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Flashback 2, la recensione che non avremmo mai voluto scrivere

La recensione di Flashback 2, quella che non avremmo mai voluto scrivere, di un titolo che speravamo fosse migliore di come appariva.

Flashback 2, la recensione che non avremmo mai voluto scrivere
RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   22/11/2023

L'industria dei videogiochi contemporanea, più in generale quella dell'intrattenimento, ha più volte dimostrato di essere estremamente cinica quando si parla di sfruttamento di proprietà intellettuali del passato, tra tentativi di rivivificazione falliti e altri condotti in maniera goffa o deprecabile. Certo, niente ci avrebbe mai fatto sospettare ciò che è stato fatto a Flashback, titolo che nel 1992 portò avanti in modo efficacissimo il discorso avviato da Jordan Mechner con Karateka e sviluppato poi dallo stesso con Prince of Persia, ossia quello riguardante i modi più efficaci di integrazione del linguaggio cinematografico nei videogiochi, che è proseguito fino a oggi e che possiamo ritrovare in giochi come The Last of Us 2. Eppure dietro al progetto c'è Paul Cuisset, autore dell'originale, supportato da ben due team di Microids... Nonostante ciò la recensione di Flashback 2 è stata una sofferta tirata contro un gioco che avremmo preferito non aver dovuto giocare.

In Flashback 2 si visitano anche dei luoghi iconici come questo
In Flashback 2 si visitano anche dei luoghi iconici come questo

C'è un momento preciso in cui abbiamo capito che Flashback 2 non era recuperabile in alcun modo. Dopo qualche ora di gioco Conrad B. Hart, il protagonista, riceve una grossa rivelazione sulla sua natura, qualcosa di traumatizzante per chiunque. Lui però non reagisce in alcun modo. Una battuta e via. Tutto qui? Proprio così. Quello che avrebbe dovuto essere un momento emotivamente forte viene maneggiato con rara aridità, dopodiché tutto procede come se nulla fosse. Immaginate se Luke Skywalker, di fronte a Darth Vader che gli dice di essere suo padre, avesse reagito scrollando le spalle e pigliandosela con lo zio Ben per non avergli detto nulla... A quel punto ci siamo chiesti perché continuare, nel senso che fino a quel momento avevamo provato un gioco semplicemente disastroso, con poche meccaniche ma rotte, evidentemente non finito di sviluppare in molte sue parti, tanto da essere penoso dal punto di vista tecnico, ma che quantomeno speravamo avesse una storia intrigante. Invece niente.

Avevamo superato il minigioco dello scontro tra mech, che ci ha fatto rimpiangere Human Killing Machine tanto è fatto male, tra controlli che non rispondono come dovrebbero e una legnosità che non vedevamo da qualche decennio nel mondo dei videogiochi. Dovevamo continuare a sopportare quel framerate ballerino, quel sistema di combattimento antidiluviano e quei dialoghi senza mordente... per quale motivo (per scrivere la recensione Ndcoscienza)? Eppure Paul Cuisset, che Flashback 2 lo ha diretto, è uno che le storie le ha sempre sapute scrivere. Basti pensare a Operation Stealth o a Future Wars per avere due esempi, ma anche allo stesso Flashback, che non era certo un'opera di Stanisław Lem, ma nemmeno questa roba qua. Ma procediamo con ordine.

Sistema di combattimento

Flashback 2 funziona poco e male
Flashback 2 funziona poco e male

La prima nota dolente di Flashback 2 è l'incipit, in cui avviene la rimozione completa di Fade to Black... il seguito ufficiale di Flashback uscito nel 1995. O almeno, tutti sapevamo che fosse il seguito, ma è stato tolto di torno senza troppi salamelecchi per fare posto a questa nuova avventura in cui troviamo Conrad alla ricerca di Ian, un suo amico di cui si sono perse le tracce, finito in chissà quali intrighi. Pochi minuti dopo l'inizio dell'avventura, recuperiamo A.I.S.H.A., l'arma di Conrad dotata di intelligenza artificiale e di proiettili infiniti già vista in Flashback e dobbiamo affrontare alcuni droidi poco propensi al dialogo. Perché ci vogliono morti? Ci sono dietro i Morph (la razza aliena affrontata in Flashback e in Fade to Black)? Ma, soprattutto, perché dobbiamo soffrire tanto per scoprirlo?

