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Ci sono voluti quindici anni per vedere id Software realizzare da zero una nuova proprietà intellettuale. Il risultato è RAGE, il gioco che ci apprestiamo a recensire

RECENSIONE di Pierpaolo Greco   —   04/10/2011

Versione testata: Xbox 360

id Software è una delle pochissime software house riuscita a sopravvivere agli sconvolgimenti videoludici che hanno attraversato il nostro settore negli ultimi due decenni. Fondata nel 1991, esattamente venti anni fa, la società di John Carmack e soci ha saputo rivoluzionare il genere che oggi sta probabilmente vivendo il suo periodo d'oro, soprattutto dal punto di vista delle vendite. Grazie a tre franchise noti persino a chi non li ha giocati a suo tempo, l'azienda texana ha saputo ritagliarsi un suo spazio vitale che nessun evento è mai riuscito a limitare o mettere a repentaglio, nonostante questa generazione non abbia visto id Software tra i suoi protagonisti. C'è voluta la perdita dell'indipendenza, con l'acquisizione da parte di ZeniMax Media, società che controlla anche Bethesda Softworks, per smuovere con forza le acque e dare la spinta finale al progetto più ambizioso partorito dalla coppia d'oro John Carmack e Tim Willits. E così dopo Wolfenstein, DooM e Quake, è la volta di RAGE e del suo enorme carico di aspettative che si porta sulle spalle.

Una storia... se ne sente il bisogno?

Partiamo proprio con con uno dei tre elementi che meglio evidenziano la volontà di id Software di rompere con il passato: la presenza centrale, almeno sulla carta, di un arco narrativo. RAGE si apre infatti con un incipit poco originale ma allo stesso tempo piuttosto interessante. Nell'immediato futuro l'umanità realizza che l'asteroide Apophis colpirà la terra nell'arco di un decennio provocando un enorme cataclisma climatico e mettendo a repentaglio la sopravvivenza del genere umano.

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Un team internazionale di scienziati mette quindi in piedi il progetto Eden con l'obiettivo di creare migliaia di arche dove rinchiudere e proteggere gli esponenti più meritevoli dell'umanità grazie a valutazioni sui tratti genetici e sulle attitudini. Queste persone saranno addormentate attraverso una procedura di ibernazione che sfrutta la tecnologia dei nanotriti, delle speciali cellule create dall'uomo in grado di gestire gli impulsi neurali e le funzioni vitali, per poi essere risvegliate ad alcuni anni di distanza dall'impatto con l'obiettivo di colonizzare la Terra e ricreare la civiltà. Ovviamente qualcosa non funziona a dovere ed il protagonista si risveglia, come unico sopravvissuto della sua arca, in un mondo popolato da mutanti di origini ignote e da alcuni manipoli di uomini organizzati in clan e fazioni alcuni dei quali non particolarmente amichevoli. Attraverso il lungo viaggio che ci porterà a scoprire qualcosa in più (poco) del nostro passato e diversi elementi (molti) del nuovo mondo abitato, incontreremo due grandi città fortificate e sbatteremo la nostra coriacea faccia contro l'Autorità, un'organizzazione militarizzata e tecnologicamente avanzata che sta tentando di schiacciare con il pugno di ferro le ultime sacche di resistenza organizzata.

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E indovinate un po' noi da che parte ci schiereremo? Purtroppo però la trama rimane sempre piuttosto abbozzata, complice la totale assenza di sequenze d'intermezzo o di momenti narrativi in grado di portare avanti la storia che rimane invece completamente legata ai numerosi dialoghi con i vari personaggi non giocanti presenti nel mondo. Dialoghi però quasi sempre focalizzati sulle cose concrete da fare per portare a compimento le varie missioni e sempre piuttosto privi di elementi storici. id Software ha insomma rispettato la sua triste consuetudine offrendo al giocatore il minimo indispensabile per dare un filo logico a quanto avviene su schermo e la credibilità dell'intero mondo di gioco con i suoi molteplici scenari, i suoi abitanti variegati e gli instabili rapporti di forza rimane soltanto in potenza, relegata a uno sfondo che difficilmente potrà suscitare emozioni in chi gioca. E tutto questo purtroppo si percepisce con forza soprattutto a partire dalla seconda metà del gioco, quando le novità del gameplay si sono esaurite e dovrebbe essere lo stimolo narrativo a spingere il giocatore a proseguire. Non si arriva con il fiato corto a vedere lo sconclusionato e veramente poco soddisfacente epilogo, però le 14-18 ore necessarie a portare a termine la campagna in uno dei quattro livelli di difficoltà disponibili, sarebbero state sicuramente più coinvolgenti con una trama degna di nota.

