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Favelas pericolose

Gameloft, perseverando nella sua discutibile ma efficace scelta programmatica, rilascia un nuovo capitolo della sua saga più truculenta, ambientandola nel Paese della samba...e del calcio!

RECENSIONE di Giovanni Polito   —   21/11/2011

Versione testata: iPad

Dopo anni di attività e con fatturati ormai molto importanti, limitarsi a parlare di Gameloft come della software house "copiona" per definizione è per lo meno riduttivo. La società francese infatti, pur non essendo certamente maestra di originalità, ha assunto un ruolo di leader nel mercato ultra mobile, un settore sicuramente meno ricco di certezze e totalmente vergine fino a pochissimo tempo fa. Come pioniera, l'azienda ha dovuto in parte reinventare quegli stessi giochi a cui palesemente si "ispira", adattandoli e ottimizzandoli ai nuovi standard legati alle interfacce full touch.

Favelas pericolose

Il risultato è stato sicuramente altalenante in termini di qualità ma non sono mancati titoli validi, tra cui è possibile annoverare la serie Gangstar. L'ultimo episodio, Gangstar Rio: City of Saints, sposta l'azione nella capitale morale del Brasile (quella politica è Brasilia infatti), tra spiagge, sole, belle donne e temibili guerre tra gang. Molto palesemente ripreso da Grand Theft Auto, Gangster Rio: City of Saints è dunque un free roaming di stampo molto classico, ambientato in una pesantemente modificata Rio de Janeiro. Benedetta non più dall'imponente Cristo Redentore situato sopra il monte Corcovado ma da una decisamente meno sacra statua di un mastodontico "palleggiatore", la città del carnevale più spettacolare del mondo lascia qui il posto alla sua parte più pericolosa, a quel sottobosco fatto di violenza, grilletti facili, sesso, turpiloquio e tutte quelle cose che tanto attirano la stampa generalista quando si deve parlare di videogames come "male assoluto".

Vendetta carioca

Al di là della libertà d'azione che, come si vedrà, non lascia certamente un ventaglio ampio di scelte al giocatore, la vicenda principale ha come protagonista un feroce killer e braccio destro del boss Andreas che, dopo anni di lealtà, ha ormai deciso di appendere le armi al chiodo per ritirarsi a vita privata. L'ambito ultimo incarico però, nonostante una certa reticenza della fidanzata, si rivela fatale: in un attentato esplosivo proprio la scontrosa ragazza perde la vita e lo stesso ex tirapiedi, scampato per miracolo, è costretto a subire un importante intervento di chirurgia plastica che di fatto lo trasforma in un altro uomo. Assetato di vendetta e desideroso di tornare potente e rispettabile, Angel (questo il nuovo nome assunto dopo l'operazione) si prepara così ad affrontare i pericoli delle strade carioca. Con la città in mano alle gang degli Assassinos e Discipulos, in preda a poliziotti e politici corrotti, Angel si troverà dunque costretto a riprendere l'attività criminale per trovare indizi sui reali artefici dell'attentato. Accanto a questa missione principale saranno però molte altre le attività parallele da svolgere per intrattenere la giusta rete di contatti, accumulare denaro ma soprattutto crescere di livello e rispettabilità. Una delle novità introdotte in questo episodio da Gameloft è infatti la possibilità di aumentare il livello di esperienza, spendendo i punti ottenuti dopo ogni promozione per incrementare le doti di Angel secondo i parametri di forza, guida, mira e salute. Pad (virtuale) alla mano, l'impatto con Gangstar Rio: City of Saints è sicuramente positivo, soprattutto per i numerosi fan del genere: le missioni infatti, brevi come si compete debbano essere su un dispositivo votato alla mobilità ma al contempo varie e numerose (60 tra principali e secondarie), rappresentano una sintesi di tutto il campionario tradizionale.

