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Crash Bandicoot 4: It's About Time, la recensione: torna un'icona dei platform anni 90

Crash Bandicoot è tornato, in un'avventura oltre lo spazio e il tempo che farà la gioia dei vecchi e dei nuovi fan. Vediamo com'è nella recensione di Crash Bandicoot 4: It's About Time

RECENSIONE di Simone Pettine   —   01/10/2020

La recensione di Crash Bandicoot 4: It's About Time porta con sé, in modo del tutto naturale, un certo carico di responsabilità: parliamo pur sempre di una delle icone del mondo videoludico sin dagli '90. Aspettative da soddisfare e rimostranze da contrastare si nascondono potenzialmente dietro ogni angolo. E se questo gioco di Crash non fosse all'altezza delle aspettative? E se la recensione stesse solo tessendo le sue lodi perché, in un modo o nell'altro, bisogna pur convincere a comprarlo? Per fortuna a volte la realtà è talmente evidente da non richiedere dimostrazioni aggiuntive, né prove. Quindi noi vi spiegheremo perché Crash Bandicoot 4: It's About Time per PS4 è il miglior gioco di Crash Bandicoot mai sviluppato dagli anni '90 in poi, e perché entrerà ufficialmente nel "sacro canone", occupandone un posto di tutto rispetto. Ed ecco cosa farete voi, a partire dal giorno del suo arrivo sul mercato: lo giocherete e ne tesserete le lodi, anche più di noi. Poi lo rigiocherete di nuovo, e di nuovo, e di nuovo, finché non avreste sviscerato ogni suo più piccolo segreto. Cominciamo.

Trama

Crash Bandicoot 4: It's About Time ricomincia, con la sua trama, esattamente dove si era concluso Crash Bandicoot 3: Warped, mettendo subito in chiaro che tra un'avventura e l'altra di Crash sono passati gli stessi anni effettivamente trascorsi nel mondo reale. Da più di una decade, dunque, il dottor Neo Cortex, Uka Uka e Nefarious Tropy sono prigionieri su un pianeta sperduto, senza possibilità di tornare sulla Terra... finché Uka Uka, la maschera malvagia, non spinge al massimo i suoi poteri aprendo uno squarcio temporale.

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La frattura fra le dimensioni permette ai cattivi di scappare e di riorganizzarsi, per affrontare così nuovamente Crash Bandicoot e ottenere la propria vendetta... ma non solo. Mentre il dottor Cortex non sembra particolarmente entusiasta all'idea di ricominciare da capo la sua guerra contro i Bandicoot, Tropy intuisce che Uka Uka ha risvegliato qualcosa di molto potente, tra le dimensioni: le Maschere Quantiche. La loro magia potrebbe permettere agli antagonisti, questa volta, non solo di sconfiggere i rivali, ma addirittura di diventare i dominatori dello spazio-tempo.

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Ricomincia così l'avventura di Crash e Coco, che nel frattempo stavano passando in tranquillità le giornate sulla solita isola. Aku Aku, chiaramente, è a sua volta una maschera tribale magica: dunque avverte la distorsione nella realtà e avvisa i suoi amici. Ha inizio il viaggio per recuperare tutte le altre Maschere Quantiche e fermare la baldanzosa brigata di criminali, uno alla volta.

Alla dozzina di ore di gioco della campagna principale, una media che deve tenere conto sia di chi preferisce correre a perdifiato sia di chi invece adotta un approccio "da completista", segue la raccolta di tutti i collezionabili di gioco e la possibilità di ripetere i singoli livelli in varie modalità differenti. Parleremo di questo più avanti: intanto sappiate che mettendosi a cercare tutto, vedere tutto, affrontare tutto e raccogliere tutto almeno 25 ore voleranno via.

I mondi

Uno dei tanti aspetti che di Crash Bandicoot 4: It's About Time colpisce in modo positivo è la gestione dei mondi. L'avventura di Crash e Coco (entrambi i personaggi possono essere utilizzati per affrontare qualsiasi livello, liberamente) procede in modo lineare ma mai banale, all'interno di un tabellone che ospita i vari mondi via via sbloccati dal giocatore. Ognuna di queste pedane non permette mai di conoscere in anticipo la successiva, in modo tale da preservare per tutto il tempo il senso della scoperta.

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Il primo mondo di gioco è naturalmente l'isola dei Bandicoot, che cede poi il posto alle lande deserte controllate da N. Gin, poi ancora alla baia dei pirati, e via dicendo. La successione tematica sembra casuale: Toys for Bob ha cercato di variare il più possibile gli ambienti, e questo è un bene, perché da subito Crash Bandicoot 4: It's About Time si propone come un caleidoscopio di colori, situazioni e nemici differenti. Tuttavia vi è sempre un problema principale da affrontare in ogni mondo: ora un nemico particolare da abbattere, ora una Maschera Quantica da recuperare.

