60

Dwarf Fortress, la recensione del più grande gioco mai realizzato

La recensione di Dwarf Fortress, il più grande e complesso gioco che sia mai stato realizzato, degno di essere esposto in un museo.

Dwarf Fortress, la recensione del più grande gioco mai realizzato
RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   05/12/2022

C'è un motivo per cui Dwarf Fortress dei fratelli Tarn e Zach Adams (Bay 12 Games) è esposto al MoMA, nonostante la grafica testuale e la curva di apprendimento più ripida della storia dei videogiochi, ed è il suo riuscire a fare qualcosa che nessun altro videogioco è in grado o ha mai provato a fare: simulare in modo convincente un mondo, sin da quando si comincia a generare il mondo di gioco. L'obiettivo dato al giocatore è in realtà molto semplice: gestire un gruppo di nani e fargli costruire una fortezza per difendersi dai pericoli. Tra il dire e il fare c'è però una strabiliante quantità di sistemi di gioco, alcuni manifesti, altri nascosti, che creano un'esperienza unica e imprescindibile, come vedremo nella recensione di Dwarf Fortress, in realtà Slaves to Armok: God of Blood Chapter II: Dwarf Fortress, appena arrivato su Steam e itch.io in una versione rinnovata graficamente e con addirittura un tentativo di tutorial.

“Losing is fun”

Dwarf Fortress non vi prenderà per mano
Dwarf Fortress non vi prenderà per mano

A chi guardando le immagini venisse in mente Rimworld non si inganni, è Rimworld che ha provato a copiare Dwarf Fortress, riuscendoci oltretutto solo in parte. Sinceramente non ci proviamo neanche a descrivere tutto quello che può fare il gioco degli Adams, in sviluppo dal 2002 e reso disponibile al pubblico per la prima volta in versione alpha dal 2006, tanto è angosciante anche solo la prospettiva di provarci. Per farvi capire di cosa stiamo parlando ricorreremo a un meme. Nel 2012 fu pubblicato il libro: "Getting Started with Dwarf Fortress: Learn to play the most complex video game ever made" di Peter Tyson, lungo ben 248 pagine. I giocatori, divertiti dalla pretesa di spiegare le basi del gioco in così "poco" spazio, ne fecero subito un meme, allungando un pochino le dimensioni del volume.

Il manuale con le basi di Dwarf Fortress come viene immaginato dagli utenti
Il manuale con le basi di Dwarf Fortress come viene immaginato dagli utenti

Sicuramente si tratta di un'esagerazione, ma che rende davvero bene come bisogna approcciarsi al gioco: con tanta umiltà e voglia di imparare. Qui viene in aiuto una delle novità della versione Steam / itch.io del gioco, ossia la presenza di un tutorial. Ora, realizzare un tutorial per Dwarf Fortress che sia capace di introdurre al suo gameplay è già di per sé un'impresa meritoria, quanto folle. D'altro canto è impossibile lanciare un titolo del genere tra le masse senza almeno provare a spiegarlo. Bay 12 Games ha scelto un approccio razionalmente ineccepibile: quello di fornire le informazioni necessarie per sopravvivere i primi cinque minuti, cosa non scontata come sembra (da cui il motto del gioco "Losing is fun"). Diciamo che da questo punto di vista il progetto è riuscito, ma non aspettatevi che delle scritte a schermo possano spiegarvi tutto. Vi serviranno, ma poi dovrete fare da soli, usando il cervello.

Più che un gioco, una filosofia

Quando sono a pieno regime, le fortezze hanno un che di spettacolare
Quando sono a pieno regime, le fortezze hanno un che di spettacolare

