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League of Legends: Wild Rift la recensione: il MOBA di Riot si fa portatile

Riot Games porta su mobile il suo MOBA con un prodotto imperdibile per gli appassionati: la recensione di League of Legends: Wild Rift.

RECENSIONE di Tommaso Valentini   —   07/12/2020

Da poco League of Legends ha compiuto 10 anni, un anniversario da festeggiare con litri e litri di champagne visto che nell'ultimo decennio il MOBA Riot si è elevato a campione assoluto di incassi, frantumando record su record e balzando in cima alle classifiche di gradimento dei giocatori come in pochissimi in questo mercato sono riusciti a fare. Una community viva, con sviluppatori che hanno saputo mantenere il gioco aggiornato e sempre fresco pur non andando mai a distruggere quell'imponente castello di carte fatto di statistiche e strategia proprio del genere.

Oltre a tutto questo Riot ha costruito attorno al suo titolo di punta un universo maestoso di eventi, merchandise, tornei e fenomeni della cultura PoP, tali da entrare di diritto nella storia. Riot non si è però sentita sazia e ha voluto fare di più nell'ultimo lasso di tempo, affiancando al suo unico e immenso figlio tanti altri titoli di valore, invadendo altri mercati. La casa si è cimentata negli sparatutto con Valorant, ha provato a contrastare il successo di Hearthstone con Legends of Runeterra e nel prossimo futuro arriveranno anche picchiaduro e RPG pronti ad allargare ulteriormente il bacino d'utenza, non più del solo League of Legends ma dell'intero immaginario che ne ruota attorno. La recensione di League of Legends: Wild Rift parla di quello che è solo l'ultimo dei titoli coinvolti e dopo averci passato sopra diverse ore siamo finalmente pronti a tirarne le somme prima del lancio ufficiale qui da noi.

Disegnato per durare a lungo

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Wild Rift è la versione mobile di League of Legends, per farla breve, ma sarebbe limitante incastrarlo in questi confini. Il nuovo MOBA di Riot è infatti qualcosa di molto più profondo, un prodotto pensato per essere fruibile dai casual player, più di quanto non lo sia già League of Legends, ed ha persino l'ardire e l'obiettivo di non lasciare indietro nemmeno la parte più competitiva di quella frangia di giocatori.

Dopo una lunga beta in Asia, Wild Rift è dunque arrivato anche qui in Europa, con l'apertura dei server prevista per il prossimo 10 dicembre 2020 in via ufficiale e noi eravamo incredibilmente curiosi di provarlo in anteprima, per scoprire in che modo Riot potesse trasformare League of Legends in modo tale da renderlo fruibile su Tablet e dispositivi Mobile, ma soprattutto per capire quanto la giocabilità in questo modo potesse risentirne. Arena of Valor e Vain Glory avevano già mostrato quanto fosse semplice in tal senso portare i MOBA su console e cellulari e ci ha sempre lasciato perplessi vedere una Riot immobile farsi mangiare una così grande fetta di mercato da due competitor che ne stavano sfruttando bellamente l'idea e persino le meccaniche degli eroi, quasi come se si stesse ripetendo l'errore di Blizzard fatto con DOTA. Oggi però abbiamo un altro panorama e se è vero che il genere MOBA non è più da esplorare, League of Legends è ormai un brand estremamente amato e riconoscibile e saranno gli stessi Garen, Draven, Lux e compagnia ad attirare i giocatori.

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Sin dal tutorial, infatti, è chiaro come Riot abbia voluto mantenere intatta la medesima atmosfera della versione PC, sfruttando lo stesso doppiaggio, gli stessi colori vibranti e persino riproducendo in maniera fedele le animazioni delle varie abilità così da offrire quel continuum indispensabile per non lasciare spaesati tutti quei giocatori che desiderano fare un salto di piattaforma. Badate bene però, Wildrift non è nella maniera più assoluta un semplice porting, tanto che persino l'account Riot gestirà i due prodotti in maniera completamente separata.

Wildrift e LoL non condividono i progressi, il ranking e, purtroppo a nostro modo di vedere, neanche personaggi già sbloccati e skin, così come la valuta. Siamo sostanzialmente di fronte a un prodotto completamente nuovo, ma dobbiamo ammettere che dover ricomprare campioni e skin su cui abbiamo già speso del denaro ci ha dato fastidio. Riot cerca di venirci incontro in questo senso omaggiando i veterani di League of Legends con Campioni e pacchetti di skin come ricompensa, ma questo non è sufficiente a toglierci quel retrogusto amaro che avremmo evitato volentieri. Il problema più grande per l'utenza dunque, sarà quello di non volersi spostare sulle nuove piattaforme visto il tempo e il denaro speso su PC, un problema che di solito i competitor devono affrontare per gareggiare testa a testa con LoL, ma che ora Riot dovrà affrontare internamente.

