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La partita si ripete

L'edizione 2012 di Pro Evolution Soccer conferma il lavoro fatto da Konami lo scorso anno e cerca, nei limiti del possibile, di raffinare ulteriormente l'esperienza di gioco. Missione compiuta?

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   11/11/2011

Versione testata: PSP

Nonostante l'avvento delle nuove console portatili (il Nintendo 3DS è già disponibile da alcuni mesi, PlayStation Vita lo sarà da febbraio), sul campo di PSP si svolge anche quest'anno la partita che vede in palio il titolo di miglior gioco di calcio per l'handheld Sony. Il confronto è finito l'ultima volta in un pareggio, ma a questo punto del ciclo vitale della PlayStation Portatile è difficile attendersi chissà quale sforzo da parte degli sviluppatori, che puntano a un'ottimizzazione del lavoro svolto finora piuttosto che su di un'improbabile rivoluzione (come quella che, ad esempio, ha visto protagonista FIFA 12 su PS3, Xbox 360 e PC).

La partita si ripete

Bastano pochi minuti per capire che è proprio questo l'obiettivo di Pro Evolution Soccer 2012, che si presenta con la solita offerta di modalità e opzioni, privo come sempre del multiplayer online (ormai possiamo rinunciarci) ma forte di piccole migliorie che vanno a risolvere alcuni dei problemi evidenziati nella recensione di PES 2011. Il gioco si conferma ancora una volta piuttosto difficile, con un divario netto fra il livello "principiante" e tutti gli altri, dallo standard in su. Se infatti nel primo caso è possibile letteralmente passeggiare dentro l'area di rigore avversaria, con i difensori che pensano ai fatti propri anziché venire a marcarci, basta aumentare il grado di sfida perché tale situazione diventi pura fantasia, e ci si trovi di fronte a squadre esageratamente organizzate, capaci di intercettare qualsiasi nostro passaggio in profondità e di rubarci palla senza sforzo apparente. Da un lato è un bene che le manovre più inflazionate per finalizzare l'azione siano state rese più difficili, ma dall'altro non si può fare a meno di notare che nelle partite vere tali soluzioni continuano a verificarsi, specie quando le squadre si fanno più stanche e dunque allargano le proprie maglie.

Struttura e modalità di gioco

Dalla schermata di avvio di Pro Evolution Soccer 2012 è possibile accedere a diverse modalità. La prima è la partita veloce, che ci permette di disputare un match selezionando due squadre nazionali o di club fra le centinaia disponibili. Ci sono poi le competizioni su licenza, ovvero la Champions League e la Copa Santander Libertadores, che si svolgono esattamente come nella realtà e dunque con gironi e fase finale a eliminazione, il tutto con un grado di difficoltà crescente. La modalità Diventa un Mito ci vede creare da zero un giocatore di qualsiasi ruolo e affrontare un'intera carriera, vedendolo crescere man mano e memorizzandone le caratteristiche perché poi si possa sfidare un amico e il suo Mito tramite connessione wireless adhoc. La modalità World Player, in modo simile, ci consente di vestire i panni di un giocatore realmente esistente all'interno di una stagione annuale, con la possibilità di controllare l'intera squadra oppure unicamente quel particolare calciatore durante le partite.

La partita si ripete

Non poteva mancare il Campionato Master, in cui ci si mette alla guida di una squadra formata da elementi non proprio brillanti che man mano, con il conseguimento di vittorie e sponsorizzazioni, riesce a crescere e a reclutare personalità di spicco all'interno del proprio organico. Chiudono la rassegna le modalità coppa e campionato, mentre come già detto manca il multiplayer online. Non ci sono novità rispetto a PES 2011, come avrete notato. L'esperienza risulta dunque "già vista" agli occhi di chi possiede la precedente edizione del gioco, e le sole rose aggiornate rappresentano un'argomentazione debole a fronte dell'acquisto del titolo Konami. Il discorso chiaramente cambia se è da un po' che non giocate con un episodio della serie: in tal caso il numero di modalità si rivela più che sufficiente per tenervi occupati per settimane, considerando anche il tempo necessario per metabolizzare il livello di difficoltà e dunque per approntare nuove strategie che possano sostituire quelle che ormai non funzionano più, talvolta purtroppo anche per demeriti dell'intelligenza artificiale. Ma ci arriviamo fra un attimo.

Stessa storia, stesso posto, stesso bar

Fra i meriti "storici" di Pro Evolution Soccer figurano di certo la velocità e il dinamismo dell'azione, nonché la fisica della palla e l'ottima sensazione di impatto con la stessa, in grado di restituire un gran senso di soddisfazione a ogni tiro. Tali elementi sono presenti nella versione PSP di PES 2012, ma in modo non propriamente cristallino, accompagnati purtroppo da qualche mancanza.

La partita si ripete

Durante le partite non è infatti raro effettuare un passaggio filtrante sulla trequarti avversaria, superando agevolmente la linea di difesa, e vedere che il destinatario di tale lancio anziché incrociare la palla per prenderne possesso si allontani inspiegabilmente da essa, producendo attimi di intensa frustrazione. Non si nota nessuna particolare novità anche per quanto concerne il gioco aereo, con i cross che raramente vengono bene intercettati dal nostro centravanti per essere insaccati. Insomma, la sensazione è che si sia voluto mettere al bando determinate dinamiche perché ritenute troppo inflazionate, ma senza fornire delle valide alternative e rendendo la costruzione di un'azione efficace più difficile di quanto sarebbe stato lecito aspettarsi. Fare gol nonostante tutto ciò è fonte di grandissima soddisfazione, ma si tratta di gratificazioni che arrivano nel modo sbagliato, nella cornice di un gameplay che, come le modalità, risulta praticamente invariato rispetto allo scorso anno, con il medesimo strapotere dei difensori avversari nell'atto di rubarci la palla, anche e soprattutto quando stiamo per tirare. Il comparto tecnico, infine, si mantiene su buoni livelli, con uno scrolling fluido del campo, animazioni di discreta fattura e una buona corrispondenza fra giocatori virtuali e reali, anche quando magari non si tratta di superstar. La telecronaca sarebbe in teoria affidata alla coppia formata da Pierluigi Pardo e Luca Marchegiani, ma le frasi pronunciate da quest'ultimo si contano sulle dita di una mano.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.5
Lettori (17)
6.0
Il tuo voto

Pro Evolution Soccer 2012 per PSP è un ottimo gioco di calcio portatile, vanta un gran numero di modalità (a parte il multiplayer online, che avrebbe reso l'esperienza decisamente più duratura) e una buona realizzazione tecnica. Inoltre "è PES", ovvero conserva quelle peculiarità che rendono il prodotto Konami molto diverso dalla controparte EA Sports: una grande attenzione all'aspetto fisico dei giocatori, e non solo quelli più famosi; un'azione veloce e dinamica; una fisica della palla che rende bene il peso della stessa e la potenza dei tiri. Purtroppo, però, l'edizione di quest'anno è del tutto priva di novità: le modalità sono le stesse di PES 2011, così come i problemi, più o meno gravi, che affliggono il gameplay. Se dunque già possedete il precedente episodio, ci risulta difficile consigliarvi l'acquisto di un mero aggiornamento delle rose venduto a prezzo pieno.

PRO

  • Ottima realizzazione tecnica
  • Un gran numero di modalità
  • Gameplay solido e coinvolgente

CONTRO

  • Bilanciamento della difficoltà discutibile
  • Manca il multiplayer online
  • Il gioco è praticamente lo stesso dell'anno scorso