Dwarf Fortress è ciò che più si avvicina alla vita in ambito videoludico. L'approccio spigolosissimo degli Adams, che hanno scelto di concentrarsi sullo sviluppo dei sistemi di gioco, tralasciando tutto il resto, paga davvero solo dopo aver superato il terrificante impatto iniziale, quello per cui si guarda lo schermo e si pensa: "e ora che devo fare?". In realtà è proprio questo il punto: sperimentare liberamente, tenendo sempre bene a mente che le sorprese sono dietro a ogni click. Pensate che solo la generazione del mondo meriterebbe un tutorial a parte. Considerate che i due pazzi, detto in senso buono, hanno optato per la creazione di un sistema talmente complesso e sfaccettato, che prima di ogni partita il gioco elabora una storia geologica completa della mappa, con tanto di emersione e deriva dei continenti. Ogni casella è pregna di questa storia, che ha assume una sua funzione, anche antropica, durante il gioco andando a influire su di una serie enorme di fattori. Valutate poi che il mondo di gioco è solo in apparenza 2D, visto che ogni casella ha decine di strati, tutti con le loro funzioni. Così, ad esempio, un'area è più o meno ventosa a seconda della conformazione geografica circostante, mentre la presenza di alcuni materiali è vincolata all'età del suolo e così via. [embed yt= p_dNTrOG0Kg] Gli unici modi per imparare davvero a giocare a Dwarf Fortress sono o rivolgersi alla gentilissima community, dove si trovano aiuti preziosi, o mettendosi a fare tentativi per vedere che cosa può funzionare e cosa no e, in caso di disfatta, utilizzare le conoscenze acquisite nella partita successiva. Solo così facendo si riesce piano a piano a entrare in quello che è davvero un piccolo miracolo videoludico, in cui ogni azione è di fatto una scelta che va a influire su tutto il contesto. A quel punto, quando le funzioni dell'interfaccia iniziano a essere chiare, quando le caselle non appaiono più come un territorio sconosciuto pieno di pericoli, ma come una prateria piena di possibilità, e quando si inizia a entrare davvero nello spirito del gioco, allora Dwarf Fortress sboccia e si comincia a ragionare su come allargare il buco scavato inizialmente per difendere la nostra gente, trasformandolo in una costruzione organica e funzionale. Si inizia anche ad apprezzare tutto ciò che il mondo di gioco può offrire, rimanendo stupiti di come riesca a proporre situazioni sempre nuove e di come sia talmente pieno di narrativa emergente da far facilmente comprendere perché i racconti da Darwf Fortress siano diventati un vero e proprio genere tra la comunità. Può succedere davvero di tutto, tra assalti, storie d'amore, carestie, fughe...

In Dwarf Fortress il giocatore ha la completa libertà di azione
In Dwarf Fortress il giocatore ha la completa libertà di azione

La componente narrativa è così spiccata e amata dai giocatori, che a un certo punto gli Adams hanno creato anche una modalità Adventurers, sostanzialmente un gioco di ruolo roguelike dentro l'immenso manageriale. Ma ancora, perché quando i giocatori si sono accorti che ogni mondo che generavano era ricchissimo di dettagli, hanno iniziato a chiedere di poterne sapere di più e di registrare le loro gesta. Sono stati accontentati con la modalità Legends, che permette sostanzialmente di esplorare la storia delle mappe create e rivivere i momenti salienti delle partite.

C’è la grafica

Su Steam c'è anche la grafica
Su Steam c'è anche la grafica

Una delle novità più importanti della versione Steam / itch.io è sicuramente l'introduzione della grafica. Considerate che la versione gratuita, che rimarrà sempre disponibile e sarà comunque aggiornata con i nuovi contenuti, ha una grafica testuale basata sul set di caratteri CP437. Il motivo di questa scelta radicale (lo era anche nel 2002) è stato spiegato dagli sviluppatori stessi: la grafica era un impaccio che non volevano avere. A loro interessava soprattutto di perfezionare il più possibile i sistemi di gioco, cosa che hanno fatto costantemente, pubblicando centinaia di aggiornamenti. L'arrivo su Steam ha però richiesto di togliere un po' di polvere dalla confezione, per così dire, e di accettare il fatto di dover aggiungere un po' di lustrini. Niente di sconvolgente, visto che parliamo di caselle molto piccole con animazioni limitate, ma almeno ora dovrebbe essere venuto meno il senso di repellenza causato in molti giocatori dal mondo testuale, oltretutto non facilissimo da decodificare senza un aiuto specifico. Non aspettatevi chissà cosa, ma in confronto alla grafica testuale il passo in avanti è stato deciso e francamente benvenuto, tanto più che chi ama la vecchia versione potrà continuare a giocarci senza problemi.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Multiplayer.it
9.5
Lettori (22)
8.5
Il tuo voto

Dwarf Fortress è un gioco difficilissimo, spigoloso, ma è anche un'esperienza imprescindibile, una vera e propria celebrazione delle potenzialità nascoste del medium videoludico, che non troverete in nessun altro gioco. Per questo non esitiamo a definirlo un'opera fondamentale, da non lasciare solo al MoMA, ma da provare a giocare con convinzione almeno una volta nella vita. Morirete spesso, morirete male, non capirete alcune cose, vi stupirete di averne capite altre, ma non vi lascerà mai indifferenti, dandovi sempre qualcosa di nuovo. Uno dei pochi giochi essenziali.

PRO

  • Una quantità sterminata di sistemi di gioco
  • Un mondo vivo e connesso in tutto
  • Il videogioco che più si avvicina alla vita

CONTRO

  • Un tantino difficile, ammettiamolo