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Nintendogs

Uno dei giochi più attesi per Nintendo DS varca i confini del Giappone e arriva finalmente in occidente. Killer app?

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   02/09/2005
Nintendogs
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Dolcezza al 100%

Nintendogs va preso anzitutto per quello che è, ovvero un gioco dedicato principalmente a ragazze e casual gamers, come più volte sottolineato dagli stessi produttori. Questo sta a significare che l’approccio e i contenuti del titolo in questione sono stati realizzati tenendo bene in mente un certo tipo di utente finale, poco avvezzo ai videogiochi e sicuramente altrettanto poco propenso a mettersi di fronte ad un prodotto complesso e impegnativo. Malgrado questa possa apparire come una precisazione didascalica e superflua, al contrario è fondamentale per comprendere lo spirito della produzione Nintendo. I primi istanti di gioco sono dedicati al passo fondamentale, ovvero alla scelta del proprio cucciolo tra le razze e gli esemplari disponibili nell’allevamento canino. Fin da subito appare evidente come l’aspetto di maggior pregio di Nintendogs sia rappresentato dalla riproduzione dei cuccioli, tanto nel loro aspetto quanto nel comportamento. Il lavoro svolto dai programmatori è infatti eccezionale, denunciando una attenzione maniacale nel tentativo di dare vita a creature capaci effettivamente di staccarsi dalla definizione di artefatti digitali, per raggiungere quella di esseri viventi. Obiettivo, questo, fondamentale per riuscire a instaurare un legame affettivo tra padrone-giocatore e cucciolo, che rappresenta la chiave di volta per ogni tipo di produzione del genere. Il risultato finale è davvero molto buono, e benchè risulti decisamente un azzardo definire i cagnolini di Nintendogs come copie perfette degli “originali” in carne e ossa, si tratta senza ombra di dubbio dell’esempio più riuscito ed evoluto tra quelli destinati al divertimento videoludico. Ogni razza è inoltre caratterizzata da personalità e caratteristiche peculiari, che si differenziano ulteriormente in base al carattere di ogni singola bestiola. Una volta portato a casa il proprio cucciolo preferito, al costo di poco più di metà del budget inizialmente messo a disposizione, è necessario far abituare l’impaurito animaletto al nuovo ambiente e al nuovo padrone, tramite una buona serie di coccole da offrire tramite pennino. Allo stesso tempo va scelto il nome con cui chiamarlo, ripetendolo di conseguenza fino a quando non sia chiaro per la bestiola che così è stato battezzato. Da questo momento in poi, sarà possibile insegnare al proprio compagno di giochi canino tutta una serie di “tricks”, ovvero di evoluzioni e pose più o meno semplici. Il meccanismo richiede anzitutto di interagire col cucciolo tramite il pennino; toccandolo in determinate maniere o eseguendo alcuni movimenti stabiliti, si potrà metterlo nella condizione di imparare appunto uno dei suddetti tricks, segnalati dalla presenza in alto a sinistra di una piccola lampadina gialla. Premendola, verranno concessi alcuni secondi per impartire un comando vocale associato al trick appena compiuto: una volta ripetuta per alcune volte l’operazione, da quel momento in poi il movimento verrà quindi eseguito semplicemente tramite l’ordine impartito dalla propria voce. E se i primi, semplici passaggi sono legati a tricks semplici come sedersi, stendersi a terra o dare la zampetta, i più complessi permettono alla povera (?) bestiola di fare capriole, rotazioni e addirittura ballare. In linea di massima il sistema di riconoscimento vocale svolge bene il suo lavoro, anche se richiede la ripetizione delle parole con lo stesso tono di voce con cui sono state registrate. Il che, unito alla scarsa abilità di riconoscere come distinte due parole accomunate da suoni simili, rende in alcune occasioni l’esperienza più frustrante che divertente.

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Poca carne al fuoco?

