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Hand of Fate 2, la recensione della versione Nintendo Switch

Hand of Fate 2 diventa portatile su Nintendo Switch: il risultato è sempre ottimo

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   24/07/2018

Hand of Fate è partito come una sorta di underdog nel panorama degli RPG su computer, dominato da una parte dalle maxi-produzioni tripla A dal marketing possente e dall'altra da progetti di dimensione anche minore, ma magari supportate da nomi altisonanti che fanno facilmente leva sugli appassionati. In mezzo a tutto questo, il primo Hand of Fate è emerso a sorpresa come un titolo di grande interesse, in grado di ritagliarsi con la sola forza della sua qualità indiscutibile una buona fetta di utenza appassionata sia su PC che su console. Tanto è bastato, giustamente, per far arrivare anche un secondo capitolo, con l'obiettivo di riprendere la formula particolare del capostipite e migliorarla ulteriormente, rappresentando un'evoluzione praticamente in ogni direzione di quanto raggiunto con il primo episodio.

Hand of Fate 2, la recensione della versione Nintendo Switch

Dopo aver ottenuto ottimi riscontri su PC, PS4 e Xbox One, Hand of Fate 2 è infine giunto anche su Switch, piattaforma che sembra particolarmente indicata ad accoglierlo nel migliore dei modi. Per l'analisi dettagliata su funzionamento e contenuti del gioco, vi rimandiamo dunque alla recensione della versione PC, sostanzialmente identica. Il fatto di non spingere particolarmente sulla spettacolarità grafica annulla il gap prestazionale tra la console Nintendo e le sue concorrenti, mentre la particolare meccanica narrativa data dall'utilizzo delle carte favorisce anche una fruizione più spezzettata, che può associarsi bene alla portabilità tipica di Switch; oltre al fatto che il sistema di controllo è sempre stato particolarmente incline all'utilizzo del controller, piuttosto che di configurazioni più sedentarie come il mouse con la tastiera. Da tutto questo emerge chiaramente come Hand of Fate 2 si presenti al meglio delle sue condizioni su Nintendo Switch, con l'unico inconveniente di arrivare in ritardo di circa otto mesi dal lancio originale, cosa che potrebbe ridurre il pubblico potenziale, vista la lunga disponibilità sulle altre piattaforme.

Una partita a carte

La peculiarità di Hand of Fate 2 è la stessa del predecessore, ovvero il suo essere un ibrido tra gioco di carte e action RPG. Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, visto che soluzioni simili si sono trovate a più riprese sul mercato videoludico, il mazzo di carte non ha una funzione esclusivamente combattiva, bensì di vera e propria costruzione della storia. Chiunque abbia avuto a che fare con i giochi di ruolo classici di tipo "pen and paper" sa bene come gran parte della qualità dell'esperienza di gioco dipenda dalla capacità del dungeon master, elemento cardinale per la riuscita della componente narrativa, così indispensabile in giochi di questo tipo. Hand of Fate 2 ha un master molto particolare, ovvero il mazziere, con cui si stabilisce fin dall'inizio un rapporto di vicinanza e interdipendenza molto forte, essendo in un certo senso sia narratore che co-protagonista degli eventi.

Hand Of Fate 2


Dall'estrazione delle carte dipende l'intero svolgersi della storia, che si dipana in base a quanto emerge dagli elementi all'interno delle carte e dalla loro disposizione sul tavolo di gioco, che assume sotto certi aspetti il ruolo di una sorta di scacchiera. Al contrario di quanto succede nei casi dei giochi di carte collezionabili standard, dunque, qui le carte non hanno un ruolo preponderante nel combattimento ma soprattutto nella disposizione degli eventi nella storia. Come spiegato nella recensione della versione PC, ci sono carte narrative che hanno la funzione di far proseguire l'avventura e altre speciali che entrano in gioco per stabilire l'esito di alcune particolari situazioni. In entrambi i casi, il lavoro di evoluzione svolto dagli sviluppatori per variare e arricchire questa meccanica di gioco rispetto al primo capitolo è notevole, visto che le carte narrative sono ora più profonde e offrono spesso una buona quantità di scelte che portano a biforcazioni nella storia e variazioni sensibili nelle situazioni di gioco, mentre le altre aprono una pletora di condizioni diverse, stabilendo le possibilità di successo di vari episodi, oppure modificando in maniera più sensibile lo svolgersi degli eventi grazie al diverso equipaggiamento o alla scelta dei compagni da portarsi dietro nelle varie missioni.

