centinaio di oggetti da raccogliere, la stragrande maggioranza dei quali permette ad Isaac di potenziare le proprie abilità d'attacco, gli conferisce poteri speciali o aumenta la velocità con cui si sposta; le combinazioni possibili sono talmente tante che non stupirebbe imbattersi in situazioni di design impreviste, e uno dei motivi per cui continuerete a voler giocare e rigiocare è proprio la voglia di scoprire quali altre sorprese vi aspettano dietro l'angolo. Esplorando un dungeon potreste ad esempio entrare in una sala giochi dove scommettere tutto alle slot machine, vendere parte della vostra energia in una banca del sangue, o ancora potreste incontrare Satana in persona, il quale vi inviterà a sacrificare la vostra anima per ottenere dei poteri speciali. Data la casualità dei contenuti proposti in ciascuna partita, anche la difficoltà del gioco diventa imprevedibile, e se la giusta combinazione di oggetti può trasformare Isaac in un'imbattibile macchina da battaglia, una sessione sfortunata rischia di rendere l'esperienza quasi frustrante.

Una mamma per nemico

Ogni nemico è caratterizzato da un particolare comportamento e pattern d'attacco che il giocatore deve imparare a memorizzare e neutralizzare, mentre di tanto in tanto potrebbero comparire versioni 'speciali' dei mostri, più potenti, grossi e pericolosi rispetto a quelli tradizionali. A tutto questo vanno aggiunti gli oggetti segreti, i numerosi finali alternativi, gli obiettivi di Steam e i tre personaggi sbloccabili che si distinguono per attacco, velocità e gittata dei colpi, per una quantità di contenuti che è difficile trovare anche in produzioni ben più ambiziose. A questo punto avrete già capito qual è il punto debole di The Binding of Isaac: le primissime ore di gioco sono tutte all'insegna della sorpresa, del mistero e della scoperta dell'inaspettato; nonostante una struttura semplice e sotto sotto ripetitiva, si continua ad andare avanti, morire e ricominciare da capo finché il gioco ci sommerge di nuovi oggetti mai visti prima e di boss inediti. Eppure, man mano che si prosegue e che i nuovi contenuti rendono più complessa e articolata l'esperienza, questo senso della scoperta viene sempre meno, le novità prima o poi si fanno sempre più scarse e ci si rende finalmente conto della ripetitività delle meccaniche. A un certo punto, purtroppo, la magia di The Binding of Isaac si affievolisce e scompare, lasciando col desiderio di nuovi avversari da fare a pezzi, nuovi potenziamenti per il proprio alter-ego e nuove sorprese da scoprire. A meno di un successo enorme e di una forte richiesta da parte dei fan, è improbabile che il gioco venga supportato sul lungo periodo, ma fortunatamente l'autore ha già assicurato che in occasione del prossimo Halloween diffonderà un aggiornamento gratuito contenente nemici e oggetti a tema.

Macabro sì, ma con stile

Ancora una volta, il talento artistico di Edmund McMillen è forte in ogni illustrazione, ogni animazione e ogni scenetta d'intermezzo, riuscendo a mescolare uno stile di disegno cartoon e buffo a mostri rivoltanti, situazioni morbose e morti sanguinolente. Nell'arco di pochi istanti ci si può imbattere in un letale verme dal faccione sorridente, incontrare un omino impiccato in una stanza piena di sterco o schivare il vomito di un lardoso abominio.

Una mamma per nemico

Oltre alla bontà dei disegni è proprio la macabra originalità nel design dei mostri a renderli tanto carismatici. Peccato che la versione attualmente disponibile su Steam soffra di sporadici cali di frame dovuti soprattutto a una cattiva ottimizzazione di Flash, sebbene un aggiornamento mirato a correggere alcuni fastidiosi bug dovrebbe arrivare proprio mentre scriviamo. In linea con Super Meat Boy, The Binding of Isaac è inoltre un gioco fortemente autocelebrativo, e capiterà spesso di imbattersi in riferimenti ad altre opere dell'autore statunitense o di altri sviluppatori indipendenti. Il tutto è infine reso ancora più cupo e macabro dall'ottima colonna sonora di Danny Baranowsky, talentuoso compositore già autore delle musiche di Super Meat Boy e Canabalt: i brani che accompagnano il giocatore spaziano da temi rockeggianti a musiche misteriose e inquietanti, esplodendo poi in un sinistro coro di bambini in grado di far rabbrividire al primo ascolto.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.8
Lettori (125)
8.8
Il tuo voto

The Binding of Isaac è un gioco piccolo, meno ambizioso di Super Meat Boy e sicuramente più in linea con le precedenti produzioni in Flash di McMillen. La vivace realizzazione grafica e le fantastiche musiche rappresentano senza dubbio un plus per l'intera esperienza, ma il vero punto di forza sta nella capacità di rimescolare continuamente gli innumerevoli contenuti, per poi centellinarli ad ogni partita in modo da stupire sempre con qualcosa di nuovo. Certo, prima o poi le sorprese termineranno e a quel punto anche la voglia di rigiocare verrà gradualmente meno, ma fino a quel momento The Binding of Isaac rappresenterà senza dubbio i cinque euro meglio spesi degli ultimi mesi.

PRO

  • Rigiocabilità alle stelle
  • Grafica gradevole e ottime musiche
  • Tanti contenuti da scoprire e sbloccare

CONTRO

  • Sporadici rallentamenti
  • Col tempo andrà per forza calando

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Mac OS X Lion
  • Core 2 Duo 2.66GHz
  • Memoria 4GB
  • GeForce 320M

Requisiti minimi

  • Windows XP, Vista, 7 e Mac OS X Leopard 10.5.8, Snow Leopard 10.6.3 o successivo
  • Processore 2.0 GHz o Intel Mac 2.5GHz
  • Memoria 256MB su PC, 1GB su Mac
  • Hard Disk 50MB
  • Scheda Video Scheda Compatibile Direct X9.0c