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Halo, la serie TV: la recensione dell’episodio 1x06 Solace

La serie TV di Halo rallenta un po' in vista del finale di stagione: la recensione dell'episodio 1x06 Solace ci dice, però, perché non bisogna perdere l'episodio.

RECENSIONE di Luca Forte   —   28/04/2022

Dopo aver mescolato le carte con l'episodio precedente, la serie TV di Halo si prende un po' di pausa per riposizionare le pedine in vista dell'ormai prossimo finale di stagione. Con la recensione dell'episodio 1x06 della serie TV di Halo, Solace, vi raccontiamo di come, forse per la prima volta, la serie di Paramount+ rallenta un po' il ritmo per recuperare tutti i filoni di trama. Un rallentamento di ritmo che, però, non significa che sia un episodio noioso o riempitivo, dato che comunque riesce a far evolvere i personaggi e far andare spedita la storia.

La storia finora

I protagonisti della serie TV di Halo
I protagonisti della serie TV di Halo

Come abbiamo detto nelle precedenti occasioni la serie TV di Halo racconta una storia ambientata nell'universo di Master Chief che non per forza segue o deve essere coerente con le vicende raccontate in questi anni da videogiochi, libri e fumetti. Si tratta di un "nuovo inizio" per John-117, Cortana e tutti gli altri, molto simile a quello che conosciamo, ma adattato ai ritmi e alle esigenze di una serie TV del 2022.

I filoni principali raccontati da questa prima stagione sono quattro: la presa di coscienza di Master Chief, la scoperta del suo passato e il percorso che lo porterà a essere l'eroe che tutti conosciamo, la storia di Kwan Ha, la figlia di un guerrigliero di Madrigal, le macchinazioni della UNSC con al centro la figura della dottoressa Halsey e, ovviamente, l'arrivo dei Covenant e le loro motivazioni.

Nel corso dei primi 6 episodi questi filoni si sono sovrapposti, separati e sono persino spariti, come quello di Madrigal, per il momento il meno convincente di tutti e da un po' di tempo relegato ai margini dello show.

L'episodio 6, infatti, è incentrato sul rapporto tra Master Chief e la Beata e la Hasley e sua figlia Miranda. In entrambi i casi abbiamo una parte che manipola e un'altra che prova in tutti i modi a scoprire cosa si cela dietro anni di macchinazioni e segreti.

Verità

La Beata è sempre più al centro della storia
La Beata è sempre più al centro della storia

In questo modo l'episodio 6 della serie TV di Halo è uno di quelli da ascoltare con attenzione. È vero che non c'è tanta azione, ma nel corso dei classici 50 minuti emergono tantissimi elementi interessanti. Innanzitutto sulla Hasley, un personaggio sempre di più sfaccettato e dai risvolti sempre più oscuri. Poi su Cortana, un'I.A. che abbiamo imparato a conoscere come un elemento imprescindibile della serie di Halo, ma che qui non ha ancora trovato un suo posto nel mondo.

Infine ci sono Master Chief e la Beata, due persone unite da molto più dello stesso obiettivo, la cui capacità d'interagire coi misteriosi manufatti dei Precursori porterà a un esplosivo finale di stagione.

Un episodio del genere si deve reggere, quindi, sulla capacità degli attori di vivere i loro personaggi. E in questo abbiamo ottime prove da parte di Natascha McElhone (Catherine Elizabeth Halsey) e Charlie Murphy (un'intensissima Beata). Meno convincente il Master Chief di Pablo Schreiber, perfetto come imponenza fisica o quando deve fare lo Spartan inflessibile, meno nel raccontare la battaglia che si sta combattendo all'interno della mente di John-117.

Conclusioni

Nonostante possa essere classificato come un episodio di transizione, Solace è un tassello fondamentale per la serie TV di Halo. I personaggi cominciano a svelare tutte le loro sfumature, Master Chief è sempre più vicino alla definitiva maturazione, la Hasley al centro di una ragnatela che sembra essere sempre sul punto di spezzarsi, con i Covenant sempre alla porta. E Madrigal? Onestamente non sentiamo la necessità di capire cosa succede in questo pianeta sperduto, ma siamo sicuri che tornerà presto al centro della storia.

PRO

  • Tante trame interessanti
  • Personaggi sfaccettati

CONTRO

  • Madrigal sempre più un oggetto estraneo
  • Pablo Schreiber fisicamente è perfetto, meno come attore