Hand of Fate 2, la recensione della versione Nintendo Switch

Combattimento ed esplorazione

Mettere insieme la magia e l'esoterismo dei tarocchi con l'azione di un brawler in stile Batman: Arkham è una cosa decisamente bizzarra sulla carta, ma che incredibilmente riesce benissimo a Hand of Fate 2. Il gioco di Defiant fa dell'eclettismo e della fascinosa stranezza i suoi punti di forza, riuscendo perfettamente a crearsi un'identità forte in un genere inflazionato come quello dell'RPG. Il fato guida sempre gli eventi, almeno per una buona percentuale, ma l'abilità del giocatore sta nel selezionare le giuste carte in modo da poter puntare su una certa quantità di possibilità favorevoli a seguire un proprio percorso. Tra estrazione di carte e lancio di dadi, l'aleatorietà tipica del gioco di ruolo classico resta dominante, ma la possibilità di rafforzare la propria posizione nei confronti del fato introducendo carte attentamente selezionate risulta essere un elemento fondamentale della strategia di Hand of Fate 2.

Hand of Fate 2, la recensione della versione Nintendo Switch

Il bello è che le combinazioni sono talmente vaste da rendere ogni esperienza di gioco sostanzialmente diversa e per una certa percentuale anche personale, dipendente dalle proprie scelte. In mezzo a tutto questo, tanto per non appoggiarsi su punti di riferimento troppo banali, il gioco inserisce inoltre delle fasi di combattimento che sono action quanto un vero e proprio brawler, momento forse meno riusciti delle altre situazioni di gioco ma comunque ben amalgamate e interessanti, utili peraltro per spezzare il ritmo e mantenere alto l'interesse. Non si tratta poi di momenti da prendere alla leggera: è infatti indispensabile selezionare al meglio l'equipaggiamento, considerando che i nemici hanno punti di forza e debolezza diversi e la giusta scelta dell'arma, per caratteristiche intrinseche o abilità speciali, risulta fondamentale. La conversione su Switch non presenta particolari elementi problematici, anche perché il corredo tecnico di Hand of Fate 2 non è proprio complesso da gestire, sebbene si rilevino ancora dei momenti di blocco nel passaggio dalla fase del tavolo e delle carte a quella del combattimento, probabilmente a causa del caricamento.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 25,79 €
Multiplayer.it
8.7
Lettori (5)
7.9
Il tuo voto

Nella recensione della versione PC, comunque molto positiva, si registrava - tra i pochi difetti - una scarsa innovazione rispetto al primo capitolo, ma questo ovviamente è un non problema per la versione Nintendo Switch, su cui questo Hand of Fate 2 rappresenta la prima apparizione della serie. Al di là di poche sbavature tecniche in una realizzazione generale non eccessivamente curata, il gioco di Defiant dimostra di essere ancora interessantissimo nella sua particolare struttura ibrida, godendo anche della tipica portabilità potenziale dei giochi su Switch. Certo il ritardo con cui si presenta è notevole, ma chi non si è ancora mai seduto al tavolo del mazziere è invitato a farlo quanto prima in questa nuova versione.

PRO

  • Una strana formula perfettamente riuscita
  • Narrazione innovativa, aperta a numerose varianti
  • Sistema di combattimento action ben funzionante

CONTRO

  • Qualche incertezza nelle transizioni tra combattimento e gioco standard
  • Lancio su Switch in ritardo e senza particolari aggiunte