Favelas pericolose

Si avranno quindi sparatorie, inseguimenti, servizi di scorta, esecuzioni, trasporti "particolari", furti su commissione nonché le tradizionali gare clandestine. Ogni missione si può avviare in maniera standard, ovvero guidando fino al punto di partenza oppure, per partite ultra veloci, semplicemente attivandole dal menu di pausa: una scelta davvero intelligente, che aiuta moltissimo anche in caso di inaspettati fallimenti. Il sistema di controllo semplice e totalmente personalizzabile permette di soffrire meno del solito i problemi di telecamera e movimento tipici dei titoli giocati su schermi tattili; ovviamente non tutto è perfetto ma, rispetto alla concorrenza, la situazione è nettamente migliorata. Particolare attenzione meritano poi le opzioni di guida per tutti i mezzi disponibili, dalle auto alle moto passando per elicotteri e aerei, che possono essere pilotati sia con un sistema di leve analogiche sia con gli accelerometri, in maniera tra l'altro immediata e divertente. Quello che tuttavia rende il gioco d'oltralpe lontano da qualunque GTA degli ultimi anni è la quasi totale assenza di azione al di fuori delle missioni principali o secondarie. Tra una sparatoria e un inseguimento infatti, i fan dei titoli Rockstar sanno ormai benissimo che è possibile divertirsi semplicemente scorazzando in libertà per le vie di San Andreas, Vice City o Liberty City, certi di trovare comunque un modo per far passare il tempo; scatenare il panico o impegnarsi in diverse attività ricreative con gli amici sono infatti opzioni ormai pienamente consolidate. A zonzo per Rio invece c'è poco o nulla da fare: qualche bonus lasciato qua e là, alcuni edifici esplorabili senza un ben chiaro motivo, la possibilità di riparare le auto o di cambiarsi i vestiti e, ovviamente, il sempre fornito negozio di armi e accessori. E' chiaro che, nonostante le pompose premesse di Gameloft, non si pretendeva certo in questa sede la maestosità di un GTA, tuttavia sotto questo punto di vista si poteva fare di più, considerando anche l'assenza di una qualunque modalità online. Resta da affrontare lo spinoso nodo riguardante l'aspetto tecnico, anche qui ricco di alti e bassi.

Favelas pericolose

Se da un lato si ha infatti un impatto generale buono, soprattutto con i giochi di luce all'aperto (molto belli gli effetti di alba e tramonto), la stessa cosa non può dirsi per gli ambienti chiusi e le parti in notturna. I modelli dei personaggi principali sono ottimamente realizzati, sopratutto i visi, mentre i comprimari sono costituiti da figure spesso ripetute. La fisica dei mezzi è sicuramente accettabile e guidare risulta divertente (i danni sono presenti anche se non sempre coerenti con gli urti) ma l'angolo di sterzata è davvero molto ridotto; le animazioni di salto e corsa del personaggio sono invece legnose, particolare che stona con la sua più che buona realizzazione poligonale. Nonostante la potenza degli ultimi dispositivi Apple, capitano frequenti problemi di pop up degli edifici; le auto e i passanti invece compaiono lungo il tragitto in maniera graduale, partendo da semplici abbozzi trasparenti fino a diventare persone e mezzi "veri" in poligoni e texture. Si segnala infine la (non molto gradita) possibilità di barare tramite le microtransazioni, che permettono di acquistare sia denaro di gioco extra sia l'opzione per l'aumento repentino del livello di esperienza.

Versione testata: 1.0.0
Prezzo: € 5,49
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Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (8)
7.1
Il tuo voto

Il lavoro svolto per Gangstar Rio: City of Saints è da considerarsi, nonostante tutto, encomiabile. Se è vero infatti che cercare il confronto con mostri sacri come GTA fa uscire con le ossa rotte titoli ben più blasonati di questo, la produzione Gameloft riesce a regalare comunque molte ore di gioco grazie ad una trama non eccelsa ma in grado ugualmente di destare un minimo di curiosità e alle missioni divertenti e varie. L'ambientazione poi, originale e molto azzeccata, con vere perle di humor calcistico (esiste tra le armi un pallone esplosivo!) non fa rimpiangere affatto le grandi metropoli americane che, in fondo, per qualcuno hanno anche un po' stufato. Pur con tutti i difetti citati il titolo è dunque consigliato ai fan dei sandbox più smaliziati, cercando comunque di dimenticare l'esistenza di Rockstar Games durante le fasi di gioco.

PRO

  • Ambientazione piacevole e "originale"
  • Longevo, divertente e vario
  • Storia stereotipata ma comunque abbastanza interessante

CONTRO

  • Resta chiaramente un clone di GTA
  • Controlli migliorati ma non ancora perfetti
  • Mappa di gioco piccola
  • A Rio c'è poco da fare fuori dalle missioni