Flashback 2 è un action in terza persona che riprende solo vagamente alcune delle meccaniche dell'originale, banalizzandole in realtà non poco. L'inquadratura è sempre laterale, ma ora Conrad può muoversi nelle tre dimensioni, combattendo con un sistema da twin stick shooter appena abbozzato.

Dimenticatevi il gameplay da platform
Dimenticatevi il gameplay da platform

La nuova strutturazione ha fatto venire meno tutto il sistema platform, con i salti che qui sono completamente scriptati e non richiedono alcun tempismo per essere eseguiti: ci si piazza sotto a una piattaforma e, quando appare il prompt a schermo, si preme il relativo tasto. Tutto qui? Tutto qui. Ma questa non è nemmeno la parte peggiore, perché di tanto in tanto bisogna anche combattere. Come dicevamo, il sistema è fondamentalmente quello di un twin stick shooter, quindi bisogna contemporaneamente muoversi, mirare e sparare. Conrad dispone anche di una barriera, con cui può assorbire i colpi nemici, ma è davvero tutto qui.

Ciò che bisogna fare è puntare, sparare fino alla morte del nemico (sperando che i controlli rispondano, perché alcune volte sembrano incepparsi) e alzare la barriera quando serve. In linea teorica si può anche schivare e usare le coperture presenti nell'area per non farsi colpire, ma sono strategie inutili e spesso controproducenti, considerando la scarsa precisione del sistema di controllo che ci espone ogni volta che proviamo qualche strategia più raffinata. Meglio l'approccio più diretto, considerando la debolezza dei nemici medi e l'enorme quantità di medikit che si trova in giro per le mappe. Con il proseguo del gioco entrano in campo dei nuovi avversari, come degli enormi bestioni corazzati o delle creature molto agili, ma non rappresenteranno mai un grosso problema, quantomeno dal punto di vista tattico, considerando ad esempio che i primi andranno semplicemente crivellati di colpi prima che si avvicinino a Conrad, mentre i secondi dovranno essere colpiti dopo aver bloccato i loro attacchi con lo scudo.

Il sistema di combattimento è pieno di falle
Il sistema di combattimento è pieno di falle

Detto questo in Flashback 2 si muore e nemmeno troppo raramente, ma per i motivi sbagliati. In alcune occasioni ci è capitato di non riuscire a mirare a dei nemici in bella mostra che nel frattempo ci crivellavano di colpi. In altri l'arma si è misteriosamente inceppata rendendoci inermi. In altri ancora dei soldati ci sono apparsi praticamente addosso. Alcune sezioni richiedono anche di non farsi scoprire. Si tratta delle classiche fasi furtive, ma gestite in modo malsano. Intanto i nemici sono sempre gli stessi, quindi molto deboli e incapaci di impensierire nel caso scoprano il protagonista. Inoltre l'interfaccia di gioco ci fornisce pochissime informazioni sulla nostra furtività, che si limita in buona sostanza a essere una questione di stare fuori dal campo visivo dei nemici. Di fatto conviene eliminare tutti così da ripulire le aree e non pensarci più, considerando che l'unico scotto da pagare è l'attivazione di un allarme che attira qualche guardia.

Se fin qui il sistema di combattimento vi sembra fallato, è perché non vi abbiamo ancora parlato dei potenziamenti per A.I.S.H.A., che lo rendono ancora più fallato. La nostra simpatica pistola da compagnia può essere potenziata per 30 secondi ottenendo proiettili esplosivi, colpi di precisione e quant'altro. Per farlo bisogna trovare dei punti specifici sulle mappe e attivare i relativi potenziamenti temporanei.