Obiettivi Xbox 360

Il gioco offre 50 obiettivi per il consueto totale di 1000 punti. Almeno la metà sono dedicati alle varie uccisioni di nemici sfruttando l'armamentario a disposizione e soprattutto i gadget costruiti. Mentre non mancano una decina di achievement legati ai vari collezionabili e al completamento di tutti i minigiochi presenti nel titolo. Ci sono poi gli obiettivi legati al completamento della campagna single player e alla componente di guida e il cerchio si chiude con un mega obiettivo di 75 punti per chi raggiunge il 100% di completamento del gioco. Al nostro primo passaggio, abbiamo raccolto poco meno della metà degli achievement.

Però quando si spara... che meraviglia!

Di RAGE si è visto e sentito parlare moltissimo negli scorsi anni e molti ancora oggi si interrogano sul suo gameplay. Il titolo di id Software è a tutti gli effetti uno shooter in prima persona estremamente classico che unisce l'esplorazione di livelli focalizzati su scenari al chiuso alla navigazione di un hub all'aperto di corpose dimensioni, la zona devastata, dove è possibile girovagare a bordo di veicoli per raggiungere i suddetti ambienti. La componente FPS è comunque assolutamente predominante e si appoggia a un level design vario e ben riuscito che riesce a caratterizzare a dovere i vari covi e resti distrutti di civiltà che il nostro protagonista dovrà attraversare talvolta anche più volte per risolvere le sue missioni senza mai correre il rischio di cadere in backtracking eccessivo. Proprio le missioni evidenziano il secondo elemento di rottura con la tradizione della software house e fungono da apripista a un gameplay ibrido che offre anche un minimo di esperienza ruolistica. All'interno delle città amiche infatti, potremo raccogliere tutta una serie di quest che renderanno indispensabile l'esplorazione dei vari livelli e ci permetteranno di guadagnare soldi ma soprattutto componenti. Sullo stile di quanto visto in BioShock, RAGE spinge il giocatore a fare un vero e proprio lavoro di spazzino raccogliendo continuamente oggetti sparsi per gli scenari e saccheggiando i corpi dei nemici. In questo modo sarà possibile rifornirsi di munizioni ma soprattutto l'attività sarà essenziale per costruire tutta una serie di gadget secondari e di proiettili avanzati attraverso un sistema di schemi o ricette che possiamo comprare dai vari NPC o guadagnare dal completamento delle quest. Il sistema riesce a stimolare il giocatore all'esplorazione maniacale degli ambienti di gioco e allo stesso tempo regola un'economia di mercato dove dovremo veramente sudarci i potenziamenti migliori. Ci sentiamo di muovere un appunto solo al sistema di looting che risulta essere troppo preciso nel targeting: dovremo puntare sempre con grande precisione all'oggetto da raccogliere: non c'è in pratica un'interazione ad area ma soltanto un automatismo che porta a raccogliere con una singola pressione del pulsante anche gli oggetti limitrofi a quello selezionato e questo rallenta in parte la fluidità dell'azione.