Tempi dimezzati per partite veloci e adrenaliniche

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Superato questo scoglio, che riguarda solo i veterani ovviamente e non tutti i nuovi giocatori, si apre un mondo di gioco riportato quasi in scala 1:1 con piccole modifiche al gameplay atte a dimezzare di netto la durata della partite. Non cambia la mappa a tre corsie, con l'intento di raggiungere il nexus nemico distruggendo le torri sul cammino per vincere la partita, così come le strategie alla base del titolo, con un feeling generale sostanzialmente identico al fratello maggiore.

I minion compariranno immediatamente all'inizio del match e anche i mostri più grossi in giungla vedranno i loro tempi di spawn ridotti sensibilmente, Baron Nashor incluso. Ad una rapidità di gioco così elevata si affiancano accorgimenti anche per ciò che concerne il guadagno di esperienza, ma soprattutto quello di gold. La meccanica del last hit è infatti ancora presente, ma ora i campioni ottengono oro anche stando vicini a un minion che muore, con un malus ovviamente, ma dando comunque un flusso costante di entrate. Questo rende la necessità di stare in lane il più a lungo possibile ancora più importante, una necessità favorita dai bacelli curativi, ora posizionati direttamente dietro le torri, così da evitare di dover utilizzare invece il richiamo in base dopo un trade qualsiasi.

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La possibilità di guadagnare gold anche senza dare il colpo di grazia ai minion nemici è dovuta anche dal fatto che la precisione dei controlli, soprattutto nei momenti così concitati, non sia proprio il massimo quando utilizziamo il classico schema touch. Ci vorrà sicuramente del tempo per abituarsi e Riot per semplificare la questione ha anche inserito dei pulsanti speciali con cui definire le priorità di attacco tra minion e torri, in modo da non farvi partire troppi colpi accidentali. Siamo convinti, tuttavia, che nei primi mesi di gioco i campioni facili da giocare e privi di skillshot come Garen o Master Yi, saranno quelli più performanti in assoluto, tra i 50 circa disponibili al lancio, e probabilmente abusati da chi vuole scalare velocemente le classifiche. Proprio le partite classificate tornano in modo speculare rispetto a quanto visto su League of Legends, con un settore competitivo in fermento e già nei piani degli organizzatori.

Bellissimo da vedere

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Vi dicevamo prima di quanto questo titolo rappresentasse un vero e proprio nuovo prodotto, quasi fosse una versione nuova e aggiornata di League of Legends e in effetti ci sono molti dettagli addirittura superiori alla versione PC. Intanto i modelli degli eroi sono stati ricostruiti e sono belli come non mai, con tanto di animazioni esclusive e una presentazione delle skin diverse spanne sopra rispetto a quanto visto su PC.

Comoda l'interfaccia di gioco anche se ci siamo trovati spesso disorientati dalla nuova posizione della mappa, ora in alto a sinistra invece che in basso a destra, ma sono le modifiche agli oggetti che richiederanno più tempo di studio in assoluto. La nuova velocità di acquisizione degli item cambierà infatti notevolmente le priorità di acquisto e la presenza di oggetti completamente nuovi rivoluzionerà il modo in cui siamo abituati a giocare su PC, con un meta che con tutta probabilità andrà a differenziarsi enormemente creando un ecosistema proprio, seguito da patch dedicate e aggiornamenti mirati esclusivamente a Wildrift. Allo stesso modo non tutti i vecchi personaggi verranno portati su Wildrift e non è escluso che qualcuno dei vecchi campioni venga completamente rivisto in termini di funzionalità per adattarsi ai nuovi dispositivi, con Riot già pronta a guardare molto lontano nel futuro di Wild Rift.

Conclusioni

Versione testata Android
Multiplayer.it
8.5
Lettori (8)
7.1
Il tuo voto

League of Legends: Wild Rift non è un mero porting ma un vero e proprio nuovo prodotto targato Riot. È la nuova porta di ingresso per un potenziale mercato ancora inesplorato, pronto a travolgere Riot con numeri esorbitanti. Il gioco allo stato attuale ha già dato prova di essere curatissimo, ricercato e desideroso di crescere ulteriormente con il supporto totale di un team dedicato. Superato lo scoglio iniziale delle modifiche al sistema di gioco e al sistema di controllo ci si trova per le mani un MOBA incredibilmente divertente, con partite dalla durata ridotta e un ritmo elevatissimo, perfetto per le brevi sessioni di gioco. L'unico neo, dunque, rimane la mancata sincronizzazione dei progressi con League of Legends, che potrebbe far desistere più di qualcuno a cambiare piattaforma o a dover scegliere su quale investire tempo e, inevitabilmente, denaro.

PRO

  • Durata delle partite ridotta
  • Modelli dei personaggi e animazioni migliorate ulteriormente
  • Tantissimi campioni presenti sin dal lancio
  • Sistema di controllo complesso e funzionale

CONTRO

  • Completamente slegato come progressi da League of Legends
  • Difficile padroneggiare gli skillshot nei momenti più concitati