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Il backtracking è probabilmente un valore fondamentale della produzione: se ogni livello fosse affrontabile una sola volta e basta, Crash Bandicoot 4: It's About Time si risolverebbe in un'esperienza scarna. È invece impossibile stabilire in anticipo quante volte dovrete rigiocare ogni mondo e ogni livello, perché vi sono ricompense e novità nascoste in ogni dove. Magari completerete subito il livello dell'isola di Crash, anche con le immancabili sfide a tempo o raccogliendo le gemme nascoste, pensando "d'accordo, adesso qui ho finito". Neanche per sogno: più avanti, battendo un determinato boss, scoprirete che ora i livelli precedenti sono affrontabili in altre modalità. Per esempio la N. Verted dai colori distorti, ottenuta una volta sconfitto N. Brio.

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Vi sono sempre delle ricompense: rappresentano lo stimolo principale per rigiocare livelli già visti in altri modi o con altri personaggi. Tutti i costumi sbloccabili possono essere visualizzati dalla mappa dimensionale (cioè dall'hub di gioco) ed equipaggiati prima dell'inizio del livello; così come si può decidere se affrontare quel determinato livello con Crash o Coco. Non è invece possibile modificare parametri estetici se si sta già giocando.

Trofei PlayStation 4

Crash Bandicoot 4: It's About Time porta con sé su PlayStation 4 il Trofeo di Platino, ma ottenerlo sarà una bella sfida. Oltre a completare più volte il gioco dovrete anche ottenere tutte le reliquie, tutti i collezionabili, tutti i nastri, tutte le skin... insomma, ogni minima possibilità offerta dal titolo dovrà esservi nota.

Modalità di gioco

Oltre alle variazioni speciali dei singoli livelli (come la N Verted), Crash Bandicoot 4: It's About Time può essere affrontato in due modalità di gioco principali: Moderna e Rétro. Questa semplice introduzione, tutto sommato banale, fa sì che l'intero titolo risulti apprezzabile e divertente per ogni tipo di giocatore: dal vecchia scuola incallito e fissato con il livello di difficoltà assurdamente elevato al povero, timido nuovo arrivato che non riesce a saltare su due casse di seguito senza schiantarsi.

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La modalità Moderna propone all'interno dei livelli alcuni Checkpoint (Casse C): basta saltarci sopra, e il gioco salva i progressi fino a quel determinato momento. Tutte le morti del giocatore vengono comunque conteggiate, e se superano le tre unità comunque non verrà sbloccata la skin del livello legata alla bravura. Ma non è tutto: se Crash Bandicoot 4: It's About Time si accorge che il giocatore sta comunque morendo troppe volte lungo il percorso, aggiunge un nuovo checkpoint prima assente. Vi sono dei limiti ovviamente: arrivati ad un certo punto, dovrete comunque imparare a superare da soli una determinata difficoltà senza aiuti.

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La modalità Rétro è invece... beh, è rétro. Qui la filosofia di gioco torna ad essere quella dei primi tre Crash Bandicoot: i checkpoint sono di nuovo fissi e se morite più di tre volte è game over; raccogliere i frutti wumpa diventa quindi fondamentale per ottenere vite extra. Con l'ultima morte dovrete ricominciare tutto il livello da capo: tutto. Comunque, preferire una modalità all'altra non porta penalizzazioni né incredibili vantaggi di sorta: scegliete dunque quella che vi permetta di fruire al meglio del titolo. È stato questo il principale interesse degli sviluppatori.

Le Maschere Quantiche

Crash Bandicoot 4: It's About Time è un titolo che oscilla ad oltranza tra passato e presente, ma mai come prima d'ora ne avevamo visto uno in grado di riprendere tutto quanto vi fosse di buono nei "bei tempi andati" per potenziarlo ulteriormente. Si credeva che Crash avesse già dato tutto con Warped, e invece ecco saltare fuori nuove possibilità di gioco legate alle Maschere Quantiche.

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Lato gameplay, le Maschere Quantiche permettono di ripensare da zero il funzionamento dei livelli. Sono quattro in tutto: Lani-Loli, la prima ad essere sbloccata, che controlla la realtà e la comparsa/scomparsa di oggetti nel mondo di gioco; 'Akano, potenza pura, alimentata dalla materia oscura: garantisce una giravolta inarrestabile, utile anche per coprire enormi distanze in volo; Kapuna-Wa, l'anziana nonnina che conosce passato, presente e futuro, e consente di rallentare il tempo; infine Ika-Ika, dalla doppia personalità positiva e negativa, con la quale Crash può invertire la gravità per camminare sul soffitto.