Poteva avere qualcosa da dire, quantomeno per i nostalgici
Poteva avere qualcosa da dire, quantomeno per i nostalgici

Il tutto si rivela però così poco pratico che la maggior parte delle volte si finisce comunque per usare l'arma base, anche perché spesso si raggiungono i potenziamenti quando i nemici sono già morti. Per chi se lo stesse chiedendo la risposta è: no, non si possono raccogliere i potenziamenti per attivarli alla bisogna. Dimenticatevi queste finezze da Flashback 2. D'altro canto alcuni attacchi potenziati sono così lenti da essere quasi controproducenti, soprattutto quando si è sotto pressione da parte di più nemici. Comunque sia, morire non è mai un dramma vero e proprio, perché volendo è possibile selezionare di resuscitare a piena salute lì dove si è trapassati, senza pagare alcun dazio. Se si è masochisti si può anche caricare un salvataggio precedente, ma perché farlo? No, davvero, perché uno dovrebbe aver voglia di rigiocarsi intere sezioni di questo gioco? Be', nel caso si può selezionare un livello di difficoltà differente e... ah, non ci sono livelli di difficoltà da selezionare.

Una storia drammatica

Si poteva fare di più con Flashback 2
Si poteva fare di più con Flashback 2

Uno dei già citati punti di forza del primo Flashback erano i suoi filmati d'intermezzo di stampo cinematografico, dalla qualità eccellente (per l'epoca). Erano anni in cui il linguaggio dei videogiochi iniziava a ibridarsi pesantemente con quello del cinema e il titolo di Cuisset era in prima fila da questo punto di vista. Pensate alla delusione di vedere che le sequenze narrative di Flashback 2 sono dei dialoghi statici tra i personaggi, in stile visual novel povera. Dell'originale non è rimasto neanche l'odore, a dirla tutta. Ma almeno l'avventura lascia al giocatore un certo margine di scelta? Ci sono più svolte? Macché. Ci troviamo di fronte a un titolo linearissimo, in cui l'unica scelta è quella dell'ordine in cui eseguire alcune missioni, che conducono comunque tutte allo stesso risultato. Qua e là ci sono dei puzzle, molto semplici (spaccare pareti con dei colpi di mortaio, trovare delle tessere, accoppiare dei simboli per sbloccare delle serrature), ma in generale si procede davvero spediti. Ci sono anche delle sequenze di guida, ma sono così modeste e indifferenti nell'economia di gioco, che quasi ci si dimentica che esistono, nonostante rappresentino i momenti migliori dal punto di vista stilistico/visivo.

La varietà dei luoghi da visitare è buona
La varietà dei luoghi da visitare è buona

Ad aggravare il tutto ci si mette anche una pulizia generale davvero pessima. Detto senza mezzi termini, Flashback 2 è pieno di problemi, tra bug che mandano in crash il sistema, altri che impediscono di proseguire, glitch ovunque, imprecisioni e quant'altro. Le prime patch hanno risolto alcune situazioni insostenibili, ma sinceramente abbiamo provato più volte il desiderio di buttare all'aria il controller e di disinstallarlo, tanta è stata la frustrazione in alcuni momenti. Oltretutto più si avanza, più la situazione peggiora, segno che si è preferito curare maggiormente le prime ore di gioco perché le più esposte, nonostante i problemi siano moltissimi anche lì, tra crolli del framerate, bug a iosa e una generale di mancanza di rifiniture che mortifica l'intera esperienza. Insomma, a conti fatti è meglio fare finta che questo gioco non esista e tornare a considerare Fade to Black il seguito ufficiale del primo Flashback. Vivevamo benissimo anche senza.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
3.0
Lettori (28)
6.8
Il tuo voto

Flashback 2 è un capolavoro, il seguito del classico per Amiga del 1992 che tutti stavamo aspettando. È un gioco narrativamente curatissimo, pieno di idee e tocchi di classe, tra rimandi al passato e lo sguardo rivolto verso il futuro. Erano anni che non venivamo coinvolti da un gioco in modo così profondo e totalizzante, tanto da non poterne fare più a meno e da farci desiderare ardentemente che venga sviluppato quanto prima Flashback 3. Purtroppo poi ci siamo svegliati.

PRO

  • Lo scenario non è brutto

CONTRO

  • Sistema di combattimento impreciso e superficiale
  • Gli scontri tra mech
  • Narrativamente molto sterile
  • Evidentemente lo sviluppo non era completo