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Dead Cells: The Bad Seed, la recensione

La recensione di Dead Cells: The Bad Seed, il primo DLC a pagamento per l'eccellente roguevania di Motion Twin, che tanti consensi ha ricevuto su tutte le piattaforme

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   21/02/2020

Dead Cells: The Bad Seed è il primo DLC a pagamento per l'ottimo roguevania di Motion Twin. Prima di iniziare a giocarci per la recensione temevamo che fosse il classico caso di monetizzazione immotivata, ossia un tentativo di sfruttare un gioco di successo producendo contenuti extra completamente inutili. Fortunatamente non è così, nel senso che per quel che costa (4,99€) e quel che offre, The Bad Seed è più che valido e piacerà proprio ai fan più sfegatati del gioco, quelli ormai stanchi di affrontare sempre le stesse mappe (per quanto generate proceduralmente).

A livello di contenuti The Bad Seed porta con sé in dote due nuove ambientazioni: L'Arboreto in Rovina e La Palude dell'Esiliato; oltre a un boss chiamato Mama Tick, ospitato nel mini livello Il Nido.

Sono entrambe ben caratterizzate scenograficamente, con alcune punte di eccellenza visiva nella Palude e nel Nido, qualitativamente vicine al meglio che si è visto negli altri livelli di Dead Cells. Per accedere ai nuovi contenuti non c'è bisogno di aver finito il gioco, come avveniva ad esempio per quelli del DLC gratuito Rise of the Giant. Per raggiungere l'Arboreto basta esplorare il primissimo livello, quello delle prigioni, e trovare l'accesso, dopo aver recuperato la chiave da un cadavere. I tre livelli di The Bad Seed possono essere giocati in sequenza e rappresentano sostanzialmente un'alternativa ai livelli classici di inizio avventura. Sono comunque più difficili, quindi fate attenzione a sceglierli solo quando avete una certa dimestichezza con il gioco.

I nuovi contenuti

L'Arboreto in Rovina è una serra ormai in disuso abitata da alcune creature fungiformi, chiamate Yeeter e Jerkshroom, che se ne vorrebbero semplicemente stare in santa pace, ma che non esiteranno ad attaccarci a vista, collaborando per arrivare a ucciderci. I grossi Yeeter ci possono infatti tirare addosso i piccoli Jerckhroom, anche da piattaforme poste su livelli differenti da quello in cui ci troviamo. Strutturalmente l'Arboreto è un livello molto interessante: è diviso in due parti indipendenti, accessibili andando a destra o a sinistra dal punto di partenza, che non richiedono di essere esplorate entrambe per arrivare all'uscita. Si tratta in pratica di due distinti edifici architettonicamente molto compatti, con pochissimi spazi aperti e di contro molte micro stanze, dove si combatte in modo frenetico contro i tanti nemici presenti.

Dead Cells The Bad Seed 05

La Palude dell'Esiliato invece è un livello formato da tante grosse torri divise in stanzette minuscole, che si aprono però su ampi cortili dove bisogna affrontare i Giant Tick, delle grosse creature piene d'occhi davvero resistenti ma non troppo intelligenti. Gli altri nemici inediti sono i Banished, dei piccoli guerrieri armati di lancia che solitamente attaccano in coppia e si lasciano cadere dai soffitti di tutto il livello, e i Blowgunner, delle creature agilissime armate di cerbottane. Anche qui i combattimenti si giocano spesso in velocità, sia perché si è sottoposti a continue imboscate dei Banished, sia perché i Blowgunner hanno la brutta abitudine di cambiare piattaforme in continuazione e sfuggire ai nostri attacchi.

Dead Cells The Bad Seed 02

Infine il Nido è un piccolo livello davvero riuscito dal punto di vista stilistico, dove si affronta il nuovo boss, Mama Tick, che non vi descriviamo per non rovinarvi la sorpresa, ma che in linea di massima possiamo definire riuscitissimo a livello coreografico / spettacolare, ma allo stesso tempo dotato di schemi d'attacco prevedibili. Insomma, è bello combatterci ma per un giocatore veterano non rappresenta una grossa sfida, soprattutto perché nella sua seconda fase si espone davvero troppo a qualsiasi arma.

Dead Cells The Bad Seed 07

Sconfitta Mama Tick si ritorna su binari noti, ossia nei livelli che già conosciamo. Complessivamente The Bad Seed aggiunge diverse ore di gioco a Dead Cells, vuoi perché è un titolo i cui livelli si rigiocano volentieri più volte, vuoi perché per trovare e sbloccare i sei nuovi oggetti e i dodici nuovi abiti aggiunti al gameplay ci vuole del tempo. Proprio i nuovi oggetti meritano qualche parola a parte, perché sono tutti concepiti per avere effetti peculiari e aggiungere varietà all'azione. Ad esempio il ventaglio può respingere i proiettili, mentre la falce a chela occupa da sola due slot armamento perché dotata di due attacchi devastanti.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.5
Lettori (5)
7.7
Il tuo voto

Dead Cells: The Bad Seed è un ottimo contenuto scaricabile che consigliamo senza riserve a chi ha amato e ama Dead Cells. Pur senza rivoluzionare in nulla il gioco base, i nuovi livelli sono un'ottima aggiunta, così come alcuni nuovi oggetti dalle caratteristiche decisamente peculiari. L'unico punto debole di Bad Seed è il nuovo boss, forse un po' troppo facile per i veterani, ma si tratta di un piccolo neo per un pacco extra che, in ultima analisi, merita ogni euro che costa.

PRO

  • I nuovi livelli sono ben concepiti
  • I nuovo oggetti hanno delle caratteristiche peculiari
  • Tante ore di gioco in più

CONTRO

  • Il nuovo boss è abbastanza facile da battere