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Nello spazio profondo

Kherberos prova a rendere ancora più complessa e articolata la formula di Sword of the Stars. Ma lo sviluppo di un titolo di questa portata non è certo una passeggiata...

RECENSIONE di Mattia Armani   —   22/11/2011

Combattimenti in tempo reale e gestione spaziale estremamente complessa fanno di Sword of the Stars II un titolo piuttosto atteso dagli amanti del genere 4X (esplora, espandi, sfrutta e stermina). Purtroppo Kerberos si è trovata costretta a lanciare sul mercato una versione incompleta del titolo a causa di problemi finanziari che rischiavano di uccidere il progetto. Il risultato è un faticoso viaggio attraverso menù ostici, glitch e problemi di ogni genere. Ma sotto alla dura scorza c'è uno strategico complesso, soffocato e da rifinire, ma anche da scoprire con stazioni scientifiche e diplomatiche, razze misteriose, pianeti da colonizzare, eventi casuali, armi di ogni genere, flotte da creare, statistiche planetarie complesse, commercio, combattimento e segreti. Le mappe stellari poi, apparentemente più piccole, contengono molti più pianeti e sono decisamente più piacevoli da esplorare. Insomma il potenziale, come per il primo Sword of the Stars, c'è, ma quanto pesano i difetti? Scopriamolo.

Perduti nello spazio

Ad accoglierci troviamo menù accattivanti e schermate cariche di atmosfera. Ma, come anticipato, i suggestivi indicatori radiali e l'estetica non corrispondono alla qualità effettiva della navigazione tra le opzioni del titolo. Uno dei segnali più preoccupanti lo si trova direttamente nelle impostazioni grafiche, che ci chiedono di impostare la risoluzione desiderata digitandola manualmente. Nell'HUD c'è ovviamente un bel pulsantone con un punto interrogativo in cima ma questo si limita a indicazioni sulla singola schermata senza darci indizi sulla gestione approfondita di province, navi e pianeti. Un vero problema vista la complessità del titolo Kerberos che si presenta da subito come un boccone gustoso ma decisamente difficile da digerire.

Nello spazio profondo

Sword of the Stars II è infatti un gioco massiccio che aggiunge statistiche di ogni genere e numerose variabili gestionali alla già complessa formula della serie. Tra flotte, basi, missioni automatiche, governo generale, statistiche di ogni genere, editing delle province e incremento dei fattori legati a diplomazia e morale c'è di che perdersi. Per mantenere contenta la popolazione è necessario avere una gestione oculata delle finanze, preoccuparsi della sicurezza, costruire stazioni di ricerca e anche stazioni diplomatiche, che sono fondamentali sia nei confronti degli altri imperi sia per facilitare la gestione interna delle province. Oltre a questo ci sono poi la ricerca, anch'essa più complessa, e le flotte, con tanto di ammiragli e relative abilità speciali, per un titolo quanto mai articolato ma purtroppo reso ostico da un'interfaccia che è al contempo dispersiva e monca. Per reperire alcune informazioni basilari è possibile ricorrere al manuale, alla vecchia maniera, ma questo non può certo sopperire ai difetti dell'interfaccia. E comunque è privo di indicazioni utili circa le complesse meccaniche gestionali del titolo che determinano la salute delle province e quindi della nostra rete commerciale. Per fortuna ci sono anche feature che semplificano le cose, come la gestione automatica delle missioni. Le flotte sono infatti in grado di compiere obiettivi e tornare automaticamente alla base senza bisogno dell'intervento del giocatore. Ovviamente in caso di combattimento flotta contro flotta la faccenda passa in mano a noi, ma per quanto riguarda il resto, dalla colonizzazione all'esplorazione, tutto può essere gestito automaticamente. Purtroppo mancano comandi capaci di far stazionare una flotta, magari per presidiare un confine, senza necessariamente agire. Ma nonostante le imperfezioni di questa feature, i difetti dell'interfaccia la trasformano in un vero e proprio decreto salva gioco.