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Non c'è comunque un sistema di esperienza, tantomeno è possibile guadagnare livelli e la componente ruolistica oltre alle quest e al crafting è allargata al solo inventario che permette di gestire le otto armi che raccoglieremo nel corso del gioco, le numerose munizioni che ci permettono di farle funzionare alterando spesso le loro caratteristiche come se si trattasse di un vero e proprio fuoco alternativo ed ovviamente i vari gadget. Così se da un lato potremo equipaggiare proiettili elettrici in grado di avere la meglio sui nemici corazzati, dardi per il controllo mentale o pallettoni esplosivi per il fucile a pompa, dall'altro potremo utilizzare granate, il famoso e tagliente boomerang wingstick, macchine esplosive radiocomandate, torrette di guardia e piccole sentinelle meccaniche che ci daranno man forte durante i combattimenti più caotici. E non mancano poi le bende. RAGE infatti se da un lato offre la classica ricarica automatica dell'energia rimanendo al riparo dopo essere colpiti, dall'altro tende a "stressare" il giocatore con combattimenti talvolta molto intensi dove la possibilità di morire è veramente dietro l'angolo. Per scongiurare l'eventualità è possibile utilizzare al volo le bende per far scomparire il classico "effetto rosso" ma se proprio si dovesse perdere la vita, nessun problema, visto che il gioco permette di resuscitare al volo e stordire tutti i nemici nelle vicinanze attraverso un mini-gioco che simula la defibrillazione del cuore del protagonista. Questa estrema opzione che è disponibile al massimo due volte ed è soggetta a un lungo cooldown, tende anche a controbilanciare un sistema di checkpoint troppo rudimentale. Il gioco salva infatti in automatico solo all'inizio di un livello o in alcune sezioni molto avanzate dello stesso e tutto è lasciato nelle mani del giocatore attraverso il classico salvataggio manuale. Inutile stare a sottolineare quanto spesso ci siamo dimenticati di registrare i nostri progressi per poi clamorosamente finire a terra con il defibrillatore scarico e con la necessità di ripartire dall'inizio. Non riusciamo bene a comprendere tale scelta da parte di id Software che se su PC, può essere anche accettata, per un pubblico console così abituato agli automatismi è invece sicuramente anacronistica.

Tutti (insieme) a bordo!

E arriviamo così al terzo e ultimo elemento di rottura con il gameplay tipico degli shooter firmati id Software: la componente di guida che si interseca alla perfezione con l'azione di RAGE. Il titolo offre infatti la duplice possibilità di salire a bordo di un veicolo per esplorare la zona devastata, il grande hub che funge da punto di raccordo con i vari livelli, oppure per affrontare una serie di gare attraverso degli appositi NPC presenti nelle città amiche. Così facendo avremo modo di guadagnare i cosiddetti attestati di gara, una sorta di moneta utilizzata per acquistare gli upgrade dei nostri bolidi: si passa da motori più veloci a turbo di durata maggiore, per arrivare a pneumatici e sospensioni. Peccato però che la selezione sia estremamente limitata (c'è soltanto un potenziamento per componente) e il cambio di classe del veicolo (in tutto ce ne sono quattro) è relegato all'avanzamento della campagna.

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Anche le armi sono minime e spaziano tra un mitragliatore (più avanti in versione potenziata a impulsi) e un lanciarazzi e alcuni gadget secondari come scudi, riparatori e mine. Le modalità di gioco nella componente racing sono pochine e spaziano dalla classica gara contro altri tre veicoli o in solitaria a tempo, ad alcune mischie con le vetture armate. Anche in questo caso, come per la storia, sembra insomma che id Software sia andata "al risparmio" offrendo soltanto il minimo indispensabile per rendere appetibile questa particolare sezione di gioco che poi, paradossalmente una volta che si è in pista, funziona anche piuttosto bene grazie a un sistema di guida fortemente arcade dalla fisica leggera e la classica azione spara e fuggi che i giocatori PlayStation 3 tenderanno ad avvicinare a quanto visto in Motorstorm. Le cose vanno leggermente meglio quando si gironzola liberamente per la zona desolata, complice il caricamento in streaming dell'intera zona che contribuisce ad offrire un'eccellente stimolo ad esplorare continuamente l'area facendo saltare in aria i predoni incontrati sul percorso tra un livello e il successivo.

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Concludiamo il paragrafo parlando anche dell'offerta multiplayer di RAGE. Da un lato abbiamo un'interessante sezione cooperative con nove missioni che fungono da antefatto ad alcuni eventi raccontati poi nella campagna single player e sono affrontabili in compagnia di un amico, anche in split screen e con due livelli di difficoltà. Dall'altro abbiamo una componente competitiva decisamente leggera e di contorno e interamente focalizzata sui veicoli. Sì, avete capito bene, non c'è alcun tipo di multiplayer competitivo dedicato alla componente FPS del gioco. Sei sono le mappe a disposizione per le quattro modalità di gioco che offrono tutte il supporto a un massimo di quattro giocatori. Troviamo quindi Serie di Meteore dove bisognerà raccogliere i frammenti caduti di asteroide per portarli nella propria base, il cosiddetto Rally a checkpoint dove vince chi tocca il maggior numero di traguardi e la sua variante Triade dove il punto si ottiene soltanto toccando tre checkpoint di fila e infine la Carneficina, una sorta di deathmatch free for all ovviamente sempre dedicato ai veicoli. Affrontando le sfide si guadagnano i classici livelli che servono a sbloccare i vari potenziamenti sia di armatura ed equipaggiamento del veicolo che l'armamentario.