Una delle pratiche ovvie e più elementari da compiere quando si possiede un cane è portarlo a fare la classica passeggiata fuori. Nintendogs non esime il giocatore da questo impegno, che anzi rappresenta uno degli aspetti fondamentali dell’esperienza offerta dalla produzione Nintendo. Andare a fare un giro per il quartiere è infatti fondamentale per una buona serie di ragioni, su tutte la necessità di aumentare la resistenza del cucciolo e allenarlo per le competizioni. Ma non solo: lungo le vie del quartiere non è raro incontrare altri cani coi relativi proprietari, quest’ultimi capaci di offrire in ogni occasione consigli –per la maggior parte ovvi e banali- su come allevare la propria bestiola. Nondimeno, nel corso della passeggiata il proprio amico a quattro zampe è in grado di individuare e raccogliere tutta una serie di oggetti, che vanno dai giocattoli agli accessori a inutile spazzatura. Alcuni esempi? Ossa di plastica, palline da tennis, bolle di sapone, ma anche occhiali, collari variopinti, cappelli e corone, fiocchetti e via dicendo per “addobbare” il cucciolo. Nel quartiere non mancano un paio di negozi, in cui acquistare a prezzi scontati cibo, acqua, latte, shampoo e via dicendo. Sfortunatamente la gestione di queste passeggiate è quasi del tutto automatizzata, richiedendo al giocatore solamente di tracciare il percorso da seguire salvo poi assistere quasi del tutto passivamente alla gitarella fuori porta. Una maggiore interattività non sarebbe stata sgradita, anche a fronte della ripetitività che queste sezioni dimostrano ben presto. In alternativa, Nintendogs permette di prendere parte a 3 tipi diversi di competizione, con allettanti somme di denaro disponibili come premio per i piazzamenti nelle prime tre posizioni. Le gare disponibili sono il lancio del frisbee, nel quale ovviamente il cagnolino dovrà essere in grado di raccogliere al volo il disco prima che tocchi terra, e ancora la gara di agilità sul percorso ad ostacoli, e per ultima la gara di obbedienza che mette alla prova l’affinità tra padrone e cucciolo nell’eseguire i trick tramite comandi vocali. Se si esclude la facoltà di acquistare nuovi stili di arredamento per la propria casa da un una manciata di set predefiniti, purtroppo Nintendogs è tutto qui. Probabilmente consapevoli della povertà di contenuti del proprio prodotto, i programmatori hanno quindi deciso di imporre pesanti limitazioni nella sua fruizione. Il cagnolino non può infatti imparare più di 3 o 4 tricks al giorno (il numero varia in base alla razza), non può prendere parte a più di 3 competizioni al giorno e non può fare più di una passeggiata ogni mezz’ora. Realistico? No, stucchevole. Questa imposizione permette quindi di fare tutto ciò che è possibile fare in una mezz’ora al giorno, offrendo per il resto del tempo solamente la possibilità di giocare col proprio cucciolo, di dargli da mangiare e da bere o di dargli una ripulita con shampoo e spazzola. Un po’ troppo poco, dal nostro punto di vista. E un po’ troppo poco anche per casual gamers e ragazze. E non aiuta molto in tal senso la libertà di acquistare altri cani, con la possibilità di tenerne fino a 3 contemporaneamente in casa e lasciando gli eventuali altri in una specie di hotel per animali.

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Can che abbaia non morde

Un ultimo aspetto di Nintendogs da considerare, piuttosto pubblicizzato durante le presentazioni del prodotto, è il Bark Mode. In sintesi, una volta attivato tramite un semplice menù, è possibile chiudere il proprio DS e andare in giro per la propria città (reale), al lavoro, o ovunque si desideri. Nel caso in cui un’altra persona, con un altro DS, con un’altra copia di Nintendogs, con anch’essa attiva la funzione Bark entrasse nel raggio di copertura del wireless della console (una decina di metri senza ostacoli), questa inizierebbe ad “abbaiare”, permettendo ai due cuccioli di incontrarsi, interagire tra loro e scambiare oggetti e razze canine. Già la semplice descrizione della modalità dovrebbe aver chiarito la decisamente rara –per usare un eufemismo- possibilità che si verifichi davvero un incontro casuale di questo tipo. In effetti, amenochè due utenti non si mettano d’accordo per far incontrare le proprie bestiole, probabilmente semplicemente non si presenterebbe mai la reale possibilità di incontrare un altro cagnolino virtuale. Passando invece al punto di vista tecnico, Nintendogs è realizzato in maniera egregia per quanto riguarda i protagonisti, i cani. Molto meno per il resto, con ambientazioni non particolarmente dettagliate e di varietà e quantità limitata. Non esente da critiche anche il sonoro, piuttosto piatto e che avrebbe potuto essere caratterizzato da un maggior numero di tonalità e di intensità per i versi dei cani, davvero troppo silenziosi.

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Commento e voto

Nintendogs è un prodotto fantastico durante le prime sessioni di gioco, ma che esaurisce davvero troppo presto i propri contenuti. Pur considerando il target di casual gamers e di ragazze a cui è indirizzato principalmente, e anche accettando un approccio col gioco fatto di molteplici e brevi sessioni durante la giornata, le attività messe a disposizione dalla produzione Nintendo sono putroppo davvero una manciata, diventando così ben presto ripetitive e poco stimolanti una volta raggiunti gli obiettivi principali. Nintendogs merita sicuramente una valutazione positiva grazie alla splendida riproduzione dei cuccioli e al realismo con cui sono stati ricreati sul DS, ma la carne al fuoco è sfortunatamente troppo poca per renderlo un acquisto consigliato senza riserve.

    Pro:
  • Riproduzione dei cuccioli eccezionale
  • Impagabile nei primi giorni di gioco
  • Capace di far instaurare un vero legame affettivo
    Contro:
  • Troppo, troppo limitato
  • Riconoscimento vocale non perfetto
  • Molto ripetitivo

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Durante un E3 francamente sottotono sia per quanto riguarda la non-presenza di Revolution, che per lo scarso supporto del moribondo Gamecube (Zelda permettendo, ovviamente), per Nintendo la fiera di Los Angeles edizione 2005 è stata principalmente all’insegna dei portatili, grazie all’annuncio del Game Boy Micro e all’ottimo numero di titoli presenti per DS. Tra questi, senza dubbio uno dei più gettonati e apprezzati dai visitatori era stato Nintendogs, adorabile simulazione canina subito ribattezzata come “il Tamagotchi coi cuccioli”. A qualche mese di distanza dall’E3 e sospinto da un roboante 40/40 sulla apprezzata –ma non sempre attendibile- rivista nipponica “Famitsu”, il titolo in questione ha finalmente raggiunto l’occidente, permettendoci così di toccare con mano la prima vera aspirante Killer-app per Nintendo DS.