Tocchi di classe e tonfi galattici

Sebbene manchi un single player propriamente detto le mappe, a cui se ne sono aggiunte due con l'ultima patch, sono estremamente customizzabili con settaggi dettagliati circa il livello tecnologico, il patrimonio iniziale, la difficoltà, la possibilità di avere incontri casuali o quella di attivare eventi catastrofici come uno sciame di meteore. Gli incontri includono le temibili razze antiche ma possono riservare anche piacevoli sorprese e, come gli eventi casuali, contribuiscono a dare un senso di vita all'universo bilanciando in parte la mancanza di una campagna o scenari più articolati.

Nello spazio profondo

Per variare ulteriormente il gameplay Kerberos ha poi implementato, sia in single che in multiplayer, diverse condizioni legate alla vittoria che modificano sostanzialmente il gameplay. Si va dall'annichilimento dell'avversario, in termini assoluti o anche solo militari, si passa dallo sviluppo dei pianeti e della flotta e si arriva alla percentuale di controllo del territorio in stile grand strategy. Ovviamente ognuna di queste modalità cambia le priorità del giocatore anche se è sempre meglio avere una valida flotta per fronteggiare tutti i possibili attacchi e imprevisti. Il multiplayer non si differenzia dal singolo anche se gli antagonisti umani sono senza dubbio meno prevedibili e tendono a migliorare con il tempo sperimentando le statistiche e sfidando l'interfaccia. Per restare competitivi è necessario essere disposti a fare lo stesso ma nel caso di Sword of the Stars II si parla di tempistiche davvero massicce. La disconnessione non causa la caduta della partita ed è possibile settare l'IA perchè continui a giocare in nostra assenza. E' anche possibile bloccare il proprio slot o lasciarlo aperto a giocatori designati da noi. Le strategie disponibili per l'intelligenza artificiale che ci deve sostituire in caso di caduta della connessione o assenza sono Mantenimento, Difesa ed Espansione. La prima vedrà la CPU impegnarsi solo sulla ricerca lasciando invariato il nostro impero. La seconda metterà l'IA sulla difensiva. L'ultima invece vedrà la CPU giocare a pieno ritmo con attacchi ai nemici e tentativi di conquista.

Un universo pieno di vita

Le razze giocabili di Sword of the Stars II sono Umani, Hivers, Tarka, Liir, Zuul e Morrigi e rappresentano altrettante fazioni, ognuna con la propria strategia espansiva, che si sono evolute esplorando la galassia grazie alla tecnologia Faster Than Light. Ma ci sono altre razze la fuori. Alcune popolano singoli pianeti ma non è detto che non abbiano particolari abilità da scoprire attraverso l'impiego di stazioni scientifiche. La ricerca occupa infatti un posto di primissimo piano e consente di magnificare i punti di forza delle fazioni, come scudi o armi, e di colmare le lacune che contraddistinguono la tecnologia di ogni razza giocabile. Ma c'è chi custodisce segreti ancora più impenetrabili e vaga per la galassa da tempo immemore. Si tratta delle Razze Anziane che non sempre ci accolgono a braccia aperte e hanno lasciato diversi dispositivi, spesso molto pericolosi, a vagare nello spazio.

Player VS Interface

Il combattimento si svolge in tempo reale a differenza della componente gestionale che è a turni. Ma anche in questo caso Kerberos è riuscita a mettere di mezzo un'interfaccia a dir poco ostica. Bottoni irresponsivi, icone incomprensibili e una maggiore difficoltà nel selezionare e dirigere le proprie navi trasformano un RTS spaziale potenzialmente divertente in un'attività incredibilmente faticosa. Per fortuna molti bug sono stati già risolti con le prime patch ma l'interfaccia, che necessita di parecchia pratica e di qualche guida redatta da giocatori estremamente volenterosi, andrebbe ridisegnata.