La cosa più bella

RAGE arriva come un fulmine a ciel sereno non appena Xbox 360 termina il caricamento per far partire tutto quel ben di dio su schermo. Il gioco sbalordisce per la sua incredibile fluidità: gira sempre rigorosamente a 60 frame al secondo e non soffre mai di alcun rallentamento per l'intera avventura single player. Come detto in precedenza poi, tutta la mappa della zona devastata è caricata in streaming e il gioco si ferma soltanto all'ingresso di un livello o di una città amica. Girovagare a bordo del veicolo ammirando il cambio di luce e di scenario completamente in tempo reale stordisce, ed è qualcosa che si vede molto raramente su console. Il contraltare di tanta beltà è un effetto pop-in di caricamento delle texture sui poligoni praticamente onnipresente e che viene smorzato solo in piccola parte dall'installazione del gioco su hard disk. Un enorme plauso per ciò che concerne i modelli degli NPC, dei vari mutanti e dei nemici in genere.

Aaaaarr!

Anche se si nota una certa mancanza in termini di varietà (non di rado vedremo modelli di personaggi duplicati anche all'interno di una stessa città), la qualità dei dettagli, le loro animazioni e la grande espressività facciale lasciano di stucco. Come se questo non fosse già abbastanza, id Software è riuscita a fare un lavoro molto particolare con l'intelligenza artificiale e le routine che gestiscono gli avversari. I soldati dei vari clan e dell'Autorità tendono infatti a comportarsi in modo piuttosto classico alternando l'uso delle coperture al lancio di granate e all'avvicinamento tattico quando riparati da scudi o da compagni particolarmente corazzati. Ma quello che stupisce maggiormente sono i mutanti che se da un lato si limitano esclusivamente a correre verso di noi, dall'altro lo fanno in modo sorprendente, schivando i nostri colpi esibendosi in capriole, salti e arrampicate sui muri nel tentativo di accerchiarci o raggiungerci il più velocemente possibile. Ci sono alcuni scontri in tal senso memorabili quando decine di mutanti escono fuori dalle pareti e dai crepacci nel terreno mentre in lontananza un aberrazione gigante ci sta bombardando con il suo lanciarazzi noncurante di colpire anche i suoi simili. Molto piacevoli anche le sottili musiche di accompagnamento, tutte dal sapore acid, elettronico e techno che di sicuro non rimarranno nella storia ma svolgono molto bene il loro lavoro. E finalmente ci sentiamo di fare un plauso al doppiaggio di un videogioco. RAGE è infatti interamente in italiano con una ottima localizzazione forte di un'adeguata e corposa selezione di doppiatori e complice anche l'ottima sincronia del labiale.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.9
Lettori (187)
8.6
Il tuo voto

Non si può fare a meno di notare tutta una serie di piccole imperfezioni che impediscono al titolo di id Software di raggiungere il traguardo del 9 pieno, in primis una storia soltanto abbozzata, l'assurda gestione dei salvataggi e un multiplayer che è poco più di un semplice contorno all'intera offerta videoludica. Tuttavia RAGE funziona alla grande come shooter in prima persona, ed è questo ciò che conta. Persino la parte racing, quella sezione di guida che a lungo in passato ci ha fatto storcere il naso, riesce a dare qualche soddisfazione ed a scorrere fluida all'interno della lunga campagna single player. E ovviamente c'è poi l'incredibile qualità grafica che il gioco riesce a raggiungere in molti suoi scorci. Un titolo in conclusione che ci sentiamo di consigliare a chi cerca un'esperienza action immediata e piuttosto classica.

PRO

  • La componente shooter funziona molto bene, è frenetica e coinvolgente
  • Tecnicamente è inattaccabile grazie all'estrema fluidità e alla qualità dei modelli
  • Molto buono il lavoro fatto sull'intelligenza artificiale dei mutanti
  • In una realtà di shooter brevi e concisi, RAGE vi terrà occupati per almeno 15 ore

CONTRO

  • Si poteva fare molto di più con la trama
  • Il multiplayer competitivo è solo con i veicoli
  • I checkpoint sono ridotti all'osso e il giocatore è obbligato a usare i salvataggi manuali