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Nel corso dei nostri approfondimenti precedenti avevamo espresso una preoccupazione: che queste maschere comparissero solo in alcuni momenti del tutto trascurabili, lasciando Crash Bandicoot il gioco che avevamo sempre conosciuto. Non è così: la loro presenza è costante, e arricchisce il gameplay di una profondità insperata. Vengono concesse dagli sviluppatori solo laddove necessarie per avanzare, e difatti non è possibile farlo se non con l'aiuto delle Maschere Quantiche. Ad esse si accompagnano, di solito, i nuovi spunti originali di quello che oseremmo chiamare il "gameplay puro": possibilità inedite legate alle sole forze di Crash Bandicoot. E cioè: oscillare tra funi sospese per avanzare, scivolate a folli velocità su liane o cavi in metallo, corse su pareti laterali.

Difetti?

Crash Bandicoot 4: It's About Time ha dei difetti? Sicuramente: del resto chi non ne ha? Ma per scrupolo di onestà, vorremo avvisarvi di averne trovati davvero pochi. Talmente pochi da apparire quasi pretestuosi, in sede di recensione. I Toys for Bob si sono mostrati ancora una volta dei maestri nel loro lavoro: probabilmente potranno solo migliorare, nei prossimi anni (e la speranza è che gli assegnino anche Spyro 4, a questo punto).

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Tra gli aspetti che ci hanno convinto meno vi è sicuramente la gestione dei personaggi secondari. All'infuori di Crash e Coco, è possibile giocare alcuni livelli con Dingodile, Tawna Bandicoot e Neo Cortex: si tratta di mondi cuciti appositamente su questi personaggi, in cui lo stile di gioco cambia drasticamente. E sono davvero divertenti, oltre a rappresentare un'ottima variazione; il problema è che non sono tantissimi. Probabilmente nell'ottica degli sviluppatori il loro numero complessivo è parso giusto (del resto non sono loro, i protagonisti) però - col senno di poi - un numero maggiore avrebbe aiutato Crash Bandicoot 4: It's About Time ad essere il gioco perfetto, all'interno del suo genere. Oltre al fatto che queste diverse linee temporali sì, che sono pretestuose: non c'è davvero motivo di mettersi a vedere cosa stessero facendo questi improbabili eroi, durante il viaggio di Crash. Se non, appunto, quello di "cambiare" un po' l'offerta.
Qualche appunto anche sul comparto tecnico: abbiamo giocato Crash Bandicoot 4: It's About Time su PlayStation 4 Pro, in 1080p e 30fps. La pulizia a schermo è notevole, così come il dettaglio grafico: la differenza con la N-Sane Trilogy è evidente. Eppure i filmati di transizione ci sono sembrati un po' più "sporchi" rispetto alle sessioni di gameplay vero e proprio; potrebbe trattarsi solo di un'impressione, comunque.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo 69,99 €
Multiplayer.it
9.0
Lettori (69)
8.3
Il tuo voto

Crash Bandicoot 4: It's About Time è la cosa più bella che sia accaduta al franchise del nostro (e vostro) marsupiale preferito, negli ultimi 20 anni. Dimenticatevi di tutto ciò che è stato pubblicato da Warped in poi: Crash Bandicoot, il vero Crash Bandicoot, è questo qui. Il capitolo più maturo e completo della serie, il più ricco di possibilità e divertimento; il più variegato dal punto di vista dell'offerta ludica vera e propria. Crash Bandicoot 4: It's About Time non smette mai di sorprendere, all'interno dei singoli livelli e dei suoi diversi mondi: in ogni dove c'è qualche nuova meccanica di gioco da sperimentare, qualche nuovo personaggio da provare, qualche cattivo da picchiare in modo originale. La Maschere Quantiche rappresentano la novità principale, e di per sé sarebbero bastate anche da sole; ma per Toys for Bob non bastava. E così è possibile giocare con Dingodile, Tawna e Cortex. E si possono riaffrontare i livelli con modalità mai viste prime, che a volte li modificano in modo tale da renderli irriconoscibili. E ci sono collezionabili in ogni dove. E se raccoglierete tutti i nastri Flashback, potrete rivivere addirittura la "nascita" di Crash e Coco, le loro origini nel laboratorio di Neo Cortex. E ci sarebbe anche altro di cui parlare, ma abbiamo già ampiamente terminato lo spazio disponibile. Budega, allora! O come diamine si scrive. Crash è tornato per davvero.

PRO

  • Riporta il franchise ai fasti di un tempo
  • Sorprese, possibilità e spunti in ogni dove
  • Le Maschere Quantiche sono molto divertenti da usare

CONTRO

  • Le linee narrative secondarie potevano essere approfondite
  • Minime sbavature nei filmati
  • L'arpione di Tawna ogni tanto sceglie da sé cosa colpire