Nello spazio profondo

Inoltre prima di combattere è necessario arrivare a maneggiare dignistosamente la componente gestionale direttamente collegata al combattimento che include flotte, ammiragli ed editor delle navi con le varie armi che mette disposizione. Il rischio infatti è quello di venire spazzati via, dopo aver faticato tanto per dare gli ordini corretti alle navi, senza capire nemmeno il perchè. In ogni caso la pratica può fare miracoli ed è anche possibile divertirsi sperimentando a patto però di chiudere un occhio su bug e mancanze assortite. Come dicevamo l'editor delle navi, che consente di modificare assetto e specifiche dei vascelli costruibili, è un elemento importante anche per il combattimento ed è anche quello apparentemente più intuitivo del titolo con icone che indicano le parti customizzabili come motori, moduli aggiuntivi per cargo o equipaggio e ovviamente gli armamenti. Questi possono essere inoltre testati in un apposito poligono di tiro realizzato con il motore di gioco che consente di provare effettivamente gli effetti delle nostre modifiche. Peccato che bersagli generici e mancanza di informazioni specifiche sugli effetti delle armi rendano quest'aggiunta praticamente superflua. Un titolo di questo genere avrebbe infatti bisogno di un sistema informativo intuitivo e rapido con paragoni tra effetti delle armi, scudi dei nemici e dettagli sulle numerose variabili.

Almeno si lascia guardare

Le fazioni sono differenziate in modo netto sia per quanto riguarda l'estetica, con navi panciute o dotate di tentacoli, sia per quanto riguarda punti di forza e debolezze. Lo stile resta tra il fantascientifico e il cartoon orientale e dal punto di vista estetico il salto è netto con un'ottima illuminazione, capace di esaltare esplosioni e laser che abbondano nel combattimento, e animazioni valide che sottolineano le particolarità delle navi come protuberanze organiche o immani reattori. Non è da meno il sonoro che avvolge e si lascia avvolgere dalle suggestive profondità spaziali.

Nello spazio profondo

Peccato per la mancanza di uno Story Mode e degli Scenari che avrebbero senza dubbio beneficiato della peculiare identità estetica di questo 4x intergalattico. Sebbene migliorato anche il comparto visivo porta i segni del rilascio precoce del titolo e sfoggia glitch di ogni sorta tra cui spiccano numerosi caricamenti anche per passare da un menù all'altro. Vista la natura monca del titolo l'acquisto immediato potrebbe essere un azzardo, a meno di non voler sostenere il team. In ogni caso vista la velocità con cui Kerberos si è messa al lavoro (d'altronde il piano era proprio rilasciare il titolo al volo per fare cassa e completarlo in corsa) le varie lacune del titolo potrebbero essere colmate in tempi non eccessivi. Dopo i primi aggiustamenti, è infatti già arrivata una corposa patch con diversi tweak e fix che includono aggiunte all'enciclopedia, icone migliorate e l'eliminazione di una lunga lista di bug.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.0
Lettori (7)
6.5
Il tuo voto

Sword of the Stars II è allo stesso tempo invitante ed estremamente difficile da avvicinare. Elementi da scoprire, gestione spaziale approfondita e la sensazione di essere in un vero universo sono elementi di spicco. Ma il tutto è reso ostico da un'interfaccia che è tanto bella da vedere quanto incompleta, macchinosa e povera di informazioni. Ne vale la pena? Tutto dipende da quanto tempo e pazienza avete a disposizione. Altrimenti è meglio aspettare qualche altra patch o per lo meno una guida esaustiva. La sufficienza è sulla fiducia e solo per rimarcare che sotto sotto c'è un titolo che speriamo riesca a emergere dal pantano.

PRO

  • Ancora più complesso e articolato del predecessore
  • Atmosfera suggestiva e comparto estetico migliorato

CONTRO

  • L'interfaccia è un campo di battaglia
  • Il combattimento è stato cambiato in peggio
  • Serve molto tempo per entrare nel vivo del gioco
  • Ancora bug e imperfezioni assortite

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema operativo: Windows 7 64 bit
  • CPU: Intel Core i7 920
  • RAM: 6GB
  • Scheda video: GeForce GTX 570 GLH

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows Vista 32 bit
  • CPU: Core2 Duo o equivalente
  • RAM: 2GB
  • Scheda video: 512MB - DirectX 10
  • Spazio su disco: 2GB

Requisiti consigliati

  • Sistema operativo: Windows 7 64bit
  • CPU: Intel Core i5 o equivalente
  • RAM: 6GB
  • Scheda video: 1GB - DirectX 10
  • Spazio su disco: 2GB